martedì 28 maggio 2013

Wishlist: UN SEGNO INVISIBILE E MIO... e altri ^_^



on my wishlist
Libri che vorrei leggere....

UN SEGNO INVISIBILE E MIO
di Aimee Bender


Un segno invisibile e mio
Ed. Beat
D. Abeni,
M. Testa
300 pp
9 euro
2011
Tenero ed inquietante l'esordio di questa scrittrice...

Trama

Mona Gray, vent'anni, è innamorata dei numeri fino all'ossessione: l'ordine e la precisione dell'aritmetica le servono a difendersi dall'instabilità del mondo. 
Da quando il padre ha contratto una misteriosa malattia, infatti, Mona ha bloccato ogni propria aspirazione, ha paura di innamorarsi e si rifugia in una serie di piccoli gesti e oggetti scaramantici. 
Ma quando viene assunta come insegnante di matematica alle elementari, la sua vita - grazie a un'allieva fuori dal comune e a un collega capace di fare breccia nella sua timidezza - comincia a cambiare irreversibilmente. 
Tenero, spassoso, commovente, acclamato dal Los Angeles Times come uno dei libri dell'anno, questo romanzo ha lanciato Aimee Bender come una delle migliori voci della nuova narrativa americana. Ne è stato tratto un omonimo film con Jessica Alba, uscito negli Stati Uniti nel 2011.


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L'autrice.
Aimee Bender, californiana, è nata nel 1969. Suo padre è uno psichiatra, sua madre una ballerina e coreografa. «Due professioni», ha osservato in un’intervista, «che hanno profondamente a che fare con l’inconscio, anche se la prima ha una forma di espressione verbale, l’altra completamente non verbale»: entrambe a loro modo influenzeranno la sua scrittura. È autrice di due romanzi, L’inconfondibile tristezza della torta al limone e Un segno invisibile e mio, e due raccolte di racconti, La ragazza con la gonna in fiamme e Creature ostinate. Tutte le sue opere sono pubblicate in Italia da minimum fax. I suoi libri sono stati tradotti in più di dieci lingue.
Fra i suoi padri letterari Aimee Bender indica Calvino e García Márquez, accanto a maestri della fiaba come Hans Christian Andersen e i fratelli Grimm e a moderni classici americani come J.D. Salinger e Donald Barthelme; ma nomina anche la musica di PJ Harvey e Jane Siberry, i fumetti di Lynda Barry, i balletti di Pina Bausch e il cinema di Jane Campion. Al momento Aimee Bender vive a Los Angeles, dove insegna scrittura creativa alla South California University.


LA MACCHINA PER FABBRICARE SPAGNOLI
di Valter Hugo Mae


La macchina per fabbricare spagnoli
Ed. Neri Pozza
Bloom
16.50 euro
288 pp
Maggio 2013
Trama

Novantatré ospiti, perché uno entri, un altro deve partire, la cena si serve ogni sera alle sei, nella sala grande, ecco la televisione, i divani, il giardino, gli infermieri che parlano con frasi semplici, sempre, i medici che sorridono, sempre, perché gli anziani, si sa, hanno l’età mentale dei bambini e se non si trattano con cura, se non si dà loro un biscotto o una carezza, fanno le bizze e piangono.
Non c’è molto da capire nella casa di riposo «Feliz Idade», ma ad António non interessa affatto capire. Sua moglie Laura, con cui ha trascorso ogni giorno degli ultimi cinquant’anni, è appena morta e i suoi figli lo hanno lasciato in un ospizio con due valigie e un album di fotografie: si sente cosí pieno di rabbia, di frustrazione, di risentimento che, se potesse, urlerebbe fino a far crollare i muri. 
Invece preferisce non dire niente. Anzi, lui non dirà proprio niente, mai piú. Se ne starà semplicemente in silenzio, fino alla fine dei suoi giorni.
È appena arrivato a questa conclusione quando il signor Pereira, un veterano dell’ospizio, gli si avvicina e gli confida di essere rimasto zitto per tre mesi, al proprio arrivo. António non è ancora al sesto giorno… 
Intuito quanto sia ridicolo voler vivere segregato da tutti, come un condannato a morte, non gli rimane che una soluzione: abituarsi alla nuova vita che lo aspetta nella «Feliz Idade».
Cosí António inizia a frequentare Marta, abbandonata lí da un marito piú giovane; ed Esteves, la ragazza che aveva ispirato la Tabacaria di Pessoa; e Leopoldina che pensa ancora alla sua unica notte d’amore con una stella del calcio lusitano; ed Enrique, spagnolo che si crede portoghese e che sogna ogni notte una macchina capace di trasformare i veri portoghesi in spagnoli.
E quando avrà stretto amicizia con tutti loro, quando avrà intrapreso una piccante relazione epistolare e avrà assistito alla scomparsa di altri degenti, capirà che da vecchi non è necessario imparare di nuovo a fare le cose, ma basta ricordare il tempo in cui si era in grado di farle
E, percorso da un soffio di vita inatteso, troverà le energie per intraprendere un ultimo grande progetto lasciato in sospeso.

Con La macchina per fabbricare spagnoli – «il caso letterario piú importante degli ultimi anni» (Jornal de Letras) – Hugo Mãe scrive un romanzo delicato e ironico, dalla prosa «capace di fertilizzare la letteratura» (José Saramago), che trasforma la drammaticità della vecchiaia in un contagioso turbine di aneddoti spassosi e scoperte imprevedibili e che, inabissandosi nella storia del piú umano e reale dei personaggi di finzione, riporta alla luce la memoria di un’intera nazione.

«Valter Hugo Mãe è uno tsunami, non nel senso della forza distruttrice, ma dell’estrema vitalità. Leggendolo ho l’impressione di assistere alla rinascita della lingua portoghese». 
José Saramago

«Questo romanzo contiene pagine di una bellezza devastante, tra le piú significative della narrativa portoghese contemporanea». Expresso

L'autore.
Valter Hugo Mãe (1971) si è laureato in Diritto e in Letteratura portoghese. Attualmente lavora a tempo pieno come scrittore, dedicandosi anche alle arti plastiche e alla musica. Nel 2006, con O remorso de Baltazar Serapião, ha vinto il Premio José Saramago, e il suo ultimo romanzo,O filho de mil homens, è stato salutato da un grande successo di critica e pubblico.

ABBRACCIAMI
di  Susanna Lessi


Ed. Albatros
368 pp
17.50 euro
2012
Trama

Quando Fred e Liz si rincontrano a Roma con il pretesto di una convention, la loro relazione, bruscamente interrotta mesi prima, riprende con la consapevolezza, del tutto nuova per entrambi, che non si tratti solo di una storia di sesso. 
Costretti a separarsi un'altra volta, mesi dopo si ritrovano a Los Angeles per lavorare insieme, come un tempo, a una importante campagna pubblicitaria, ma questo sarà l'inizio di un viaggio senza ritorno. Convinto di essere il responsabile della morte della madre, Fred è tormentato da incubi e allucinazioni
Perseguitato dal fantasma della donna e dai sensi di colpa, sviluppa una vera e propria ossessione nei confronti di Liz che, pur comprendendo che il loro è un legame malato, non riesce a separarsi da lui. 

Una storia sulla paura di amare, sul dolore, sulla follia, quella che Susanna Lessi affida alle pagine di Abbracciami, perfettamente introdotte dalla citazione della maledizione gitana in Tredici variazioni sul tema: "Che tu possa ottenere tutto ciò che desideri, che tu possa desiderare tutto ciò che ottieni".

L'autrice.
Susanna Lessi è nata a Volterra (PI) il 13 gennaio del 1976 ed è cresciuta a Cecina (LI). Nel 1997 si è trasferita a Pisa e ha frequentato per cinque anni la Facoltà di Lettere con indirizzo Discipline dello Spettacolo, ma senza laurearsi. Nel 2004 ha collaborato gratuitamente con la redazione pisana de "La Nazione" e col settimanale "Il fogliaccio". A partire dal 2005 (fino al 2010) ha pubblicato in rete con il nickname Sbadatella la storia comica a episodi Pupazzo e i suoi pazzi casting.
Dalla fine del 2010, dopo vari lavori, si dedica a tempo pieno alla scrittura. Abbracciami è il suo primo libro
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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