giovedì 3 novembre 2016

Novità Emma Books: LA BAMBINA-FIORE di R. Calabrò & E. Malagoli



Una bella novità Emma Books:

LA BAMBINA-FIORE
di Rossella Calabrò, Elena Malagoli   


Editore: Emma Books
Collana: LIFE
Formato: L
Prezzo: €4,99
in tutte le librerie digitali
llaria non parla, non si muove, non vede, non comprende. Però una carezza può farla sbocciare in un sorriso di rugiada. Il canto di un uccellino sa germogliare nel suo cuore e farsi mondo. Ilaria è affetta da grave cerebrolesione. Ilaria è la principessa del Regno Vegetale. Ilaria è una bambina-fiore, ha radici profonde e tenaci, eppure un colpo di vento può dilaniare i suoi petali, strapparla dal suo silenzioso regno e far gridare i cuori.

Questo libro è la storia vera, profonda, sincera fino a diventare spiazzante, di una madre e della sua bambina-fiore. Degli anni del loro amore lento a germogliare, difficile da coltivare, ma rapido a trasformarsi in puro sgomento. In rifiuto, senso di colpa, smarrimento, in una disperazione che ha il colore del buio e l’odore del gelo.

Ma il sole accarezza piano, col suo calore, la bambina-fiore e sua madre. Splende sulla loro forza e soprattutto sulla loro fragilità. Una fragilità preziosa e fertile. Perché forse è proprio da lì che occorre ricominciare a seminare. E il miglior nutrimento è il sorriso.

Autrici.
Rossella Calabrò ha scritto questo libro a quattro mani con Elena Malagoli, counselor sistemico relazionale e mamma di Ilaria, la bambina-fiore.

mercoledì 2 novembre 2016

Segnalazione: L'ARBITRO ARCOBALENO di Nicola Bignasca



Lettori, vi segnalo un romanzo uscito a fine settembre per l'editore svizzero Fontana Editrice (e in ebook su Amazon KDP):

L'ARBITRO ARCOBALENO 
di Nicola Bignasca


Andrea Barbuti è un giovane arbitro di calcio. Rigoroso e intransigente ai limiti dell’arroganza, reprime il gioco duro e il linguaggio offensivo a suon di cartellini rossi.
Invitato ad arbitrare la squadra in cui giocava prima di ritirarsi per un grave infortunio ritrova, a otto anni di distanza, l’allenatore che, con metodi impregnati di denigrazione e intolleranza, ha cercato di trasformarlo in un “vero maschio” e di allontanarlo dalle tentazioni di una relazione omosessuale.
Con l’aiuto degli amici d’infanzia, Andrea chiarisce finalmente la dinamica del suo infortunio e, grazie a un’arte marziale, sperimenta una nuova via per promuovere i valori dello sport.

Una storia di machismo che va a intaccare il sano agonismo sportivo, un’omofobia diffusa che guasta lo spirito di squadra, un nuovo sguardo sui giovani calciatori che suggella la vittoria del rispetto nello sport.


Del romanzo hanno detto:


«Un romanzo corale che riafferma come il calcio è uno sport di squadra e, per funzionare, deve poter contare sul contributo di giocatori, allenatore, arbitro, dirigenza e genitori. Solo chi lavora in sinergia, raggiunge buoni risultati. Una lettura consigliata a chi ama il calcio e la vita.»  -  Vladimir Petkovic, allenatore della squadra svizzera di calcio

«Una bella storia che tratteggia con sensibilità la figura di un arbitro che  trova una via personale per promuovere il rispetto sui campi da gioco. Una lettura stimolante per chi considera il fair play un valore fondamentale dello sport.»  -  Massimo Busacca, capo degli arbitri FIFA

ZOO BOOK TAG



Cari lettori che amate i booktag!!
Ne ho trovato un altro molto carino sul blog "Happy Red Book" di Lady Debora.

Come sempre, se vi piace, lasciatemi pure le vostre risposte o i link dell'eventuale post sul vostro eventuale blog, e verrò a leggervi ^_^



1 ELEFANTE: un libro enorme e pesante, tanto pesante che faticate a reggerlo fra le mani.

Ma... tipo un'enciclopdia? No perchè difficilmente me la metto in borsa, eh!
Battute a parte, non ho mai letto libri (esclusi quelli scolastici/universitari) talmente grossi da essere scomodi da reggere, però attualmente sto leggendo A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE di Grossman che con le sue 50 pp mi riempie la borsa.

2 VOLPE: un libro con un personaggio geniale.

IL CONTE DI MONTECRISTO di Dumas. perchè Edmond Dantes è geniale, ma non solo: è carismatico, colto, pieno di fascino... Un personaggio letterario che amo moltissimo e che ha dimostrato genialità e pazienza nell'organizzare la propria vendetta.

3 TARTARUGA: un libro con cui hai fatto fatica a ingranare ma che poi ti è piaciuto.

IL SIGNORE DEGLI ANELLI di Tolkien: lo so che è un capolavoro, ma io ho faticato a terminarlo perchè la narrazione, con le sue tante (troppe...) descrizioni mi distraevano; però una volta ingranata la marcia, ho proceduto più speditamente e anzi, arrivata all'ultima pagina, ho pensato che Frodo, Aragorn e tutto gli altri un po' mi sarebbero mancati

4 CANE: un libro che parla di fedeltà.

IL GATTO CHE AGGIUSTAVA I CUORI di R. Wells: tanta tenerezza per questo gatto che, a differenza di ciò che si dice sulla razza felina, resta fedele ai suoi tanti padroncini temporanei per portar loro serenità.

5 LUCERTOLA: un libro da leggere sotto l'ombrellone.

Cosa c'è di meglio di un giallo DOC, tipo "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie?

6 PINGUINO: un libro da leggere sotto la neve.

"Pagine d'amore" di Karen Kingsbury: vi scalda il cuore con la sua dolcezza e i suoi buoni sentimenti.

7 SOGLIOLA: un libro ultra sottile.

HEY MONDO, ESISTO ANCHE IO di Viviana Rizzo: è una raccolta di pensieri e aforismi di una mia giovane amica che ama scrivere; breve ma significativa!

8 LEONE: un libro che parla di forza.

L'AMORE GRAFFIA IL MONDO di U. Riccarelli: la sua protagonista, Signorina, è un esempio donna forte, determinata, pronta a combattere per la felicità sua e dei suoi cari.

9 LUPO: un libro che parla di solitudine.

RIFLESSI IN SOLITUDINE di F. Voi: penso a questa piccola raccolta di poesie che ha come tema proprio la solitudine e tutti i diversi stati d'animo ad essa collegati.

10 CAVALLO: un libro ambientato in un ranch o che parli di cow-boy.

IL SAPORE DEL PROIBITO di C.B.C.: è l'unico romanzo con queste caratteristiche che mi è venuto in mente, perchè ambientato in una fattoria.

11 PICCIONI: un libro che parla d'amore.
Eh quanti ce ne sono! Però cito IL PRIMO ULTIMO BACIO di A. Harris: una storia d'amore dolce, commovente, forte.

12 CAMALEONTE: un libro con un personaggio un po' sfigato che cerca di mimetizzarsi con la massa.
NOI SIAMO INFINITO di S. Chbosky. Charlie non è propriamente sfigato; è solo un po' timido e imbranatino, ma fa tanta simpatia!!

13 SQUALO: un libro pauroso.

Io non leggo libri paurosi perchè sono IO paurosissima, ma un horror che ho apprezzato è stato LE TREDICI di Susie Moloney.

14 DELFINO: un libro che parla di mare o ambientato negli abissi.
Beh, non ho dubbi: OCEANO MARE di Baricco. Il mare è il protagonista di questo libro.

15 PAPPAGALLO: un libro con un personaggio petulante e che vi ha dato un po' sui nervi.
Pereira, col suo ripetere in modo ossessivo "sostiene Pererira". >_<

16 ORNITORINCO: un libro strano.

Volevo passare e non rispondere perchè "strano" è un aggettivo che può voler dire tutto o niente, ma poi sbirciando nella lista di libri recensiti, mi è balzato agli occhi un libro che, appena terminato, mi ha lasciata insoddisfatta, ha provocato in me una smorfia e mi ha fatto pensare: e quindi? L'INFILTRATO di K. Slaughter.

17 CERBIATTO: un libro che parla di orfani
Mi viene subito in mente LA BAMBINA NUMERO 8 di K. van Alkemade, che parla di orfani purtroppo non trattati benissimo...

18 PESCE PAGLIACCIO: un libro divertente.
Con la Kinsella andate sul sicuro! Ma anche con i libri su Bridget Jones.

19 SAN BERNARDO: un libro che parla di un salvataggio.
INFINITO+1 di A. Harmon: non mi vengono in mente salvataggi in senso letterale, così ho pensato ad un sa a Finn Clyde, che salva Bonnie da un probabile suicidio, ma poi il loro amore salva entrambi da una vita dolorosamente legata a un passato ingombrante.

20 CICOGNA: un libro che parli di nascite.

MADRE DEL RISO di R. Manicka, perchè essendo un romanzo che attraversa più di una generazione inevitabilmente qualcuno che nasce c'è ^_-



VI PIACE QUESTO TAG?
SU, NON LASCIATEMI DA SOLA CON LE MIE RISPOSTE! *_*

martedì 1 novembre 2016

Bilancio letture del mese di ottobre 2016



Quali sono le mie e le vostre letture di ottobre? Quale libro ci ha colpito di più e quale di meno?

Ecco il mio monthly recap ^_^

Ahimè tapina, la Reading Challenge 'sto mese non ha fatto progressi; ormai mancano quattro obiettivi, di cui uno in lettura. Dovrei farcela per la fine dell'anno!


post iniziale



13. Uno dei finalisti del Campiello 2016

27.Un libro di un autore africano


34. Un libro che avevi interrotto

  • A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE di Grossman (IN LETTURA)


35. Un libro scelto tra i 12 finalisti del premio Strega 2016


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Ma passiamo ai libri letti e recensiti sul blog.

  • "BRIDGET JONES'S BABY. I diari" di Helen Fielding (RECENSIONE): la mattacchiona, sorprendentemente tenerona, spontaneamente imbranata, deliziosamente autoironica Brudget sta per diventare mamma! L'unico inghippo è che non sa, tra Darcy e Cleaver, chi sia il papà del nascituro. Il quarto libro della serie fa sorridere con le sue tante gag e i suoi personaggi strampalati e sopra le righe.
  • SICILIA TERRA BRUCIATA di Vincenzo Maimone (RECENSIONE): una cittadina siciliana la cui placida vita viene sconvolta da una serie di efferati e truculenti omicidi che costituiranno un grosso grattacapo per il commissario Costante e un insospettabile pericolo per il suo amico, il professor Tancredi Serravalle.
  • 60 GIORNI PER DIRE SI' di Francesca Santangelo (RECENSIONE): un bel romance ad alto tasso di romanticismo, una favola moderna ambientata a New York che regala emozioni, perchè l'Amore è così: complicato, a volte difficile da vivere ma necessario per renderci davvero felici e appagati!
  • LA STRADA NELL'OMBRA di Jennifer Donnelly (RECENSIONE): romanzo per ragazzi che regala emozioni, suspense e avventura grazie a uno sfondo suggestivo e misterioso, a un intreccio ricco di colpi di scena, ai tanti momenti resi dinamici e attraversati da una bella tensione narrativa grazie a un tocco di "giallo", e soprattutto grazie ad una protagonista che, per quanto molto giovane, rivela una personalità caparbia, determinata, coraggiosa e uno spirito nobile, alla ricerca di giustizia e libertà.
  • L'UCCELLO DEL TUONO di Valentina Marcone (RECENSIONE). Amore, passione, litigi, avventura: ritroviamo in questo terzo capitolo della serie la giovane Furia Deva, impegnata  non solo a gestire i suoi rapporti con i tre baldi vampiri che l'hanno cresciuta, e in primis col consorte Gabriel, ma ancor di più a gestire se stessa, i suoi istinti, le capacità ma anche i limiti che la riguardano (e che spesso la scoraggiano), per non parlare poi dei nemici numero 1: i licantropi!
  • IL BUIO DENTRO di Antonio Lanzetta (RECENSIONE)  è un thriller coinvolgente che, muovendosi su due diversi piani temporali distanziati da trentuno anni, racconta una storia di amicizia, di tradimenti, di brutti ricordi e incubi che vanno affrontati per giungere alla risoluzione di misteriosi e crudeli omicidi.

Tra questi è difficile eleggere il preferito perchè sono state tutte belle letture, ma dovendo costringermi alla scelta, direi "La strada nell'ombra" della Donnelly e "Il buio dentro" di Lanzetta, che mi hanno coinvolta nella lettura e di cui ho divorato le pagine.


Attualmente ho in lettura:

  • A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE di David Grossman (sono a metà; scorre, lo stile è trascinante, è solo che è corposo ^_^);
  • I COLORI DELLA NEBBIA di Mary e  Frances Shepard (sono a metà di questo piacevolissimo romance storico);
  • sono alle primissime pagine di IL SEGRETO DI LUCA di Silone.


Per quanto concerne i film, di rilevante vi segnalo: 


  • I NOSTRI RAGAZZI di Ivano De Matteo (RECENSIONE)cosa è disposto a fare un genitore pur di proteggere il proprio figlio? Film attualissimo, realistico, coinvolgente dal punto di vista emotivo grazie a un cast eccellente che restituisce allo spettatore tutta la fiumana di emozioni contrastanti provata dai genitori, nella loro diversità caratteriale.
  • LA VERITA' STA IN CIELO di Roberto Faenza (RECENSIONE): film d'inchiesta che ruota attorno al caso Emanuela Orlandi, cittadina vaticana misteriosamente scomparsa nel giungo del 1983; senza pretendere di dare LA risposta al mistero Orlandi, questo film credo costituisca un tentativo, doveroso, di far aprire gli occhi (o di ricordare, se preferite) di più persone possibili su realtà poco pulite presenti nel nostro Paese, che vedono intrecciate criminalità, istituzioni politiche e religiose.
  • GOSFORD PARK di di Robert Altman (RECENSIONE): bellissimo film che, seguendo le orme di una commedia teatrale e procedendo con un ritmo volutamente pacato e indolente, ci dà il ritratto di un piccolo angolo dell'Inghilterra degli Anni '30 del Novecento, popolato da personaggi frivoli, apatici, pettegoli - appartenenti a due opposte classi sociali - che non si smuovono davanti a nulla, presi come sono dai propri egoismi ed interessi.


Articoli in rilievo:



ED ORA TOCCA A VOI!
SE VI VA, DITEMI NEI COMMENTI COME SONO ANDATE LE VOSTRE LETTURE, SE QUEL CHE AVETE LETTO VI E' PIACIUTO O MENO, 
E QUALI LETTURE VI ASPETTANO!  




Recensione film: GOSFORD PARK di Robert Altman



Un bellissimo film che, seguendo le orme di una commedia teatrale e procedendo con un ritmo volutamente pacato e indolente, ci dà il ritratto di un piccolo angolo dell'Inghilterra degli Anni '30 del Novecento, popolato da personaggi frivoli, apatici, pettegoli - appartenenti a due opposte classi sociali -, che non si smuovono davanti a nulla, presi come sono dai propri egoismi ed interessi.


GOSFORD PARK


USA 2001
Genere: Drammatico
durata 137'

Regia di Robert Altman

Con Michael Gambon, Kristin Scott Thomas, Jeremy Northam, Maggie Smith, Ryan Phillippe, Clive Owen, Helen Mirren, Emily Watson



Gosford Park è una bellissima tenuta di campagna, appartenente a sir William McCordle e a sua moglie Sylvia.
La coppia organizza una festa destinata a durare tutto il weekend, alla quale partecipano diversi amici, indolenti e superficiali come loro: c'è una contessa, un eroe della Prima guerra mondiale, un idolo delle folle e il produttore americano dei film di Charlie Chan sono gli ospiti che affollano la villa, e ciascun ospitato porta con sè il proprio domestico/valletto di fiducia. 

Le giornate nella prestigiosa e antica dimora si susseguono lente, tra le chiacchiere e i pettegolezzi dei ricchi padroni e dei loro indaffaratissimi domestici, che mentre ottemperano ai servizi richiesti, tendono le orecchie per sapere i fatti e gli intrighi dei loro signori, da cui vengono trattati con tanta sufficienza.

Tutto sembra procedere per il verso giusto, fino a che non viene commesso un omicidio.

L'immensa e austera villa inglese, sempre poco illuminata al suo interno (come a voler essere quasi complice dei segreti e dei piccoli grandi tradimenti che avvengono tra le sue mura, coprendoli e dando loro un'aura di mistero), fa da palcoscenico a queste due categorie di attori: i nobili, spocchiosi, che si guardano tra loro con diffidenza si relazionano con i domestici con superiorità, e questi ultimi, che sanno di essere chiamati ad obbedire, riverire e servire i loro padroni, ma poi nei confronti degli stessi nutrono svariati sentimenti, e non sempre positivi.

Tra i due ceti sociali c'è una differenza abissale, ed è in questo ambiente solo apparentemente rilassato che  ci scappa il morto.

Una sera, mentre gli invitati giocano a bridge e ascoltano uno di loro cantare e suonare al pianoforte, sir William, il padrone di casa, viene silenziosamente ammazzato; la stessa servitù, divertita e intrattenuta dalla musica che viene dal salotto, non veglia sulla casa e non s’accorge di niente. 

Ma un urlo squarcia la lieta atmosfera quando viene ritrovato il cadavere riverso sulla scrivania e con un coltellaccio da cucina conficcato nel petto.

Chi è stato? 
Tra loro si nasconde un omicida e immediatamente viene chiamato il commissario di polizia, che con apparente leggerezza inizia a far domande a tutti.

La cosa che stupisce e fa quasi sorridere, dando una velata ironia a una commedia che dovrebbe tingersi di giallo, è la consapevolezza che il morto non abbia sconvolto praticamente nessuno, in primis la moglie.

E' come se tutti si aspettassero che William dovesse essere ammazzato...
Forse perchè conoscono il passato di quest'uomo, sanno che non è proprio limpido e che qualcuno potrebbe avercela con lui?

Giunte alle ultime battute, scopriremo cosa è successo ma senza clamori, anzi quasi in sordina, perchè di per sè l'assassinio non è al centro del film, che si sofferma piuttosto sulle dinamiche relazionali tra tutti gli abitanti della casa.
Mi incanta l’ambientazione inglese, piovosa, malinconica, cosi come mi piacciono le storie caratterizzate da 
intrecci, segreti, misteri (un po' in stile "Dowton Abbey"),
collocate in un luogo "chiuso", dal quale non è possibile sfuggire, fatto che riveste un'importanza simbolica rilevante e che mi ha ricordato i romanzi gialli di Agatha Christie.

Sono tanti i personaggi che compaiono su questo palco, pochi spiccano per personalità, visto che la maggior parte sono anonimi, pigri, superficiali: il vivace produttore cinematografico americano col suo valletto e le due domestiche, Mary ed Elsie, la prima per la sua innocenza e, allo stesso tempo, la caparbietà nel voler capire chi sia l'assassino; la seconda perchè riesce ad uscire dalla villa con la prospettiva di una nuova vita.

Molto bello, un gioiellino, mi è piaciuto tanto e lo consiglio, soprattutto se gradite, come me, i film in cui ci sono servi e maggiordomi costretti al silenzio davanti ai loro padroni, dei quali conoscono vita morte e miracoli.

lunedì 31 ottobre 2016

Recensione: "BRIDGET JONES'S BABY. I diari" di Helen Fielding





E fu così che anche per Bridgdet arrivò il momento di diventare mamma!

Ma parliamo dell'esilarante Jones e questo evento meraviglioso non può accadere in modo "normale", bensì è accompagnato dalle solite situazioni buffe e assurde che solo lei è capace di creare/vivere, pasticciona com’è. E di nuovo ritroviamo il triangolo amoroso con il superficiale Daniel Cleaver e il serioso ma profondo Mark Darcy.
Chi impianterà le proprie definitive radici nel cuore della Jones... e di suo figlio?


BRIDGET JONES'S BABY. I diari
di Helen Fielding


Ed. Rizzoli
240 pp
18 euro
9.99 euro
OTTOBRE 2016

Bridget Jones  è ormai vicina ai 40 e continua a risentire dei commenti non sempre carini a suo carico: ma come, stai diventando "vecchia" e ancora non ti decidi a fare un bambino?
Ma con chi "lo fa" sto bambino, Bridget, se già da un po’ di tempo è rigorosamente single?

Da quando Mark l’ha mollata, per averla trovata in atteggiamenti fraintendibili con l’eterno rivale, il cialtrone Daniel, la nostra Bridget si è data anima e corpo alla carriera, lavorando per la nota trasmissione Buon pomeriggio.
Menomale che a salvarla dalla depressione ci sono gli Amici, dagli inossidabili single come Shazzer e Tom, a Magda, moglie (tradita) e mamma di bambini vivacissimi.

Ma il destino non ha smesso di giocare con la vita della nostra eroina che, durante una festa, si ritrova a trascorrere una notte di sesso con Darcy, che però sparisce il giorno dopo, roso dai sensi di colpa.
Arrabbiata con Darcy, Bridget si lascerà andare, qualche giorno dopo, ad un’altra notte di sesso… con Cleaver!

Dopo poco tempo, comincia ad accorgersi che i jeans non le vanno più; si decide a fare il test di gravidanza e scopre di essere incinta; ovviamente non sa di chi è il bimbo, perché ha avuto rapporti con entrambi a pochissimi giorni di distanza.

Da questo equivoco nascono tutta una serie di situazioni divertentissime e molto buffe, in cui Bridget tira fuori tutta la sua natura insicura, il suo lato pasticcione, la sua paura di restar sola a gestire la gravidanza e il bambino quando nascerà, anche se ci sono momenti – soprattutto grazie al saggio e comprensivo padre – in cui si convince che ce la farà a far tutto anche senza la presenza del padre del nascituro.

A proposito del padre, la gara tra Darcy e Cleaver è aperta nuovamente, e il primo pare soccombere davanti all’arrogante sicurezza del secondo, che è convinto di essere il papà del piccoletto perché tanto si sa che “i soldatini di Darce fanno cilecca”.

I momenti in cui i due uomini si ritrovano all’ospedale, al cospetto di una quasi del tutto matta dottoressa Rawlings sono davvero spassosi, ma tutto il registro, linguistico compreso, del romanzo è esilarante.

Molto vivaci anche i momenti trascorsi dalla protagonista con i suoi folli amici, che si premurano di darle consigli ma nel loro classico modo confusionario e sempre molto sulle righe; oltre ai problemi amorosi, Bridget deve vedersela anche con qualche grana sul posto di lavoro, a causa di un capo esigente e poco normale; ma del resto, trovatemi un personaggio sano di mente nell'universo Jones!
Ritroviamo anche la mamma di Bridget, frivola e sempre ossessionata dalle apparenze, dai pettegolezzi e, attualmente, dal desiderio di conoscere la Regina e sederle accanto.

La forma del diario mi piace molto, ti fa entrare in empatia con Bridget, i cui altalenanti stati d'animo e i cui pensieri scorrazzano liberamente intrecciandosi e trasmettendo tutta l’ansia, i dubbi e i timori di questa donna che vorrebbe essere libera e indipendente ma che poi non riesce ad ignorare del tutto i commenti acidi e inopportuni delle persone sulla sua vita, sul suo girovita e, adesso, anche sull'imbarazzante situazione di non sapere la paternità del bimbo che le sta crescendo dentro.

Ma Bridget è un portento, alla fine non la affossa nessuno e il suo essere così mattacchiona, sorprendentemente tenerona, spontaneamente imbranata, deliziosamente autoironica, la rende "una di noi", ci piace così com'è, non c'è niente da fare.
Così anche stavolta l’Autrice ci regala una favola-commedia piena di gag e momenti simpaticissimi, in cui la risata è d’obbligo.

Sono curiosa di vedere il film, credo si prospetti anch’esso molto divertente.

Ma intanto non posso che consigliarvi di tuffarvi in questo quarto appuntamento della serie avente per protagonista una delle donne letterarie più amabili che ci sia.

domenica 30 ottobre 2016

Film visti... e rivisti: A DANGEROUS METHOD // LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE // CAPE FEAR - IL PROMONTORIO DELLA PAURA




Film interessanti, visti per la prima volta o rivisti, ne abbiamo?

Ma sì, qualcosa di bello in tv ogni tanto lo danno e ora ve li propongo, chiedendovi come sempre cosa ne pensate ^_-

Il primo film non l'avevo ancora mai visto; affronta argomenti e tratta di personaggi (realmente esistiti) che da sempre mi attirano: "A DANGEROUS METHOD", tratto dal libro "A Most Dangerous Method" di John Kerr.

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DATA USCITA: settembre 2011
ANNO: 2011
REGIA: David Cronenberg
ATTORI: Viggo Mortensen, Michael Fassbender, Keira Knightley, Vincent Cassel, Sarah Gadon, Katharina Palm, André Hennicke.


Siamo alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, e tra Zurigo e Vienna si consuma una torbida storia di avvincenti scoperte in nuovi territori della sessualità e dell'intelletto.
Ispirato a fatti realmente accaduti, questo film ha al centro la turbolenta relazione fra il giovane psichiatra Carl Gustav Jung (M. Fassbender), il suo mentore Sigmund Freud e padre della psicanalisi (V. Mortensen) e Sabina Spielrein (K. Knightley), la bella e tormentata giovane donna che viene a interporsi tra loro.

Carl è un medico rigido, compassato, privo di slanci, impostato, serio, morigerato e, almeno in apparenza, marito devoto e fedele della sua Emma, da cui continua ad aver figli senza però nutrire per lei altro se non un tenero affetto.
Quando si ritrova a curare i sntomi aggressivi di una giovane paziente affetta da schizofrenia, Sabina appunto, la sua vita verrà stravolta.
Sabina è una ragazza colta, molto intelligente che però soffre di questi violenti attacchi a causa di un'infanzia segnata da umiliazioni e maltrattamenti da parte del padre autoritario e violento; successivamente rivelerà di provare piacere sessuale nell'essere picchiata e umiliata.
A poco a poco, nel corso delle sedute con Jung, tra medico e paziente inizia ad accendersi un'attrazione reciproca, che soprattutto lui cerca di frenare, per ovvie ragioni di deontologia professionale.

Pian piano, la donna si avvia sempre più verso la guarigione, mostrando oltretutto una certa propensione verso lo studio della psichiatria stessa, ed infatti comincia a studiare e a far carriera in quest'ambito, grazie anche all'incoraggiamento del suo imperturbabile dottore, che ben presto cede alla passione per Sabina, violando ogni etica professionale.

Sentendosi in colpa, Carl interrompe la relazione ma Sabina la prende malissimo, si infuria e per ripicca decide di diventare paziente di Freud.
Questi, da tempo amico di Jung, che vede come proprio "erede", entrerà in conflitto con lo stesso e, strada facendo, ognuno farà il proprio percorso, dando ciascuno un personale e fondamentale contributo allo sviluppo della psicanalisi.

Io l'ho trovato un film fatto bene, molto interessante nel suo soffermarsi su questo rapporto a tre caratterizzato da ambiguità, sensualità, voglia di cedere alle proprie pulsioni e, al contempo, la consapevolezza di sbagliare facendolo.

Un cast che mi piace molto ma su tutti per me spicca la Knightley, bravissima sempre ma soprattutto nei drammatici momenti in cui il suo personaggio si fa prendere dagli spasmi fisici della malattia.
Sensi di colpa, passione, rabbia, freddezza, ipocrisia, tradimenti, dolore, professionalità, intelligenza..., c'è tutto in questa pellicola, pure Es, Io e Super Io.

Consigliato ^_-


Passiamo alla seconda pellicola che consiglio.
Film rivisto... a metà, nel senso che quando ebbi modo di guardarlo la prima volta, non stavo bene e mollai la visione per andarmene a letto :-D

Giorni fa l'hanno ridato in tv e finalmente l'ho visto tutto.


sabato 29 ottobre 2016

Anteprima Bompiani: DIVORZIO ALLA CINESE di Liu Zhenyun - dal 3 novembre



Un romanzo presto in uscita per Bompiani che arricchisce il settore "narrativa orientale" qui sul blog: Divorzio alla cinese", con la sua trama particolare e surreale, è una commedia divertente ma anche un duro atto d'accusa contro la legge del figlio unico e una critica frontale al sistema corrotto della Cina. 


DIVORZIO ALLA CINESE
di Liu Zhenyun


Ed. Bompiani
trad. M. Gottardo,
M. Morzenti
294 pp
19 euro
USCITA
3 NOVEMBRE 2016


Li Xuelian, sposata con Qin Yuhe, è incinta del loro secondo figlio. 
Una buona notizia? 
Non in Cina, dove la legge del figlio unico li renderebbe due criminali. 
Non c'è altra scelta che divorziare prima della nascita del bambino.
"Appena il bambino sarà registrato all'Anagrafe, ci risposeremo. Non c'è nessuna legge che vieta a una coppia con un figlio ciascuno di sposarsi." 
Tutto perfetto, tutto calcolato, se non fosse che dopo il divorzio Qin sposa un'altra donna che aspetta un altro figlio. 
Folle di rabbia, Li corre da un giudice per spiegare come stanno davvero le cose, ma è solo l'inizio di un'aspra battaglia contro l'intero partito e le sue dinamiche. 

"Divorzio alla cinese" è un romanzo satirico, tagliente e ironico.

L'autore.
Liu Zhenyun è nato nel 1958 nella Provincia di Henan, nella Cina del Nord.  Inizia a scrivere nel 1982 ed è lo scrittore cinese che riesce a trasmettere nel modo più efficace gli aspetti contrastanti della società moderna e della cultura metropolitana e rurale della Cina, con un grande umorismo e un sarcasmo tagliente. Tra i romanzi più noti, si segnalano Telefono cellulare (da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Feng Xiaogang nel 2003), Io sono Liu Yuejin (che è il presente romanzo, tradotto in italiano con il titolo Oggetti smarriti e pubblicato originariamente nel 2007), Una parola ne vale diecimila (vincitore del Premio letterario Mao Dun nel 2009, il massimo riconoscimento cinese per il romanzo) e Non sono una Pan Jinlian (2012).

venerdì 28 ottobre 2016

Dietro le pagine di "I diari di Bridget Jones"



In questi giorni sorrido molto leggendo e la ragione è racchiusa in un nome: Bridget Jones.

Tra una pagina (virtuale, perchè è in formato pdf) e l'altra, mi è sorta la domanda: ma com'è nato questo strampalato ed amato personaggio femminile?

storie dietro storie
Ciò che leggiamo spesso è ed della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?
".


La buffa e combinaguai Bridget Jones ha avuto i suoi inizi in una semplice colonna di giornale, più precisamente su The Indipendent: è il 1995 e Helen Fielding scrive in forma anonima le prime pagine del diario di quella che diverrà un personaggio amatissimo, convinta che dopo sei settimane sicuramente sarebbe tutto finito perchè troppo stupide. Del resto, mentre i suoi colleghi giornalisti scrivevano cose più serie, leisi divertiva a parlare sul perché ci vogliono tre ore tra svegliarsi la mattina e uscire di casa.

La giornalista Helen Fielding aveva già scritto un primo romanzo, Cause Celeb, una satira (che trattava comunque argomenti seri) ambientata in Africa, e aveva cominciato a lavorare ad un secondo - incentrato su problemi economici -, ambientato nei Caraibi.
Quando i giornali inglesi - che sono veramente appassionati di romanzi sulle donne - le hanno chiesto di scrivere un articolo su se stessa, Helen non si dimostrò subito entusiasta, allora decise di giocare con questo personaggio di una sitcom cui stava pensando e di "giocare" con questa stramba donna, raccontandone insicurezze, segreti...
E così ha iniziato a scrivere i diari di Bridget e pian piano, vedendo quanto la sua "ironica eroina" stesse diventando popolare, dietro suggerimento dell'editore, ha continuato e dopo poco è uscita la prima edizione, economica, di Bridget Jones.


Scriverlo è stato molto divertente e l'autrice ha modellato le trame dei romanzi di Bridget partendo da Orgoglio e pregiudizio (1813) e Persuasione (1817) di Jane Austen, contribuendo così alla tendenza moderna di re-immaginare e rivedere la Austen. 

I parallelismi con Orgoglio e pregiudizio non mancano, a cominciare dall'uso del nome Darcy; non solo, ma similmente ad Elizabeth Bennet, Bridget è prevenuto contro Darcy, e quest'ultimo aiuta la famiglia di Bridget a liberarsi da una situazione umiliante, come Fitzwilliam Darcy fa per i Bennet nel romanzo della Austen.


Fonti consultate:

http://www.powells.com/
http://bridgetarchive.altervista.org

giovedì 27 ottobre 2016

AUTUMN IN TAG



Oggi, cari Readers, vi propongo un tag autunnale ma non libroso ^_-


"è arrivato l'autunno!"

Quali sono le tre cose che ti fanno esclamare: "E' arrivato l'autunno!"?

E' un tag ideato da Il mondo di Shioren ma io l'l'ho visto sul blog "Libri al caffè".

LE REGOLE:
-Usare l’immagine del tag
-Nominare l’ideatore del tag
-Raccontare quali sono le 3 cose che ti fanno esclamare: “E’ arrivato l’Autunno!”
-Nominare 15 blogger

Circa la nomina vi anticipo subito che potete sentirvi tutti taggati, mi farà piacere leggere quali sono quelle cose che per voi hanno proprio il sapore dell'autunno.

Ecco le mie:


IL TAPPETO DI FOGLIE DAI COLORI CALDI.

Se c'è una cosa che amo su tutte e che è tipica di questa stagione, sono i colori: guardare le foglie che da verdi cominciano a colorarsi di giallo e di tutte le sfumature proprie dell'autunno, è qualcosa che mi affascina e mi fa dire: "Che bello, siamo in autunno!". Per non parlare del piacevole "rumore" che accompagna i nostri passi quando camminiamo su tappeti di foglie secche...! Mi dà sensazioni positive, di gioiosa serenità e farei passeggiate in un'atmosfera come questa per ore!!





LE  TEMPERATURE PIU' RIGIDE E L'UMIDITA'.

Allora, lo dico così chiariamo: non amo il caldo, quindi quando le temperature cominciano a scendere, l'aria si rinfresca e c'è bisogno della manica lunga... io sono strafelice! Per me dovrebbe essere sempre autunno o primavera ^_^  Certo, l'umidità non la si può amare, soprattutto perchè mi arriccia i capelli, ma vabbè, non si può avere tutto dalla vita.





IL CIOBAR E LE CALDARROSTE.

Le caldarroste mi piacciono troppo, calde, scoppiettanti..., con il loro profumino delizioso...: la quintessenza dell'Autunno! Per quanto concerne il Ciobar, beh sì, lo so che non c'è un vero e proprio nesso con la stagione, ma quando le foglie cominciano a staccarsi dal'albero, la pioggia cade più spesso, fitta e insistente, l'aria fuori comincia a essere "frizzante"... io penso che finalmente comincia il periodo in cui posso farmi le mie cioccolate calde (cosa che per ovvie ragioni non consumo in estate).















Bene, amici! Ora tocca a voi!
Ditemi qualcosa sul "vostro autunno" ^_^

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