lunedì 9 ottobre 2017

Recensione: ULTIMA BIRRA AL CURLIES BAR di Armando Bonato Casolaro



Un romanzo che, tra la magia della musica e l'esoticità di un viaggio in India, ci parla di un'amicizia che non ha bisogno di troppe parole, perchè quando ci si conosce alla perfezione... bastano gli sguardi!


ULTIMA BIRRA AL CURLIES BAR
di Armando Bonato Casolaro

Historica Ed.
Il protagonista di questo romanzo è il fascinoso Gabriel Estevan, musicista appassionato e apprezzato direttore d’orchestra, che il giorno del suo 42° compleanno prende una decisione drastica e improvvisa: lascia il proprio lavoro di direttore per cercare di seguire la passione di comporre un brano tutto suo, al quale comincia a lavorare immediatamente.
Gabriel è uno di quegli uomini che sembrano passeggiare nel mondo senza farne davvero parte, osservando le vite degli altri con lo sguardo di un ragazzo puro, seppure tutt’altro che ingenuo e sciocco.

Dopo aver chiuso la relazione con la ballerina francese Daisy, Gabriel non si è più infilato in altri rapporti amorosi duraturi, scegliendo di avere storie brevi e poco impegnative; adesso che ha deciso di dedicarsi alla musica come compositore, il passato bussa ostinatamente alla sua porta nella persona del commissario del Monaco.
Il poliziotto, con atteggiamento arrogante e fastidiosamente sarcastico, sottopone un perplesso Gabriel ad una serie di interrogatori pressanti che ruotano attorno alla figura di un uomo che è stato un grande amico di Gabriel stesso: Maurizio Boltieri. Questi è scomparso ormai da diversi anni, o meglio si presume sia deceduto in seguito ad uno scoppio sullo yatch di sua proprietà.

Ma Del Monaco, in seguito alle segnalazioni della polizia francese, ha fatto riaprire il caso, convinto che Boltieri non sia morto nell’incidente dello yatch; per cercare di risolvere il mistero ha deciso di mettere sotto torchio il povero Gabriel, che si ritrova a raccontare al commissario com’è nata l’amicizia con Maurizio, ripercorrendo una fase del passato che ha contato non poco per lui.

Maurizio e Gabriel si sono incontrati per caso in un locale, a Capodanno: il primo era un avventore in compagnia di un gruppo di amici con una gran voglia di divertirsi, mentre il secondo era lì come musicista; tra i due nasce una sintonia che li porta a fare amicizia immediatamente, e questo legame andrà stringendosi man mano, diventando qualcosa di importante per entrambi.
Maurizio è un uomo affascinante e, pur non essendo la classica bellezza perfetta (a motivo soprattutto di una peculiarità, il labbro leporino), ha una gran carisma, con cui riesce a conquistare donne e uomini; inoltre, è intraprendente, determinato e con una gran voglia di fare affari e soldi, tratto, questo, che a lungo andare gli procurerà non pochi problemi.

Mentre racconta di quest’amicizia, nata sedici anni prima, Gabriel ha modo di analizzare il suo rapporto con il compianto amico, il quale pensava di lui:

“Sei ancora un puro, e resta così più che puoi. Credimi, esiste un mondo, e vedo che tu non lo conosci per fortuna, che è quello che frequento io, fatto di ipocriti, opportunisti e falsi”.

Ripercorrere con lucidità il passato e il legame con l’esuberante e un po’ incosciente Maurizio sarà davvero utile alla polizia per sbrogliare finalmente il mistero attorno a lui, alla fine che ha fatto e ad una certa Marie Boyer?

Suo malgrado, la vita placida, e forse un po’ piatta, di Gabriel riceve un energico scossone proprio grazie alle snervanti domande dell’irritante commissario, che nutre poca fiducia nelle dichiarazioni di Gabriel, il quale ci tiene a precisare come di Maurizio non abbia saputo più nulla in seguito alla notizia del suo presunto decesso.
Ma il destino – o chi per lui – è in attività ed è pronto a stravolgere la vita di Gabriel, la cui vena compositiva e creativa verrà messa un po’ da parte quando capirà che forse “la vicenda Maurizio” è tutto fuorchè conclusa, e che questo amico pieno di gioia di vivere ha ancora qualche sorpresa in serbo per lui.
Non solo, ma dal passato sbucherà anche un’altra persona che entrerà nuovamente nella vita del nostro musicista, donandogli finalmente la pienezza di un sentimento che donerà una più bella sinfonia al suo presente e, chissà, anche al suo futuro…

Ma prima che questo accada, Gabriel dovrà arrivare fino in India per cercare le risposte a mille domande e, in un bar sconosciuto, bere un’ultima birra in onore di un’amicizia vera che ha imparato cosa voglia dire rispettare le scelte dell’altro anche quando non le si comprendono del tutto.


Considerazioni.

“Ultima birra al Curlies bar” è un romanzo che ho trovato intrigante per la trama ben articolata ed interessante che si sviluppa seguendo un ritmo narrativo che, grazie anche all’abbondanza di dialoghi, mantiene un tono sostenuto che all’occorrenza si fa via via più vivace; sono tanti i variegati personaggi che, come attori in uno spettacolo teatrale, entrano ed escono dalla scena dando il loro contributo alle vicende, rendendole più ricche e complesse; ho apprezzato come l’Autore abbia saputo conferire di volta in volta atmosfere precise ai differenti momenti narrativi: ha saputo essere suggestivo ed elegante grazie ai tanti e sapienti riferimenti musicali; è stato piacevolmente nostalgico e malinconico quando ci ha fatto fare un salto indietro nel tempo con Gabriel per ripercorrere le tappe di una grande amicizia; è stato coinvolgente attraverso la vita movimentata di Maurizio, sempre con le mani in pasta in un mondo fatto di lusso, corruzione e donne belle e disponibili; ci ha fatto assaporare l'esoticità durante il soggiorno di Gabriel in India.

Una narrazione che assume diversi registri in base alle vicende di cui si fa protagonista e portavoce Gabriel, oltre che in funzione dei personaggi coinvolti e che, come accordi provenienti da diversi strumenti musicali, si uniscono alla perfezione per dar vita ad un’armonia coerente e piacevole da “ascoltare” (in questo caso, da leggere).

Per queste ragioni, ve lo consiglio in quanto è una lettura scorrevole e molto gradevole.

4 commenti:

  1. Ciao Angela, sono sempre belli i romanzi che parlano di amicizia!

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  2. Grazie Angela per la bella recensione. Mi ha fatto molto piacere!
    Armando Bonato Casolaro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho senza dubbio apprezzato il romanzo, quindi grazie a lei :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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