Ecco le mie letture di maggio.
Non ho letto quanto avrei desiderato perché le cose da fare durante il giorno sono davvero molte, e la lettura spesso me la lascio soprattutto per la sera (tanto comunque in tv non c'è nulla di interessante), però l'importante è leggere, no? ^_-
- L'ANNIVERSARIO di A. Bajani: narrativa contemporanea italiana - quando allontanarsi dalla famiglia d'origine diventa l'unico modo per salvarsi da meccanismi insani e violenti (4/5). SE HAI VOGLIA DI UNA LETTURA BREVE INCENTRATA SUI RAPPORTI FAMIGLIARI.
- L'ORFANOTROFIO SUL LAGO di D. G. Miller: thriller - molte ragazze spariscono da una casa famiglia. Investigatrice coreana indaga (3.5/5). TRAMA DEBOLE, POCO AVVINCENTE NEL COMPLESSO; SI RISOLLEVA NELLE BATTUTE FINALI.
- LA LEVATRICE DI NAGYRÉV di S. Zuccato: giallo storico - cosa lega la misteriosa e affascinante figura di una levatrice a una serie di strane morti che si susseguono nell'arco di una decina d'anni in un villaggio ungherese nei primi decenni del Novecento? (5/5). ROMANZO STORICO ISPIRATO A FATTI E PERSONAGGI REALI. BELLO BELLO.
- UN INCANTEVOLE APRILE di E. von Arnim - narrativa femminile - quattro donne infelici passano insieme un mese di vacanza in Italia e la loro vita verrà inaspettatamente stravolta. SE DESIDERI UNA LETTURA PROFUMATA COME I FIORI IN PRIMAVERA E CAREZZEVOLE COME IL SOLE D'APRILE SULLA PELLE.
- SABBIE DI PERSIA di E. Faye - narrativa storica - romanzo storico basato sulla storia della regina Esther narrata nelle Sacre Scritture (2.5/5). Elementi biblici si fondono e confondono con altri inventati dall'autrice. Pessima traduzione (forse frutto dell'IA?). Potrei pure consigliarlo se fosse tradotto bene.
READING CHALLENGE
Per la sfida letteraria, nel mese di maggio gli obiettivi erano i seguenti:
- ROMANZO DISTOPICO
- LIBRO LA CUI STORIA ABBIA A CHE FARE CON L'ARTE
- LIBRO PER BAMBINI/RAGAZZI
- "DIECI FIGLI CHE LA SIGNORA MING NON HA MAI AVUTO" (E.E. Schmitt)
Io ho scelto un obiettivo del mese di FEBBRAIO >> UN LIBRO CON PROTAGONISTA UN BAMBINO/ADOLESCENTE <<
6. IL GIOCATTOLAIO di S. Pastor: thriller ambientato in un Quartiere dove i bambini sono lasciati a loro stessi e gli adulti, quando non sono "semplicemente" distratti, possono essere pericolosi... (3,5/5). PRIMA PARTE LENTA, POI LE VICENDE SI FANNO VIA VIA PIÙ DINAMICHE.
SERIE TV
Ho finito COBRA KAI e posso dire di aver terminato le sei stagioni davvero in poco tempo perché la voglia di vedere due-tre puntate l'una di seguito all'altra era molta.
Ok, quanto di voi non sono così giovani da non conoscere Karate Kid?
Avete presente Ralph Macchio, Johnny Lawrence, il maestro Miyagi..., "dai la cera, togli la cera"?
No??
Beh, io sì, la mia infanzia è stata scandita da alcuni film che poi sono diventati dei cult, dei classici degli anni Ottanta che non tramontano più: Ritorno al futuro, Rocky, Karate Kid, appunto, e solo per citarne alcuni.
Cobra Kai è una serie composta da sei stagioni, realizzata tra il 2018 e il 2025 ed è il sequel della serie cinematografica The Karate Kid.
Siamo ad oltre trent'anni dopo gli eventi narrati nei primi tre film (il quarto Karate Kid è del 1994 e il protagonista è un altro, anzi un'altra) e la situazione è questa: mentre Daniel LaRusso (Ralph Macchio) si è fatto strada come imprenditore, aprendo una concessionaria di automobili, il suo famoso rivale del 1984, Johnny Lawrence (William Zabka) è uno sfigato, un cinquantenne fallito, con una relazione importante ma fallimentare alle spalle, un figlio teeenager (Robby Keene) che non vede mai e che lo detesta, e una vita allo sbando, in cui lui cerca di tirare avanti giorno per giorno facendo lavoretti vari e passando le giornate da solo a commiserarsi.
Le glorie vissute nel dojo più aggressivo di All-Valley negli anni Ottanta, il Cobra Kai guidato dal sensei che in pratica egli vedeva come un padre, John Kreese (Martin Kove), sono un lontano ricordo e quella sconfitta in finale, a causa di Daniel, brucia ancora.
Ma qualcosa comincia a cambiare anche per uno come lui, che ha fatto della birra la sua amica più fedele.
Una sera aiuta un adolescente di origini latine, Miguel Diaz (Xolo Maridueña), a non soccombere a un gruppetto di bulli, i quali vengono scacciati da Johnny con quattro mosse di karate; Miguel gli chiede di aiutarlo ad imparare a difendersi e, dopo le reticenze iniziali, Lawrence accetta, motivato dalla presenza di questo allievo che, chissà!, potrebbe essere il primo di tanti altri.
Le cose cominciano subito a complicarsi.
Per farla breve: Daniel accoglie, come dipendente nella concessionaria, il giovane Robby, ma lo fa non sapendo che è figlio di Johnny (e che questi si avvicina ai LaRusso per fare un dispetto al padre, avendo saputo che questi odia Daniel); Samantha, la primogenita di Daniel, si invaghisce di Miguel e i due si mettono insieme.
Quando LaRusso viene a sapere che Johnny ha in programma di riaprire il Cobra Kai, comincia a preoccuparsi: lui sa per esperienza cosa significhi finire nelle mani dei ragazzi che imparano il karate in quel dojo, ne conosce la violenza, la terribile legge del pugno che porta avanti ("Strike first, strike hard, no mercy!") e si proporrà, come missione, di impedirne l'apertura o comunqu di farlo chiudere se apre.
Ecco, questa "lotta" tra i due eterni rivali scandirà il loro rapporto per moooooooooolte puntate, ma porterà Daniel a non limitarsi a mettere i bastoni tra le ruote a Johnny, bensì anche a convincersi della necessità di aprire pure lui il proprio dojo, chiaramente all'insegna dei nobilissimi valori imparati ai piedi del caro e compianto signor Miyagi, il quale gli ha insegnato che il karate non è mai per attaccare per primi ma sempre per difesa, oltre a puntare sul rispetto, sulla compassione, insomma su valori opposti a quelli del Cobra Kai.
I due dojo verranno aperti e ciascuno comincerà ad attirare ragazzi, ognuno rapito dalla "filosofia" dell'uno o dell'altro.
Gli allievi più in vista saranno, oltre ai già citati Miguel, Robby e Sam, i loro amici "Falco", Demetri, Tory Nichols, e tra questi (ed altri allievi che man mano si aggiungeranno) si instaureranno dinamiche tipiche del mondo adolescenziale: innamoramenti, tradimenti, bullismo (anche abbastanza pesante), amicizie e alleanze che nascono, poi si sfasciano e poi si riallacciano, in un continuo andare e venire, odiarsi e amarsi, avvicinarsi e allontanarsi che inevitabilmente coinvolgerà i due sensei e i loro dojo.
Non intendo riassumervi sei stagioni, tranquilli, vi dico solo che io ho trovato la serie fighissima, mi sono piaciute tante cose e, credetemi, l'ho iniziata titubante, quasi convinta che l'avrei abbandonata alla prima puntata, e invece...!
Ho amato il personaggio di Johnny: parte come un fallito, incapace di fare qualcosa di buono, oggetto del disprezzo da parte di tutti, ma poi trova in sé stesso la ferma volontà di cambiare il proprio destino: riaprire il Cobra Kai è una sfida personale, è il suo sogno da sempre e incontrerà molte difficoltà per poterlo tenere aperto, ma con le motivazioni giuste, e soprattutto le persone accanto giuste, saprà superare le proprie insicurezze, i momenti di disistima e di scoraggiamento.
A lui si devono i momenti più divertenti e umoristici, che mi hanno fatto davvero ridere.
Ho apprezzato la sua evoluzione umana: cresciuto con Kreese - nessuna pietà, combatti forte, non avere compassione dell'avversario, spezzagli il braccio e la gamba se serve a vincere... -, ne vuol riportare in auge i metodi (dis)educativi, ma avrà modo di modificare i propri schemi mentali e, grazie in particolare al confronto con Daniel LaRusso, saprà aprirsi alla filosofia, più umana ed empatica, del dojo Miyagi, con cui infatti nasceranno collaborazioni, ora conflittuali ora ricche di crescita.
Ho amato tutti i flashback che mi riportavano ai film, e non solo al primo ma anche agli altri due, e questo grazie all'aggiunta, nel corso delle stagioni, di altri personaggi che sbucheranno proprio dal passato e che renderanno le vicende più frizzanti e imprevedibili (uno su tutti: il pericoloso, e un filino sociopoatico, sensei Terry Silver).
Mi hanno fatta sorridere molto anche i riferimenti a Rocky, e il rapporto tra lo Stallone e l'amico-rivale Apollo Creed rivivrà in qualche modo in quello tra Daniel e Johnny, che se ne diranno e faranno di ogni, ma essendo due uomini intelligenti, sinceramente appassionati di karate e interessati ai loro ragazzi, sapranno all'occorrenza vincere ogni personale rivalità, la quale dopotutto affonda le radici in un passato ormai abbastanza lontano.
Mi sono piaciute le tematiche giovanili, nonostante a volte gli episodi di bullismo fossero esagerati, esasperati e spesso sfociavano in condotte quasi criminali; c'è da dire che anche i ragazzi (i personaggi principali), al momento giusto e dopo essere maturati e aver riflettuto, hanno saputo regolare il proprio comportamento e direzionare in modo progressivamente più sano, emozioni, obiettivi e la voglia di combattere e vincere, dentro e fuori il tatami.
Ci sono molti colpi di scena, spesso le puntate terminavano in modo da incuriosirmi e lasciarmi con la voglia di conoscere ogni futuro sviluppo di tutte le dinamiche e le interazioni che si creavano di volta in volta.
Seguivo i combattimenti con lo stesso coinvolgimento di quando vedevo Rocky menar pugni di qua e di là, il che è tutto dire *___*
Beh, che dirvi ancora?
È una serie fatta bene, mescola comedy e drama, avventura e temi adolescenziali, il tutto con un risultato assolutamente positivo.
Non volevo arrivare all'ultima puntata perché già sapevo che mi sarebbero mancati...
Io la consiglio!!
Dopo un post così, impossibile non guardarla. Me la segno :-)
RispondiEliminaAhah😄
RispondiEliminaIo mi sono divertita a guardarla, è stata una bella sorpresa per me che partivo scettica (. ❛ ᴗ ❛.)
Ciao Angela,
RispondiEliminacome si fa a non conoscere Karate Kid... Metti la cera, togli la cera 😂. Non sapevo esistesse una serie ispirata al film, è la prima volta che la sento nominare.
Un abbraccio e buona domenica 😘
Se ti piace il genere,prova a guardarla 😀
EliminaUn abbraccio a te 😚
Il fascino delle arti marziali è senza tempo. Nella vita si combatte sempre. Ho visto la saga sul grande schermo, mio marito è un appassionato, Karate Kid è tra i film più amati. E come diceva sempre il maestro Miyagi " Dai la cera, togli la cera". Educazione, rispetto, amicizia, per crescere e migliorare e avere fiducia in sé. Un abbraccio :)
RispondiEliminasono proprio i valori portati avanti il miyagi-do :))
Eliminaun abbraccio cara