frammenti |
A Marco sembrò di spezzarsi dentro.
Poteva crederci, adesso.
Sentì la sua mano toccargli la pelle.
Non si rendeva
neppure conto di accarezzargli la barba ruvida, appena spuntata e lui quasi non
respirò,
per far dilatare quell’istante all’infinito.
Sarebbe potuto rimanere lì tutta la notte
e un innumerevole susseguirsi di giorni a venire.
Loro due nel buio, circondati
dal profumo di Roma.
Poteva parlargli all’infinito di Turia, di Lucio,
dell’amore e di quella sciocca creatura
da cui voleva trovare rifugio, Giulia.
Lui l’avrebbe ascoltata perché la sua voce era ambrosia,
nettare che toglieva
ogni fame, ogni sete, ogni desiderio.
Il rabbioso impulso che provò per lei
gli salì nel petto dilatandosi come lava incandescente,
sopra ogni cosa.
Fuoco e acqua, fuoco rosso di passione
e acqua verde gelata di lago alpino.
Caldo e freddo.
Amore e odio, figli dello stesso dio.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz