mercoledì 7 gennaio 2015

Il mio parere sul film...: "Il ricco, il povero e il maggiordomo" di Aldo Baglio&co.



La sera dell'Epifania, con mio marito e una coppia di amici, abbiamo deciso di fare una passeggiata a Molfetta (e di cenare nella bella Trani) e guardarci un film insieme.
Fosse stato per me, avrei scelto "Si accettano miracoli", con Alessandro Siani, ma i miei amici l'avevano già visto, quindi abbiamo optato comunque per qualcosa di leggero e divertente.
La scelta è caduta sul trio Aldo Giovanni e Giacomo.


IL RICCO, IL POVERO E IL MAGGIORDOMO

Italia 2014

Genere: Commedia
durata 102'

Regia di Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Morgan Bertacca

Con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Giuliana Lojodice, Francesca Neri, Sara D'Amario, Guadalupe Lancho, Massimo Popolizio...

Poster
dall'11 dicembre al cinema
Tre uomini diversi per fisico, carattere, ceto sociale, professione, vita sentimentale.

Aldo è il povero della situazione: scapolo, fa il venditore ambulante abusivo, senza bancarella (il su sogno è averne finalmente una), vive con la simpatica mamma Calcedonia, che vorrebbe vederlo fuori di casa e sposato.

La vita di Aldo si incrocia con quella del ricco e del maggiordomo, rispettivamente Giacomo e Giovanni.
Il primo è un industriale un po' snob, che tratta tutti con sufficienza (in particolare, il fedele e paziente Giovanni), attaccatissimo al lavoro e al lusso.

Giovanni è sempre dietro al proprio datore, lo riverisce, lo serve come uno schiavo e non ha il coraggio neanche di svelargli la sua storia segreta con la domestica venezuelana Dolores, la quale preme perchè il suo fidanzato la impalmi!

In seguito ad un incidente, Aldo entra nella villa e nella vita di Giacomo e Giovanni, i quali, loro malgrado,  dovranno "fare affari" con il venditore abusivo, per salvare Giacomo dal tracollo finanziario..

I tre si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto e tra loro nascerà una strana amicizia, pur non soffrendosi l'un l'altro e pur avendo ognuno i propri problemi da risolvere.

Giovanni riuscirà ad avere il coraggio di vivere liberamente il proprio amore?
Aldo potrà comperarsi una bancarella per vendere al mercato?
La situazione finanziaria di Giacomo si risolleverà?

Se volete saperlo, non vi resta che guardare il film e seguire le caotiche vicende dei tre amici, aspettando che tutto si metta a posto!

Che dire...?

Non è il miglior film di Aldo Giovanni e Giacomo (che mi piacciono moltissimo!!) e tanto meno  rientra tra le migliori commedie italiane degli ultimi anni.
La trama ha un che di confusionario, e le diverse gag presenti non mi hanno coinvolta più di tanto...; il ritmo è alquanto lentino e il tutto, nel complesso, non risulta particolarmente avvincente e/o divertente.
Non mi sono rotolata dalle risate, ecco, e avrei voluto..: ho scelto un film del genere anche per questo!

Mi ha strappato qualche sorriso, questo sì, ma non mi ha entusiasmato.

Cionondimeno, ho apprezzato che i tre abbiamo rinnovato un po' il repertorio di battute e anche il messaggio finale non è male, anzi ci sta bene con i tempi che viviamo (crisi economica, sociale, di valori, ecc...).

Per farla breve, è un film carino, abbastanza godibile, ma non mi sento di consigliarvelo con tutto il cuore....

Per leggere le recensione di altri film clicca sull'etichetta "Cinema"

Un libro, una citazione



Continua la lettura di "Cose che nessuno sa" di D'Avenia  (purtroppo per impegni improrogabili, non riesco nè a mettermi a leggere in modo costante, né ad aggiornare il blog).

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Di sicuro c’è che gioia e dolore sgorgano da un’unica fonte, il cuore del cuore. Il cuore non è altro che una fila di stanze, sempre più piccole, una immette in un’altra attraverso una porta chiusa e scale che scendono. Sono in tutto sette stanze. Il cuore del cuore è la settima, la più difficile da raggiungere, ma la più luminosa perché le pareti sono di cristallo. Gioia e dolore vengono da quella stanza e sono la chiave per entrarci. Gioia e dolore piangono le stesse lacrime, sono la madreperla della vita, e quel che conta nella vita è mantenere intatto quel pezzetto di cuore, così difficile da raggiungere, così difficile da ascoltare, così difficile da donare, perché lì tutto è vero.


Cito e canto... "Quello che le donne non dicono"



Come vi ho detto qualche giorno fa, le citazioni belle presenti n "Cose che nessuno sa" di D'Avenia sono davvero tante.

Eccone un'altra con canzone annessa.

«Alle donne piace pensare un pensiero senza contorni...»«E qual è?» la interruppe lui impaziente, ma lei lo ignorò.«Alle donne piace crogiolarsi nell’attesa... Per poter poi ricordare meglio quel momento, registrando ogni dettaglio, ogni segno sul volto altrui, ogni colore e profumo...»«E quindi?»«A noi donne piace essere intuite, indovinate e a volte persino inventate... E ci fa impazzire scoprire che l’uomo che abbiamo accanto vede in noi cose che nemmeno noi sappiamo».

QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO
(Fiorella Mannoia)


martedì 6 gennaio 2015

Anteprima & Wishlist (gennaio 2015)



Quali libri son finiti in WL?

Come vedrete da voi, sono due romanzi diversissimi per genere; uno è in uscita a fine gennaio.

NEL LIMBO
di Rosamund Lupton


Nel limbo
Beat Ed.
480 pp
9 euro
II ed. 14/01/'15
Trama

Grace Covey ha trentanove anni, un marito di successo, Mike, e due figli: Jenny, che ha sedici anni e gambe lunghe da far girare la testa a uomini ammirati e a donne invidiose, e Adam, un bambino di otto anni, sensibile e dolce, che legge di cavalieri buoni e si fa chiamare Sir Covey. 
Grace non sa che la vita che ha conosciuto finora durerà meno di ventiquattro ore. 
Un fumo nero e denso sporca il cielo limpido di una tranquilla giornata estiva e si alza da dove non dovrebbe: dalla scuola. Adam è fuori, salvo. 
Vicino alla statua di bronzo davanti all'edificio singhiozza appoggiato a un'amica di Jenny che lo tiene stretto.
Grace si concede un secondo, o forse due, di straziante sollievo, poi comincia a cercare Jenny. Caschetto biondo, alta, magra... Non c'è nessuno come lei, lì fuori. 
Sul ponte che conduce alla scuola le sirene continuano a ululare quandi Grace prende a correre. Corre oltre la paura, oltre le fiamme, oltre il dolore, corre a sfidare l'incendio, perché la sopravvivenza di una madre dipende da quella dei suoi figli. 
E nessun fumo che riempie la bocca e penetra nella gola e nei polmoni, nessun fuoco che fischia e sibila come un enorme serpente, nessun ruggito delle fiamme possono fermarla. 
Grace e Jenny vengono salvate dai pompieri e condotte d'urgenza in ospedale. La ragazza ha riportato ustioni gravissime e ha bisogno di un trapianto di cuore, mentre Grace è in coma. Entrambe si trovano intrappolate in quel limbo che separa i vivi dai morti.

Dopo "I Segreti di Amber House", a fine gennaio arriva....

IL PASSATO DI AMBER HOUSE
di Kelly Moore, Larkin & Tucker Reed


Ed. Feltrinelli
Trad. V. Daniele
336 pp
15 euro
USCITA 28 GENNAIO
2014

“Avevo sedici anni la seconda volta che diedi il mio primo bacio…” 

Alla fine de I segreti di Amber House, Sarah ha fatto una scelta che ha cambiato ogni cosa. Ora dovrà tornare indietro, perché in questo presente c’è qualcosa di irrimediabilmente sbagliato... 
Una disperata corsa contro il tempo, che terrà i lettori incollati al libro fino all’ultima pagina. Kirkus Reviews

Trama
Un oggetto dal passato, la visione del futuro, un salto nell’ignoto e la scelta di fronte a un sacrificio inimmaginabile. 
Sarah si è trasferita ad Amber House, l’antica tenuta di famiglia in cui riecheggiano ricordi spettrali del passato. 
Un passato in cui qualcosa è andato storto, le cui stonature risuonano con forza nel presente: i coloni non hanno conquistato l’indipendenza nel 1776, l’America è diventata una società razzista e arretrata, i nazisti hanno vinto la guerra e conquistato gran parte del mondo. 
Tormentata dalle visioni di un passato alternativo, Sarah cerca di ambientarsi nella nuova casa: aiuta i genitori nell’allestimento di un’importante mostra, flirta con l’affascinante Richard Hathaway e fa nuovamente amicizia con Jackson, compagno di giochi della sua infanzia. 
Ma quando gli eventi intorno a lei arriveranno a minacciare chi le sta a cuore, dovrà chiedere aiuto alle persone più vicine per una scelta che metterà di nuovo in gioco la sua vita e il corso del tempo. 

17264131
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Autori.
Kelly Moore è cresciuta in una vecchia casa molto simile ad Amber House e ha cominciato a lavorare a questo romanzo tanti anni prima che le sue figlie, Tucker e Larkin Reed, ne scoprissero il manoscritto in soffitta e decidessero di riscriverlo dalla prospettiva di due adolescenti. Prima di diventare scrittrice ha lavorato in passato come avvocato per prestigiosi studi legali ed è autrice di un romanzo finito nella lista dei bestseller del “New York Times”. Ha scritto con le figlie Larkin e Tucker Reed I segreti di Amber House (Feltrinelli, 2013) e Il passato di Amber House (Feltrinelli, 2015).



Recensione: "Tra amici" di Amos Oz



Mi sa che questa è la prima recensione dell'anno!

Un libro breve ma che si è lasciato apprezzare.

TRA AMICI
di Amos Oz


Tra amici
Ed. Feltrinelli
144 pp
14,00 euro
Trad.E. Loewenthal
Uscita: giugno, 2012

La vita in un kibbutz israeliano negli anni Cinquanta del Novecento: questo il contesto in cui Amos Oz, attraverso una scrittura essenziale, un ritmo pacato e un tratteggio chiaro dei personaggi, colloca i suoi racconti,
Racconti che, pur concentrandosi su determinati personaggi alla volta - dei quali seguiamo poche ma significative vicende - vede gli stessi collegati tra loro, in quanto tutti membri di uno stesso kubbutz (che, ricordo, è una "comunità" di lavoratori israeliani, che decidono di associarsi sulla base di principi di eguaglianza e bene comune, vivendo del proprio reciproco lavoro, sotto l'osservanza di rigide regole, decise insieme nell'assemblea generale).
E così conosciamo vari individui, maschi e femmine, adulti e ragazzi, la cui vita ruota attorno allo stare insieme, conformandosi ad abitudini e convenzioni all'interno del kibbutz.
Ma il fatto di essere fisicamente presenti in un luogo e in una comunità, non rende tutti i membri necessariamente d'accordo con le decisioni prese dalla collettività (del resto, è una maggioranza a decidere, la minoranza accetta, suo malgrado) e in qualcuno infatti arde un fuoco di ribellione, un desiderio di spiccare il volo e dare un'occhiata al mondo esterno, che non è visto di buon occhio dagli altri,

Come in tutti i gruppi, anche nel kibbutz si creano alleanze, conflitti, tradimenti, litigi, solitudini...; è una realtà "stretta", chiusa, che certamente potrà avere i suoi vantaggi per chi ne fa parte, ma che non è priva di "crepe".

C'è il giardiniere timido e solitario, che ha la passione di dare brutte notizie e che per questo viene preso in giro; e poi c'è la donna lasciata dal marito per un’altra che le vive praticamente accanto.
C'è il papà di una diciottenne, la quale sta creando imbarazzo per essersi messa con uno più vecchio di lei.
E ancora il giovanotto che vorrebbe poter andare in Italia dallo zio, ma non ha il coraggio di insistere in assemblea, rischiando di accettare passivamente un'esistenza che non gli va giù...; ma c'è anche il giovanotto che si sente parte del kibbutz e non ci pensa affatto ad andarsene.

Insomma, vari personaggi, alcuni risultano forse più simpatici di altri, ma alcune dinamiche tornano in ogni storia.
Ad es., emerge la forte incidenza che il pensiero collettivo ha sul singolo, così che la preoccupazione principale è che, se si fa qualcosa di contrario alle regole, si finisce "sulla bocca di tutti".

Ancora, queste persone - che pure vivono insieme - non sono legate da sentimenti d'amicizia: sono conoscenti, compagni e in fondo c'è molta solitudine, pur in mezzo alla gente.

Tutti sono compagni ma ben pochi sono amici veri. Io,ad esempio,qui ho solo due o tre amici personali. Quelli con cui mi va persino di tacere insieme.
Quasi tutti hanno bisogno di più calore e più affetto di quanto gli altri sono capaci di dare .

Inoltre, se all'interno di una comunità non si può decidere autonomamente circa le cose importanti - neppure che studi intraprendere -, pena l'esclusione e lo stigma sociale, si finisce per sentirsi oppressi, ingabbiati, così che, o si cerca di far cambiare idea agli altri, oppure si accumula frustrazione e insoddisfazione, che in qualche modo qualcuno cercherà di sfogare per non scoppiare...!

Sono racconti brevi che si leggono con molta scorrevolezza e non senza un minimo di coinvolgimento verso le storie dei personaggi.
Non posso dire che sia un libro memorabile, per quanto io ami gli scrittori di nazionalità ebraica e la loro capacità di presentare la propria cultura, il proprio mondo, in modo affascinante.
Ho apprezzato la capacità dell'Autore di aprire un velo su una realtà in fondo lontana da chi non è ebreo e di farlo con chiarezza, avvicinando ad essa il lettore attraverso una scrittura sensibile e uno "sguardo" profondo, capace di scrutare le anime dei personaggi, che hanno difetti e pregi propri di ciascuno di noi.

lunedì 5 gennaio 2015

Presto in libreria: INNAMORARSI. ISTRUZIONI PER L'USO di Cecelia Ahern



A metà gennaio... ritorna Cecelia Ahern.

INNAMORARSI. ISTRUZIONI PER L'USO
di Cecelia Ahern


Ed. Rizzoli
USCITA 15 GENNAIO
2015
Trama

Una notte Adam e Christine si incrociano per caso sull’Ha’penny Bridge di Dublino: per caso ma provvidenzialmente, perché Adam è sul punto di buttarsi nel fiume. 
Christine lo convince ad accettare una folle scommessa: prima che lui compia 35 anni – di lì a due settimane – lei riuscirà a farlo innamorare della vita. 
Christine sa di aver sfidato il destino.
E, in una corsa contro il tempo, comincia a vivere con Adam le due settimane più intense della sua vita, tra fughe folli, grandi gesti romantici e improbabili uscite notturne. 
Perché se in gioco c’è la vita, tanto vale viverla fino in fondo. Lentamente, Adam sembra ritrovare la gioia e l’entusiasmo.
Ma cosa sta succedendo a Christine?

L'autrice.
Cecelia Ahern è nata a Dublino nel 1981 e ha scritto a soli ventun anni il suo primo romanzo,P.S. I love you (Sonzogno 2004), che ha ottenuto uno straordinario successo internazionale e da cui è stato tratto l’omonimo film con Hilary Swank. Da allora Cecelia non ha mai smesso di scrivere: i suoi romanzi successivi, tutti bestseller, sono disponibili nel catalogo Bur:Scrivimi ancora, Se tu mi vedessi ora, Un posto chiamato Qui e Grazie dei ricordi. Nel 2009 è uscito per Rizzoli Il dono
.

domenica 4 gennaio 2015

Leggere... aspettando la Giornata della Memoria



Buona domenica, amici e lettori!!

In occasione della Giornata della Memoria, che si sta avvicinando, anche quest'anno mi son ripromessa di leggere dei "libri a tema".


Per adesso, e senza voler strafare ponendomi troppi obiettivi che poi sarei costretta a disattendere (per mancanza di tempo o altri "inconvenienti"), mi propongo di leggere questi 4 libri, ma magari se ne aggiungerà qualche altro, chissà! ;)

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LA BANALITA' DEL BENE
di Enrico Deaglio

La banalità del bene
Ed. Feltrinelli
6,50 euro
136 pp
1993

Sinossi

Una storia vera, appassionante come un romanzo di avventure: l'incredibile vicenda del commerciante padovano Giorgio Perlasca (1910-1992) che, nell'inverno 1944 a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio migliaia di ebrei, spacciandosi per il console spagnolo.
Era stato un fascista entusiasta e aveva combattutto in Spagna come volontario per Franco. l'8 settembre 1943 lo trovò lontano da casa, ricercato dalle SS. Avrebbe potuto mettersi in salvo, decise di rischiare la vita. 
Dal suo 'Diario', che costituisce uno dei capitoli del libro, emerge l'azione straordinaria di un solo uomo, aiutato da uno sparuto gruppo di persone, che sforna documenti falsi, organizza e difende otto "case rifugio", trova cibo. 
Insieme a Raul Wallenberg strappa ragazzi dai "treni della morte" di adolf Eichmann, inganna nazisti tedeschi e ungheresi. Un organizzatore geniale e un magnifico impostore. 
Poi, il ritorno a casa e un silenzio durato quasi mezzo secolo, fino alla sua scoperta, merito di un gruppo di donne ebree ungheresi, ragazzine all'epoca della guerra, che gli devono la vita. E' stato onorato come eroe e "uomo giusto" in Ungheria, Israele, Stati Uniti, Spagna e infine, grazie a questo libro, anche in Italia.

sabato 3 gennaio 2015

Frammenti di "Cose che nessuno sa"



Un'altra bellissima citazione tratta da "Cose che nessuno sa" di D'Avenia.

"Gli dei donano soltanto il primo verso, poi il compito dei poeti è esserne all'altezza nei successivi, e così è l'amore: accade come un dono del cielo e poi il testimone passa a noi chiedendoci il coraggio e la fatica di lasciarlo accadere, senza paura della sua inadeguatezza".

livres,guestbook
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RICORDARE MAUTHAUSEN di Patrizia Marzocchi: per riflettere sull'importanza della memoria storica



Buongiorno amici e lettori!
Com'è iniziato questo nuovo anno?
E le vostre letture?

Io ho tre libri in lettura...; al solito, non mi basta un solo libro alla volta...!

Ma con questo post non voglio parlarvi delle mie letture, bensì segnalarvi un romanzo che nel corso del 2014 ha ricevuto diversi riconoscimenti, e che è in tema con il Giorno della memoria, che si avvicina.
Il romanzo si rivolge indicativamente alla fascia d'età 11-15.

La storia - sebbene centrata sulla vicenda della Shoah - è ambientata ai giorni nostri; tratta argomenti di sensibilità sociale (bullismo e razzismo), esistenziale e storica.


Secondo classificato al Premio G. Arpino, 
inserito nel progetto Gutenberg, vincitore del Premio Minerva, 
vincitore del premio Il castello volante.

RICORDARE MAUTHAUSEN
di Patrizia Marzocchi


Ricordare Mauthausen
Gruppo Editoriale Raffaello
168 pp
8.30 euro
Antisemitismo, razzismo, bullismo: diverse facce dell'intolleranza ieri come oggi

Trama

Mariangela ha appena terminato con successo il primo anno di liceo, ha una famiglia benestante, frequenta una compagnia esclusiva, ha un'amica del cuore cui è molto legata. Improvvisamente, tutto il suo mondo crolla: la fabbrica del padre fallisce e la sua famiglia, ridotta in povertà, deve trasferirsi presso i parenti che vivono in campagna. Mariangela non trova il coraggio di confidarsi con gli amici e sparisce senza lasciare tracce.

Odia tutto della nuova casa, del nuovo paese.

La presenza del nonno, reduce del campo di concentramento di Mauthausen, la spinge alla ricerca delle radici ebraiche della sua famiglia. E' però tutto molto difficile perché il nonno non vuole parlare del passato. Emerge inoltre l'esistenza di un rancore profondo tra la famiglia di Mariangela e quella di uno strano ragazzo del paese, che lotta, insieme alle sorelle, contro un gruppo di bulletti razzisti.

Le atrocità subite dagli ebrei sotto il regime nazista affiorano lentamente attraverso il sofferto racconto del nonno che per la prima volta nella sua vita decide di affrontare il ricordo dell'esperienza che aveva racchiuso in un “cassetto” della mente.

Lotta contro la prevaricazione, amicizia, amore concorrono a disegnare una rete che unisce il presente al passato e delinea un nuovo futuro.

L'autrice.
Patrizia Marzocchi - Vive a Bologna e insegna lettere nella scuola secondaria di primo grado. Ha frequentato un corso di giornalismo presso l’Università di Ferrara, ha compiuto molti viaggi che hanno ispirato i suoi romanzi. Ha pubblicato numerosi libri per ragazzi. 

venerdì 2 gennaio 2015

Prossima lettura: "Tra amici" di Amos Oz



Prossima lettura all'interno del Club di Lettori di cui faccio parte.

Lo avete letto? Vi piace quest'Autore?

TRA AMICI
di Amos Oz

Tra amici
Ed. Feltrinelli
144 pp
14,00 euro
Trad.E. Loewenthal
Uscita: giugno, 2012

Trama

Con poche pennellate precise, Amos Oz ricrea il microcosmo di un kibbutz israeliano negli anni cinquanta. 
Dal giardiniere timido e solitario che ha la passione di dare brutte notizie alla donna lasciata dal marito per un’altra che le vive praticamente accanto; dal mite elettricista che, con sbigottita discrezione, non riesce a capacitarsi dell’amore della figlia diciottenne per il suo insegnante di storia al falegname pettegolo che, in preda all’ira, si accanisce su un bambino per dare una lezione a chi ha maltrattato suo figlio; dalle tentazioni sensuali del segretario del kibbutz durante la sua ronda notturna allo struggente racconto agrodolce degli ultimi giorni di un calzolaio anarchico, appassionato di esperanto e del futuro dell’umanità. 
Infine, due scelte opposte di fronte al dilemma tra andare e stare: quella di Moshe, che confrontandosi con il padre malato in ospedale finisce per riconoscersi in tutto e per tutto membro del kibbutz, e quella di Yotam, che invece dentro il kibbutz soffre e vorrebbe andare a studiare in Italia, dallo zio che lì ha fatto fortuna.
La perfezione dell’esecuzione e la profondità di sguardo di quell’eccezionale scrutatore di anime che è Amos Oz danno vita a un affresco indimenticabile, popolato di personaggi che ritornano di storia in storia e che devono la loro forza a un’intensa, luminosa umanità.

L'autore.
Amos Oz (Gerusalemme, 1939), scrittore israeliano, ha scritto romanzi, saggi e libri per bambini. Attualmente vive nella città israeliana di Arad e insegna Letteratura all’Università Ben Gurion del Negev. Con Feltrinelli ha pubblicato: Conoscere una donna (2000),Lo stesso mare (2000), Michael mio (2001), La scatola nera (2002),Una storia di amore e di tenebra (2003), Fima (2004), Contro il fanatismo (2004), D’un tratto nel folto del bosco (2005), Non dire notte (2007), La vita fa rima con la morte (2008), Una pace perfetta(2009), Scene dalla vita di un villaggio (2010, premio Napoli), Una pantera in cantina (2010), Il monte del Cattivo Consiglio (2011, premio Tomasi di Lampedusa 2012), Tra amici (2012; "Audiolibri - Emons Feltrinelli", 2013), Soumchi (2013), Giuda (2014) e, con Fania Oz-Salzberger, Gli ebrei e le parole. Alle radici dell’identità ebraica(2013). Nella collana digitale Zoom ha pubblicato Si aspetta (2011) eIl re di Norvegia (2012). Ha vinto i premi Catalunya e Sandro Onofri nel 2004, Principe de Asturias de Las Letras e Fondazione Carical Grinzane Cavour per la Cultura Euromediterranea nel 2007, Primo Levi e Heinrich Heine nel 2008, Salone Internazionale del libro nel 2010, il Premio Franz Kafka a Praga nel 2013. I suoi lavori sono tradotti in 41 lingue.
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