martedì 12 febbraio 2013

Attendo... IL CANTO DEI MAORI, il sequel di "Nella terra della nuvola bianca"



Avvistamento con data da definire...
Eh no, finalmente ci siamo: arriva a GIUGNO!!!!
Io lo attendo, avendo letto e apprezzato NELLA TERRA DELLA NUVOLA BIANCA ( CLICCA per leggere la mia recensione) di Sarah Lark..

IL CANTO DEI MAORI
di Sarah Lark


Il canto dei maori
Ed. Sonzogno
496 pp
19 euro
USCITA: 5 GIUGNO
2013
Trama

Helen e Gwyneira, le protagoniste del primo episodio, sono diventate nonne e tocca alle loro giovani nipoti, Elaine e Kura, occupare il centro della scena.
La prima si innamora di William ma la meticcia Kura, per la cui esotica bellezza impazziscono tutti gli uomini, le soffierà il fidanzato. 
Le delusioni di Elaine non finiscono qui: sposerà un crudele uomo d'affari, perverso e violento, da cui fuggirà per ritrovarsi a suonare il pianoforte in un bordello e in chiesa.
Ma anche l'amore di Kura è destinato ad avvincenti tribolazioni, in un mondo che cambia con l'arrivo delle prime ferrovie, del lavoro nelle miniere, della macchina da cucire.

Può darsi sia la cover provvisoria :)

La canción de los maoríes (Neuseeland-Saga, #2)
cover spagnola
Das Lied der Maori
Serie: Neuseeland (n.2)
L'autrice.
Sarah Lark è storica di formazione e ha lavorato per molti anni come guida turistica. Ben presto si è innamorata della Nuova Zelanda, terra che l'ha stregata con i suoi paesaggi dalla bellezza quasi irreale.
Nella terra della nuvola bianca, il suo romanzo d'esordio, è il primo libro di una saga in cinque episodi che ha come palcoscenico la favolosa terra dei maori.

Da domani in libreria... LA ROSA SELVATICA di Jennifer Donnelly



Anteprima davvero bella, questa della Sonzogno: una scrittrice che è una garanzia, che ha già rapito il cuore di tante lettrici con "I giorni del tè e delle rose" e "Come una rosa d'inverno".....
Sono certa che tantissimi di voi, come me, lo stavano aspettando!!!!

LA ROSA SELVATICA
di Jennifer Donnelly


La rosa selvatica
Ed. Sonzogno
592 pp
21.50 euro
USCITA FEBBRAIO 2013
Trama

Londra, 1914. In seguito al tragico incidente sulle vette del Kilimangiaro, l'anticonformista e caparbia scalatrice Willa Alden taglia i ponti con il proprio passato e con Seamus Finnegan, l'uomo che l'ha salvata e che a lei è unito dalla passione per le imprese più estreme. 
Eroe delle esplorazioni polari, Seamus cerca di rifarsi una vita a Londra, provando a dimenticare quella donna che l'aveva sedotto, mentre Willa si rifugia in un angolo remoto del Nepal da cui contemplare e fotografare le cime dell'Himalaya per la Royal Geographical Society. 
Finché un evento improvviso la richiama a Londra, una città in fibrillazione per le tensioni che precedono la Prima guerra mondiale, dove Max von Brandt - l'enigmatico alpinista tedesco conosciuto in Nepal da Willa - è riuscito ad affascinare i salotti dell'élite e a carpire i segreti dei più influenti uomini politici. 
L'inatteso incontro tra i tre darà inizio a una serie di avventure che li porterà di nuovo a viaggiare, persino in Egitto e Siria al fianco di Lawrence d'Arabia, in un vorticoso succedersi di colpi di scena e sentimenti che intrecceranno sempre più saldamente i loro destini. Esploratori, furfanti, criminali, spie e alta società. 
Le vette incontaminate dell'Everest, Londra e il deserto del Nord Africa. 
La rosa selvatica è un'ammaliante epopea romanzesca capace di restituirci le aspirazioni di un mondo sull'orlo di un cambiamento epocale.

"Jennifer Donnelly è una fuoriclasse del ritmo e della trama, i suoi colpi di scena vi faranno battere il cuore" Washington Post

L'autrice.
Jennifer Donnelly , scrittrice americana di grande successo e tradotta in tutto il mondo, vive a New York. I suoi precedenti romanzi - I giorni del tè e delle rose e Come una rosa d'inverno, entrambi pubblicati da Sonzogno - hanno ottenuto il plauso della critica e conquistato i lettori di tutto il mondo
.

In attesa de IL FIGLIO di Lois Lowry...



Buongiorno cari amici!!
Eccoci a noi e all'argomento preferito: libri libri e sempre libri!
In attesa del quarto libro della serie bellissima "The Giver Quartet" di Lois Lowry, "Il Figlio" - in uscita DOMANI, come potete vedere nella colonna a destra - eccoci a ricordare insieme gli altri libri precedenti, che in qualche modo verranno "ripresi" in questo ultimo appuntamento.

Circa il primo libro, "Il Donatore", potete leggere, se vi va, la recensione qui sul blog (CLICCA QUI); in questi momenti ricorderemo le trame di LA RIVINCITA e IL MESSAGGERO.


LA RIVINCITA
(Gathering Blue)

Y Giunti
272 pp
14.50 euro
2011

Trama

Ambientato in una comunità del prossimo futuro al pari di The Giver, in un villaggio dove ognuno pensa solo a se stesso e le persone con malattie o problemi fisici sono considerate inutili per la comunità e vengono lasciate morire, una ragazzina zoppa lotterà per conquistarsi il diritto di vivere.
Ma, riuscendo a ricavarsi un posto all’interno di quella società, si renderà poi conto di come sia profondamente sbagliata e di quanto sia necessario cambiarla. Rifiuterà quindi l’occasione che a un certo punto le verrà offerta di scappare, e deciderà di fermarsi per iniziare a cambiare le cose dall’interno.









IL MESSAGGERO
(Messenger)


Y Giunti
204 pp
14.50 euro
2012

DAL LIBRO

Dirigendosi verso il sentiero che conduceva nella Foresta ai margini del Villaggio, Matty prese una via traversa che lo fece passare dalla casa del maestro di scuola, un uomo di buon cuore con la faccia coperta per metà da una grossa macchia rossa, una voglia. Quando Matty era ancora nuovo al Villaggio, gli era capitato spesso di fissare quell’uomo perché non aveva mai visto nessuno con una macchia simile. Nel posto da dove Matty veniva certi difetti non erano ammessi. Si condannavano a morte le persone per molto meno.

In una realtà futura segnata da “forme di governo spietate, punizioni atroci, inguaribile povertà o falso benessere”, i difetti fisici sono puniti con la pena di morte. Ma nel Villaggio in cui Matty abita anche gli ultimi della scala sociale sono accolti e tenuti in grande considerazione. La comunità è gestita dal Capo, una versione adulta del Jonas di The Giver – Il Donatore. Matty lavora per il Veggente, un vecchio cieco che lo ha aiutato a maturare. Ma adesso qualcosa sta cambiando, i rifugiati improvvisamente non sono più i benvenuti al Villaggio e gli abitanti stanno diventando vanesi e ottusi. A Matty, uno dei pochi capaci di districarsi nella fitta Foresta che circonda il Villaggio, viene affidato il compito di portare il messaggio del drammatico cambiamento ai paesi vicini. Purtroppo la Foresta, animata ora da una forza oscura, si rivolta contro di lui e Matty si trova a fronteggiare il pericolo armato solo di un nuovo potere, che ancora non riesce completamente a comprendere.
Un’allegoria spietata dell’animo umano e della nostra società, che conclude la trilogia profonda e provocatoria di Lois Lowry.

"Il Messaggero - Messenger", terzo capitolo della trilogia di culto di The Giver, è ambientato nel 2073, circa otto anni dopo gli eventi narrati in "The Giver – Il Donatore" e sei anni dopo la fine di "La Rivincita – Gathering Blue".

lunedì 11 febbraio 2013

Novelle in tv: "La lupa" di Verga



cineromanzo

Il libro trasposto al cinema di oggi è una novella del grande scrittore Giovanni Verga, inclusa nella raccolta "Vita dei campi ".

LA LUPA

La lupa
Ed. Pungitopo
92 pp
6 euro
1996
Sinossi

La protagonista è una signora di mezz'età esclusa dalla società per la sua insaziabilità sessuale. Travolta dalla passione erotica per il giovane Nanni, arriva a concepire un disegno incestuoso: ordina alla figlia di sposarlo, per stargli sempre vicino e sedurlo. Nanni non riesce a resistere alla tentazione di questa donna infernale ...


 È molto interessante la tipologia del personaggio femminile che Verga dà a "La Lupa": una tipologia femminile molto diversa dagli altri personaggi femminili in altre novelle del Verga: una donna quasi stregonesca e demoniaca con un'alta voracità sessuale...

L'incipit.
Era alta, magra, aveva soltanto un seno fermo e vigoroso da bruna--e pure non era più giovane; era pallida come se avesse sempre addosso la malaria, e su quel pallore due occhi grandi così, e delle labbra fresche e rosse, che vi mangiavano. Al villaggio la chiamavano la Lupa perché non era sazia giammai--di nulla. Le donne si facevano la croce quando la vedevano passare, sola come una cagnaccia, con quell'andare randagio e sospettoso della lupa affamata; ella si spolpava i loro figliuoli e i loro mariti in un batter d'occhio, con le sue labbra rosse, e se li tirava dietro alla gonnella solamente a guardarli con quegli occhi da satanasso, fossero stati davanti all'altare di Santa Agrippina. Perché la Lupa non veniva mai in chiesa, né a Pasqua, né a Natale, né per ascoltar messa, né per confessarsi. Padre Angiolino di Santa Maria di Gesù, un vero servo di Dio, aveva persa l'anima per lei.Maricchia, poveretta, buona e brava ragazza, piangeva di nascosto, perché era figlia della Lupa, e nessuno l'avrebbe tolta in moglie, sebbene ci avesse la sua bella roba nel cassettone, e la sua buona terra al sole, come ogni altra ragazza del villaggio.Una volta la Lupa si innamorò di un bel giovane che era tornato da soldato, e mieteva il fieno con lei nelle chiuse del notaro; ma proprio quello che si dice innamorarsi, sentirsene ardere le carni sotto al fustagno del corpetto, e provare, fissandolo negli occhi, la sete che si ha nelle ore calde di giugno, in fondo alla pianura. Ma lui seguitava a mietere tranquillamente, col naso sui manipoli, e le diceva: “O che avete, gnà Pina?” Nei campi immensi, dove scoppiettava soltanto il volo dei grilli, quando il sole batteva a piombo, la Lupa, affastellava manipoli su manipoli, e covoni su covoni, senza stancarsi mai, senza rizzarsi un momento sulla vita, senza accostare le labbra al fiasco, pur di stare sempre alle calcagna di Nanni, che mieteva e mieteva, e le domandava di quando in quando: “Che volete, gnà Pina?”Una sera ella glielo disse, mentre gli uomini sonnecchiavano nell'aia, stanchi dalla lunga giornata, ed i cani uggiolavano per la vasta campagna nera: “Te voglio! Te che sei bello come il sole, e dolce come il miele. Voglio te!” “Ed io invece voglio vostra figlia, che è zitella,” rispose Nanni ridendo. La Lupa si cacciò le mani nei capelli, grattandosi le tempie senza dir parola, e se ne andò; né più comparve nell'aia.Ma in ottobre rivide Nanni, al tempo che cavavano l'olio, perché egli lavorava accanto alla sua casa, e lo scricchiolio del torchio non la faceva dormire tutta notte. “Prendi il sacco delle olive,” disse alla figliuola, “e vieni.” Nanni spingeva con la pala le olive sotto la macina, e gridava “Ohi!” alla mula perché non si arrestasse. “La vuoi mia figlia Maricchia?” gli domandò la gnà Pina. “Cosa gli date a vostra figlia Maricchia?”rispose Nanni. “Essa ha la roba di suo padre, e dippiù io le do la mia casa; a me mi basterà che mi lasciate un cantuccio nella cucina, per stendervi un po' di pagliericcio. “Se è così se ne può parlare a Natale - disse Nanni. Nanni era tutto unto e sudicio dell'olio e delle olive messe a fermentare, e Maricchia non lo voleva a nessun patto; ma sua madre l'afferrò pe' capelli, davanti al focolare, e le disse co' denti stretti: - Se non lo pigli, ti ammazzo!”La Lupa era quasi malata, e la gente andava dicendo che il diavolo quando invecchia si fa eremita. Non andava più di qua e di là; non si metteva più sull'uscio, con quegli occhi da spiritata. Suo genero, quando ella glieli piantava in faccia, quegli occhi, si metteva a ridere, e cavava fuori l'abitino della Madonna per segnarsi. Maricchia stava in casa ad allattare i figliuoli, e sua madre andava nei campi, a lavorare cogli uomini, proprio come un uomo, a sarchiare, a zappare, a governare le bestie, a potare le viti, fosse stato greco e levante di gennaio, oppure scirocco di agosto, allorquando i muli lasciavano cader la testa penzoloni, e gli uomini dormivano bocconi a ridosso del muro a tramontana. In quell'ora fra vespero e nona, in cui non ne va in volta femmina buona, la gnà Pina era la sola anima viva che si vedesse errare per la campagna, sui sassi infuocati delle viottole, fra le stoppie riarse dei campi immensi, che si perdevano nell'afa, lontan lontano, verso l'Etna nebbioso, dove il cielo si aggravava sull'orizzonte.“Svegliati!” disse la Lupa a Nanni che dormiva nel fosso, accanto alla siepe polverosa, col capo fra le braccia. “Svegliati, ché ti ho portato il vino per rinfrescarti la gola.” Nanni spalancò gli occhi imbambolati, tra veglia e sonno, trovandosela dinanzi ritta, pallida, col petto prepotente, e gli occhi neri come il carbone, e stese brancolando le mani. “No! non ne va in volta femmina buona nell'ora fra vespero e nona!” singhiozzava Nanni, ricacciando la faccia contro l'erba secca del fossato, in fondo in fondo, colle unghie nei capelli. “Andatevene! andatevene! non ci venite più nell'aia!”Ella se ne andava infatti, la Lupa, riannodando le trecce superbe, guardando fisso dinanzi ai suoi passi nelle stoppie calde, cogli occhi neri come il carbone.

locandina

Il grande successo spinse Verga a ricavarne un dramma teatrale in un atto, con lo stesso titolo, che fu rappresentato per la prima volta al Teatro Gerbino di Torino il 26 gennaio 1896.

Dal dramma verghiano sono stati tratti due film: uno La lupa del 1953 diretto da Alberto Lattuada; un altro del 1996 interpretato da Monica Guerritore, La lupa, per la regia di Gabriele Lavia. Nel cast anche Raoul Bova, Giancarlo Giannini e Michele Placido.

Quest'ultimo film segue più fedelmente il dramma verista di Verga rispetto al soggetto del 1953.

La storia inizia con un incontro clandestino fra la lupa e padre Angiolino in un casolare sperduto nella campagna. Il prete non riesce a sottrarsi al fascino della donna e decide di abbandonare la città. Il treno con il quale se ne va è lo stesso dal quale scende il giovane Nanni Lasca, appena tornato dal servizio militare. Lungo la strada di casa, Nanni incontra Maricchia, la figlia della lupa, e si mostra subito interessato a lei. La ragazza, dapprima ritrosa (condizionata dalla fama di seduttrice della madre), poi acconsente ad andare nel carro di Nanni e ad accompagnarlo fino in paese. Nanni, però, suscita immediatamente l'interesse della lupa, che comincia a stargli alle costole senza dargli tregua.

Il giovane vuole sposare Maricchia, anche perché vuole sistemarsi economicamente col terreno che la ragazza porta in dote. la Lupa acconsente al matrimonio pur di stare vicino all'uomo amato. Prima delle nozze però Nanni cede alla passione della lupa, pur provando un senso di rabbia per la propria debolezza. Anche a nozze avvenute la donna non cessa d'infastidire il giovane, mentre tutto il paese deplora il suo comportamento, coinvolgendo anche la povera Maricchia, che è incinta. 
Un giorno, colpito dal calcio di una mula, Nanni viene ridotto in fin di vita e, guarito e pentito, fa pubblica ammenda delle proprie colpe...

AVETE LETTO LA NOVELLA E/O VISTO IL FILM?

Recensione: PAMELA O LA VIRTU' RICOMPENSATA di Samuel Richardson




Ecco il primo classico che finalmente riesco a recensire in occasione della sfida, aperta dal 1° gennaio fino alla fine dell'anno organizzata da Matteo del  blog "Storie dentro storie":

clicca per andare al post della sfida!!

Avviso: sarò davvero insolitamente breve perchè questo classico non posso dire che mi sia piaciuto.... quindi ahimè... soffrirò di "recensione stitica"... ^_^


PAMELA O LA VIRTU' RICOMPENSATA
di Samuel Richardson

Pamela
Ed. Mondadori
Oscar Classici
604 pp
10,50 euro
2009
Sinossi

"Pamela" uscì tra 1740 e 1741 e ottenne subito uno straordinario successo di pubblico in Inghilterra e nei paesi europei nei quali nel giro di un paio d'anni fu rapidamente tradotto: persino Goldoni ne trasse l'argomento per una fortunata commedia. 
Cuore del romanzo sono le vicende di una cameriera sedicenne, di grande bellezza e ancora più grande virtù, che resiste ai tentativi di seduzione del proprio padrone, del quale pure è sinceramente innamorata, fino a riuscire a condurlo al matrimonio. 
Una trama di sconvolgente novità per l'epoca, con una protagonista donna, di umile condizione sociale, e per di più impegnata in una battaglia per affermare la parità dei sessi in materia di etica sessuale. Un romanzo che appare ancora oggi di interesse per la narrazione avvincente e ricca di suspense, per la minuziosa descrizione della vita quotidiana settecentesca, ma soprattutto per la finezza dell'analisi psicologica. Richardson rappresenta infatti con vivacità e sottigliezza rare le emozioni della protagonista e trova nella nuova forma del romanzo epistolare il veicolo più adatto per l'espressione di quel "sentimento" che il Settecento, il Secolo dei Lumi, andava proprio allora scoprendo.


Leggere Pamela è stato semplice e difficile allo stesso tempo; semplice perchè, mole a parte, non è un classico complesso, dalla trama articolata chissà come o chissà quanto, con personaggi e situazioni che stimolano profonde riflessioni o emozioni ...
Difficile perché ... noioso e quindi terminarlo è stato come prendere l'odiato sciroppo da bambina.
Sì, certo, nessuno mi obbligava ad arrivare alla fine (Pennac insegna) ma per "coerenza di lettrice" mi sono imposta di giungervi..

La trama di per sè non è brutta, anche se al lettore moderno potrebbe apparire sciocca o banale, ma vanno considerati i tempi di pubblicazione (parliamo della metà del Settecento), quindi ripeto che il "problema" non è che la protagonista sia una sedicenne di buona famiglia, tanto bella quanto cattolicissima e assolutamente devota, d'animo pio, buono, desiderosa di mantenere la propria virtù a tutti i costi...; non è neanche che il protagonista maschile sia un giovanotto nobile e scanzonato, arrogante e poco rispettoso dei valori morali e religiosi della ragazza desiderata e che cerchi in tutti i modi di farla cedere...

Gli aspetti che non mi hanno entusiasmato di questo romanzo, sono stati:

  • il carattere stesso della giovanissima Pamela; ok la purezza e la ferma intenzione di mantenerla (scelta, in fondo, ancora adesso presente nella mentalità e nella concezione di tanti giovani, di restare puri fino al matrimonio; sì, ok, non sarà una cosa frequente, ma ce ne sono), ma lei ha esagerato anche nelle reazioni ogni qualvolta si trovava in presenza del seduttore, il conte di Belfort.... Sembrava che avesse davanti uno stupratore seriale...!
  • l'esagerazione dell'Autore nel presentarci il protagonista di sesso maschile quale antagonista di Pamela, portando quasi all'eccesso e all'estremo la sua ossessione per la fanciulla, il desiderio prepotente di possederla e il più completo disinteresse per la volontà della ragazza. Richardson me l'ha dipinto come un mostro, un rapitore di bassa lega.
  • dialoghi un po' noiosetti, patetici, situazioni che si sarebbero potute sbrigare con poco ed invece allungate fino a rendere il tutto prolisso, oltre che inutile nell'economia della narrazione.
  • per quanto apprezzi le sequenze riflessive in un romanzo, in modo da avere un quadro dei profili psicologici dei personaggi principali, anche il questo caso ne ho ravvisato un eccesso, che mi ha dato a noia (non s'era capito, eh...? ^_^)

Detto questo (lo so che non sono stata gentile verso Richardson e la sua virtuosissima Pamela Andrews, ma pure lui.... ), mi rendo conto che si tratta pur sempre di un classico e che evidentemente l'intento dell'Autore era proprio quello di mostrarci come la coerenza e la dirittura morale di una giovinetta sola ma con le idee chiare, riesca non solo a farla resistere alle tentazioni di un baldo giovane, di cui è tra l'altro innamorata,  pur di non disonorare se stessa e la famiglia, ma questa stessa coerenza  conduca al ravvedimento lo stesso "cattivone"!

A maggio per la Piemme il nuovo romanzo di Hosseini



Per i tantissimi lettori che hanno amato "Il cacciatore di aquiloni" e "Mille splendidi soli"...

alt tag goes here
cover



L’attesa è finita, o quasi. L’editore Piemme ha annunciato l’uscita a maggio del nuovo romanzo dell’autore dei due best seller “Il cacciatore di aquiloni” e “Mille splendidi soli”.
Il titolo inglese è “And the Mountains Echoed” e sarà in libreria in contemporanea mondiale a partire dal 21 maggio.
Si tratta, secondo le prime note diffuse dall’editore, di un romanzo sull’amore e sul futuro delle nuove generazioni. Un rapporto familiare, tra grandi slanci affettivi e forti contrasti.
Nulla di più sulla trama, ma dovrebbero bastare queste parole dello stesso Hosseini per lasciare l’acquolina in bocca nei suoi tanti lettori italiani: “La famiglia è il tema ricorrente e centrale della mia narrativa. I miei romanzi precedenti ruotano, in ultima analisi, intorno al tema della paternità e della maternità. Il mio nuovo romanzo attraverserà la storia di una famiglia lungo diverse generazioni, concentrandosi questa volta sul rapporto tra fratelli e sorelle, su come si amano, si feriscono, tradiscono, ma anche come si stimano e si sacrificano l’uno per l’altro”.
fonte 

Y Giunti recluta 10 Y Ambassador!! Vuoi farne parte anche tu??



Lettori che desiderate provare a far parte del meraviglioso team degli Y AMBASSADOR e vivere in anteprima e da vicino tutte le bellissime novità ed anteprime Y Giunti, c'è per voi l'opportunità di provare a diventarlo....!

figlioson
il quarto attesissimo appuntamento
con la serie della Lowry
"The Quartet Gier"

Y aprirà le porte ad altri 10 Y Ambassador a metà Febbraio con una nuova iniziativa.
Amplierà ancora di più l'Y Team, Come? Quando? Bè lo scoprirete presto... 
Ma sappiate che la prossima iniziativa riguarderà il romanzo della Lowry Il Figlio, per cui fate belli i vostri blog, pagine e profili Facebook, siti, profili Twitter, profili Goodreads, profili aNobii, account Youtube, Forum ecc. insomma tutto quello che vi viene in mente, perchè al momento giusto vi sarà detto come fare per trovarvi in rete...
Restate aggiornati qui su Charis, oltre che sulla Pagina FB e sul sito della Y Giunti!!

ANTEPRIMA: "IL BAMBINO CHE SMISE DI PIANGERE" - "UN POSTO PER OGNI COSA"



In libreria anche questi due romanzi, da domani...

IL BAMBINO CHE SMISE DI PIANGERE
di Ninni Schulman


Ed. Sperling&Kupfer
372 pp
18.5'0 euro
USCITA 12 FEBBRAIO 2013
Trama

Non fatevi ingannare dalle apparenze: Hagfors, nel Sud della Svezia, non è un luogo tranquillo come sembra.

È un'estate insolitamente torrida ad Hagfors, nel cuore della Svezia, una graziosa cittadina dimenticata dal mondo in cui gli abitanti trascorrono vite perfette e pacifiche. Anche quella di Mirjam Fransson sembra un esempio di tranquillità, quando le viene recapitato un messaggio anonimo, enigmatico e inquietante: "Non senti quando smetto di piangere". Poche ore dopo, nella sua villetta divampa un terribile incendio. 

Sul posto, con i pompieri, arriva la reporter Magdalena Hansson. L'edificio è avvolto dalle fiamme, i muri sono crollati, nuvole di fumo nero rendono impossibile respirare: per Mirjam non c'è niente da fare. Quando altre case vanno a fuoco, dopo che i proprietari hanno ricevuto lo stesso messaggio, appare chiaro che un serial killer è all'opera. E ciascuno teme di essere la prossima vittima. Magdalena, che prima di tornare nella sua città natale lavorava in un giornale a Stoccolma, non si accontenta di seguire la notizia per la cronaca locale e inizia indagini parallele. 

Insieme con gli ispettori di polizia Petra Wilander e Christer Berglund dovrà mettersi in gioco per entrare nella tormentata psiche del piromane, e capire il suo desiderio di vendetta. Chi ha smesso di piangere? E perché? Dalla penna di una scrittrice definita "la nuova Camilla Läckberg", il ritorno di Magdalena Hansson, già apprezzata protagonista di La bambina con la neve tra i capelli. Un thriller in cui l'orrore si annida nel profondo dell'animo umano, pronto a emergere in tutta la sua violenza.

L'autrice.Ninni Schulman è nata nel 1972 a Lesjöfors, in Svezia. Dal 1995 lavora come giornalista e si è occupata di diversi casi di cronaca nera. Abita a Stoccolma ma trascorre le estati nella tenuta di campagna della famiglia fuori Hagfors. Il suo debutto, La bambina con la neve tra i capelli, è stato apprezzato dai lettori di tutta Europa.


UN POSTO PER OGNI COSA
di Virginie Ollagnier


Un posto per ogni cosa
Ed. Piemme
Collana NArrativa
Trad. di M. Karan
210 pp
14.50 euro
USCITA 12 FEBBRAIO 2013
Trama

«Non affiderò a nessuno l’incarico di raccontare la mia storia. Solo dopo la morte vediamo quella piccola cosa fragile e avvincente che è la vita. 
Quella sfera brillante, quel globo di vetro, paesaggio sotto la neve, unico e così irrisolto.»
Parigi, 1979.  Dopo vent’anni di assenza, Rosa torna in Marocco, la terra dove è cresciuta, per l’improvvisa morte del padre adottivo. Durante il volo, con una sigaretta tra le dita, lei che in Francia non fuma, si prepara alla consueta trasformazione che quella terra opera in lei, unico posto al mondo in cui si sente immensa e libera: il Marocco delle sue radici, vivido e intenso, così lontano dalla grigia vita parigina e dalla forzata solitudine di un matrimonio ormai spento. 
Rouge argile par Ollagnier
cover
Nei giorni del lutto, in un ritrovato tumulto di profumi e colori, tra lettere, ricordi e segreti taciuti da sempre, Rosa ripercorrerà la storia della nonna e della madre e il tempo della sua infanzia accanto a Egon, suo secondo padre. 
Non potrà che guardare allora, sotto una nuova luce, la sua intera esistenza e metterla in discussione fino a una splendida, inattesa rinascita. 
Un romanzo incantato. Una galleria di personaggi memorabili. Un’autrice che sembra la Allende del Mediterraneo.

LEGGI UN ESTRATTO IN ANTEPRIMA

L'autrice.
VIRGINIE OLLAGNIER. Nata a Lione nel 1970, è specialista in comunicazione e sceneggiatrice di fumetti. Per Piemme ha pubblicato Il coraggio della farfalla (2009), esordio pluripremiato in patria, e Gli amori sospesi (2010). Un posto per ogni cosa è il suo terzo romanzo
.

Libri: i titoli che mi hanno colpito



titoli



L'AZZURRO DEI GIORNI SCURI  (M.G. Maiorino, Ed. Pequod, 221 pp, 16 euro, 2006).
papillons,png,butterfly,tubes,BORBOLETA,MARIPOSA,
blue butterfly
Questo titolo mi piace e mi ha colpito che l'azzurro, contrastando con "scuri", mi fa pensare a qualcosa di positivo, che sopraggiunge all'improvviso e nonostante i giorni portino con sè troppo spesso cose negative, momenti "bui". Mi dà quindi sensazioni di positività!!


COME UN VOLO DI FARFALLA (A. Copperfield, Ed. Curcio, 352 pp, 2.40 euro, 2010).
Beh, la farfalla mi suggerisce leggerezza, libertà....!






TORNA DOVE SI ACCENDE IL SOLE (A. Marra Majandi, Ed Curcio. 160 pp).
sun
Anche questo titolo mi da sensazioni positive, il sole mi dà un'idea di allegria, serenità ed è un titolo  che mi fa pensare che si possa scegliere o avere l'opportunità di tornare lì dove c'è ancora speranza per qualcosa di bello!

INIZIO' TUTTO CON UN BACIO (M. Dickinson, N. Compton, 352 pp, 9.90 euro, 2013).
E qui invece siamo sul romantico.....!! Ovviamente, sono parole che mi comunicano emozioni di dolcezza, romanticheria... insomma, in tinta con l'imminente San Valentino!


CHE NE DITE DI QUESTI TITOLI?
TRA ESSI, QUALE PREFERITE?

IN ARRIVO "LA BALLATA DEL CAFFE' TRISTE" di Carson McCullers



Da domani in libreria

LA BALLATA DEL CAFFE' TRISTE
di Carson McCullers


La ballata del caffè triste
Ed. Einaudi
Stile libero big
Trad.di F. Cancogni
168 pp
13 euro
USCITA 12 FEBBRAIO 2013
Trama

«Non era sempre stato un caffè. Miss Amelia aveva ereditato il fabbricato dal padre ed era una bottega che per lo piú teneva generi alimentari, fertilizzanti e altri prodotti come farina e tabacco da fiuto. Miss Amelia era ricca. Oltre la bottega aveva in funzione, a tre miglia nell'interno della palude, una distilleria da cui usciva il miglior liquore della zona. Era una donna alta e scura, con ossa e muscoli da uomo, i capelli tagliati corti e spazzolati all'indietro sulla fronte e nel viso bruciato dal sole un che di teso e sofferto. Avrebbe potuto essere bella se già allora non fosse stata un po' strabica. E c'era anche chi l'avrebbe corteggiata, ma Miss Amelia non si curava dell'amore degli uomini e preferiva la solitudine».   Carson McCullers, La ballata del caffè triste

Il ritratto di una donna strana e spigolosa e del mondo di reietti e delusi che le ruota attorno. E che nel suo caffè ritrova, seppure per poco, una ragione per tirare avanti.
In uno sperduto villaggio del profondo Sud degli Stati Uniti, Miss Amelia, una donna matura e indipendente, si guadagna da vivere con la sua bottega, ma soprattutto producendo e vendendo liquore di contrabbando. La sua esistenza cambia all'improvviso con l'arrivo del cugino Lymon, un nano capace di ingraziarsi l'intero paese, e di convincere Amelia a trasformare la bottega in uno scalcinato caffè, punto di ritrovo per la comunità. La felicità di Amelia è però a breve durata, perché il ritorno dell'ex marito, cacciato di casa la prima notte di nozze per ragioni mai chiarite, innesca una spirale di conflitti e violenze che cambierà la vita della donna e dello stesso villaggio.

«Tutti i personaggi di Carson McCullers sono accomunati da una medesima ossessione: la loro esistenza, fino all'ultimo istante, consiste nell'innamorarsi di una speranza, destinata a svanire».  Harold Bloom

L'autrice.
Carson McCullers (1917-1967) è una delle maggiori scrittrici americane del Novecento. Tra i suoi libri piú famosi, che Einaudi Stile Libero sta riproponendo, Il cuore è un cacciatore solitario e Riflessi in un occhio d'oro. Da La ballata del caffè triste, già adattato per il teatro da Edward Albee, è stato tratto nel 1991 un film con Vanessa Redgrave, Keith Carradine e Rod Steiger
.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...