martedì 14 aprile 2020

Recensione: TRAFFICI NOTTURNI di Barry Eisler



Cambiare nome, vita, Paese e sperare, così, di neutralizzare i demoni del passato.
Ma se c'è un segugio fedele quello è proprio il passato, e più è doloroso, più ti resta attaccato alla schiena come un giogo tutt'altro che leggero.
E se per liberartene fosse necessario attuare la più spietata delle vendette?



TRAFFICI NOTTURNI
di Barry Eisler


Amazing Crossing
trad. V. Merante
4,99€ eBook
9,99€ cartaceo
MARZO 2020
Livia Lone è una detective in gamba, esperta in crimini sessuali; la fama della sua bravura e professionalità la precede tra i poliziotti e non solo, ed infatti c'è qualcuno che la contatta proprio per coinvolgerla in una missione segretissima e delicata, di cui però è disposto a rivelare poco. Ma Livia sa come far parlare chi le è di fronte: se c'è una cosa in cui eccelle sono le tecniche d'interrogatorio; lei sa come approcciare anche con l'interlocutore più restio e chiuso per ottenere da lui le informazioni che desidera.
E l'uomo che la sta cercando avrà presto modo diverificare personalmente le capacità, il sangue freddo e l'intuito di Livia Lone.
L'uomo  - B.D. Little - è un agente speciale del  Dipartimento di Sicurezza e vuole arruolarla in una task force del governo degli Stati Uniti contro dei trafficanti di esseri umani.
Destinazione: Thailandia.

Nonostante l'iniziale diffidenza, a Livia si rizzano le antenne e l'adrenalina prende a scorrerle come un fiume inarrestabile: il destino (o meglio la DIA) sta per metterle davanti l’opportunità per risolvere alcuni conti in sospeso del suo passato e tornare proprio nella sua terra natia, dove potrà finalmente stanare tutti coloro che da bambina l’hanno presa, venduta e violentata. 
E se lei è sopravvissuta, seppur con enormi cicatrici nell'anima, qualcun altro a lei molto caro, no.
Sua sorella Nason - anch'ella venduta dai loro genitori a degli sporchi trafficanti - ha subito le stesse atrocità nella traversata dalla Thailandia agli USA, ma le due sono state divise e solo anni dopo Livia ha saputo della sua morte.
Il dolore per non aver saputo proteggere la sua amata sorella la perseguita, la lacera e negli anni ha generato in lei un profondo odio e una grande sete di vendetta verso tutti coloro che hanno fatto loro tanto male e continuano a farne a chissà quanti ragazzini innocenti!

Tra questi delinquenti (e purtroppo in mezzo a loro ci sono molti poliziotti) c'è un pezzo grosso di tale commercio clandestino: Rithisak Sorm.
Livia punta a lui ma per arrivare ad ammazzarlo deve passare sui cadaveri di altri esseri altrettanto meschini e luridi, che collaborano in questo maledetto traffico di esseri umani.

Così, determinata e super attrezzata, Livia parte per la Thailandia, riscoprendo odori, rumori, posti... che fanno inevitabilmente affiorare ricordi molto tristi, che lei si era illusa di aver sepolto in un cantuccio della propria mente.
Dopo aver "sistemato" i primi tre criminali, la detective Lone deve affrontare la parte più importante della propria missione; ma nel corso di essa, in un club di Pattaya, le cose non vanno come sperava, nonostante tutti gli accorgimenti presi. 

Quello che doveva essere un piano ben congegnato si rivela essere una trappola. 
Una trappola tesa per lei, sì, ma non solo: si ritrova, infatti, a collaborare con Dox, ex cecchino dei marines, che non ha niente in comune con lei, se non la volontà di fermare Sorm.
Ma mentre Livia lo vuole morto, Dox preferirebbe portarlo vivo a chi di dovere.

I due decidono di fare squadra; si sa, insieme si è più forti e ci si guarda le spalle, e infatti più di una volta l'uno salverà la pellaccia all'altra e viceversa.

Dox è un uomo simpatico, attraente, chiacchierone, intuitivo, generoso e Livia - che generalmente è molto diffidente verso tutti, in special modo verso il genere maschile - coglie immediatamente gli aspetti positivi dell'uomo, se ne sente anche attratta ma sa di dover restare lucida se vuol portare avanti la propria letale missione.
E poi nel suo cuore c'è un mare di dolore e di brutti ricordi che le impediscono di lasciarsi andare, di accettare con serenità le avances di un bell'uomo come Dox, il quale però - con la spontaneità e la gentilezza che gli sono propri - saprà aprirsi un varco nel cuore della bella Livia e nella sua corazza di freddezza e circospezione.

In un mondo in cui la legge non va sempre a braccetto con la giustizia, dove le autorità sono corrotte, e spie e cospirazioni politiche sono all’ordine del giorno, Livia e Dox si ritroveranno a dover capire di chi possono fidarsi e da chi devono guardarsi.

Riusciranno i due a ottenere l’agognata vendetta e a salvare delle vite innocenti? 

"Traffici notturni" è il secondo volume della serie su Livia Lone e devo dire che mi è piaciuto molto; è un misto di spy-story, thriller, e ha anche una piacevole e leggera sfumatura rosa, che male non fa (gusto personale).
Mi piace la protagonista perché è una donna che, nonostante le sofferenze e le brutture subite, ha saputo rialzarsi, farsi una carriera in polizia e diventare una detective molto brava; certo, non è una santa... visto che, per motivazioni personali, è disposta a mettere da parte la legge per farsi giustizia da sola. 
Stile molto scorrevole; i molti dialoghi e le sequenze dinamiche e d'azione rendono il ritmo incalzante; la presenza di Dox dà un tocco di leggerezza, essendo Livia tendenzialmente cupa e fin troppo concentrata sui propri propositi di vendetta, tanto da apparire a volte una "macchina da guerra"; ma il rapporto con l'ex-marines farà emergere le sue fragilità di donna e il bisogno di essere amata.
Consigliato in particolare agli amanti del genere.
Comincerò subito il primo volume, approfittando dell'offerta su Kindle Unlimited ^_^

4 commenti:

  1. Ciao Angela! I thriller di solito mi piacciono, le spy-stories un po' meno… questo romanzo, comunque, mi sembra un mix di generi piuttosto interessante! :-)

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    1. ma sai che pure io non adoro le spy-story? PErò come giustamente sottolinei, è un mix che rende tutto godibile ;)

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  2. Un libro che si fa leggere con una trama avvincente.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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