lunedì 19 marzo 2018

Recensione: SI CHIAMAVA ANNA FRANK di Miep Gies, A. Leslie Gold (RC2018)




Il Diario di Anne Frank (RECENSIONE)è una delle testimonianza sull’Olocausto più toccanti, e sicuramente è tra le più note, lette e amate da lettori di tutto il mondo, piccoli e grandi.

Com’è giunto fino a noi quel quadernetto con la copertina a scacchi bianchi e rossi (ad essere precisi, più che di un diario si dovrebbe parlare di diari, perché Anna scrisse su vari fogli sparsi e quaderni e fece anche delle revisioni, seppur parziali, dei propri scritti, in vista di una possibile pubblicazione dopo la guerra), che una 15enne ha riempito di parole e pensieri con la propria grafia minuta e che è in grado ancora di emozionare, commuovere?


SI CHIAMAVA ANNE FRANK 
di Miep Gies, A. Leslie Gold



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A raccontarcelo è Miep Gies, una delle persone che aiutarono i Frank e gli altri quattro amici a restare nascosti all’interno dello stabile in cui erano situati gli uffici della ditta in cui lavorava Otto Frank, papà di Anna. 

Miep è un’austriaca che da bambina viene inviata in Olanda grazie a un programma che aiutava i bimbi austriaci denutriti; vi resterà per sempre e anzi acquisirà la cittadinanza olandese; nel 1933 ottiene un lavoro presso la ditta Travies & Co, lavorando con il signor Frank, ebreo tedesco trasferitosi ad Amsterdam con la moglie Edith, le figlie Margot e Anne per sfuggire alle persecuzioni naziste.

Discreta, volenterosa e gentile, Miep piace ad Otto, che a sua volta è un uomo dolce, cortese e pacifico; con la famiglia Frank ben presto nasce un rapporto d’amicizia, che coinvolge anche il fidanzato di Miep, Henk.

Un’amicizia leale e sincera, che farà sì che Miep diventi un supporto fondamentale per i Frank – e non solo – quando nel 1942 i rastrellamenti delle SS rendono ormai impossibile la vita agli ebrei.
Per evitare di essere deportati nei campi di lavoro, Otto decide di nascondere la propria famiglia in un appartamento segreto sopra gli uffici dell’azienda; a loro si aggiungono i van Daan – Herman, sua moglie Petronella e il loro unico figlio, l’adolescente Peter – e più tardi il dottor Albert Dussel (chirurgo dentista).

Aiutata da altri amici e colleghi di Otto - i signori Koophuis e Kraler, e la giovane Elli Vossen, oltre che dal coraggioso fidanzato -, Miep per due anni si occuperà della famiglia di Anne e degli altri rifugiati, non solo fornendo loro cibo e tutto ciò di cui hanno bisogno materialmente, ma anche dando loro conforto e condividendo le novità che giorno per giorno emergono da una situazione che degenera velocemente

Mi ha fatto un certo effetto leggere la testimonianza di Miep, soprattutto perché mi sembrava di conoscerla in quanto ho riletto innumerevoli volte il Diario di Anne, e avendo provato - dalla prima lettura dello stesso, da ragazzina – un senso di familiarità ed empatia verso questa giovanissima ragazza, mi è sempre sembrato di essere lì con lei nel rifugio e di conoscere quasi personalmente, grazie alle sue descrizioni attente e spontanee, sia i rifugiati che gli amici/aiutanti, tra cui Miep in particolare.

Ho ritrovato quindi la “mia Anne”, questa ragazzina schietta, allegra, dagli occhi vispi e profondi, dal sorriso sbarazzino, e grazie a Miep mi è sembrato di risentire la sua voce fresca e gioiosa; quella voce che raccontava ciò che accadeva nel rifugio, che guardava con romanticismo Miep ed Henk e che si affrettava a chiedere all’amica le novità del “mondo là fuori”, quel mondo che per lei era temporaneamente off limits.


“Quando la mia faccia appariva, tutti gli sguardi si illuminavano, e si fissavano su di me con gioia. Erano sguardi assetati e avidi di novità. Poi Anna, sempre Anna, mi si piazzava davanti col suo fuoco di fila di domande: Che sta succedendo? Che cosa hai nella borsa? Hai sentito le ultime notizie?”.

Miep è il collegamento tra il rifugio, nel quale si è tenuti a muoversi con cautela, non facendo rumore, non aprendo le tende…, e l’esterno; lei è, per gli otto clandestini, i loro occhi, le loro orecchie; è la fonte di informazioni, che ora gettano nell’angoscia, ora donano un pizzichino di speranza.


“In un periodo in cui le strade di Amsterdam erano piene di terrore e di pericolo, entrare in quel nascondiglio era come un tempo mettersi al riparo in un santuario o in un luogo sacro. Dava un senso di sicurezza e sentivamo che i nostri amici lì potevano sentirsi al riparo. Ogni volta che spostavo lo scaffale, mi sforzavo di avere uno sguardo sorridente, di nascondere l’affanno interno. Respiravo profondamente, spostavo la libreria e cercavo di assumere un’espressione calma e confortante…”.

Miep è una giovane donna sensibile, attenta, completamente dedita al proprio compito di aiutare i suoi amici; non si può non ammirarne il coraggio, l’altruismo, lo spirito di sacrificio, le ansietà di cui si sobbarca in quel tempo di clandestinità; fa tenerezza il pensiero che Miep stesse attenta a non ammalarsi non per se stessa, bensì perché se fosse stata male non avrebbe potuto andare nel rifugio dai suoi amici, portar loro il necessario, e in più essi si sarebbero preoccupati per lei, cosa che andava assolutamente evitata, visto che vivere nascosti, senza poter vedere la luce del sole e con la paura di essere scoperti e portati via, è già un fatto drammatico di per sé e difficilissimo da affrontare.

In queste pagine veniamo immersi in quegli anni terribili, in cui la popolazione olandese (non solo essa, chiaramente) visse giorni, settimane, mesi, anni… di restrizioni, di fame, di paura: gli ebrei erano destinati a un infausto destino, a meno che non fossero riusciti provvidenzialmente a fuggire in altri Paesi o non riuscissero a restar nascosti grazie a qualche buon amico; gli olandesi non ebrei erano anch’essi tenuti sotto scacco dai tedeschi invasori, e Miep ci racconta come sia stato difficile trovare da mangiare in quel periodo e come ogni libertà fosse stata loro rubata.
Ci trasmette anche tutta l'ansia al pensiero di essere scoperti e la paura al pensiero di ciò che questo significhi, tanto per gli "aiutanti" quanto per gli "aiutati".

Ci fa sorridere la cara Anne, così curiosa, attiva, piena di idee, chiacchierona, acuta osservatrice di tutto ciò che le era attorno…, ma allo stesso tempo non si può non sentire una tristezza opprimente sapendo già qual è stato l’epilogo di questa testimonianza vera e dettagliata…

Personalmente, mentre mi avviavo verso la fine del libro, mi sono sentita quasi sopraffatta dall’emozione, come sempre mi è capitato ad ogni rilettura del Diario; una parte di me, ogni volta, si rifiuta emotivamente di accettare quello che è successo, non solo ad Anne ma in generale alle vittime dell’Olocausto.

Quando quel 4 agosto 1944 gli otto clandestini vengono arrestati, Miep ed Elli riescono a salvare i quaderni e i fogli usati da Anna, con la speranza, da parte di Miep, di restituirli alla legittima proprietaria, a guerra finita.

Perché Miep, in cuor suo, spera con tutta se stessa che i suoi cari amici, ai quali si è
miep
dedicata con convinzione e affetto, senza risparmiarsi e incurante del pericolo che costituiva il fatto di aiutare degli ebrei, ritorneranno dai campi in cui sicuramente sono stati inviati dai nazisti.


E quando Otto torna, magro ed emaciato ma sempre lui, col suo sorriso dolce e timido, con i suoi modi di fare riservati ma gentili…, Miep ci spera ancora di più: Anne e Margot torneranno e Anne potrà pubblicare il suo diario.

Ma così non è purtroppo…., e per diverso tempo Miep non riuscirà a leggere le pagine scritte dalla sua giovanissima e sfortunata amica, nonostante le sollecitazioni di Otto, che dopo la guerra riuscirà a far pubblicare il Diario, perché troppa era l’emozione, e leggere certi ricordi di certo avrebbe acuito il dolore per la perdita di Anna (e di tutti gli altri).

Inevitabilmente, si arriva a fine libro con una domanda martellante nella testa: Miep ha mai saputo/scoperto come e perchè siano stati scoperti i rifugiati? È stato un caso, frutto ad es. dei ripetuti furti in magazzino, che magari hanno fatto sì che qualcuno scoprisse la presenza di persone oltre la libreria girevole?
O forse c’è stato qualcuno che ha tradito?

Nel 1948 la polizia olandese fece delle indagini per accertarsi chi avesse tradito i nostri amici; secondo i documenti contenuti negli archivi, qualcuno aveva tradito. Nessun nome comparve sul rapporto; vi si diceva solo che la persona aveva ricevuto sette fiorini e mezzo per ogni ebreo, cioè un totale di sessanta fiorini. Noi sapevamo che i nostri amici dovevano essere stato traditi; alcuni sospettavano di qualcuno in particolare (…). Il signor Frank era l’unico a poter scoprire qualcosa; ma decise di non farlo”.

A prescindere da quale sia la verità, una cosa è certa: Anne è sì morta a Bergen-Belsen, ma la sua eredità, i suoi pensieri, il suo cuore, le sue speranze… hanno travalicato i cancelli e il filo spinato dei campi di concentramento, e hanno raggiunto milioni di persone nel corso degli anni, e di certo il Diario di Anne Frank ha ancora tanto da donare a quanti si accostano ad esso per conoscere questa ragazzina vispa e intelligente che desiderava diventare una scrittrice e che ha raccontato l'orrore del nazismo con la naturalezza e l'innocenza tipiche della sua età.

E persone come Miep restano per noi un esempio di cosa voglia dire sacrificarsi per il prossimo, mettere a repentaglio la propria sicurezza e la propria vita per aiutare chi è in difficoltà e che sta subendo un’enorme ingiustizia a causa di un’ideologia folle e spregevole.

È un libro che desideravo leggere dai tempi della scuola media e che ho trovato in un mercatino di oggetti e libri usati; una lettura che consiglio, in particolare a quanti sono interessati a questo periodo storico e ai tragici fatti che l’hanno contrassegnato.


Reading Challenge
obiettivo n. 29.
Un libro che nel titolo abbia una parola palindroma.


giovedì 15 marzo 2018

Antonio Lanzetta torna con il nuovo thriller: "I figli del male" - dal 15 marzo in libreria



Autore rivelazione del 2017, con Il buio dentro (RECENSIONE), il suo precedente romanzo, viene inserito nella rosa dei migliori thriller non inglesi dal Sunday Times, che lo definisce lo Stephen King italiano e che esce, in questi stessi giorni in Francia, Belgio e Canada edito da Bragelonne, una delle più rinomate case editrici francesi.

Con I figli del male tornano i personaggi che tanto hanno ammaliato i lettori italiani: Lanzetta sa infatti entrare in maniera sottile nei meandri della mente umana, fino ad attingere alle sue pieghe più oscure creando una trama di vissuti e avvenimenti che si intrecciano in un crescendo di tensione fino al colpo di scena finale.
Sullo sfondo, la terra del Cilento mostra tutta la sua bellezza e oscurità.

L’autore, dal 15 marzo sarà impegnato in una serie di Festival e presentazioni letterarie (da Torino a Catania, Salerno, Milano, Pisa, Assisi e molte altre) che lo vedranno partecipare anche al prestigioso Quais du Polar di Lione, come uno dei pochissimi rappresentanti del thriller italiano insieme ad autori del calibro di Carrisi, De Giovanni e Lucarelli.


TRAMA
La Corte Editore
356 pp


È ancora notte quando Damiano Valente viene svegliato da una telefonata e in pochi minuti si ritrova sulla scena di un crimine atroce e inspiegabile: davanti ai suoi occhi un uomo con la gola tagliata, riverso in un’auto su una spiaggia vicino Castellaccio. Sporco di sangue e conficcato nella ferita, un biglietto con un messaggio contenente solo due parole: Lui vede.
Damiano, lo Sciacallo, uno scrittore diventato famoso ricostruendo i casi di cronaca nera nei suoi libri, aveva promesso di non farsi più coinvolgere, di non scrivere più. Per dimenticare. Per sfuggire a un passato di morte e sangue che invece continua a tormentarlo.
Ma gli incubi non sono finiti e lui non può tirarsi indietro. Anche perché il suo amico Flavio viene inghiottito dal buio, mentre cerca di aiutare una paziente della clinica psichiatrica in cui lavora.
Quale può essere il collegamento?
Per scoprire la verità Damiano dovrà tornare indietro fino al 1950, nel suo Sud profondamente segnato dalla guerra e dal regime fascista.
Sono gli anni del giovane Mimì e del suo amore per Teresa. Gli anni del piccolo Tommaso e del pomeriggio in cui ritrova il corpo martoriato di un bambino sulla riva di un fiume.
Gli anni in cui tutto ebbe inizio.

Un thriller intenso e feroce. Una storia di amicizia e dolore, di ferite e innocenza perduta.
L'autore.
ANTONIO LANZETTA è un autore salernitano, che dopo aver iniziato la sua carriera da scrittore come autore di romanzi fantasy (sempre per La Corte Editore ha pubblicato WARRIOR e REVOLUTION), vira verso il thriller prima con il racconto breve Nella Pioggia, finalista al premio Gran Giallo Cattolica e poi con IL BUIO DENTRO, romanzo che lo consacra come uno dei più talentuosi scrittori del genere della nuova generazione e gli permette di valicare i confini nazionali venendo tradotto da Bragelonne, una delle più prestigiose case editrici di lingua francese, in Francia, Canada e Belgio. Il Buio Dentro viene anche citato dal Sunday Times come uno dei 5 thriller non inglesi migliori del 2017. Da quest’autunno, Lanzetta è anche opinionista di cronaca nera per “La vita in diretta” su Rai Uno
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On my wishlist (marzo 2018)



Carissimi, in questo post voglio presentarvi proprio dei libri che mi hanno incuriosita e che mi sono balzati agli occhi... così...!, senza preavviso e in modo del tutto casuale.

Parto da uno che ho notato all'edicola della stazione: mi ha colpito per il titolo:



LASCIA DIRE ALLE OMBRE 
di Jess Kidd



Ed. Bompiani
trad. S.C. Perroni
Titolo originale: ''Himself''
400 pp
19 euro
Gennaio 2018
Quando Mahony, cresciuto in orfanotrofio a Dublino, torna a Molderring, quattro strade e un pub sulla costa occidentale dell'Irlanda, porta con sé solo una foto sbiadita di Orla, la madre che non ha mai conosciuto, e l'ostinato desiderio di dissipare la cortina di bugie che avvolge il villaggio.
Nessuno, vivo o morto, vuole raccontare cosa è successo più di vent'anni prima alla ragazzina che l'ha dato alla luce e poi abbandonato, eppure Mahony è certo che sono in molti a conoscere la verità.
Un prete che assomiglia a una donnola, l'arcigna infermiera del villaggio, una banda di alcolisti sentenziosi, una caustica attrice imparruccata al di là del tramonto decisa ad aiutare Mahony infilando tra le pieghe dell'annuale messinscena un'indagine in piena regola: sono solo alcuni dei personaggi che animano una storia nera e grottesca, sovrannaturale ma più che mai umana, che avvolge e trattiene il lettore fino all'ultima pagina.


Questo romanzo horror (ahimè, un genere che non amo affatto, ma non so, questo vorrei provare a leggerlo ^_^ ) è del 1962 e ne hanno fatto un film, che dovrebbe uscire nei prossimi mesi.


ABBIAMO SEMPRE VISSUTO NEL CASTELLO
di Shirley Jackson



Ed. Adelphi
trad. M. Pareschi
192 pp
18 euro
È infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. 
Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. 
E quando in tanta armonia irrompe l’Estraneo (nella persona del cugino Charles) si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali della commedia brillante. 
Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i «brividi silenziosi e cumulativi» che – per usare le parole di un’ammiratrice, Dorothy Parker – abbiamo provato leggendo La lotteria. 
Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male – un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai ‘cattivi’, ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.

mercoledì 14 marzo 2018

Premio letterario "Parole magiche" per Poesia e Narrativa



Cari lettori che desiderate emozionare voi stessi e gli altri attraverso la scrittura, ecco un concorso letterario organizzato da flower_ed edizioni.


Premio letterario "Parole magiche" per Poesia e Narrativa




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La casa editrice flower-ed organizza la terza edizione del Premio letterario “Parole magiche” rivolto ai poeti e ai romanzieri italiani.

Art. 1 – Sezioni

Il premio prevede due sezioni:

  1. Poesia
  2. Narrativa (romanzi)



Art. 2 – Requisiti

Sezione Poesia

Ogni autore può partecipare con un massimo di tre poesie, senza limiti di battute. Le poesie devono essere inedite, originali e in lingua italiana. Ciascuna poesia deve essere dotata di un titolo. Il tema è libero.


Sezione Narrativa (romanzi)

Ogni autore può partecipare con un solo romanzo, senza limiti di battute. Il testo deve essere inedito, originale e in lingua italiana. Il romanzo deve essere dotato di un titolo. Il tema è libero.


Art. 3 – Quota di partecipazione

La quota di partecipazione è di 15 euro da versare mediante bonifico bancario.

Intestatario: Michela Alessandroni
IBAN: IT26F0306903237100000002172
Causale: indicare il nome del partecipante


Art. 4 – Premio

Sezione Poesia

Il premio per il poeta vincitore è la pubblicazione digitale e cartacea di una raccolta di poesie, con contratto di edizione (senza contributo economico da parte dell’autore). Il libro sarà inserito nel catalogo di flower-ed, nella collana Pegaso, dedicata alla poesia contemporanea. La casa editrice si occuperà di distribuirlo attraverso i propri canali, visibili sul sito www.flower-ed.it alla voce Distribuzione. La pubblicazione delle proprie poesie non obbliga l’autore all’acquisto di copie.

Sezione Narrativa

Il premio per il romanziere vincitore è la pubblicazione digitale e cartacea dell’opera presentata al concorso, con contratto di edizione (senza contributo economico da parte dell’autore). Il libro sarà inserito nel catalogo di flower-ed, nella collana Il Grimorio, dedicata alla narrativa fantastica contemporanea, o nella collana Il Vaso di Pandora, dedicata alla narrativa contemporanea, a seconda del genere. La casa editrice si occuperà di distribuirlo attraverso i propri canali, visibili sul sito www.flower-ed.it alla voce Distribuzione. La pubblicazione del proprio romanzo non obbliga l’autore all’acquisto di copie.


Art. 5 – Scadenza e modalità di invio

Il termine di scadenza è fissato per il 13/05/2018. I componimenti dovranno pervenire, come allegato, all’indirizzo mail manoscritti@flower-ed.it entro tale data.
Il file allegato dovrà essere obbligatoriamente .doc .rtf o .pdf. 

L’oggetto dell’email dovrà essere “Parole magiche”.
Il file allegato dovrà contenere, unitamente all’opera, una breve nota biografica dell’autore (contenente nome, cognome, indirizzo e codice fiscale) e l’autocertificazione di originalità dei componimenti inviati, secondo questa formula: “Dichiaro che l’opera è inedita e di mia creazione e proprietà”.


Art. 6 - Termini generali

La casa editrice declina ogni responsabilità per eventuali malfunzionamenti durante l’invio del materiale.

I dati personali sono tutelati secondo le norme vigenti in materia di Privacy ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e successive modifiche.
L’autore è pienamente responsabile di qualsiasi infrazione derivante da un impiego errato delle opere inviate, in relazione alla detenzione dei diritti da parte di terzi.
L’operato e le scelte della casa editrice sono inappellabili e insindacabili.
Gli autori che desiderano partecipare a entrambe le sezioni devono inviare due mail distinte (oppure un’unica mail ma con due allegati, esplicitando in entrambi le informazioni richieste dal regolamento) ed effettuare due bonifici distinti (oppure un unico bonifico comprensivo di tutto l’importo).

La partecipazione alla selezione implica l’incondizionata accettazione del presente regolamento in tutti i suoi punti.


martedì 13 marzo 2018

Novità Narrativa Kimerik Edizioni (marzo 2018)



Lettori, buongiorno!
Eccomi col presentarvi alcune nuove proposte della Casa Editrice Kimerik, che spero catturino il vostro interesse!



Il mistero Blue Whale
di Felice Diego Licopoli


€ 19,00
Genere: Thriller
Anno: 2018
Pagine: 271
Un gioco su Internet tristemente noto alla cronaca.
 È questo il Blue Whale, che, persuadendo menti deboli con delle pericolosissime regole, diviene ben presto deleterio per le giovani vittime. 
Attraverso le vicissitudini di Alice e Vanessa, due ragazzine romane di quattordici anni, e di tanti loro coetanei, l’Autore sviluppa un thriller ricco di continui colpi di scena che mettono costantemente tutto in discussione.




SALVAMI!
di Alessandro Severi 

LINK LIBRO
Alessandro è un giovane studente di vent’anni molto estroverso, amante delle belle ragazze e delle serate in discoteca. 
La sua vita subisce un violento scossone quando suo fratello minore, Matteo, viene ucciso in circostanze tutte da scoprire. 
In un primo momento prova a ignorare quanto accaduto, poi i sentimenti hanno il sopravvento. 
Da dove partire? Chi era davvero Matteo? Un’opera che è un viaggio di scoperta in primis di se stessi, poiché se non ci si comprende appieno non si potrà mai conoscere davvero chi ci è accanto.

L'autore.
Alessandro Severi è nato a Milano nel 1984 e sin dall’età di quattro anni ha vissuto in vari paesi dove ha imparato tre lingue straniere. Nutre una grande passione per i viaggi e per la scoperta. Ha toccato svariate mete, fra cui l’Isola di Pasqua e Yellowknife, nell’estremo Nord canadese. Salvami! è la sua seconda prova editoriale. Attualmente vive a Firenze.



LA NARRAZIONE
di Marco Scarpati

LINK LIBRO
Arriva un momento nell’età adulta in cui nasce il desiderio di raccontarsi, così come un treno che parte ad andatura lenta, la narrazione percorre città e paesi, in ogni stazione vedrà scendere dei passeggeri e nel contempo ne accoglierà altri.
Il treno prosegue il suo viaggio lasciando la possibilità di ammirare le bellezze e le diversità circostanti. Nel tragitto tante persone ammirate dal finestrino sembreranno stare ai margini della nostra vita, ma in realtà anch’esse sono motivo di coinvolgimento e di arricchimento. Dove arriverà questo treno? Sarà lo stesso viaggio a farci vivere esperienze straordinarie nel raggiungimento di ogni nuova meta, già pronta per essere lasciata. 
Ah dimenticavo: c’è sempre posto, caro passeggero, per poter salire e cominciare il tuo viaggio.

L'autore.
Marco Scarpati è counselor professionista e didatta presso l’ISPPREF (Istituto Psicologia Psicoterapia Relazionale e Familiare) di Napoli. Nel 2011 fonda e diviene presidente del CDA (Centro d’Ascolto a bassa soglia) “Parliamone” sul territorio di Arzano. È consulente e mediatore familiare.


DIARIO DI UN'EQUIVOCABILE FOLLIA
di Valentina Orlando



LINK LIBRO
Virginia Romano è una giovane professoressa precaria, sposata e con una figlia piccola. Giorgio Moretti è il dirigente scolastico presso cui Virginia prende servizio, sposato, e con due figli.
Le loro vite si intrecceranno inesorabilmente nel piccolo plesso scolastico di Bressagliago, scoprendo verità nascoste su se stessi e su chi sono in realtà, mentre cercano solo di essere felici.

L'autrice.
Valentina Orlando nasce a Varese, il 29 dicembre 1983. Di carattere particolarmente timido e riservato, fin da piccolissima si serve della scrittura come mezzo di comunicazione più diretto e naturale. Dopo il diploma socio-psicopedagogico, frequenta la facoltà di Lettere Moderne, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, laureandosi nel 2007. Nel 2010, termina il suo percorso accademico con la specializzazione in Filologia Moderna, presentando una tesi sui poeti e la musica. Per quanto riguarda la letteratura creativa, partecipa a diversi concorsi letterari nazionali, presentando racconti e poesie. Attualmente, insegna italiano e storia nella scuola secondaria di secondo grado, presso l’ “ISIS Valceresio” di Bisuschio (VA). Diario di un’equivocabile follia è il suo primo romanzo.


domenica 11 marzo 2018

Novità dalle case editrici (romance, fantasy, noir...)



Cari lettori e lettrici alla ricerca di letture emozionanti, eccovi qualche novità dalle C.E. che potrebbero - spero! - incontrare i vostri gusti; si spazia da fantasy al romance, dal noir alle biografie.



BIOGRAFIA:

Non ho paura delle tempeste. 
Vita e opere di Louisa May Alcott
di Romina Angelici



FLOWER-ED
In questo 2018 si celebrano i 150 anni dalla pubblicazione di Piccole donne e noi abbiamo voluto rendere omaggio alla sua straordinaria autrice nella maniera più intima e coinvolgente: raccontandone la vita. 
Romina Angelici, che ha già pubblicato con flower-ed Jane Austen. Donna e scrittrice, ha ripercorso l’intero arco della sua esistenza raccontandoci degli eventi familiari, di quelli storici e dei libri pubblicati, lasciandoci esplorare, pagina dopo pagina, il mondo interiore di Louisa May Alcott. 
Quest’opera va a colmare finalmente la vistosa lacuna dovuta all’assenza di una biografia recente, aggiornata e compelta.

Romina Angelici, Non ho paura delle tempeste. Vita e opere di Louisa May Alcott: in uscita venerdì 9 marzo, ebook e cartaceo.




FANTASY:

LE TERRE DI PANTHYA. LA PROFEZIA
di Sabia Eileen




Quando le Terre di Panthya saranno unite in un solo Grande Regno guidato da un forte condottiero potranno assurgere alla potenza suprema piegando e sottomettendo anche le Terre oltre i Mari e il mondo si inginocchierà all’Imperatore degli Imperatori.
Comincia così l'antica profezia delle Terre di Panthya, in attesa che l'Imperatore degli Imperatori possa essere unico sovrano del Grande Regno. Una profezia che si tramanda da secoli, che ha visto l'esplodere di conflitti eterni tra i vari regni di quelle lontane e inospitali terre, che ha visto scorrere il sangue di numerosi guerrieri che si sono immolati in battaglie senza fine per arrivare alla creazione di un unico Grande Regno che avrebbe visto uniti tutti i Regni di Panthya e che ha visto sterminare interi popoli in nome di essa.
E dopo anni di combattimenti sono rimasti solamente in due, due reami che stanno consumando gli anni in una guerra che sembra non avere mai fine.
Sylia di Gallian, un minuscolo reame che unico e solo sta resistendo alla forza spietata del dominatore, il forte e potente Nikos di Sallen, che è riuscito a sottomettere tutti i regni delle Terre di Panthya. Sylia e Nikos sono nemici da sempre e per sempre, si odiano, si combattono e solo uno dei due sarà riservato il destino di essere l'Imperatore degli Imperatori.
Solo l'esito di questa ultima infinita battaglia potrà stabilire chi dominarà per sempre le Terre di Panthya.
Due sovrani che sembrano destinati a combattersi per il resto dei loro giorni, una guerra che potrebbe non finire mai, due maghi che tramano nell'ombra perché la profezia si compia, due eserciti che si stanno decimando, un conto in sospeso tra Sylia e Nikos, una battaglia personale nella guerra tra i loro regni, una ferita aperta che non smetterà di sanguinare fino a che la profezia potrà essere compiuta e un amore profondo e intenso che rischia di essere ignorato perché sepolto dall'odio.


ROMANCE CONTEMPORANEO:




Edy Tassi arriva a casa di Emma Books e inaugura la serie "Sulle punte":


ASSOLO
di Edy Tassi



Emma Books
Titolo: Assolo
Serie: Sulle punte
Autore: Edy Tassi
Collana: Love
Formato: L
Prezzo: €3,99
Arianna Radburn vive a Londra e balla in una prestigiosa compagnia di danza, ma quando di notte varca la soglia dell'Icing on the Cake la sua vita cambia completamente, e Arianna si trasforma nella conturbante e bellissima Sweet Thunder, il cui corpo perfetto ammalia e seduce gli uomini di tutto il locale. 
Tutti tranne uno: Nicholas Morgan, il suo coreografo. Uomo affascinante e sicuro di sé, Nicholas le proporrà di cominciare a esibirsi solo per lui, privatamente, in cambio di un lauto compenso. Così Arianna, uscita dalle prove del promettente spettacolo che sta preparando, si recherà a casa di Nicholas e lo sedurrà coi suoi passi sexy notte dopo notte. 
Nessun pericolo finché il coreografo manterrà fede alla sua regola ferrea: mai andare a letto con una sua ballerina. 
Ma quando dovrà fare i conti con il fatto che Sweet Thunder e Arianna sono la stessa persona, la passione esploderà, cominciando ad assumere forme inaspettate. 




L'AMORE DELLA MIA VITA
di Antonietta Agostini



Butterfly Edizioni

Love self

Genere: contemporary romance
Data di uscita: 9 marzo 2018
Prezzo: 1,99 €
Disponibile su Amazon e 
Kindle Unlimited
Mia sa cosa vuole dalla vita: divertimento, lavoro, amici, la sua ordinata quotidianità e soprattutto niente sorprese.
Abituata ad avere il controllo su tutto, si trova impreparata quando il destino decide di cambiare le carte in tavola. 
Un importante appuntamento di lavoro salta a causa di un incidente. La sua giornata iniziata male non può che finire peggio: il ragazzo con cui ha tamponato è freddo, scorbutico e non fa altro che prenderla in giro. 
Complice la neve e i telefoni fuori uso, i due sono costretti a trascorrere la serata in un motel dove la situazione si fa più intrigante di quanto potesse immaginare. 
Ma lasciarsi andare alle emozioni è una scommessa troppo rischiosa e Mia non è ancora pronta ad affrontare gli imprevisti. L'unico modo per farle cambiare idea è convincerla a fidarsi... 
Perché, anche se ci sono dei rischi, l'amore è l'affare più importante che potrebbe concludere.



NOIR:

Ossessionata dalla vendetta, Veronica De Donato fa ritorno a Foggia, sua città natia, per unirsi ai vertici della mala locale sotto falso nome. Il suo unico scopo è quello di trovare ed eliminare i mandanti e gli esecutori del brutale assassinio di mafia che la rese orfana dieci anni prima, nonché di diventare il boss più potente della Capitanata.

Lady Mafia: la regina del noir. Dal fumetto alle pagine di un romanzo.


LADY MAFIA
di Pietro Favorito



Cuore Noir Edizioni
LINK LIBRO
"C’è chi piange. Chi si dispera. Chi si rassegna. E chi impazzisce. Io uccido!”, dice Veronica De Donato nelle prime pagine di Lady Mafia. E il lettore immediatamente intuisce che quelle non sono parole al vento. Ritmo incalzante e atmosfere pulp sono quindi gli ingredienti di questo libro avvincente, pronto a far discutere e a dividere, come è nel destino di ogni cosa che induca a pensare.

Questa è la storia di Lady Mafia e dei suoi mille volti. È la storia del killer del Brenta, spietato sicario del nordest italiano. È la storia della Conegliana, la nipote del Pacchiano, il trevigiano capo di un impero economico fatto di riciclaggio e rifiuti tossici. È la storia dell’Angelo della Morte, tornato in Puglia per scalare i gradini della mafia foggiana e allearsi con la “Santissima Trinità”. Ed è la storia, insieme, della fidanzata di Pierluigi, figlio di quel Calabrese ai vertici della malavita locale, della sexy Federica Neri, pericolosa seduttrice del commissario di polizia più inviso alla “Nuova Società”, e di Veronica De Donato, l’amante segreta della bellissima Sabrina Morganti.
Ma Lady Mafia è soprattutto una storia di vendetta. Sullo sfondo di una Foggia nascosta e umbratile, fatta di night-club e prostituzione, droga e gioco d’azzardo, Veronica ha solo una missione nella testa e nel cuore: infiltrarsi nelle mafie d’Italia per ritrovare Giacomo, il fratellino scomparso, e farla pagare personalmente agli assassini dei De Donato.
Riuscirà una giovane donna a vincere lo scetticismo di un ambiente selvaggio e maschilista? Riuscirà Veronica a mettersi sulle tracce del branco di malviventi che dieci anni prima fece irruzione in casa sua per stuprarla e sterminare la sua famiglia? E riuscirà ad arrivare fino al Dottore, il misterioso mandante della strage?


sabato 10 marzo 2018

Recensione: PERCHE' I BAMBINI DICONO LE BUGIE? di Monica Tognoni



Un piccolo e scorrevole manuale utile per genitori ed insegnanti (ed in generale, per quanti ricoprono ruoli educativi) che, partendo dalla domanda "Perchè i bambini dicono le bugie?", si propone di offrire delle risposte a diversi quesiti che nascono da questo interrogativo principale, fornendo indicazioni importanti sulle modalità di intervento più adeguate, a scuola come in famiglia.


PERCHE' I BAMBINI DICONO LE BUGIE?
di Monica Tognoni



Ed. Giunti
122 pp
8 euro
2008
La bugia è un fenomeno umano che appartiene tanto all'universo degli adulti quanto a quello infantile; non solo, ma essa caratterizza il "normale" e sano sviluppo psicologico del bambino.
Ma cosa fare e come comportarsi quando l'intenzionale alterazione della realtà è usata dal bambino per nascondere ansie, bassa autostima ed altre problematiche a carattere emotivo e psicologico?

Il testo è suddiviso in sei brevi capitoli e parte dal cercare di definire cos'è la menzogna e come la definiscono i bambini stessi; dalle risposte raccolte in alcuni studi, emerge come essi capiscano che dire una bugia significhi dire qualcosa che non corrisponde alla realtà.

Ma la menzogna ha sfaccettature complesse e non di rado dietro un'affermazione non rispondente al vero non sempre c'è la reale e chiara intenzione di ingannare il prossimo.

Infatti, spiega l'Autrice (psicologa e psicoterapeuta, oltre che insegnante di scuola primaria), è possibile distinguere le distorsioni della realtà dovute a:


  • falsificazione: distorcere volontariamente e con consapevolezza la realtà per un determinato motivo/scopo;
  • "scherzi della memoria" (ricordi inesatti, falsati..., detti senza voler falsificare);
  • confabulazione (bugie frutto di danni cerebrali);
  • dissimulazione (omettere, nascondere delle informazioni importanti).


A questi casi si aggiungono i racconti sull'amico immaginario (non ascrivibili però al fenomeno menzogna), oppure si può mentire addirirttura dicendo tecnicamente la verità (ad es. enfatizzando un racconto veritiero attraverso l'ironia, il sarcasmo, essendo ambigui od evasivi e quindi inviando messaggi confusi a chi ci ascolta); anche un sorriso falso o enigmatico può sviare l'altro dalla verità.
Insomma, il mondo della menzogna è complesso e se lo è per gli adulti (per diene una: è difficile riconoscere una menzogna in modo inquivocabile, nonostante pensiamo ci siano dei segnali non verbali tipici della persona bugiarda), figuriamoci per i bambini, che più sono piccoli e meno hanno la capacità di spiegare fatti ed emozioni con chiarezza.

L'elemento fondamentale resta l'intenzionalità: in che momento dello sviluppo il bambino comincia a dire bugie perchè vuole effettivamente ingannare l'adulto?

I ricercatori non sono tutti unanimi nella risposta, c'è chi sostiene che prima dei 7 anni il bambino non menta con intenzionalità ma semplicemente perchè non distingue ancora realtà e fantasia, e altri studiosi che ritengono come già a 4 anni i bimbi sappiano organizzare strategie menzognere per ingannare i genitori intenzionalmente, ad es. con l'obiettivo di evitare una punizione.
Crescendo cambiano, nel bambino più grande e nell'adolescente poi, sia il concetto stesso di bugia che le motivazioni che li spingono a mentire; una menzogna può essere espressione di un bisogno, di un timore, può indicare una bassa fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, può essere un modo per richiedere attenzioni...

Il testo prosegue quindi nell'analizzare il perchè di certe bugie dette ai genitori (o agli insegnanti), cosa esse possono rivelare del bambino, quando vanno considerate delle spie di effettivi disagi ed eventualmente di disturbi psicologici.

I bambini sono sicuramente i protagonisti di questo libro, ed infatti al suo interno si dà loro voce, e il lettore può farsi un'idea di ciò che loro stessi pensano della bugia e del perchè si ritrovano ad utilizzarle.
Similmente, gli adulti vengono messi al centro del riflettore, perchè anch'essi possono mentire ai figli, magari con la convinzione di evitare loro dispiaceri o perchè non sanno gestire emotivamente la verità e le sue conseguenze nella vita dei propri bambini.

Un breve ma interessante percorso in questo fenomeno che appartiene all'esistenza umana e che quindi va indagato con lucidità, per poter intervenire in modo efficace cercando di capire il problema di partenza, e quindi approntando risposte educative adeguate, coerenti, che rafforzino i comportamenti positivi e scoraggino quelli negativi, e possibilmente prevedendo collaborazione tra le diverse agenzie educative, in particolare tra famiglia e scuola.

Adatto agli adulti - educatori, docenti, ma anche "semplici" genitori - che vogliono soffermarsi su quest'argomento, presentato in modo sintetico ma con chiarezza, con un linguaggio comprensibile anche "ai non addetti ai lavori".

venerdì 9 marzo 2018

PRESENTAZIONE BLOGTOUR DEL ROMANZO "DREAMTIME", di Michele Rampazzo (Intrecci Edizioni)



Cari lettori, proprio da oggi, 9 marzo, ha avuto inizio un blogtour per presentare il romanzo di Michele Rampazzo, DREAMTIME, edito da Entrecci Edizioni.

Siete pronti per essere catapultati in mondo dove tutto è il contrario di come lo avete sempre conosciuto?
Dreamtime vi aspetta per portarvi in un mondo futuro dove il tema del clima è ormai diventato centrale, dove la malavita regna sovrana e dove la gente vende i propri sogni!

5 sono le tappe del blogtour - in questo spazio verrà ospitata la quarta tappa, in cui vi parlerò dei personaggi - e vi invito a seguirle per conoscere meglio questo libro!



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Sinossi:

Al tramonto del XXI secolo, inquinamento e cambiamenti climatici hanno portato il mondo sull’orlo di una nuova guerra fredda, dove chiunque farebbe di tutto per sopravvivere. 
Lo sa Shadow, sicario di una famigerata ong finita a compiere crimini efferati in nome della salvaguardia del pianeta. Lo capisce Rebecca, interprete del Ministro dell’ambiente cinese, quando scopre un piano del Governo che potrebbe avere esiti catastrofici. Lo scopre Milo, tester della Dreamtime, un’azienda cinematografica che proietta nella mente e compra i sogni delle persone, quando vede i ricordi che sua moglie Rebecca gli ha lasciato. 
E quando lei viene rapita e tre fronti diversi si mettono sulle sue tracce, Milo passa al contrattacco, coadiuvato da un aiuto insperato: un inseguimento forsennato lungo le strade di Shanghai e il suo congestionato mercato sommerso, in cui, un’azione sfacciata dopo l’altra, i fronti continuano a ribaltarsi e solo chi osa di più riuscirà a spuntarla. 

Un thriller serrato che tra le righe declama amore eterno per il cinema e denuncia una crisi climatica sempre più critica e attuale.

giovedì 8 marzo 2018

Recensione: LA CERCATRICE DI CORALLO di Vanessa Roggeri



L’amore può spazzare via rancori, faide famigliari, sete di vendetta? 
Sullo sfondo della sempre evocative Sardegna, Vanessa Roggeri ci racconta una storia d'amore e di perdono, osteggiata da anni di odio e risentimenti.


LA CERCATRICE DI CORALLO
di Vanessa Roggeri


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Siamo nella magica e spumeggiante Sardegna; Dolores è rimasta vedova di Attilio Derosas e adesso non sa come sfamare i propri figli; ingoiando il proprio orgoglio, decide di recarsi a chiedere aiuto a un cugino del defunto marito, Fortunato Derosas, che è diventato ricco pescando il pregiato corallo rosso.
Ma l’uomo, borioso ed egoista, memore di dissapori antichi avuti col defunto parente, non si impietosisce alla vista dei suoi “nipoti”, mal vestiti e visibilmente magri a causa della fame, né il suo cuore cede nell’ascoltare le suppliche della povera donna che gli si getta ai piedi, implorandogli aiuto almeno per non lasciar morire di fame i bambini.
Niente, non c’è verso, a Fortunato non importa del destino di Dolores e figli, che andassero pure al diavolo e che si mangiassero la terra alla quale Attilio teneva al punto da fare, anni prima, un torto a lui, Fortunato!

Achille – poco più che un ragazzino - e Regina – una bimbetta di quattro anni - si incontrano per la prima volta nell’estate del 1919, in questo infausto giorno che decide, in un certo senso, i loro destini, anche se chiaramente essi non lo sanno ancora.

La piccola Regina è la figlia prediletta di Fortunato, avuta con l’amante Argeta (che è morta), e la famiglia dell’uomo ha dovuto accettare la presenza della “piccola bastarda” in casa, consapevole che per lei il burbero e prepotente Derosas si farebbe cavare anche gli occhi.

Quel giorno, in cui Dolores fa visita al cugino del marito alla Rocca delle Tre Palme, umiliandosi come mai avrebbe voluto pur di non veder morire i propri sette figli davanti agli occhi, c’è anche la piccola Regina, che assiste alla impietosa scena in cui il padre, spazientito, allontana Dolores e prole senza offrir loro alcun aiuto; spaventata e dispiaciuta, Regina segue proprio Achille, che s’era attardato in casa per guardare con risentimento il parente malvagio, desiderando in cuor suo di poterlo uccidere e vendicarsi; raggiuntolo, mentre il ragazzo si avvicinava alla madre e ai fratelli per tornare a casa, Regina gli offre una sorta di “segno di pace”: pane e formaggio perché abbiano qualcosa da mangiare, e un rametto di corallo, rosso come il fuoco.

“Porta fortuna se lo regali”, dice la bambina con innocenza e candore, e Achille prende i doni in silenzio e raggiunge i suoi, voltando le spalle alla bambina.

L’inconsapevole promessa della bimba si avvera: la fortuna arriva anche in casa di Dolores, e proprio quando tutto sembrava ormai perso e lei stava pensando di vendere la propria terra, anche ad una cifra modestissima; infatti un acquirente salta fuori, ma purtroppo è un imbroglione che ha scoperto come in quella zona, ed in particolare in una caverna sita nel terreno di Attilio Derosas, ci sia abbondante guano di pipistrello; determinata a non farsi prendere in giro e a non lasciarsi scappare una fortuna che neanche sapeva di possedere, Dolores tira fuori tutto il coraggio e l’audacia che le sono propri e riesce a tenersi la terra e a far scappare a gambe levate l’imbroglione; questo costituisce per lei la chiave di svolta perché il guano di pipistrello si rivelerà la sua fonte di ricchezza, e commerciandolo la vita di Dolores e famiglia prenderà una piega decisamente positiva.

Anni dopo, Regina è diventata una ragazza tanto bella quanto selvaggia e forte; non solo, ma è la gioia di suo padre, che l’adora e la porta con sé a cercare il corallo rosso. Sì perché la bella Regina sembra possedere un talento fuori dal comune, un dono quasi sovrannaturale, magico, inspiegabile: riesce a “sentire” la presenza del corallo nei fondali marini.

“Era quello il suo destino, l’unica cosa che sapeva fare, l’unica ragione per cui il mare l’aveva generata: trovare il corallo, strapparlo agli abissi e consegnarlo alla gloria del sole e alla vanità degli uomini.”

Quando si tuffa dalla Medusa, il peschereccio del padre, nulla la spaventa: lei e il mare sono un tutt’uno; Regina è come un animaletto libero, senza legami, che si muove tra le onde come se fossero il suo habitat naturale.
La sua vita scorre serena, all’insegna della libertà, amata dal padre (i fratellastri e la matrigna sono invidiosi dell’amore sviscerato di Fortunato per la ragazzina, che lui vizia come non ha fatto con nessuno in casa) e in armonia con la natura, sua amica fedele.

Ma c’è qualcuno che, nonostante la ruota stia da anni girando a suo favore, non ha mai dimenticato il grave torto subito: è Dolores, nel cui cuore cova un profondo odio per Fortunato e si augura con tutta l’anima che gli accada qualche disgrazia.

Come colpirlo dritto al cuore se non attraverso l’adorata figliola, quella Regina per cui lui stravede?

Ed è così che la donna architetta un piano e coinvolge il secondogenito, il suo preferito, Achille – un giovanotto sensibile e un lettore appassionato -, proprio colui che accettò, stupito, il dono innocente di quella bimba di quattro anni, alle Tre Palme, quasi dieci anni prima.

Cosa sta macchinando la rancorosa Dolores nei confronti di Fortunato, e come intende coinvolgere Achille e Regina?

Una cosa è certa: i suoi bellicosi propositi di vendetta potrebbero ritorcersi contro se stessa…, perché anche se suo figlio Achille desidera obbedire alla madre e aiutarla a vendicarsi del parente egoista, lui stesso si ritrova coinvolto in un vortice di sentimenti travolgenti che si impongono al suo giovane cuore e potrebbero cambiare il destino di tutti loro.

Ora come allora, quando gli occhi di Achille incrociano nuovamente quelli di Regina, ogni pregiudizio e ogni cattiva intenzione vengono meno: c’è in lei una tale forza, un’innocenza fanciullesca, una bellezza selvaggia e tenera al contempo, che lo ammaliano, lo lasciano senza parole.

Nonostante l’iniziale titubanza davanti a questo ragazzo solitario e ricciuto, anche Regina si sente attratta, e tra i due si instaura un legame che col passar del tempo diventerà sempre più forte, fino a sfociare in un amore impetuoso, puro e forte.
I due giovani si incontrano di nascosto per diverso tempo nella caletta di Esmerilla: cosa direbbe Dolores se sapesse che il figlio non ha più intenzione di aiutarla a vendicarsi di Fortunato “colpendo” Regina? E come reagirebbe l’uomo se sapesse che la sua Regina sta frequentando il figlio dell’odiatissima cugina arricchita?

“Avete la salute e i figli che vi onorano, e voi, invece di ringraziare Dio, continuate a meditare vendetta, a covare sentimenti neri, sporchi e infamanti. Non guardate la luce che avete intorno ma soltanto l’oscurità. Siete tale e quale alla vostra amata grotta: piena di ombre e cose morte!”

…dice Achille, quasi con disperazione e disprezzo, rivolto a sua madre.

Il loro amore nasce sotto una cattiva stella perché le due famiglie sono legate da un doppio filo fatto di acredine, rancori vecchi eppure duri a morire: la purezza di un sentimento libero come la natura incontaminata, potente come le onde del mare e prezioso e raro come il corallo, sarà in grado di vincere su anni di odio e ostilità?

Una cosa sanno con certezza i due giovani innamorati: che non possono fare a meno l’uno dell’altra.

“«Achille, ma tu chi sei?» «Non sono nessuno, se non sono con te» fu la risposta più sincera che riuscì a dare. In realtà non sapeva chi fosse o perché fosse venuto al mondo, tuttavia sentiva di riuscire a trovare un senso alla propria esistenza quando Regina gli era accanto”,
 perché lei ben presto diviene il suo tutto:
“…la luce del sole e l’abisso della tenebra; l’estasi dell’anima e la sofferenza della carne; il silenzio della notte e il clamore della festa più gioiosa.”.

Vanessa Roggeri, con la sua scrittura ricca di poesia e suggestione, trasporta il lettore negli Anni Venti/Trenta del secolo scorso, nell’amata isola che già ha fatto da sfondo alle precedenti ed emozionanti storie da lei narrate.

La trama di per sè è piuttosto semplice e 
il susseguirsi delle vicende non riserva grosse "sorprese" o elementi imprevedibili che inducano a pensare ad un intreccio particolarmente articolato; nonostante questa "semplicità" di base, non ho potuto fare a meno di apprezzare le contraddizioni presenti nei personaggi, che li rendono realistici: ho ammirato la fermezza di carattere e l’intraprendenza di Dolores, una donna sola disposta a diventare l’uomo di casa pur di portare avanti la baracca e salvare dalla fame i figlioli, ma ho storto il naso di fronte alla sua ostinatezza nel voler perpetrare la propria vendetta verso il detestato parente; e anche Fortunato è un personaggio contraddittorio: tanto tenero e apprensivo con l’amatissima figlia Regina quanto aggressivo e tirannico col resto della famiglia e sul lavoro.

Ma al centro vi è sicuramente la storia d’amore, innocente e spontanea, tra Achille e la giovanissima Regina: lui, un giovanotto amante della lettura, devoto alla propria genitrice… che però scopre, senza averlo cercato, cosa voglia dire amare, cosa significhi star male in assenza dell’oggetto del proprio amore, per il quale è disposto a tutto.

E poi c’è Regina, una ragazzina dal carattere indomito, testardo, impavido, che scoprirà di poter custodire dentro di sé una tale capacità di amare che il cuore sembrerà scoppiarle di felicità.
Un amore giovane e sincero che pretende di essere vissuto. Ma sarà così…, o forse l’odio si rivelerà una forza ben più trascinante?

Un romanzo che ci scorre tra le dita fluido e coinvolgente, grazie ad una narrazione attenta al contesto sociale e ambientale in cui la storia è inserita, sensibile nel sondare nell’animo dei personaggi, che pagina dopo pagina impariamo a conoscere come uomini e donne pieni di passione, che nel bene e nel male in ciò che fanno mettono tutto se stessi, compresi i sentimenti, che sia amore o animosità, tenerezza o asprezza.

Personalmente apprezzo molto l’autrice, Vanessa Roggeri, perché le sue storie non solo hanno per protagoniste donne che, per quanto giovani, manifestano una personalità forte, ma anche perchè vanno dritte al cuore grazie a un modo di scrivere affascinante, raffinato, intenso che permette al lettore di fare un salto nella bellissima Sardegna e di conoscerla un po' più da vicino (in particolare per chi, come me, purtroppo non c’è ancora mai stata di persona).

Il cuore selvatico del ginepro” resta, rispetto a questo terzo romanzo e a “Fiore di fulmine”, il mio preferito, e resterò sempre in entusiastica attesa dei nuovi romanzi della Roggero perchè mi piace il suo stile di scrittura e apprezzo molto la sua sensibilità come narratrice.

mercoledì 7 marzo 2018

Presentazione del libro: IN CAMMINO VERSO COMPOSTELA di Beatrice Masci



Cari lettori, oggi desidero presentarvi un libro breve ma particolare,  un diario di viaggio dai toni profondi e intensi, in grado di far rivivere al lettore le emozioni che l'autrice ha sperimentato lungo il cammino di Santiago.


IN CAMMINO VERSO COMPOSTELA
di Beatrice Masci


Edizioni Montag
64 pp
12 €
Ogni anno centinaia di migliaia di persone intraprendono il Cammino verso Santiago de Compostela. 
Un cammino che non è soltanto una prova fisica, ma un vero viaggio dentro se stessi. Con passione, ironia e arguzia, Beatrice Masci fa raccontare ai suoi piedi gli ottocento chilometri percorsi in 33 giorni, con una vera e propria immersione nella sacralità dei luoghi percorsi e dei pellegrini incontrati, in un'alternanza di sorrisi e riflessioni che faranno "bere" al lettore il racconto di un cammino in cui si "annullano le differenze e si arriva all'essenziale".
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