sabato 1 novembre 2025

LE MIE LETTURE DI OTTOBRE 2025

 

E anche ottobre se n'è andato, avvicinandoci sempre più al...  Natale!! 😀🎄🎅

Come ogni mese, mi accingo a riepilogare le mie letture del mese appena trascorso.




  1. IL SILENZIO DEL LAGO di A. Weiler: saga famigliare a tinte poliziesche. Drammi, tradimenti, amori e bugie nell'Italia del nord, dagli anni Cinquanta agli Ottanta (4/5). INTRIGANTE, PROFONDO.
  2. "Da Carosello a Tik Tok: Il viaggio della comunicazione spiegato ai bambini" di M. Iandolo: testo divulgativo  illustrato a scopo educativo-informativo, ripercorre il percorso che ha portato dalla tv in bianco e nero alla diffusione dei social (4/5). OFFRE SPUNTI DI RIFLESSIONE SUL MONDO DELLA COMUNICAZIONE.
  3. IL FRATELLO BUONO di C. Offutt: country noir - il protagonista prova a cambiar vita dopo aver preso decisioni difficili le cui conseguenze e il cui ricordo non lo abbandonano, a prescindere da quanto lontano scappi (3.5/5). TANTO ASCIUTTO ED ESSENZIALE NELLO STILE QUANTO INCISIVO E PROFONDO NEL TRATTEGGIO UMANO DEI PERSONAGGI.
  4. AUTUNNO A SYCAMORE PARK di CP Ward: romance contemporaneo ad ambientazione autunnale. Una ragazza delusa dall'amore decide di cambiare città e ricominciare. Incontra amici, l'Amore e una missione da portare avanti (3/5). TRAMA DEBOLE, AMBIENTAZIONE SUGGESTIVA.
  5. AVVENTO NELLA RADURA INCANTATA di A. Arietano: narrativa per l'infanzia a tema natalizio - quattro racconti con ambientazione fiabesca e intrisi di valori e buoni sentimenti (4/5). DELIZIOSO, REGALA MOMENTI DI DOLCE SVAGO.
  6. LILÌ E LA RIVOLUZIONE A TUTTODRITTO di V. Hutter: narrativa per l'infanzia - nel mondo c'è bisogno di fantasia, imprevedibilità e colori, ma soprattutto c'è spazio per il modo di essere di ciascuno (4/5). COLORATO, ALLEGRO E EDUCATIVO.



READING CHALLENGE 

Per la sfida letteraria, nel mese di ottobre gli obiettivi erano i seguenti:

- un horror;
- un libro di un autore del cuore;
- un libro ricevuto in regalo;
- "Le menzogne della notte" di Gesualdo Bufalino.

Io ho scelto un obiettivo del mese di AGOSTO: LIBRO PUBBLICATO NEL 2025  ⇉ 

7. LA CATASTROFICA VISITA ALLO ZOO di J: Dicker: giallo con protagonisti dei ragazzini speciali e curiosi che si improvvisano investigatori (4/5). IRONICO, GODIBILE. UN DICKER DIVERSO DAL SOLITO.




giovedì 30 ottobre 2025

Recensione: IL SILENZIO DEL LAGO di Angelarosa Weiler



Ambientato sul Lago Maggiore a partire dalla seconda metà del Novecento, Il silenzio del lago è una saga famigliare con sfumature poliziesche che, attraverso le vicende di una famiglia, esplora solitudini, segreti, tradimenti, rimorsi, scelte sbagliate e bisogno di redenzione, il tutto sotto lo sguardo placido e indagatore di una figura evanescente e impalpabile che, dalle silenziose acque lacustri, osserva le azioni degli umani.



IL SILENZIO DEL LAGO 
di Angelarosa Weiler

 

Aurea Nox
256 pp
16.50 euro
Settembre 2025
Ogni famiglia ha i suoi segreti; alcuni sono più terribili e inenarrabili di altri ma una cosa è certa: i segreti non spariscono come per incanto ma restano lì, accantonati in angoli bui  della memoria, pronti a saltar fuori quando la vita chiede il conto.


Lo sanno bene Marisa, Lisetta e il resto dei componenti della loro famiglia, le cui vicende personali si svolgono a partire dagli anni ’50 sino agli ’80, tra Laveno, Milano e le Isole Borromee.

È il 1957 quando la giovane Marisa decide di lasciare il paese natìo, Laveno, per andare a Milano e tentar fortuna nel mondo della sartoria. Consapevole di non essere bella e desiderabile, si rassegna ben presto ad una vita di solitudine. 
Parte accompagnata dal disincanto ma anche dalla voglia di incominciare una vita nuova, lontana dai pettegolezzi e dal contesto chiuso da cui proviene e che la limiterebbe se restasse lì.

Paure ed incertezze fanno parte di ogni viaggio e di ogni esperienza che mira al cambiamento, ma Marisa si dimostra determinata a prendere la propria strada e ad accogliere dentro di sé l'esortazione che proviene dal lago, dalla intangibile signora che lo abita e che le ordina di andar via.


"Da bambina mia nonna mi raccontava una storia. Non so se era una favola, oppure una leggenda. Diceva che nelle acque del nostro lago vive una creatura misteriosa. È una signora, una nobildonna, una figura aristocratica. Nonna la chiamava Mistica del Lago. La Mistica del Lago osserva e ascolta tutte le storie che si consumano tra le onde del Verbano e lungo le sponde che lo delimitano. Memorizza ogni cosa, ogni dettaglio, ma non racconta nulla. Non può farlo, non ha voce. Solo chi sa perdersi nel silenzio del lago può entrare in contatto con la Mistica."

 

Marisa è soltanto il primo dei numerosi narratori di una storia complessa, corale, in cui intervengono molti uomini e donne, ciascuno portatore di un punto di vista importante, a volte apparentemente esterno e distante ma ognuno indispensabile al lettore perché il quadro dipinto dall'Autrice diventi via via sempre più chiaro e completo.


Conosciamo, ad es., la sorella di Marisa, Lisetta, che resta vedova presto di Egidio (che, passato l'idillio iniziale, si rivela un fannullone e un ubriacone), con due figli (Luis e Lucia) da crescere; anch'ella lascia Laveno, seppur diversi anni dopo Marisa, e va dalla sorella a Milano, venendo ospitata da lei.

Lisetta è una donna delusa, amareggiata dalle difficoltà della vita, che infatti la indurranno a fare scelte sbagliate le cui conseguenze si paleseranno nel tempo.


La coesistenza tra Marisa, Lisetta e i figli di quest'ultima non è sempre serena e lo percepiamo dalle parole di Luis, il quale, crescendo, vede le tre donne della sua famiglia in tutti i loro difetti e non lesina critiche per questo, pur restando tristemente consapevole di essere: "in quanto ad affetti continuo a essere un diseredato. Sono un randagio. Un senzatetto del cuore".


Sin dai primi momenti della narrazione, avvertiamo nei personaggi una sorta di "pesantezza" che li opprime e che impedisce loro di vivere serenamente; esistere è quasi una fatica, è "ingombrante" ma, allo stesso tempo, essi aspettano che il domani porti con sé qualcosa di nuovo e di positivo.


I capitoli di questo romanzo si susseguono presentandoci, come anticipavo più su, di volta in volta un personaggio che, in un modo o nell'altro, è parte integrante di un ingranaggio più grande e che gira intorno a questa famiglia.

Quando la secondogenita di Lisetta, Lucia, è ormai una signorina, viene ospitata da una cara amica di sua madre, Annamaria, che la porta con sé al loro paese di origine, Laveno.


Da questo momento, cominceranno ad accadere e ad incrociarsi una serie di eventi e individui che conferiranno alle vicende una sfumatura giallo-poliziesca.


Lucia inizia una relazione (che sfocerà in un matrimonio) con un uomo di diversi anni più grande di lei, il cuoco Santino, che è una brava persona ma purtroppo, tra le proprie conoscenze, ne ha alcune decisamente sbagliate: gente poco raccomandabile, che non esita a commettere azioni spietate, a manipolare, a portare avanti affari sporchi per avidità.

Santino, suo malgrado, diventa protagonista di una vicenda drammatica e molto misteriosa su cui il maresciallo Domenico Russo detto Mimì (suo amico di vecchia data) si troverà ad indagare con ostinazione, deciso a far luce sulla disgrazia che coinvolgerà il povero Santino...

Nel corso di questa personale e caparbia investigazione da parte di Mimì, emergeranno situazioni torbide e criminali, delitti vecchi e nuovi e il passato tornerà a bussare alla porta di Lisetta e Lucia, portando dolori e tormenti, risvegliando e riaprendo antiche ferite, segreti mai confessati, errori dalle tristi conseguenze.

 

Le esistenze dei tanti personaggi si intrecciano, disegnando una trama fitta di amore, tradimento, ambizione e redenzione, bugie e inganni; tra queste pagine prendono forma dinamiche relazionali complesse, conflittuali - caratterizzate da rabbia, silenzi ostinati, lacrime, rimpianti, accuse -, tentativi di ricercare e affermare sé stessi nonostante i limiti e le difficoltà dettate dal mondo esterno e da quello famigliare, la decisione di riempire gli anni di silenzio con il racconto della verità, perché l'unico modo per illuminare il presente è tornare al passato, riconoscendolo finalmente per quello che è, abbattendo quei muri di bugie dietro i quali si sono ammucchiati drammi, turpitudini e amarezze


Siamo quindi in presenza di un romanzo corale che ruota attorno ad una storia famigliare ricca di avvenimenti che si avvicendano e che vengono delucidati nel corso della narrazione, la quale si connota per l'uso di un linguaggio molto introspettivo, che scava negli stati d'animo dei personaggi e voci narranti, donando al lettore molteplici prospettive narrative, profonde e ricche, che svelano sentimenti, paure, speranze, pensieri intimi.

Mi è piaciuta la presenza inafferrabile e misteriosa della Mistica del Lago, testimone attenta e silente delle vicende umane, capace di osservare le storie degli uomini e di fare da specchio a coloro che hanno il coraggio e la sensibilità di guardarsi dentro con onestà, di ascoltare la propria coscienza senza timore.

Ringrazio l'Autrice per avermi dato la possibilità di leggere questo suo romanzo e lo consiglio perché Angelarosa Weiler ha imbastito una storia originale, intensa, scritta con cura e realismo, in cui spicca la dimensione interiore, e anche gli elementi investigativi/polizieschi si legano a quelli umani e relazionali per sostenere una struttura narrativa articolata, ricca, che risulta variegata e piena soprattutto grazie agli svariati punti di vista che guidano il lettore nella lettura, permettendogli di avvicinarsi a ogni singolo personaggio.


martedì 28 ottobre 2025

"Da Carosello a Tik Tok: Il viaggio della comunicazione spiegato ai bambini" di Marianna Iandolo



"Da Carosello a Tik Tok: Il viaggio della comunicazione spiegato ai bambini" di Marianna Iandolo è un breve testo divulgativo che si propone di illustrare, attraverso un linguaggio semplice e accessibile ai lettori più giovani, le caratteristiche, i vantaggi e anche i pericoli del mondo della comunicazione.

Di pagina in pagina, viaggiando tra parole e illustrazioni coloratissime e molto belle, il lettore ripercorre
Self-publishing
36 pp
LINK AMAZON

il modo in cui la comunicazione è cambiata negli anni; leggere questo libro è un po' come salire su una  macchina del tempo e fare un salto in quegli anni in cui, in tv, c'era il Carosello, un programma televisivo che, oltre a contenere pubblicità, trasmetteva dei filmati di intrattenimento, con personaggi simpatici e divertenti.

L'autrice sottolinea come quel programma preserale fosse un momento di gioia e spensieratezza che riuniva tutta la famiglia, in quanto adatto a tutti, grandi e piccini; concluso il Carosello, solitamente i bimbi sapevano di dover andare a letto!

Era un tipo di televisione che favoriva non solo lo stare insieme, in famiglia, ma che stuzzicava anche la fantasia e l'immaginazione degli spettatori.

L'excursus prosegue descrivendo i cambiamenti apportati dall'avvento della tv a colori, passando per l'arrivo di Internet e concludendo con Tik Tok.

Ciò che è utile da evidenziare è il fatto che gli enormi passi da gigante compiuto dalla tecnologia hanno sicuramente dato una grande spinta affinché il processo comunicativo, di scambio di informazioni e di relazioni (seppur virtuali) tra gli utenti, assumesse caratteri sempre più complessi, vivaci, ricchi, che
hanno permesso alle persone di condividere, in tempi veloci/in tempo reale, contenuti di tutti i tipi con una fetta straordinariamente ampia e variegata di altri esseri umani che vivono in ogni parte del mondo.

Insomma, il modo di comunicare è cambiato moltissimo nel corso del tempo a Marianna Iandolo ce lo ricorda con estrema chiarezza e semplicità, evidenziando le qualità e gli aspetti positivi dei miglioramenti e degli sviluppi in ambito comunicativo, senza mai dimenticare che però il mondo di Internet è talmente vario da contenere sia cose belle che cose brutte, il che chiama in causa la responsabilità di ciascuno, in particolare degli adulti nei confronti dei bambini/ragazzi, nel vigilare sui contenuti con cui si viene in contatto.

Come dicevo più su, è un testo breve e sicuramente molto istruttivo ed efficace nel presentare, con immediatezza e linearità, il percorso che ha portato dalla tv in bianco e nero all'universo eterogeneo di Internet e dei social, e la presenza delle illustrazioni contribuisce a rendere ancora più gradevole la fruibilità di un libro che è, per i contenuti e per il linguaggio, molto attuale ed interessante.

La sua lettura è consigliata, in special modo, a bambini dai 6 ai 12 anni ma è altresì utile agli adulti per trattare con i giovanissimi questo argomento così vasto e attorno al quale le riflessioni da fare sono davvero innumerevoli ed importanti.


 
Notizie biografiche.
Marianna Iandolo è giornalista professionista e scrittrice di libri e di favole per bambini. Una passione quella per i bimbi che la ha accompagna da sempre come quella per la scrittura. Oggi vive a Bari, in Puglia.

venerdì 24 ottobre 2025

IL FRATELLO BUONO di Chris Offutt [ Recensione ]



Il solitario protagonista di questo romanzo lascia il luogo in cui è nato e cresciuto (il Kentucky) per nascondersi tra le aspre montagne del Montana,  cambiando identità e vita, con la speranza di lasciarsi definitivamente alle spalle le conseguenze delle proprie azioni.


IL FRATELLO BUONO
di Chris Offutt

Minimum Fax
trad. R. Serrai
360 pp
Virgil Caudill è un giovane tranquillo che vive nel cuore del Kentucky; non ha mai lasciato i boschi e le montagne dove è cresciuto e la comunità nella quale si riconosce.

La sua è una vita praticamente monotona, trascorsa tra il lavoro, le chiacchiere con i colleghi e i rapporti con i famigliari che gli sono rimasti: sua madre, sua sorella Sara (sposata e con prole) ed Abigail, che è la sua "quasi-fidanzata".

Orfano di padre, di recente ha perso anche il fratello maggiore, Boyd.

A differenza di Virgil, Boyd era la testa calda della famiglia: irruento, attaccabrighe, dove c'era odore di guai, c'era lui, pronto a litigare con qualcuno.
Fino al giorno in cui ci ha "rimesso le penne".

Boyd, infatti, viene ucciso ma il suo assassino non viene ufficialmente identificato, né tanto meno arrestato.

È a piede libero e tutti, a Blizzard, sanno a chi appartiene la mano che ha ammazzato Boyd Caudill, anche se nessuna voce si leva per testimoniare contro di lui.

Spesso e volentieri c'è qualcuno che ricorda a Virgil che in giro l'assassino di suo fratello se ne sta tranquillo e indisturbato perché il ragazzo non si è ancora deciso ad applicare "il codice delle colline".

Che lo voglia o meno, Virgil è quotidianamente davanti a una decisione complicata, un vero dilemma morale per lui: tutti si aspettano che vendichi Boyd andando ad ammazzare il colpevole. 
Perché negli Appalachi il sangue si lava con il sangue, e per Virgil esistono solo due alternative: la vendetta o la fuga. 

E qualunque decisione prenderà, nulla per lui sarà più come prima.

L'idea di provare della vita un altro essere umano toglie serenità a Virgil ed è contraria al suo modo di essere e di pensare.
Ma il pensiero di vendicare il fratellone, che amava e che è sempre stato per lui un punto di riferimento, comincia a diventare un pensiero fisso, un'incombenza che deve assolvere perché è il posto in cui è cresciuto a chiederglielo, le leggi non scritte degli Appalachi.

Virgil si veste di coraggio e prende una decisione drastica che segnerà la linea di demarcazione tra la "vecchia" e la "nuova" vita.

Di fronte a Virgil si aprirà una nuova strada che lo porterà dritto al Montana, una terra sconosciuta dove cerca di ricostruirsi una nuova identità sotto falso nome, assumendo quello di Joe Tiller.

La sua fuga lo porta a vivere in solitudine per molto tempo, e stare con sé stesso quale unico compagno di viaggio e di vita, lo spinge inevitabilmente a pensare tanto, a confrontarsi con sé stesso, con la propria storia personale e famigliare.

" Tutto d’un tratto si rese conto che aveva passato la vita a seguire gli schemi pensati da altre persone. Sentì il debole luccichio della vera libertà, una sensazione che gli mise paura".

Nello stanziarsi in una capanna sperduta e vivendo in modo semplice, da montanaro solitario, Virgil/Joe non ha la minima idea di quali e quanti tipi di persone incontrerà, della comunità di persone nella quale gli eventi turbolenti, che lo vedranno protagonista, lo condurranno, e di come la vita non smetterà mai di metterlo davanti a decisioni e scelte difficili.

Joe avrà modo di conoscere ambienti e comunità del Montana che hanno abitudini, ideologie, modi di vivere molto differenti da ciò che lui conosce, e i dilemmi morali non mancheranno neanche in questa seconda fase della sua esistenza, durante la quale egli cercherà ciò che già desiderava prima: un po' di pace.
Forse una famiglia, dei legami veri e duraturi.
 

Ambientato tra il Kentucky e il selvaggio Montana, Il fratello buono è un country noir ma anche un po' romanzo di formazione, a mio modesto avviso, perché il suo protagonista inevitabilmente vive esperienze particolari, che lo segnano e formano, spingendolo a riflettere su sé stesso, i propri valori (personali, famigliari, comunitari), su come - a prescindere da dove viva - la violenza ritorna sempre al centro, influenzando destini e scelte, che sia contro una persona o contro lo stesso Stato quando non difende e non garantisce i diritti dei cittadini.

In queste pagine si toccano anche altri temi, come l'importanza delle proprie origini e l'attaccamento ad esse (anche quando si è geograficamente distanti), il sapore amaro della vendetta,  la discriminazione verso chi è considerato "straniero", "intruso" (non un americano puro), l'uso delle armi, il rapporto con le leggi dello Stato (in termini di obbedienza o ribellione).

Offutt sa essere aspro, asciutto, ma anche malinconico, introspettivo, profondo nelle sue descrizioni della geografia tanto ambientale/naturale, quanto di quella umana; sa creare atmosfere cupe, selvagge ma raffinate dal punto di vista del tratteggio delle componenti psicologiche e sociali.

In alcuni punti la narrazione ha avuto sicuramente dei rallentamenti (nella trama e, di conseguenza, nel ritmo) ma nel complesso è un bel romanzo, complesso nelle tematiche e nello stile.


lunedì 20 ottobre 2025

Recensione: AUTUNNO A SYCAMORE PARK di CP Ward

 

Desiderosa di iniziare una nuova fase della propria vita, in seguito ad una delusione amorosa, una giovane insegnante si trasferisce in un paese allegro e caloroso, in cui riuscirà a tessere nuovi legami e a sentirsi finalmente nel posto giusto.


AUTUNNO A SYCAMORE PARK
di CP Ward



Autopubblicazione
trad. M.C. Martinelli
246 pp

Dopo essere fuggita da una relazione sentimentale finita male e che l'ha lasciata sfiduciata e demotivata, la giovane insegnante Jennifer Stevens accetta un incarico da insegnante nell'unica scuola elementare di una deliziosa cittadina, Brentwell. 

La sua è una classe vivace, con diversi alunni decisamente irrequieti e pronti a combinare guai, ma Jennifer ama il proprio lavoro e prende sul serio le esigenze e i problemi dei suoi piccoli studenti, tanto da conquistare in poco tempo la fiducia della classe e, soprattutto, imparando a gestire gli elementi più "problematici", compreso un ragazzino che ama fare un po' troppo il bullo con i più deboli.

L'arrivo della Festa del Raccolto - molto amata a scuola  e che si tiene ad ogni autunno - costituirà un'occasione imperdibile per Jennifer per dimostrare a sé stessa, al preside Downton, ai colleghi, che non solo la sua classe è gestibile, ma che è composta da ragazzini vivaci ma altresì volenterosi, che se opportunamente stimolati e guidati, possono eseguire i compiti assegnati con responsabilità.

Jennifer è entusiasta della sua nuova vita a Brentwell, si immerge nel lavoro con buona volontà e voglia di fare e, con la sua gentilezza e disponibilità, non tarda a fare amicizia con i colleghi, in particolare con Amy, una ragazza dolce, chiacchierona ma anche molto insicura, segretamente invaghita di un loro collega, Rick, il quale però la ignora e, anzi, fa il cascamorto con Jennifer...

Ma Jennifer non è lì, in quella affascinante località, per rimorchiare, anzi!
Lei si è buttata alle spalle la storia con Mark, che le ha lasciato delusioni e insicurezze, e non ha alcuna intenzione di infilarsi in un nuovo legame amoroso.

Il suo desiderio è ricostruirsi una vita serena, soddisfacente, in cui imparare a mettere sé stessa al centro, prima di tutto.
E questo nuovo autunno sembra essere il momento ideale.

"L'autunno era la stagione migliore, pensò. Bel tempo, bei colori, ma anche una stagione di cambiamenti, di nuovi inizi."

Jennifer comincia ad amare Brentwell, incluso il suo speciale e amato parco: il Sycamore Park, così pieno di magia con i suoi colori, il suo tappeto di foglie e quell'antico e meraviglioso albero di sicomoro, chiamato da tutti affettuosamente "il Grande Gerry", che però rischia di essere abbattuto per decisione del Comune, che ha altri progetti per il parco.

A rendere la sua nuova vita più lieta non c'è solo la bellezza semplice ma evocativa del luogo in cui ora vive, ma anche nuovi incontri, come quello con la signora Angela, proprietaria di una caffetteria e pasticcera provetta; con lei, Jennifer instaura un rapporto di sincera amicizia e complicità, accompagnato da vivaci chiacchierate e piatti deliziosi.

Frequentando Angela e il Sycamore Park, Jennifer conosce Tom Reynolds, il custode del parco.

Bello, gentile, ironico e pieno di sorprese, Tom sembra quasi irreale per quanto rasenta la perfezione, ma Jennifer è intenzionata a restare libera e spensierata.

Ci riuscirà o il suo cuore le ricorderà che il bisogno di amare non si è di certo spento dentro di lei?

"Si sentiva parte di una rete, una corda che, se pizzicata, avrebbe prodotto una risonanza, lasciando un'impronta su tutti gli altri. Negli anni trascorsi con Mark era stata un pezzo di legno alla deriva, che galleggiava appena sotto la superficie di un lago solitario, invisibile a tutti."

Intanto, gli impegni si fanno sentire sempre più pressanti, dentro e fuori dalla classe: c'è una recita tra colleghi da preparare, la Festa del Raccolto da organizzare e... un albero e un parco da salvare!


Autunno a Sycamore Park è una commedia romantica cui fa da sfondo la stagione autunnale, con il suo clima ancora tiepido e piacevole, cornice evocativa e perfetta per accogliere, al suo interno, una storia che non resta impressa per originalità e colpi di scena, ma che anzi scorre moooooolto placidamente, come una tazza di the da sorseggiare con molta calma.

È una lettura che non mi ha regalato molto (né in termini di emozioni né di "sorprese" di alcun genere), non posso dire che abbia un ritmo trascinante né che accadano cose particolarmente impattanti...., tutt'altro.
Ciò che la rende piacevole è l'atmosfera familiare, calorosa, tipica delle cittadine in cui gli abitanti si conoscono tutti e fanno presto amicizia con i nuovi arrivati; resto sempre affascinata dalla location del paese piccolo, che è quasi un'oasi di pace in cui si respira un'aria genuina, che sa di amicizia, sane e sincere risate, scherzi bonari, tazzine di caffè e torte di mele e cannella, serene passeggiate nei parchi, chiacchierate spensierate..., insomma, di questo romanzo salvo la sensazione di tranquillità e la voglia, che inevitabilmente mi ha trasmesso, di vivere in un posticino così, in cui si vive con semplicità e senza grosse pretese.

Per il resto, non ho trovato che ci fosse un approfondimento nel tratteggio della protagonista e degli altri personaggi (gli stessi dialoghi li ho sentiti poco naturali e piuttosto artificiosi), la trama resta fondamentalmente abbastanza prevedibile e anche l'aspetto romantico è piuttosto annacquato.

Lettura rilassante ma nulla di imperdibile.

giovedì 16 ottobre 2025

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA (ottobre-novembre 2025)




Alcuni romanzi presto in libreria!



GAZA 1956. NOTE AI MARGINI DELLA STORIA
di Joe Sacco

Mondadori
trad. D. Brolli
432 pp
32 euro

USCITA
21 OTTOBRE 2025
Sospeso sopra decenni di storia, morte, bugie, miti e violenza, questo reportage-inchiesta ci mostra un susseguirsi sempre più serrato di guerre, ci fa ascoltare le voci di profughi, sopravvissuti, scolaretti, vedove e capi religiosi, giungendo così al cuore pulsante della tragedia di questo Paese.

Rafah, una cittadina sperduta nella Striscia di Gaza, è un posto assai squallido. Edifici cadenti e semidistrutti si affacciano su strade piene di spazzatura e detriti, bambini e disoccupati. 
Più volte spianata dai bulldozer, è un luogo tristemente emblematico del più feroce conflitto del mondo contemporaneo. 

Qui, nel 1956, i soldati israeliani uccisero 111 palestinesi. 
A prima vista sembrerebbe solo una nota di scarsa importanza, ormai dimenticata ai margini della storia, ma quanto accadde quel fatale giorno rivela in tutti i suoi aspetti drammatici l'impossibilità di pervenire a una verità condivisa su questo conflitto pluridecennale: si trattò di un massacro a sangue freddo o di uno spaventoso errore?  

Nel tentativo di gettare luce sul lontano episodio, Joe Sacco si immerge nella vita quotidiana di Rafah e della vicina cittadina di Khan Younis, alla scoperta del passato di Gaza, che ancora plasma il presente.


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LUNA FREDDA SU BABYLON
di Michael McDowell



Neri Pozza
trad. E. Cantoni
441 pp
14.90 euro
USCITA
21 OTTOBRE 2025
Babylon, Florida, 1980. Il caldo soffoca la città, le superstizioni tormentano i pavidi, i serpenti uccidono gli incauti. Un fiume oscuro corre, rapido e letale, talvolta reclamando la sua libbra di carne. 
Quando la giovane Margaret Larkin scompare, è come se quelle acque volessero tornare alla sorgente, restituire chi non avrebbero mai dovuto inghiottire. 
Mentre una fredda luna si leva, accecante, sui peccati e le colpe di Babylon. 
Nessuno vuole avvicinarsi al fiume Styx, che lambisce la cittadina di Babylon, Florida. 
Solo i Larkin vivono in quelle terre paludose, che sono la loro fonte di sostentamento. 

Eppure il fiume non è sempre stato benevolo con loro e, quando anche l’ultima dei Larkin scompare, tutti si convincono che c’è del marcio a Babylon. 
Ma la maledizione che sembra funestare quelle rive è poca cosa rispetto alla cupidigia e alla brutalità degli uomini. 
La danza macabra tra i vivi e i morti è appena cominciata.





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IL RAGAZZO DEL FUTURO
Ritorno al futuro e il mio viaggio nel continuum spazio-temporale
di Michael J.Fox
e Nelle Fortenberry

Tea Ed.
trad. E. Ravera
192 pp
18 euro
USCITA
24 OTTOBRE 2025
A 40 anni da "Ritorno al futuro", Micheal J. Fox torna in libreria con un libro che svela i dietro le quinte della pellicola che ha reso immortale l'indimenticabile personaggio di Marty McFly. 
All'inizio del 1985, Michael J. Fox era già una delle star più amate della televisione americana grazie alla celebre sitcom "Casa Keaton". Ma la sua carriera stava per compiere un salto straordinario grazie a un'occasione irripetibile. 
La produzione di un film d'avventura sui viaggi nel tempo, "Ritorno al futuro", stava attraversando una fase critica, finché il regista Robert Zemeckis e il produttore Steven Spielberg non presero una decisione drastica: sostituire l'attore protagonista e affidare proprio a Michael J. Fox il ruolo di Marty McFly. 
Da quel momento, la sua vita divenne un tour de force senza precedenti: di giorno sul set di "Casa Keaton", di notte su quello di Ritorno al futuro. Per mesi, ogni giornata fu un vero e proprio viaggio nel continuum spazio-temporale, passando da un personaggio all'altro, da una storia all'altra. 
Così, la sfacciataggine di Alex, il carisma di Marty e il talento comico di Michael si fusero in un mix unico, destinato a entrare nella storia del cinema e della televisione. 
Il ragazzo del futuro intreccia il racconto in prima persona di Michael J. Fox con testimonianze inedite degli altri membri del cast e della troupe che resero possibile questa incredibile impresa creativa. 
Il risultato è un memoir emozionante e irresistibile, ricco di aneddoti e arricchito da 60 fotografie mai viste prima, che celebra la storia straordinaria – e vera – di uno dei film più amati di sempre.


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CHIARA
di Antonella Lattanzi


Einaudi
176 p
18 euro
USCITA
28 ottobre 2025
Antonella Lattanzi torna a emozionarci e scuoterci con una storia potente, profondamente vera, che racconta di ogni volta che, nel mezzo del buio, qualcuno ha trovato il modo di tenerci vivi.

«Qualunque cosa sia successa dopo, non siamo più state io e lei ma noi. Anche adesso, dopo che è successo tutto».

Marianna e Chiara crescono a pochi passi, nella Bari popolare degli anni Novanta, in due famiglie che sembrano agli antipodi – una ruvida e irrequieta, l’altra ordinata e colta, apparentemente perfetta – ma che si rivelano uguali nel modo in cui tradiscono, soffocano, feriscono. 
Tra le due ragazze nasce subito un legame assoluto, fatto di intesa e di coraggio, di un bisogno vitale di raccogliersi a vicenda. 
Così, contro la violenza che le circonda, costruiscono un mondo solo loro, e negli anni l’affetto si confonde con l’amore, in alcuni momenti diventa anche attrazione e desiderio. 
Ma la vita adulta le allontana, crescere in fondo è irreparabile. 
E allora, quando sarà il momento, sapranno tenere fede a quella promessa di esserci sempre l’una per l’altra, anche di fronte al Terrore? 

In un romanzo dal ritmo incalzante, magnetico, che va avanti e indietro nel tempo in modo sapiente, Antonella Lattanzi sa tenere insieme la tenerezza dell’infanzia, l’erotismo come scoperta e il senso di minaccia incombente tra le mura di casa, la paura che qualcosa si spezzi all’improvviso, senza avvisare. 
Ma proprio dentro la tensione, contro ogni aspettativa, si accende la poesia della vita, e insieme un bene ostinato e splendente, capace di disarmare il cuore di chi legge.


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LA BUGIA DELL'ORCHIDEA
di Donato Carrisi



Longanesi 
400 pp
23 euro
USCITA
11 NOVEMBRE 2025
Un casale rosso, solitario in mezzo al nulla; sulla ghiaia, biciclette da bambini e giocattoli, panni stesi ad asciugare, galline e conigli, un moscone sopra un secchio.
Tutto attorno, solo silenzio.
Un silenzio interrotto all’improvviso da un urlo disperato.

C’era una volta la famiglia C., tre figli piccoli e due genitori amorevoli.
C’era una volta la famiglia perfetta, e ora non c’è più.
Cos’è accaduto dentro il casale rosso in quella calda notte d’agosto?

Immagina qualcosa di terribile e crudele. 
Immagina che esista solo un possibile responsabile. L’unico sopravvissuto.
Immagina di avere la verità proprio davanti agli occhi. Ogni dettaglio combacia, ogni indizio è allineato e c’è una sola spiegazione.
Non puoi sbagliare. Hai tutte le risposte.
Ma ciò che proprio non puoi immaginare è che questa non è la fine della storia.
È l’inizio.


Questo libro ha un segreto. 
Chi l’ha scritto ha un segreto. 
Chi lo legge avrà un segreto. 
E nessuno sarà più lo stesso.


lunedì 13 ottobre 2025

Recensione: AVVENTO NELLA RADURA INCANTATA di Antonella Arietano

 

Antonella Arietano, autrice di narrativa per l’infanzia e romanzi di formazione, è di nuovo in libreria con una raccolta di racconti per bambini, un viaggio affascinante che trasporta il lettore in una accogliente  dimensione fantastica.


AVVENTO NELLA RADURA INCANTATA 
di Antonella Arietano



Autopubblicazione
Pagine: 77
Uscita: 25.9.25
Leggere i quattro racconti che compongono la raccolta significa  intraprendere un viaggio ricco di fascino nel cuore dell’inverno, in vista dell’Avvento*

Siamo nella meravigliosa Radura Incantata, dove vivono le Streghe del Nord, le Fate Luminose, gli gnomi e i folletti.

Nel primo racconto ("La Strega della Fonte e la magia dell'inverno"), conosciamo la Strega della Fonte, la cui casa è vicina alla fonte da cui scorre il fiume Canterino, che è un corso d'acqua davvero speciale!
Dalla sua fonte zampillante, infatti, dipende l’incanto che aleggia in tutta la Radura e le acque del fiume non solo danno da bere alle Streghe del Nord ma rendono possibili gli incantesimi e le magie.

Un giorno però accade qualcosa di inaspettato e un po' spiacevole: la fonte non zampilla più, il fiume è immobile e rischia di prosciugarsi.
Questo è davvero un bel pasticcio e la Strega della Fonte, supportata dal suo fedelissimo famiglio - un rospo, il Signor Todd - si affretta a riunire le streghe-sorelle per cercare di capire come affrontare e risolvere il problema: senza l'acqua del fiume, la Radura Incantata rischia di perdere la sua magia!

Bisogna capire, quindi, cosa impedisce all'acqua di uscire.
Le streghe ci riflettono su e, tra una chiacchiera e l'altra, la condivisione di idee porta a una decisione: chiedere aiuto a qualcuno più esperto di fonti e rocce e che potrebbe essere in grado di aiutarle...


In "Un albero di Natale per Gedeone" conosciamo un gigante buono ma solitario che vive ai margini della Radura: Gedeone.

In apparenza burbero, "Non invitava mai nessuno a entrare, tutto si svolgeva nel giardino, meglio ancora al cancello: Gedeone s’infastidiva se qualcuno metteva piede sul prato. Nascosto nel segreto della sua  casa, il Gigante si sentiva libero di fare ed essere ciò che voleva", e quando era in casa propria diventava gentile e affettuoso, trascorrendo ore in compagnia del suo cane Zampalesta.

Gedeone, con l'approssimarsi del Natale, ha preso un bell'albero e tante decorazioni per rallegrare la sua baita, ma un giorno succede un guaio: una volpe riesce ad intrufolarsi dentro casa e, mentre bisticcia con Zampalesta, l'albero viene praticamente distrutto!

Il cagnone è triste all'idea di aver combinato un pasticcio, così si rivolge alle Streghe per chiedere loro aiuto e far contento il suo amato padrone.

Streghe e Fate si mobilitano per fare più di una sorpresa al gigante della Radura, pur sapendo quanto egli sia poco socievole.

La gentilezza e la generosità delle Streghe spezzeranno la timidezza e la ritrosia di Gedeone?


Nel penultimo racconto, "Un Famiglio per Natale", incontriamo un simpatico e giovane folletto di nome Martin.
Egli ama scorrazzare con lo slittino sulla neve e adora l'atmosfera gioiosa che accompagna il Natale, ma quest'anno qualcosa lo rende triste: non ha ancora incontrato il proprio, personale famiglio, cioè quell'animale con cui creare un legame speciale, da cui ricevere preziosi consigli e aiuti al momento giusto.

Martin ha ormai undici anni e non ha ancora un famiglio tutto suo e la cosa lo preoccupa: vuoi vedere che per lui non è previsto alcun famiglio?

Ma la saggia Fata Lumetta lo rassicura: incontrerà il suo famiglio all'improvviso, quando meno se lo aspetta, si riconosceranno immediatamente, al primo sguardo, e la loro amicizia sarà eterna!

Martin è ansioso che ciò accada il più velocemente possibile ma, si sa, per le cose belle spesso ci vuole pazienza.

Riuscirà a trascorrere uno speciale Natale in compagnia di un famiglio che è lì, nella radura, ad aspettare proprio lui?


L'ultima storia, "Un ospite inatteso", incomincia con un piccolo mistero: c'è qualcuno che, nella radura, si diverte a fare dispetti e scherzetti, vale a dire a "rubare" del cibo prelibato preparato dalle abili mani delle Streghe.
Insomma, la festa dell'inverno più attesa quest'anno arriva con dei furtarelli: che sia una torta lasciata vicino alla finestra o dei biscotti appena sfornati lasciati a raffreddarsi sul tavolo... tutto sparisce se non c'è nessuno a dare un'occhiata!

Ma chi è il ladruncolo dispettoso e goloso di dolciumi?

Questo mistero bizzarro va svelato assolutamente, così le streghe Drusilla e Priscilla chiedono aiuto al loro amico gigante, Gedeone: potrebbe gentilmente aiutarle a cercare colui che ruba i dolci? Magari seguendo le orme sulla neve...?

Seguendole, in effetti, si ritrovano davanti ad una grotta, da cui sentono arrivare una vocina che chiede loro chi sono e che vogliono...

Le Streghe e i loro famigli sono un po' preoccupati: e se si trattasse di una creatura pericolosa?

Ma non c'è nulla di cui aver paura e, anzi, quel Natale nella Radura Incantata sarà rallegrato dalla presenza di nuovi, inattesi ma graditissimi amici!



Questa raccolta è davvero bella, sia per le storie narrate che per le illustrazioni (di Carlotta Marricco), coloratissime e fantastiche, che contribuiscono a stimolare la fantasia e l'immaginazione dei giovanissimi lettori, oltre a regalare momenti di riflessione su tematiche quali: amicizia, collaborazione, accoglienza, condivisione, socialità, generosità, capacità di analizzare una situazione problematica e provare, insieme ad altri, a trovare delle soluzioni, l'amore e il rispetto per la natura e gli animali.

Sono quattro racconti che catturano per il loro linguaggio semplice ma anche molto evocativo, per l'atmosfera fiabesca, con quel tocco delizioso di magia che fa sorridere e sognare; l'ambientazione natalizia e il periodo invernale aggiungono ulteriore fascino e incanto; leggendo, ci si sente immersi nella Radura Incantata, quasi ci sembra di sentire il fragrante profumo di dolciumi, del fumo che esce dai comignoli, di ammirare le luccicanti decorazioni natalizie, di avvertire l'aria fresca e frizzante dell'inverno, e soprattutto è così piacevole conoscere questi personaggi simpatici, buoni, gentili, pronti ad aiutare gli altri e ad offrire calore, amicizia, sorrisi...!
Consiglio con sincero entusiasmo questa lettura ai lettori più piccoli ma anche a chi ha qualche anno in più e desidera sognare un po' , lasciandosi circondare da creature magiche, amichevoli ed ospitali.


*All’interno del libro un codice QR dà accesso a uno speciale calendario dell’Avvento online.

sabato 11 ottobre 2025

Recensione: LA CATASTROFICA VISITA ALLO ZOO di Joël Dicker



Un Dicker che non mi sarei aspettata racconta una storia divertente e curiosa attraverso la voce e la prospettiva vivace di una bambina speciale che, insieme ai suoi compagni di classe speciali come lei, decide di risolvere una questione misteriosa che ha colpito la loro scuola.


LA CATASTROFICA VISITA ALLO ZOO 
di Joël Dicker



La Nave di Teseo
trad. Milena Zemira Ciccimarra
272 pp
Marzo 2025
Siamo vicini a Natale e Josephine e i suoi compagni di scuola sono eccitatissimi all'idea di andare in visita allo zoo locale.
E ci vanno, effettivamente, solo che quella visita si rivelerà, appunto, catastrofica e l'allegria e il divertimento lasceranno il posto a preoccupazione e paura.

“Per anni, nella piccola città dove sono cresciuta, è rimasto impresso nella memoria degli abitanti il ricordo degli avvenimenti che ebbero luogo allo zoo locale un venerdì di dicembre, pochi giorni prima di Natale. E per tutti questi anni, nessuno ha saputo che cosa fosse realmente accaduto. Fino a questo libro.”


Josephine è ormai adulta quando si decide a scrivere la verità su quel giorno allo zoo.
Cosa accadde davvero? 

In quei giorni caotici, i genitori di Josephine ordinarono alla figlia di raccontare loro per filo e per segno come si svolse la giornata ma la ragazzina, per far sì che tutto venisse compreso alla perfezione, sapeva di dover partire dall'inizio.

Eh sì, perché una catastrofe non arriva mai da sola ma è frutto di una sequela di piccoli avvenimenti che culmineranno nella gita allo zoo.

E l'inizio di tutto sta nel trasferimento dei bambini della scuola speciale dal loro amato istituto alla "scuola normale".

Come mai i piccoli vengono trasferiti?
La risposta è il nocciolo della questione, la scintilla che dà vita all'incendio: qualcuno fa allagare la scuola aprendo i rubinetti dei bagni, impedendo così ai bambini speciali di andare a scuola, a far lezione con la loro amatissima insegnante, la signorina Jennings, dolce e premurosa.

L'allagamento è frutto d una distrazione? Magari un bambino non ha chiuso i rubinetti ed è successo il patatrack
E se non fosse stato un incidente... vuol dire che c'è un colpevole?
E se tutti gli alunni si dichiarano innocenti..., allora è stata una persona esterna!
Ma chi può avere interesse a creare problemi a dei bambini speciali?

Questi, intanto, vengono ospitati nella scuola normale, il cui direttore è un tipo chiacchierone, apparentemente severo e burbero, ma in realtà comprensivo e simpatico con i nuovi alunni della sua scuola e, soprattutto, fissato con il concetto di democrazia, che cercherà in tutti i modi di insegnare ai ragazzi, stimolando conversazioni briose, domande intelligenti e risposte originali e interessanti.

Certo, essere speciali e frequentare bambini speciali come te, è rassicurante e confortante perché si creano più facilmente amicizie e solidarietà, ma ritrovarsi sbalzati in un contesto scolastico nuovo, con ragazzi "normali" che prendono in giro chi è diverso, può dare adito a difficoltà di inserimenti e socializzazione.

Ma i ragazzi, speciali lo sono davvero, e ben presto tutti - anche i ragazzotti che fanno i prepotenti e i bulletti - si renderanno conto che non hanno a che fare con un gruppetto di bambini ingenui e deboli, bensì con ragazzini dalla mente brillante, che riflettono e disquisiscono su tutto, che si pongono domande e non accettano risposte poco convincenti o superficiali.
Non solo, ma questi amici - pur avendo ciascuno le proprie difficoltà personali e famigliari (c'è chi non parla, chi ha genitori sull'orlo della separazione, chi è ipocondriaco...) -, quando si mettono in testa uno scopo, non si acquietano fino a quando non lo raggiungono.

E il loro scopo è svelare il giallo dell'allagamento.

Così Josephine e compagni vestono i panni di giovanissimi Poirot e sono pronti, come nei migliori gialli, a mettersi sulle tracce del colpevole, a cercare indizi, a fare attenzione a dettagli ed eventuali errori.

Cosa ha a che fare il mistero della scuola allagata con lo zoo?

Beh, per scoprirlo non resta che mettersi in ascolto della storia che ha da raccontare la protagonista e voce narrante, la simpatica, intuitiva e curiosissima Josephine, che ci porterà nel suo quotidiano, nelle sue ricerche investigative in compagnia degli amici e nella scuola normale, alle prese con le litigate degli adulti, i discorsi lunghi e un po' noiosetti del direttore sulla democrazia, i preparativi per la recita di Natale.

E tutto viene narrato con molto umorismo, in un susseguirsi di dialoghi spassosi, di scene esilaranti e divertenti che strappano numerosi sorrisi.

La leggerezza che caratterizza la storia, però, non impedisce all'autore di affrontare tematiche serie, come l'inclusione sociale, l'accoglienza e il rispetto della diversità, i valori democratici,  i rapporti tra genitori e insegnanti.

La catastrofica visita allo zoo è un breve giallo per ragazzi, che può quindi piacere a lettori molto giovani ma anche agli adulti per il suo ritmo brioso e fluido, i personaggi ben caratterizzati e che risultano simpatici per la loro esuberanza e voglia di imparare, la trama gradevole che magari non spiccherà per colpi di scena ma riesce a incuriosire il lettore sino alla fine.

Consigliato a chi è pronto ad accostarsi a un Dicker diverso dal solito.

domenica 5 ottobre 2025

[ Recensione in anteprima ] LILÌ E LA RIVOLUZIONE A TUTTODRITTO di Viviana Hutter

 

Riuscite ad immaginare di vivere in un luogo in cui non ci sono curve, né sbavature né colori, in cui tutto è dritto, grigio, tendente alla perfezione, dove alle persone è sconsigliata ogni esternazione di emozioni e sentimenti, dove non sono ammesse la creatività, la fantasia, le risate...?
Triste, vero?
Un posto così ha necessariamente bisogno di una rivoluzione, di una spinta gentile ma vigorosa che incoraggi ad immaginare che è possibile aprirsi alla bellezza, ai colori, alla gioia senza per questo perdere stabilità e serenità.
In questa deliziosa storia, una tale rivoluzione ha dei riccioli scuri e lucenti, una pelle color cannella e si chiama Lilì.


LILÌ E LA RIVOLUZIONE A TUTTODRITTO
di Viviana Hutter

Agenzia Pensiero Creativo
112 pp
12 euro
in uscita:
6 OTTOBRE 2025

"In un luogo lontano, così remoto che nemmeno le mappe più antiche e dettagliate lo avevano mai  riportato, si trovava il paese di Tuttodritto. Era questo un luogo singolare, dove tutto era regolato da un’unica legge: la linearità. Nulla in Tuttodritto sfuggiva a questa regola."


Tuttodritto è un paese davvero particolare: domina la drittezza in ogni cosa, luogo, persona.
Tutto è perfettamente dritto: gli alberi, le case, le strade, i capelli degli abitanti; persino le nuvole non assumono quelle forme strane e bizzarre che solitamente si vedono in cielo e fanno sorridere e sognare. 
Ad essere precisi, non è che si sorrida molto a Tuttodritto, e al massimo la bocca può formare una linea dritta.
Non sono previste curve di alcun genere, per non parlare dei colori: l’unico colore ammesso è il grigio. 

La vita a Tuttodritto è come una infinita linea retta che non ammette cambi di direzione né incroci con altre linee.

Gli abitanti sembrano amare questa linearità che richiama all'ordine, alla stabilità, che non dà spazio al caos e all'anarchia..., ma a ben guardare

"per quanto la loro esistenza fosse tranquilla e priva di rischi, c'era qualcosa di sottile, quasi impercettibile, che mancava, un vuoto..., un'inquietudine che tutti avvertivano, ma che nessuno osava esprimere ad alta voce né tanto meno in silenzio tra sé e sé".

E questa sensazione indefinita è evidente nei volti e nelle movenze delle persone, grandi o piccine che siano: sono privi di gioia, di passione, di sussulti, di entusiasmo e guai a manifestare un'emozione - rabbia, felicità, tristezza... -, si rischiano la disapprovazione e le occhiatacce dei concittadini!


Ma non è così ovunque.
Ci sono anche posti in cui le persone sanno essere gioiose, creative, in cui prendono in mano i colori e i pennelli e con questi attrezzi rallegrano quaderni, panchine, muri, case...

Ad esempio, nel bosco che circonda Tuttodritto si è trasferita una famiglia davvero speciale da cui partirà la rivoluzione di cui Tuttodritto ha urgente bisogno.

Questa famiglia è composta da Enea, Nina e la loro bambina, Lilì.

Enea e Nina sono cresciuti in località in cui si viveva diversamente da Tuttodritto e hanno avuto tempo e e modo di inseguire i propri sogni, di dare sfogo alla fantasia, di assaporare la bellezza presente nei colori, nelle diversità, nelle sfumature, nelle imperfezioni.

Quando un giorno, nel bosco, si imbattono in una bambina piccola piccola dai riccioli scuri e la pelle color cannella, la portano con loro, pensando di poterla crescere a Tuttodritto.

Ma non hanno fatto i conti con la valanga di pregiudizi, superficialità, paura, diffidenza... delle persone attorno a loro, che vedono in quell'esserino una vera e propria minaccia al loro amato ordine. 

Quei capelli e quei colori stridono con il grigiore e il piattume in cui è immersa Tuttodritto, che dimostra aperta ostilità nei confronti dei due giovani genitori, i quali sono costretti ad andare via con Lilì, nascondendola nel bosco e vivendo così isolati.

Ma l'isolamento non può fermare il potere dell'immaginazione e infatti la bambina, grazie ai suoi amorevoli genitori, cresce libera di esprimersi come desidera, creando mondi sempre nuovi attraverso l’arte. 

Lilì impara che il mondo può essere fatto anche di curve, di domande curiose, di colori sgargianti e tutti diversi tra loro, fosse anche per delle impercettibili sfumature, che ci ricordano come la diversità è bella perché è una risorsa, va rispettata in quanto apre porte e spezza le barriere.
Non si può e non si deve puntare alla staticità e all'uniformità ma andare incontro ai cambiamenti con entusiasmo e curiosità.

Lilì è piena di gioia di vivere e desidera trasmettere questo suo modo di vedere il mondo - colorato, vivace, vivo! - anche agli altri, e l'occasione arriva quando un giorno incontra Tobia, un bambino di Tuttodritto.

A lui la bimba insegna a poco a poco la bellezza delle curve, delle spirali, delle forme insolite, il grande potere della fantasia e dell'immaginazione. 

Insieme i due cominciano a nutrire il desiderio di mostrare a Tuttodritto quanto può essere bella e arricchente la diversità.

Tobia, timido e insicuro, prende coraggio accanto all'esuberante amica, e insieme decidono di recarsi a Tuttodritto per gettare il seme della rivoluzione, per insegnare agli abitanti di questo paese così statico e sempre uguale, che non esistono soltanto le linee dritte e il grigio e la ricerca della perfezione, ma anche le curve, la luce, i colori.

Come farà la determinata e coraggiosa Lilì, in compagnia del suo amico Tobia, a convincere gli ostili (e impauriti?) abitanti di Tuttodritto che è possibile iniziare un cambiamento che non è solo esteriore, ma soprattutto un cambio di mentalità, un nuovo modo di vedere le cose?

Non sarà semplice perché abbandonare la tranquillità e la solidità di un tipo di vita ordinatissimo e privo di stranezze per abbracciarne uno imprevedibile, fa un po' paura a chi è abituato sempre alla stessa monotonia.
Ma la dolce Lilì, munita di pennelli e tanto amore, troverà la strada giusta per parlare al cuore degli adulti e dei bambini e far sedimentare dentro di loro un nuovo messaggio: non è necessario abbandonare le linee dritte o il grigio, ma capire che queste caratteristiche possono convivere con le spirali, le forme estrose, i colori accesi, insomma è possibile lavorare insieme per rendere Tuttodritto un posto dove tutto è possibile, dove nessuna diversità è rigettata, condannata, emarginata, ma anzi è valorizzata perché porta con sé altra bellezza.


Il testo, scritto da Viviana Hutter - educatrice e formatrice esperta in pedagogia creativa - e impreziosito dalle delicate ed evocative illustrazioni di Emanuele Sponta, ci ricorda, attraverso la rivoluzione coraggiosa intrapresa da una bambina speciale e spontanea, che più che cercare di essere perfetti, è importante essere autentici, sentirsi liberi di esprimere sé stessi, la propria creatività, i propri talenti, e che ogni persona è unica e irripetibile, nessuno è sbagliato per come è, anzi ogni diversità non è che una ricchezza da conoscere, accogliere, apprezzare, amare, e da cui imparare per conoscere altre prospettive e punti di vista.

I temi presenti in questo bellissimo racconto per bambini/ragazzi sono più che mai attuali e meritevoli di attenzione, tanto più all'interno delle famiglie e dei luoghi in cui si fa educazione, in cui è importante insistere su valori  ed argomenti come il rispetto per l'altro, l'accoglienza della diversità, l'inclusione, il valorizzare e incoraggiare le capacità individuali, la libertà di esprimersi senza la paura di essere giudicati o scacciati a motivo del proprio modo di essere (che siano caratteristiche fisiche, caratteriali o di altro genere), lo sviluppo dell'intelligenza emotiva, il coraggio di portare gli altri al cambiamento, alla riflessione.

Mi è piaciuto molto il concetto che sta alla base del cambiamento promosso da Lilì: non c'è in lei il rifiuto dei tratti tipici di Tuttodritto, non passa il messaggio che le linee dritte o il grigio sono sbagliati e vanno eliminati, sostituiti da ciò che è curvo, dai riccioli e da tutti gli altri colori. 
No, in una città/società/comunità libera, tutti possono coesistere, c'è spazio per ognuno con la propria individualità.


Con il suo linguaggio comprensibile, chiaro ma anche evocativo, capace di stimolare l'immaginazione e la fantasia dei giovani lettori, il ritmo vivace e coinvolgente, i personaggi ben tratteggiati nella loro semplicità, le tematiche affrontate e vicine all'esperienza quotidiana di bambini e ragazzi, "Lilì e la rivoluzione a Tuttodritto” è particolarmente indicato per un pubblico di lettori dagli 8 ai 13 anni e può risultare un testo narrativo davvero utile nelle scuole (primaria e secondaria di primo grado), all'interno di progetti scolastici dedicati all’inclusione, al superamento delle diversità e alla gestione delle emozioni.

Assolutamente consigliato ai giovanissimi ma anche agli adulti-educatori.


«Vogliamo un mondo con tutti i colori!» gridò un altro bambino, 
alzando le braccia al cielo.
«Vogliamo un mondo dove ognuno possa essere sé stesso!».
I bambini iniziarono a urlare insieme, 
formando un coro di voci squillanti, piene di energia.
«Un mondo nuovo! Un mondo per tutti!».


venerdì 3 ottobre 2025

L'UOMO DAGLI OCCHI TRISTI di Piergiorgio Pulixi [ RECENSIONE ]



Alta Ogliastra, Sardegna. Quando il cadavere di un diciassettenne viene ritrovato sul motoscafo appartenente ad un noto politico locale, la polizia intuisce di non poter risolvere da sola quello che si prospetta come un caso di omicidio complesso; vengono, quindi, chiamate due "esterne", Mara Rais ed Eva Croce, esperte nella risoluzione di casi complicati caratterizzati da crimini violenti; la loro esperienza e la brillante e speciale capacità di cogliere dettagli importanti, di "scavare nei posti giusti", e soprattutto di indagare nel vissuto dei soggetti coinvolti, risulterà preziosa.


L'UOMO DAGLI OCCHI TRISTI
di Piergiorgio Pulixi


Rizzoli
333 pp
Cosa c'è di più doloroso e straziante della perdita di un figlio?

Lorenza Maxia lo sta provando sulla propria pelle: sono quindici giorni che suo figlio Michelangelo, il suo bambino, è stato ritrovato morto - assassinato - e lei non si dà pace.
E quando riceve una lettera scritta proprio da quel figlio ormai perduto per sempre, all'iniziale sorpresa e al turbamento segue la determinazione di una madre che sa di non poter più essere felice dopo aver perso la propria creatura.

"Non cercare la verità, ti prego. L’unica verità importante è che ti amo e ti amerò sempre. Fatti bastare questo. Scappa e cerca di essere felice, mamma."

.. le scrive il suo Michelangelo.

Ma Lorenza - "donna ogliastrina, ostinata e forte come le radici indomabili del ginepro, capace di crescere in mezzo alle rocce e resistere in balia dei venti più rabbiosi." - ha fame di giustizia e, se è vero che nulla le riporterà indietro il suo ragazzo, è altrettanto vero che a lei resta solo una cosa da fare come ultimo gesto d'amore materno: cercare la verità, scoprire cosa è successo a Michelangelo e chi gliel'ha violentemente strappato dalle braccia.
E c'è una persona che può aiutarla: Mara Rais.

La narrazione fa un salto all'indietro di quindici giorni.

Siamo nell'Alta Ogliastra (una regione della Sardegna centro-orientale), è mattina e il corpo senza vita di un ragazzo giace all'interno di un motoscafo che galleggia nelle acque cristalline del bellissimo lago di Saruxi.
Il paesaggio è mozzafiato: come una corona verde, una fitta boscaglia circonda lo specchio d'acqua e la sensazione che se ne ha, osservando quel luogo solitamente tranquillo, è di essere in un paradiso, lontano dal caos delle grandi città.
Ma in quella mattina in cui viene scoperto il cadavere, la consueta ed immobile quiete del lago è spezzata dalla presenza di militari e forze dell'ordine.

Michelangelo Esu aveva solo diciassette anni e sull'imbarcazione viene ritrovato travestito da donna e malamente truccato; il motoscafo appartiene a un politico che ha fatto molto per Saruxi, quando è stato sindaco: Daniele Enna.

Sul posto vengono mandate le ispettrici Mara Rais ed Eva Croce, con un ordine preciso del procuratore generale: chiudere il caso senza troppo clamore, cercando di non portarla per le lunghe ed evitare di finire in pasto ai media; bisogna impedire che lo scandalo travolga il fragile equilibrio politico dell'isola.

Insomma, c'è bisogno di assoluta discrezione perché l'inchiesta vede inevitabilmente coinvolto il proprietario del motoscafo, Daniele Enna, ex-sindaco di Saruxi, consigliere regionale e volto emergente della transizione ecologica sarda. 


Cosa aveva a che fare Michelangelo con Enna? I due si conoscevano? Avevano un qualche tipo di legame? Perché si trovava sul motoscafo dell'ex-sindaco? Chi l'ha ucciso e perché il corpo del ragazzo è stato ritrovato in determinate condizioni e su di lui l'assassino ha pure infierito?


Le domande sono tante ed urgenti e le due poliziotte si mettono immediatamente al lavoro, cercando di inquadrare tutti gli eventuali collegamenti tra le persone che, più o meno direttamente, possono essere coinvolte nell'assassinio di Michelangelo, cominciano a fare ipotesi investigative, a scavare nel privato della vittima, dei famigliari, come pure di Enna, addentrandosi ovviamente anche nelle fitte maglie dei suoi affari politici, legati in particolare ad importanti progetti riguardanti l’eolico e il fotovoltaico.

Enna è molto amato dalla gente di Saruxi perché ha fatto di quel paese una piccola Sanremo sarda, riempiendola di fiori e rendendola bella, colorata, vivace.

Ma dietro le belle facciate può nascondersi del marcio.
Cosa si nasconde dietro quel paesaggio da cartolina?
E cosa dietro l'immagine pubblica del politico osannato, con la sua bella famiglia felice?


L'indagine richiede tutte le energie e l'intelligenza di Eva e Mara, che si ritrovano a muoversi all'interno di una rete di interessi e ricatti, di menzogne, ambizioni e vecchi rancori, e anche di un'incomprensibile reticenza da parte del procuratore stesso, che sembra restia a puntare riflettori troppo forti su Enna.

Ad aggravare la situazione si aggiungono due sparizioni: Ivan e Laura, due amici e coetanei di Michelangelo, che nessuno sa dove siano o se sia accaduto ad entrambi qualcosa di brutto.
È possibile che i tre amici fossero dentro a qualcosa di troppo grande per loro? Che sapessero segreti su gente importante e pericolosa, la quale ha quindi tutti gli interessi a chiudere loro la bocca per proteggersi?

Certo, ci sono delle piste investigative che si affacciano e che sembrerebbero più logiche e più 
"semplici" da percorrere (legate, ad es., al padre di Michelangelo e al suo passato burrascoso), ma Croce e Rais fiutano che c'è molto altro dietro quella brutta storia ed entrambe sono determinatissime a cercare il vero (o i veri) colpevole, anche se questo significherà scoperchiare un temibile vaso di Pandora.

La sete di arrivare alla verità e, ancora di più, quella di dare un po' di giustizia alla vittima e alla povera famiglia, condannata ad un ergastolo di lutto e dolore, va oltre ogni ritrosia da parte di chi è loro intorno, che cerca di ostacolarle e di lasciare che certi segreti restino sepolti ancora nelle acque del lago. 

Eva e Mara le conosciamo benissimo, ormai, sappiamo quanto siano diverse l'una dall'altra, nel fisico come nel carattere e nelle esperienze di vita; là dove Mara è brusca, tosta, sarcastica, cinica ma anche elegante e sempre perfetta ne trucco e nel vestire, Eva è semplice, sobria, più discreta e il suo abbigliamento decisamente più dark e cupo.

Ma entrambe, seppur per ragioni differenti, hanno dei pesi sul cuore, dei tormenti che tolgono loro tranquillità e che l'una tiene per sé e non confida all'altra.
E si sa, i segreti possono essere pericolosi e, quando emergono, potrebbero essere interpretati come una sorta di tradimento...

La vita privata delle due ispettrici è quindi puntellata di conflitti interiori, dolori mai risolti e scelte troppo difficili, e le due saranno costrette a guardare dentro sé stesse, negli abissi della propria anima, decidendo, stavolta più che mai, se possono fidarsi e contare fino in fondo l'una sull'altra, tanto più perché il loro rapporto d'amicizia e professionale subisce un duro attacco da qualcuno che agisce nell'ombra per colpirle.


Questo nuovo thriller firmato Pulixi è denso e intenso, emotivamente implacabile, in special modo nell'ultima parte, dove un magone coglie inevitabilmente il lettore, facendogli sentire ogni lacerazione e il dolore dei personaggi coinvolti, nell'atto di affrontare ciò che li fa star male.
Eva e Mara sono due ispettrici geniali, perspicaci, acute e ricche di empatia e umanità, che desiderano risolvere il caso non solo perché è il loro lavoro ma anche perché provano una sincera e rispettosa compassione verso le vittime (dirette e indirette) di questa storia in cui regna il marcio e dove ottenere davvero giustizia non è poi così scontato.

Come anche negli altri romanzi dello scrittore sardo, la narrazione conserva uno stile  essenziale, diretto, immersivo e incisivo che, unito a capitoli brevi, alla presenza di dialoghi realistici, credibili, efficaci nel contribuire a tratteggiare i personaggi e a sostenere il ritmo narrativo, che è infatti sempre scattante, fa sì che la storia avanzi senza rallentamenti, con i giusti momenti di tensione (che mantengono viva l'attenzione del lettore), arricchiti da descrizioni dell'ambiente naturale, sempre molto suggestivo nel suo essere aspro e autentico.

Mi è piaciuto molto, tra le altre cose, la piega che prende il rapporto tra le due protagoniste, la delicatezza e la sensibilità dell'autore nel descrivere determinate scene ad alto impatto emotivo; il finale è aperto e ci lascia con la voglia di incontrare nuovamente Rais, Croce e pure Vito Strega.

Che dirvi ancora, se non che ovviamente consiglio di leggere questo bravissimo autore, i cui romanzi riescono sempre a fare centro, per quanto mi riguarda, ad essere avvincenti e ricchi di suspense, capaci di fotografare la realtà di oggi nei suoi più urgenti problemi e conflittualità, e di mettere a nudo fragilità, "peccati", zone d'ombra e tormenti dell'animo umano.





Romanzi della serie con Rais, Croce e Strega:

  1. L'ISOLA DELLE ANIME
  2. UN COLPO AL CUORE
  3. LA SETTIMA LUNA
  4. STELLA DI MARE
  5. PER UN'ORA D'AMORE

mercoledì 1 ottobre 2025

LIBRI LETTI A SETTEMBRE 2025



Ecco i libri letti a settembre:


  1. ANIME IN CHIAROSCURO di G. Mignini - raccolta di racconti distopici
    source

    ambientati in epoche e mondi lontani e che ruotano sul senso dell'esistenza e sul futuro dell'umanità (4/5). DELICATO E POETICO.
  2. IL MORALIZZATORE di M. Distort: thriller ambientato ad Aosta. Un serial killer infligge atroci torture e una morte terrificante a una specifica categoria di peccatori (4,5/5). APPASSIONANTE, CRUDO.
  3. DEMON COPPERHEAD di B. Kingsolver - romanzo di formazione - ispirato al londinese David Copperfield, il protagonista è un orfano che imparerà a proprie spese quanto può essere dura la vita per un invisibile come lui (4/5). DENUNCIA SOCIALE E STORIA DI RISCATTO PERSONALE. CORPOSO MA MERITA.
  4. LA FORTUNA di M. McDowell - 5° vol. di saga famigliare paranormale con atmosfere gotiche. Il clan Caskey prospera ma la natura potrebbe chiedere il conto (3,5/5).  Se sei arrivato al quarto, tanto vale leggere questo e pure il successivo, che è l'ultimo.
  5. ROMEO E ROSALINA di Natasha Solomons - retelling del celeberrimo Romeo e Giulietta. La protagonista è Rosalina, l'amata invisibile che qui tira fuori il carattere per difendere chi ama dalle grinfie di quel gaglioffo di un Montecchi (4/5). BEN SCRITTO, SCORREVOLE.
  6. LA RADICE DEL MALE di A. Rapp: saga famigliare - anche in una famiglia "normale" e religiosa possono crescere i semi della malvagità e della violenza (4/5). LUCIDO, CUPO, AMARO.
  7. L'UOMO DAGLI OCCHI TRISTI di P. Pulixi - noir - Rais e Croce offrono la loro professionalità ed esperienza in un caso di omicidio legato ad affari malavitosi e corruzione (5/5). AVVINCENTE. 



READING CHALLENGE


Per la sfida letteraria, nel mese di settembre gli obiettivi erano i seguenti:

- Libro che affronta una lotta personale;
- Libro che narra un amore folle;
- Il racconto di una persona che non c'è più;
- "La collina del vento" di Carmine Abate.


Per settembre, ho scelto un obiettivo di marzo

8. IL SOLDATO PERDUTO di Gilles Marchand: narrativa storica - il racconto struggente di un amore sfortunato, sullo sfondo del primo conflitto mondiale (4.5/5). PER CHI CERCA UN LIBRO BREVE MA INTENSO.








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