giovedì 23 agosto 2012

Presto in lettura: I GIOVEDi' DELLA SIGNORA GIULIA (P. Chiara)



Questo è uno dei libri che mi sono stati regalati!!!
chi l'ha letto me ne ha parlato bene, come di un romanzo breve ma che si legge con molta scorrevolezza perchè scritto bene e quindi una piacevole lettura!!

I GIOVEDI' DELLA SIGNORA GIULIA
di Piero Chiara

Ed. Mondadori
Collana Oscar Scrittori del Novecento
140 pp
8.50
1998

Sinossi

Come, dove e perché è scomparsa la signora Giulia? 
Per tre anni corrono voci sulle settimanali, scandalose evasioni della signora. In realtà, la situazione si presenta drammatica: la donna è sparita e la polizia stessa brancola nel buio. 
Questo giallo all'italiana propone al lettore un caso insolito: Piero Chiara espone fatti e inchieste in maniera essenziale, diretta, accoppia una raffinata malizia nel giudicare il costume della borghesia provinciale all'eccezionale capacità di proporre situazioni tipiche del nostro mondo giudiziario.

L'autore.
Piero Chiara nacque a Luino (Varese) il 23 marzo 1913; ha vissuto in Svizzera ed è lì che ha iniziato a scrivere poesie e racconti, dal 1945. Tornato in Italia, Chiara si sposò una seconda volta (1955) e, da allora fino alla morte (31 dicembre 1986), si dedicò, oltre che alla letteratura, al giornalismo, collaborando alla terza pagina del «Corriere della Sera». Tra le opere più famose:  Il piatto piange, La spartizione, 1964; Il balordo, 1967, con cui vinse Il Bagutta; Il Pretore di Cuvio, 1973; La stanza del vescovo, 1976; Il cappotto di astrakan, 1978; Vedrò Singapore?.

In lettura: IL RAGAZZO DEL DESTINO (M.E. Gattuso)



Nuovo libro in lettura, questa volta non di mia proprietà in quanto passatomi direttamente dalla sua autrice in occasione di una "catena di lettura".
Come forse avrete capito, si tratta de IL RAGAZZO DEL DESTINO, di Maria Elena Gattuso.

Ed. Il Ciliegio
collana Narrativa
336 pp
17 euro
2012
Sinossi

Rebecca è un'adolescente alle prese con il primo amore, ma all'improvviso arriva il Destino in persona a sconvolgerle la vita: si impossesserà dei suoi cari disorientandola e mettendola alla prova.
La protagonista conoscerà la precarietà del mondo-commedia e degli effetti legati al suo passato e al suo futuro. 
Molti misteri verranno svelati e Rebecca potrà, a costo della sua stessa vita, ritrovare il bandolo della matassa?

GUARDA IL TRAILER!!!

L'Autrice.
Maria Elena Gattuso è nata a Montalcino (Siena) nel 1988 e risiede a Scandicci (Firenze). Ha conseguito la laurea in Comunicazione Linguistica e Multimediale, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli studi di Firenze. Attualmente è iscritta alla Laurea Magistrale in Scienze dello spettacolo (Prosmart), situata a Prato. Contemporaneamente frequenta la scuola di formazione per giovani attori "Il Mestiere del Teatro" del Teatro Stabile Metastasio di Prato. Il ragazzo del destino è la sua opera prima. L'ispirazione per questa storia le è venuta in seguito a un fatto realmente accaduto: un ragazzo a lei sconosciuto un giorno le salvò la vita, catturando in modo insolito la sua attenzione. Non ha mai potuto ringraziarlo.

Prima che la storia abbia inizio....



L'ho iniziato stamattina... ed eccomi a condividere con voi le parole con le quali la giovane scrittrice Maria Elena Gattuso anticipa la storia del suo romanzo "Il ragazzo del destino".

Quel giorno sarei dovuta morire.
Quel giorno sarei andata direttamente al Creatore.
O forse me la sarei cavata con un trauma cranico 
e un paio di costole rotte.
E invece no.
Il Destino aveva altri progetti per me.
Voi credete nel Destino?
Io lo combatto, o almeno ci provo.
Ma per quanto mi sforzi è tutto inutile.
Mi sconfigge sempre.
E questo fatto mi brucia da morire.
Mi chiamo Rebecca Laida e all'epoca avevo sedici anni.
Lasciate che vi racconti la mia storia....

Frammenti di libri...(9)



Riprendiamo con le rubriche del giorno!!
Oggi tocca alle citazioni tratte dai libri, con abbinata un'immagine!!
felicità
La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. 
Non è fatta solo di grandi cose, 
come lo studio, l’amore, 
i matrimoni,  i funerali. 
Ogni giorno succedono piccole cose, 
tante da non riuscire a tenerle 
a mente né a contarle, 
e tra di esse si nascondono granelli 
di una felicità appena percepibile, 
che l’anima respira e grazie alla quale vive.

Un viaggio chiamato vita – 
Banana Yoshimoto

Recensione: LO STRANIERO (A. Camus)



Altro libro terminato durante le vacanze svizzere: 

LO STRANIERO
di Albert Camus 


Bompiani Tascabili
176 pp
Trama

Protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne.



Lo straniero (in fr. L'Etranger) è un romanzo del 1942, che la critica letteraria definisce "esistenzialista".
Protagonista un uomo di circa 30 anni; all'inizio della storia lo vediamo recarsi al funerale della madre, già da tempo ospite di una casa di riposo.
Dal funerale in poi, una serie di piccoli eventi e di pochi personaggi ruoteranno attorno al nostro Mersault, dando movimento e colore alle sue giornate e "decidendo" anche il corso della sua vita.

C'è il vecchio Salamano, che litiga sempre col suo cane; c'è l'amico Celeste, c'è Maria (amica e amante di Mersault, che vorrebbe farsi sposare da lui) e soprattutto c'è Raimondo, a causa del quale il nostro eroe andrà incontro a "qualche guaio".
Raimondo ha infatti un'amante, che lui schiaffeggia con violenza; il fratello della donna, insieme a tre amici (tutti e quattro di nazionalità araba) cercheranno di vendicarsi.
Per una serie di circostanze, Mersault si troverà implicato nella faccenda e ucciderà un arabo, subendo quindi un processo per omicidio.

Ciò che colpisce di questo romanzo, sin da subito, è il carattere del protagonista: indifferente a tutto ciò che accade attorno a lui, emotivamente passivo...

Al funerale della madre non versa una lacrima, fuma, fa colazione, mostra la più ... sincera!... indifferenza.
Stesso atteggiamento verso gli altri, compresa Maria, che pare innamorata di lui; ma per Mersault la parola d'ordine è "per me è lo stesso": sposarsi, lavorare ad Algeri piuttosto che a Parigi, l'amicizia con Raimondo..., sembra che questo tipo di scelte non lo coinvolgano assolutamente, che nulla lo chiami ad essere attivo protagonista della propria vita, nelle cose piccole come nelle grandi.
Mersault non è cattivo, anzi sembra anche abbastanza socievole (non di molte parole, eh), affabile, pacifico, paziente; va anche molto ad umore e a sensazioni: lui vive il presente a livello di "sensazioni del momento".

E' un tipo che, sì, pensa molto, si fa un sacco di elucubrazioni mentali, ma c'è poco di sentimentale ed emotivo in lui: riflette sul senso delle cose che lui o gli altri fanno, sul senso della vita e della morte (soprattutto nella seconda parte del libro), ma sempre con distacco, come se guardasse attraverso uno specchio qualcosa che proprio non lo riguarda.
La cosa più sconcertante è il distacco emotivo vissuto a proposito del proprio "destino": durante il processo e il dibattimento, davanti alle accuse del p.m. e ai tentativi (alquanto blandi) di difesa da parte del proprio avvocato, emergono sempre più forti l'indifferenza e il cinismo di quest'uomo.

Mersault non capisce il perchè di tutto questo "gran parlare" di lui, del suo rapporto con la defunta mamma, il suo atteggiamento; tutte cose che passano in primo piano al processo, prima ancora del delitto in sè.
Il dibattimento infatti ruoterà attorno a Mersault uomo, non tanto sulla dinamica dell'omicidio - anche perchè lui stesso non fornirà molti elementi su cui dibattere -: ciò che l'accusa sottolineerà è la crudeltà di un uomo che non ha alcuna remore, alcun rimorso, alcuna parola di pentimento di fronte alla realtà del proprio delitto.

RECENSIONE: FIORE DI SCOZIA di S. Auci

Vacanze terminate ed eccomi qui a riscrivere attorno a ciò che non mi ha mai abbandonato, nè in viaggio nè nei posti in cui sono stata: i libri!!
Son riuscita a dedicarmi e a terminare tre libri ed in questi giorni non mi resterà che scrivere le recensioni!

reading


Allora iniziamo dal primo che ho terminato: FIORE DI SCOZIA, di Stefania Auci (QUI per la scheda).


Era da un po’ di tempo che non leggevo un romanzo storico della Harlequin Mondadori e sono contenta di aver “ripreso i rapporti” attraverso questo romance di Stefania Auci, Fiore di Scozia.
C’è da dire, come premessa, che mi piacciono le storie d’amore; non posso negare di essere un tipo fondamentalmente romantico, che spesso e volentieri sogna “ad occhi aperti”; non nascondo neanche che ricerco, il più delle volte, nelle storie che leggo, non solo personaggi e storie nelle quali possa immedesimarmi e a cui appassionarmi, ma anche l’happy ending.
Eh sì, ho questo viziaccio, questo difettuccio: non riesco ad amare totalmente le storie che non terminano con “note positive”; non dico il classico lieto fine da favoletta (il tanto amato dai bambini “… e vissero felici e contenti”), ma un raggio di speranza lo voglio….!!
E lo so che nella vita reale “i buoni non vincono sempre” e la “giustizia non trionfa sempre” ma onestamente quando leggo non è che desidero che qualcuno mi ricordi la “cruda realtà” (la conosco già…), quanto piuttosto spostarmi un una “dimensione” in cui, a forza di insistere, di combattere, di stringere i denti, di fare sacrifici…, qualche soddisfazione e qualche aspettativa di felicità siano quanto meno possibili..!
Se a tutti gli elementi menzionati sopra, aggiungiamo il contesto storico-sociale, per me assolutamente fondamentale, e beh, allora vado a nozze…; tendo sempre a scegliere romanzi ambientati nei secoli passati, possibilmente antecedenti al ‘900.
Fiore di Scozia è un romanzo che contiene tutti quegli elementi che attraggono la mia attenzione: personaggi ben delineati a livello fisico e caratteriale, amore e passione, intrighi, ingiustizie, soprusi… inseriti nella Scozia del 1745-1747, durante la rivolta giacobita, capeggiata dal pretendente al trono Carlo Stuart, per liberare la Scozia dalla Corona inglese.
Come la stessa Autrice spiega brevemente a fine romanzo, non ci sono purtroppo molte informazioni in italiano su questo episodio storico, il che rende la scelta da parte della stessa ancora più apprezzabile, per quel che mi riguarda, visto che adesso in me si è accesa una certa curiosità verso questa parte di storia europea non molto nota ai più.
La trama di per sé non è complessa, anzi è semplice e “lineare”: i due scozzesi, la bella Deirdre e il suo amato fidanzato Alexander, sono promessi sposi; a dividerli, la guerra, il desiderio di combattere per la libertà del proprio Paese; ad unirli, il loro amore forte, la promessa di essere fedeli l’uno all’altro, la speranza di poter vivere in un Paese libero!
Ma i sogni non coincidono sempre con la realtà e il destino ha in serbo qualcosa di diverso per i due e per le loro famiglie.
Alex andrà a combattere ma, ahilui, l’esercito di Carlo non è adatto a fronteggiare quello armato ed organizzato degli inglesi; le cose non vanno come gli scozzesi speravano e molte saranno le perdite umane, materiali…: le guerre, si sa, non lasciano mai indenni coloro che ne sono coinvolti e recano solo dolore, morte, rovina, desolazione.
In situazioni drammatiche come queste, l’amore di Deirdre e Alex si trova a dove affrontare la propria “piccola guerra personale”, a causa di persone che invaderanno il campo dei due sposi, per poter con la forza e la cattiveria imporre il proprio volere, il proprio egoismo.
Ad insidiare l’amore dei due, un uomo, un traditore della Patria, che preferisce voltare le spalle al proprio Paese pur di salvare la pelle, “vendendosi” al nemico e offrendogli i propri servigi; quest’uomo porta il nome di Sean Mourdant.

martedì 14 agosto 2012

Buone vacanze ... ^_^



Ed eccomi qui a salutarvi!!
Domattina parto per la Svizzera, vado a trovare mio fratello e mia cognata - sposati da poco -, quindi non posso garantire la mia presenza sul blog, anche se cercherò di collegarmi!
Certo, le vacanze sono vacanze, ma è pur vero che per me scrivere no è mica un lavoro!!
Ad ogni modo, per sicurezza, ci salutiamo, anche se per poco!!

BUON FERRAGOSTO E DIVERTITEVI!!!!!!


PROVIAMO A FARE IL CAST ITALIANO DI "IL CONTE DI MONTECRISTO"



Qualche settimana fa avevo provato a fare il cast di attori per un improbabile (impossibile) film di cui dovrei essere la regista; il film doveva essere tratto dal classico "Il conte di Montecristo", del bravo Dumas padre (la follia era iniziata qui) e a quanto pare prosegue....

L'altra volta il cast era tutto straniero...; questa volta chiamo all'appello attori italiani!! ^_^

daniele - edmond
Allora, iniziamo da lui..., da Edmond Dantès: io ci vedrei bene un uomo pieno di fascino latino,  come quello che a mio gusto appartiene a ...  Daniele Liotti...!
Che dite?

Poi, in questa foto mi pare abbigliato un pò stile 800-inizi '900, capigliatura compresa, quindi... ci facciamo un'idea di come potrebbe essere il nostro eroe francese!!


Mercedes - M. Grazia
Ma proseguiamo con Mercedes...
Inizialmente avevi pensato ad un tipo come Monica Bellucci o Maria Grazia Cucinotta; ammetto che di viso preferisco un pò di più la Bellucci, ma vado a simpatia, quindi la Cucinotta!!





Haydèe - Federica
Per la parte della bella e giovanissima greca Haydèe, chiederei a Federica Citarelli (a me mai pervenuta prima di oggi)...
Mamma mia, difficilissimo trovare un'attrice giovane italiana che rispecchi la mia idea di questo personaggio (esteticamente, intendo)... E poi ammetto di non conoscere molto il panorama del cinema italiano ..!! :((



Dantes padre - Massimo


Vabbè, andiamo avanti!
Per il ruolo di Dantès padre, arruoliamo Massimo Ghini, invecchiato per benino!




Villefort - Kaspar
A Villefort dò il volto del simpatico Kaspar Capparoni...


franco-danglars
Danglars... Credo che potrei scegliere Franco Castellano.















Mrs Villefort - Gabriella
Per la moglie di Villefort, 
Gabriella Pession.


Mrs. Danglars - Valeria




La moglie di Danglars, invece, ha il volto di Valeria Golino.






Valentine - Martina
A Valentina Villefort diamo il faccino dolce di Martina Stella.

Albert - Antonio

Albert Morcerf?? Eh.., pensavo ad una bellezza come Antonio Cupo!










Mondego - Luca
Il padre di Morcerf, Fernando Mondego, verrà interpretato da Luca Ward, la cui voce mi fa letteralmente impazzire!!!!!!! ^_^



Eugene - Cristiana
La vivace e testarda Eugene potrebbe avere il visino di Cristiana Capotondi.








Maximilien - Riccardo
Il fidanzato di Valentine, grande amico di Montecristo, Massimiliano Morrel, potrebbe essere interpretato da Riccardo Scamarcio, così non lo separiamo dalla sua bella!!


CHE NEL PENSATE DEL MIO CAST??? ^_^

Wishlist: "I Miserabili" - "La casa di vetro"



La rubrica "I libri che vorrei" la associo sempre ad un sospiro...!!
Eh sì, perchè son davvero tanti i libri che vorrei inserire in libreria per poi gustarmeli a tempo debito, ma non è così automatico, per me, acquistarli tutti nei tempi che vorrei, quindi un pò di sospiro malinconico ci sta!!

Allora, parte da un'opera che è a buon diritto considerata un capolavoro della letteratura:

I MISERABILI
di Victor Hugo

I miserabili. Ediz. integrale
Ed. Newton Compton
Collana I Mammut
a cura di R. Reim
trad. di E. De Mattia
942 pp
14.90 euro
2008
Sinossi

In questo grande romanzo, tra i più importanti della letteratura francese, Victor Hugo riversa gran parte della sua esperienza umana e sociale, per costruire una storia di fatica, esilio, amore e povertà. Un'epopea della miseria e un imponente affresco d'epoca che, nella Parigi dell'800, vede protagonisti alcuni indimenticabili personaggi, come Jean Valjean, la solare Cosette, Fantine, il cupo ispettore Javert: anti-eroi ricchi di luci e ombre, capaci di gesti scellerati ma anche di azioni generose e commoventi. 
Una storia dal ritmo incalzante, magistrale e irripetibile per l'autenticità delle emozioni e per la complessità della trama narrativa.

L'autore.
Victor-Marie Hugo (1802 – 1885) è stato un poeta, drammaturgo, saggista, scrittore, aforista, artista visivo, statista e attivista per i diritti umani francese, considerato il padre del Romanticismo in Francia. Seppe tenersi lontano dai modelli malinconici e solitari che caratterizzavano i poeti del tempo, riuscendo ad accettare le vicissitudini non sempre felici della sua vita per farne esperienza esistenziale e cogliere i valori e le sfumature dell'animo umano.
I suoi scritti giunsero a ricoprire tutti i generi letterari, dalla poesia lirica al dramma, dalla satira politica al romanzo storico e sociale, suscitando consensi in tutta Europa.
L'autore cominciò a "meditare" sull'opera "I miserabili" nel 1845 ma la prima pubblicazione fu ad opera di Lacroix nel 1862.

L'altro direi che è più recente... ^_^

LA CASA DI VETRO
di Simon Mawer

La casa di vetro
Ed. BEAT
Collana Beat
464 pp
9 euro
2011
Trama

Viktor e Liesel Landauer sono una giovane coppia di sposi in viaggio di nozze. 
La famiglia ebrea di Viktor possiede un impero industriale che produce automobili e motociclette, Liesel appartiene all'alta borghesia tedesca. 
Dopo aver attraversato la Carinzia, i Landauer si dirigono a Venezia. In occasione di una festa in un antico palazzo sul Canal Grande, incontrano Rainer von Abt, celebre architetto dai modi eleganti. 
Von Abt si impegna con Viktor in un'appassionate conversazione sull'architettura moderna. 
La casa di vetro
ed. Neri Pozza
18 euro
Quando illustra la sua idea di costruzione con materiali non convenzionali come il vetro e l'acciaio, Viktor si entusiasma a tal punto da proporgli di disegnare una casa per loro a Mesto, in Cecoslovacchia. Von Abt accetta e nel 1929 iniziano i lavori della casa di vetro, un magnifico edificio modernista fondato su una radicale concezione dello spazio aperto, trasparente. 
Una volta finita, la casa diviene il centro dell'esistenza dei Landauer. 
E nella casa di vetro che compare sulla scena Hana, donna giovane, spregiudicata, con molti amanti oltre a un marito, che stabilisce subito un morboso, intimo rapporto con Liesel. 
È dalla casa di vetro e dalla sua rarefatta eleganza che Viktor a volte fugge tra le braccia della seducente Kata. 
Così, tra amori proibiti e segreti inconfessabili, prosegue la vita dorata dei Landauer finché l'avvento del nazionalsocialismo non si abbatte come una scure sulla loro esistenza e sulla loro magnifica dimora.
I Landauer fuggono in America e la casa diviene un laboratorio per gli esperimenti genetici dei nazisti.
Romanzo struggente, commovente, straordinario, basato sulla storia vera di casa Tugendhat, il celebre edificio di vetro e acciaio costruito da Mies van der Rohe a Brno per una ricca famiglia ebrea, La casa di vetro illumina il tramonto di un’epoca di splendore e magnificenza, bruscamente travolta dalla prima guerra mondiale e definitivamente annientata dalla seconda, con gli orrori del nazismo prima e dello stalinismo poi. 

Giudizi:

«La casa sopravvive agli orrori del secolo mentre il mondo dorato dei Landauer va in pezzi».
il Venerdì

«La reale vicenda di Villa Tugendhat, da abitazione privata a sede di esperimenti genetici sotto il nazismo, a centro fisioterapico per bambini malati, infine a museo».
D - la Repubblica delle Donne 
L'autore.
Simon Mawer è uno scrittore britannico; ha vissuto a lungo a Cipro e a Malta; attualmente vive a Roma  con la moglie e i due figli. È autore di altri sei romanzi, tra i quali Mendel’s Dwarf, che ha concorso per il Booker Prize eThe Fall, che ha vinto il Boardman Tasker Prize. 




VIAGGIARE LEGGENDO. I luoghi di "IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI"



978-88-541-3194-1
Ed. Newton Compton
Collana Nuova Narrativa Newton
352 pp
9.90 euro
e-book 4.99 euro
Anno pubblicazione: agosto 2011 
Di recente avevo terminato di leggere e quindi recensito IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI (qui); eccomi adesso a fare un viaggetto insieme a voi nei posti citati dall'autore, Marcello Simoni!
Non sono una guida turistica provetta e professionale, lo so, quindi prendete questi post come una "curiosità" che poi ciascuno potrà approfondire in base alle proprie passioni ed ai propri interessi!


Tutto ha inizio dall'abbazia San Michele della Chiusa, più nota come Sacra di San Michele, complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all'imbocco della Val di Susa (qui il sito).
In basso a sinistra la foresteria, al centro il monastero e in alto la Chiesa
San Michele della Chiusa

Cenni storici.
L'abbazia nasce sul finire del sec. X, ma il secolo XII segna il culmine della potenza della comunità abbaziale, ricca di numerosissimi possedimenti che spaziano sino alla Francia e alla Spagna; successive alterne vicende avviano la comunità ad un graduale declino fino alla soppressione del centro monastico decretato da Gregorio XV nel 1622. Bisogna attendere gli anni '9, quando la Regione decide di fare della Sacra il Monumento simbolo del Piemonte e ne finanzia sostanziali lavori di restauro, con queste motivazioni.
La sua struttura architettonica è davvero originale e particolarmente complessa in quanto la basilica a 3 navate poggia non sul terreno ma sulle cappelle preesistenti e tutto l'insieme del basamento, delle scalinate e dei contrafforti di sostegno fa corpo unico con le contorte masse rocciose della montagna: un'impresa costruttiva veramente ammirevole se pensiamo alle limitate tecnologie del medioevo.

navata centrale
Simoni parla del monastero di Santa Maria del Mare, sito tra Ravenna e Venezia; beh, pare che questo sia l'unico luogo non identificabile nella realtà...

Quindi proseguiamo il viaggio e giungiamo all'abbazia di Pomposa, situata in provincia di Ferrara, risalente al IX secolo e una delle più importanti di tutto il Nord Italia (lo stesso autore ce lo ricorda: "era uno dei templi benedettini più rinomati della penisola, noto come monasterium in Italia primum").
veduta aerea

L'abbazia che noi oggi ammiriamo venne consacrata nel 1026 dall'abate Guido. Ebbe una grande importanza per la conservazione e la diffusione della cultura durante il Medioevo grazie ai monaci amanuensi che vi risiedevano. In quest'abbazia, il monaco Guido d'Arezzo inventò le note musicali moderne. Vi soggiornò anche il ravennate Pier Damiani, fra il 1040 e il 1042, chiamato a istruire i monaci.
Nel 1653 papa Innocenzo X soppresse il monastero, che nel 1802 venne acquistato dalla famiglia ravennate Guiccioli. Alla fine dell'XIX secolo la proprietà passò allo Stato italiano.


campo s. bartolomeo
Di Venezia, viene menzionato Campo San Bartolomeo, a pochi passi da Rialto e che ad oggi è considerato il cuore socio-economico di Venezia .







S. Marco interno
Non poteva passare sotto silenzio la basilica di San Marco (qui il sito), cattedrale della città.
La prima Chiesa dedicata a San Marco, voluta da Giustiniano Partecipazio, fu costruita accanto al Palazzo Ducale nell'828 per ospitare le reliquie di San Marco trafugate, secondo la tradizione, ad Alessandria d'Egitto da due mercanti veneziani: Buono da Malamocco e Rustico da Torcello. 


Questa chiesa sostituì la precedente cappella palatina dedicata al santo bizantino Teodoro, edificata in corrispondenza dell'attuale piazzetta dei leoni, a nord della basilica di San Marco.
S. Marco
La primitiva chiesa di San Marco venne poco dopo sostituita da una nuova, sita nel luogo attuale e costruita nell'832; questa però andò in fiamme durante una rivolta nel 976 e fu quindi nuovamente edificata nel 978 da Pietro Orseolo I. La basilica attuale risale ad un'altra ricostruzione che ricalcò abbastanza fedelmente le dimensioni e l'impianto dell'edificio precedente. 
La nuova consacrazione avvenne nel 1094; la leggenda colloca nello stesso anno il ritrovamento miracoloso in un pilastro della basilica del corpo di San Marco, che era stato nascosto durante i lavori in un luogo poi dimenticato. Nel 1231 un incendio devasta la basilica di San Marco che viene subito restaurata.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...