venerdì 4 novembre 2016

Recensione: IL SEGRETO DI LUCA di Ignazio Silone



Attraverso una scrittura e una narrazione semplici e chiare, Ignazio Silone ci racconta di due uomini uniti da una sincera amicizia: il primo, ormai anziano, ha subito e vissuto sulla propria pelle una grande ingiustizia, e l'altro, più giovane, mosso da ideali di giustizia, cerca di scoprire la verità su una storia di cui nessuno sembra voler parlare e che tutti vorrebbero seppellire sotto coltri di segreti ingombranti.


IL SEGRETO DI LUCA
di Ignazio Silone


Ed. Mondadori
154 pp
2001
«Ma non ti basta quello che hai già saputo da Ludovico? Non ti basta essere certo dell'innocenza di Luca?»
«Dell'innocenza di Luca ero convinto fin dall'età di otto anni. Quello che non capisco è questa contrada.»
«È il tuo paese, ci sei nato e cresciuto.»
«Non lo capisco. Dietro ogni segreto ce n'è un altro. Strappato un velo, se ne trova uno più fitto. Non ho pace, credimi pure, se non lo capisco.»


Luca Sabatini ritorna a Cisterna, suo paese natale, dopo molti anni di prigione scontati ingiustamente.
Samo nell'immediato dopoguerra (anni '50) e quarant'anni prima Luca era stato condannato all'ergastolo per furto e omicidio ma recentemente, in seguito ad una nuova testimonianza del vero colpevole, gli è stata concessa la libertà, facendola passare per "grazia", perchè se la Legge dovesse riabiltarlo, riconoscendone l'innocenza, ci vorrebbe un nuovo processo e si renderebbe giustamente necessario un risarcimento (anche economico).
Non conviene: troppe spese e troppe grane per una colpa che l'innocente ha ormai pagato ingiustamente e che non gli restituirebbero comunque gli anni di vita persi.
Luca è un anziano di 70 anni, oramai la sua vita è sul viale del tramonto, c'è ben poco da risarcire.

E poi, in paese ne sono quasi tutti convinti: innocente o no, lui intanto al processo non si è mai difeso: perchè? Forse la Legge non ha poi così tanto sbagliato a condannarlo, se lui stesso non ha fatto mai nulla per urlare la propria innocenza e per dimostrare cosa fosse realmente accaduto in quella maledetta notte di tanti anni fa.

Un venerdì maledetto che tutti vorrebbero dimenticare ma è impossibile: il ricordo di quella notte lunga e infernale, che sconvolse la vita di Cisterna, è indelebile nella memoria di tutti, e in particolare di coloro che, in un modo o nell'altro, furono coinvolti nel caso Sabatini.

Adesso che l'uomo è tornato, quatto quatto, senza far clamore, anzi quasi come un ladro nella notte, tutti temono che possa portar scompiglio e, chissà, magari covare sentimenti di odio e vendetta verso quanti contribuirono a condannarlo, testimonando il falso.

Ritrovandosi dopo quattro decenni  al cospetto dei propri compaesani, Luca si rende conto che nulla è mutato e che l'intero paese, benché ora conosca il vero colpevole del delitto, non gli perdona quel presunto "peccato" che ha causato la rovina di tante persone, anzi di tutti loro. 

Eppure Luca è un uomo mite, che sopporta la solitudine sorretto dal segreto ricordo di un amore impossibile, mai vissuto davvero se non nell'intimo del proprio cuore; chi lo conosce, lo sa e gli vuol bene. 

In fondo gli vuol bene l'amico di vecchia data, l'ex-parroco di Cisterna, avanti negli anni pure lui, don Serafino, uomo di fede con un gran senso pratico.

E gli vuol bene anche un giovane uomo, Andrea Cipriani, che ha imparato a "conoscere" Luca e la sua triste storia, attraverso lo scambio epistolare che il condannato, dal carcere, ebbe per anni con la madre Teresa (essendo analfabeta, l'allora giovanissimo Andrea leggeva le lettere di Luca e scriveva al posto di Teresa le risposte).

Andrea è anch'egli ritornato, dopo diverso tempo, in patria; è stato in esilio in quanto antifascista e capo-partigiano e rimette piede a Cisterna carico di ideali di stampo umanista, pronto a far carriera in politica.

Ma quando sa di Sabatini, del suo ritorno da innocente, Andrea è disposto a trascurare i doveri istituzionali per capire perchè la Giustizia fu ingiusta con il povero Luca.
C'era qualcuno che, a quel tempo, sapeva e avrebbe potuto dare la giusta e veritiera testimonianza a favore di Luca, in modo che non gli fosse addossata una terribile colpa non sua?
E se c'erano - come scopre Andrea, interrogando, con tenacia e quasi con la spietatezza di un inquisitore, i possibili "testimoni" ancora in vita -, perchè non dissero il vero? Perchè non aiutarono Luca?
Ma soprattutto, perchè Luca stesso non fece nulla per difendersi ma accettò con pacata e quasi surreale rassegnazione, la propria cattiva sorte?
Quale segreto l'ha spinto a lasciare che la menzogna e l'ingiustizia facessero il suo corso? E quanto era caro e importante questo segreto da essere custodito nel suo cuore a scapito della propria libertà?

Attraverso un'ostinata e difficile inchiesta, Andrea cercherà le ragioni dell'ingiustizia che ha straziato la vita di Luca e delle persone che gli erano vicine; non sarà semplice scavare nella verità, nei ricordi di persone stanche di pensare e ripensare a quel maledetto venerdì notte e che preferirebbero far finta di nulla, crogiolandosi - come da quarant'anni a questa parte - nella propria omertà irriducibile, nella propria ostinata indifferenza, nel proprio sfacciato rancore verso un uomo che ha portato solo guai alla tranquilla Cisterna.

Insieme a un instancabile "archeologo di verità sepolte nel passato", il lettore pian piano mette tutti i tasselli del mosaico al loro posto, giungendo a comprendere quali motivazioni spinsero Luca ad andare incontro a un triste destino che non meritava ma che egli era disposto ad affrontare pur di tenere per sè, gelosamente custodito come un tesoro, qualcosa di profondamente nobile e che per lui era di gran lunga più importante della propria stessa libertà.

Silone arriva al lettore per la sua immediatezza nel linguaggio, per i suoi personaggi così vivi, realistici, attaccati alla terra (sia nel senso di paese sia come "terreno da coltivare" ), la maggior parte dei quali dalla mentalità chiusa e gretta, pieni di pregiudizi e timori verso tutto ciò che può sconvolgere la propria esistenza noiosa ma tranquilla; sono persone che sanno tenere la bocca chiusa per celare segreti, ma che ne pagano le conseguenze in termini di serenità; non sono persone cattive ma comunque spesso omertose, pronte ad allontanare chi dimostra di avere ideologie e propostiti un po' troppo "rivoluzionari".

Mi sono sentita un po' Andrea durante la lettura, desiderosa anche io di conoscere il segreto di Luca e di sapere per cosa ha sacrificato se stesso; spicca il vecchio don Serafino, a tratti buono e comprensivo altre volte così testardo e ostinato nei suoi silenzi da provocare l'irritazione mia e di Andrea; fa tenerezza il vecchio Luca, con le spalle ormai appesantite da un fardello che gli ha procurato solo dolore e attimi davvero rari e brevi di felicità.
Ma evidentemente anche di quelli si può vivere 


"Non credere mica che un istante di felicità sia poco. La felicità esiste solo sotto forma di attimi."

Quello di Silone è un romanzo sociale e morale, intenso nella sua semplicità, ricco di dialoghi, in cui l'Autore ci rimanda il modo di pensare e di agire dei suoi personaggi senza perdersi in riflessioni e monologhi, ma attraverso le loro parole e i comportamenti.
E' un romanzo che denuncia i meccanismi spesso iniqui che muovono la Giustizia, che non sempre è capace di "fare un passo indietro" per ammettere i propri errori, ma qualora lo facesse...: forse le "scuse ufficiali" delle istituzioni potrebbero spostare indietro le lancette dell'orologio e ridare gli anni di vita persi tra quattro mura ad un innocente?
Ma denuncia anche la società, che spesso chiude occhi e orecchie e si fa i fatti propri per non farsi scuotere l'esistenza dai problemi del prossimo.

Un bel libro, con un finale dai toni molto nostalgici, che consiglio; sono contenta di essermi accostata a Silone attraverso questo romanzo.

L'autore.
Ignazio Silone nacque a Pescina, in provincia dell'Aquila, il 1° maggio 1900. Figlio d'una tessitrice e d'un piccolo proprietario di terra, rimase orfano a quattordici anni in seguito al terremoto della Marsica. Fu un precoce ribelle e la sua rivolta contro la vecchia società e "i poteri costituiti" assunse presto le forme di "una contestazione globale". Interrotti gli studi liceali e costretto a guadagnarsi da vivere, prese parte attiva alle lotte contro la guerra e al movimento operaio rivoluzionario. Si oppose al fascismo fin dalle origini, fu redattore dell'«Avanguardia» (organo della gioventù socialista) e del «Lavoratore» di Trieste, la cui tipografia venne ripetutamente incendiata dagli squadristi. Dopo le leggi eccezionali, divenne attivista clandestino accanto a Gramsci; denunziato e ricercato, fu infine costretto a riparare all'estero, stabilendosi nel 1930 in Svizzera. A quell'anno risale la sua rottura col movimento comunista caduto sotto la tirannia staliniana. A Davos, nei Grigioni, scrisse Fontamara che, pubblicato in tedesco a Zurigo nel 1933, vide ben presto venticinque traduzioni. Anche i libri successivi (Pane e vino, 1937; La scuola dei dittatori, 1938; Il seme sotto la neve, 1945) ebbero una calda accoglienza. Non per questo, contrariamente a una leggenda, egli ebbe vita facile da parte delle autorità dei Paesi democratici, in verità troppo preoccupate di non 
dispiacere al governo italiano. Così fu espulso dalla Francia e dalla Svizzera (che mutò l'espulsione in internamento) e solo nel dopoguerra ha potuto mettere piede in Inghilterra e negli Stati Uniti d'America. All'atteggiamento ufficiale corrispondeva d'altra parte l'ostracismo della grande stampa, largamente compensato tuttavia dalla franca solidarietà di alcuni grandi scrittori e critici (Edmund Wilson, Graham Greene, George Orwell, Maurice Nadeau, Maurice Vaussard...). 
I suoi libri d'esilio testimoniano, assieme a una coerente opposizione contro ogni forma di totalitarismo, un lavorio di sistematica revisione dell'ideologia di partito precedentemente professata, revisione culminata in quella che egli ha chiamato la riscoperta dell'eredità cristiana e dell'ispirazione libertaria. 

Novità Frilli Editore: TORINO OBIETTIVO FINALE di Rocco Ballacchino



Carissimi, se cercate dei bei gialli da leggere, attingete pure dal catalogo Frilli Editore.

Oggi vi segnalo l’uscita del nuovo romanzo noir “TORINO OBIETTIVO FINALE”di Rocco Ballacchino (Fratelli Frilli Editori).

Siamo al 3° episodio con protagonista la strana coppia formata dal commissario Sergio Crema e dall’amico e critico cinematografico Mario Bernardini .
Un caso di omicidio viene riaperto e i nostri Crema e Bernardini si ritrovano all’interno di un affare più grande di quel che potessero pensare.
Mentre Parigi è vittima degli attentati del novembre 2015 anche a Torino la polizia è alle prese con una ricerca serrata nel tentativo di comprendere quale sia l’obiettivo finale di un subdolo nemico.


TORINO OBIETTIVO FINALE
di Rocco Ballacchino 



Fratelli Frilli Editore
220 pp
10.90 euro
La serenità del commissario Sergio Crema viene nuovamente turbata dall'incontro con il critico cinematografico Mario Bernardini che lo invita a riaprire il caso dell'omicidio di Carmen Mercadante, apparentemente già risolto da alcuni colleghi e dall'onnipresente dottoressa Bonamico, il suo magistrato del cuore. Il poliziotto, spalleggiato dal fidato Quadrini, raccoglie la sfida del critico e inizia la sua personale battaglia per assicurare alla giustizia il vero colpevole di quel delitto, senza immaginare che finirà dentro una storia più grande di lui, in cui quell'omicidio è solo la piccola tessera di un grande puzzle. 
Mario Bernardini, dopo l'iniziale coinvolgimento in quella vicenda, sarà costretto ad affrontare un subdolo nemico senza volto che lo renderà, per una volta, fragile e indifeso.

Mentre Parigi è vittima degli attentati del novembre 2015, anche il commissario Crema dovrà confrontarsi con la ricerca delle radici del male, nel tentativo di comprendere quale sia l'obiettivo finale di chi decide di cambiare la società ignorando le “armi” della democrazia. 


L'autore.
Rocco Ballacchino.  Laureato in Scienze della comunicazione, ha curato la sceneggiatura dei cortometraggi Poison (2009) e Doppio Inganno (2010). È autore dei gialli, editi da Il Punto - Piemonte in Bancarella, Crisantemi a Ferragosto (2009), Appello mortale (2010) e Favola Nera (2012), quest'ultimo scritto a quattro mani con il giornalista Andrea Monticone. I suo ultimi noir, Trappola a Porta Nuova, Scena del crimine-Torino piazza Vittorio e Trama imperfetta-Torino piazza Carlo Alberto sono stati pubblicati dai Fratelli Frilli Editori (2013-2015). È tra i fondatori del collettivo di scrittori ToriNoir con cui ha pubblicato
la MemoNoir2016 e l’antologia di racconti La morte non va in vacanza (2015 Golem Edizioni).
Il suo sito è www.roccoballacchino.it
 

Anteprima: "Legione magica" di Anonima Strega



Cari lettori, oggi vi segnalo l’uscita del sequel di “Spettabile Demone” che si intreccerà con i personaggi della trilogia “Le spose della notte.” Si tratta di una storia autoconclusiva incentrata su una nuova coppia, ma chi ha letto il Demone e le Spose comprenderà al meglio il retroterra degli altri personaggi


Legione magica
di Anonima Strega


Data di uscita: 11 novembre 2016
Prezzo: 1,99 euro
Genere: urban fantasy/paranormal romance
Editore: self
Numero di pagine: 170/180.



Dodicimila anni. Un amore oltre la morte. E una promessa da mantenere…
Torna Damien di Spettabile Demone ma dovrà vedersela con Jeremiah delle Spose della notte!

Maya è sul tetto di un palazzo, non ha più nulla da perdere, ed è decisa a farla finita. L’apparizione di un uomo bellissimo dalle ali piumate la distrae dal suo proposito e la trascina in un vortice di passione e visioni che al risveglio la lascia senza memoria. 
Così la rinviene Damien, demone caduto dal passato discutibile e un gran caratteraccio, che si ritrova tuttavia costretto a portarsela dietro in un mondo di creature magiche di cui Maya mai avrebbe immaginato l’esistenza. Entrambi sono interessati a rintracciare l’essere che si è dileguato sul tetto: Damien perché potrebbe guadagnare la redenzione, seppur a costo di vincolarsi ai servizi segreti magici guidati dal potente Magus Jeremiah; Maya perché capisce a poco a poco di non essere la comune mortale che ha sempre creduto, e di essere legata da un ciclo di reincarnazioni irrisolto a questo misterioso Seth di Atlantide, che non pare intenzionato a farsi ritrovare...
L'autore.
ANONIMA STREGA crede fermamente che gli elementi del creato siano guida e strumento, sia per le streghe, sia per i protagonisti di avventure d’amore paranormali, come quelli della trilogia “Le spose della notte” e dei romanzi “Spettabile Demone”, “Il Diavolo e la Strega” e “L’Alchimista Innominato.” In una vita precedente ha già avuto a che fare con i libri, ma i vaghi ricordi sono perlopiù negativi, e per libertà di movimento si dichiara disinteressata a qualsiasi proposta editoriale. Il suo antro è situato in un luogo  nascosto, custodito da una gatta nera d’angora e una coppia di anziani troll norvegesi. Da lì dispensa consigli magici attraverso anonimastrega.blogspot.it 

La letteratura su calze, orecchini, guanti, cravatte, leggins...




Donne amanti della lettura, è probabile che abbiate visto anche voi, come me, in giro per il web "leggins e calze letterarie"; io li trovo carinissimi!!!


-


.



il piccolo principe sui leggins 

poesie (Dickinson)


Ma volendo possiamo arricchire il guardaroba con le sciarpe!


Alice in the wonderland

Jane Austen

persuasione


E le scarpette? Sì, ok non è più tanto il periodo, ma non potevo ignorarle ^_^




Guanti!





Qualche orecchino da abbinare? :-D

.



Tranquilli, ce n'è anche per i maschetti ^_^

Cravatte!!


giulio verne





Fatevi un'idea spulciando in questo sito: https://www.etsy.com/shop/colinedesign







Siti da cui ho preso le immagini:

http://www.quirkbooks.com
culturenlifestyle.com
New York Daily News
tartx.com
Cyberoptix

giovedì 3 novembre 2016

Segnalazioni: MEGLIO SINGLE CHE MALE ACCOMPAGNATA // RITROVIAMOCI ALLA FINE DEL MONDO di Angelica Romanin



Giornata piena di cose da fare, ma non potevo terminarla senza parlarvi due libri di un'autrice esordiente.


Prima di farvi conoscere le trame di questi due libri, vi segnalo le Pagine FB dei romanzi:





MEGLIO SINGLE CHE MALE ACCOMPAGNATA
di Angelica Romanin


              EDITORE: GIRALDI

 SINOSSI

Dopo una lunga convivenza lui se n’è andato. Fino al giorno prima lo sopportavi a malapena, ma improvvisamente eccolo diventare il più desiderabile degli uomini. 
Non importa se per colpa sua ti sei trasformata in una donna fragile e lamentosa, se per colpa sua sono anni che soffri di depressione e attacchi di panico…importa solo che lui non ti molli, che continui a distribuirti poche briciole di affetto in cambio di tutta la tua autostima e del rispetto per te stessa. 
Dopotutto chi desidera stare solo e ricominciare la lunga e faticosa ricerca dell’anima gemella tra brevi flirt e cocenti delusioni? 
Fortunatamente, nonostante tutti i tuoi piagnistei, lui ti molla lo stesso e allora ecco che la depressione come per incanto scompare, nuovi amici compaiono all’orizzonte e tu ti chiedi se forse non sia meglio essere single che male accompagnata…”


BIOGRAFIA
Angelica Romanin vive a Ferrara. Dopo aver conseguito il diploma in lingue si è iscritta alla facoltà di biologia che ha frequentato fino a quando una forte depressione, aggravata da frequenti e invalidanti attacchi di panico, l’ha costretta a congelare tutti i suoi progetti. Dopo otto anni di terapia su sé stessa ha potuto finalmente riprendere in mano la sua vita. Attualmente si occupa di restauro e decorazione. Questo suo primo libro nasce dalla voglia di raccontarsi senza prendersi troppo sul serio, riuscendo anzi a ridere delle proprie disavventure.



CITAZIONE PREFERITA TRATTA DAL LIBRO:

“...lui è un idiota pieno di sé, egoista e insensibile ma VIVA L'AMORE! Quando ci sono il mantello e il cavallo bianco chi se ne frega se l'individuo vestito d'azzurro è una clamorosa testa di cazzo?”



Il secondo libro  partecipa al concorso #loveselfforbutterfly.


RITROVIAMOCI ALLA FINE DEL MONDO


Ed. Giraldi
Nella vita si sa, nulla è scontato. Non lo è il posto di lavoro, non lo è il nostro rapporto e non lo è nemmeno la nostra indipendenza.

Di colpo ci si può ritrovare a dover ricominciare tutto da capo, partendo proprio dal luogo che con tanta fatica ci eravamo lasciate alle spalle: la casa materna dove ad attenderci, smaniose di risolvere tutti i nostri problemi, ci sono una madre catastrofista, una nonna diabetica con la mania dei dolci e una sorella piantagrane.

A complicare il tutto aggiungiamo un estate che più piovosa non si era mai vista, un inverno da brividi e un bel terremoto primaverile. 
La natura, così come la nostra vita sembrano impazzite e ci si ritrova a fare i conti con le nostre insicurezze e le nostre paure, consolati unicamente dalla consapevolezza che peggio di così non potrà proprio andare...o forse si, visto che siamo nel tanto atteso 2012, l'anno designato dai Maya per la fine del mondo...



UN PICCOLO FRAMMENTO:

“...con le nostre belle tisane fumanti in mano, accoccolati sul divano mentre fuori diluvia, ci sentiamo già meglio. Non c'è niente di più confortante di una bella tazzona bollente fra le mani quando il mal tempo imperversa fuori casa e nella tua vita.

La situazione, tutto sommato non è così tragica, il lavoro non va? Amen...che posso farci? Non ho uno straccio di uomo che mi considera? Pazienza, mi comprerò un vibratore... Insomma le soluzioni ci sono, si possono trovare, e se proprio non si trovano chi se ne frega? Ridiamoci su e andiamo avanti, si può essere felici anche se il lavoro non è quello dei nostri sogni, se la nostra casa è grande quanto una scatola di sardine, se siamo ormai irrimediabilmente single da talmente tanto tempo che la daremmo ad uno stupratore seriale se ci garantisse cinque minuti buoni di coccole...”

Novità Emma Books: LA BAMBINA-FIORE di R. Calabrò & E. Malagoli



Una bella novità Emma Books:

LA BAMBINA-FIORE
di Rossella Calabrò, Elena Malagoli   


Editore: Emma Books
Collana: LIFE
Formato: L
Prezzo: €4,99
in tutte le librerie digitali
llaria non parla, non si muove, non vede, non comprende. Però una carezza può farla sbocciare in un sorriso di rugiada. Il canto di un uccellino sa germogliare nel suo cuore e farsi mondo. Ilaria è affetta da grave cerebrolesione. Ilaria è la principessa del Regno Vegetale. Ilaria è una bambina-fiore, ha radici profonde e tenaci, eppure un colpo di vento può dilaniare i suoi petali, strapparla dal suo silenzioso regno e far gridare i cuori.

Questo libro è la storia vera, profonda, sincera fino a diventare spiazzante, di una madre e della sua bambina-fiore. Degli anni del loro amore lento a germogliare, difficile da coltivare, ma rapido a trasformarsi in puro sgomento. In rifiuto, senso di colpa, smarrimento, in una disperazione che ha il colore del buio e l’odore del gelo.

Ma il sole accarezza piano, col suo calore, la bambina-fiore e sua madre. Splende sulla loro forza e soprattutto sulla loro fragilità. Una fragilità preziosa e fertile. Perché forse è proprio da lì che occorre ricominciare a seminare. E il miglior nutrimento è il sorriso.

Autrici.
Rossella Calabrò ha scritto questo libro a quattro mani con Elena Malagoli, counselor sistemico relazionale e mamma di Ilaria, la bambina-fiore.

mercoledì 2 novembre 2016

Segnalazione: L'ARBITRO ARCOBALENO di Nicola Bignasca



Lettori, vi segnalo un romanzo uscito a fine settembre per l'editore svizzero Fontana Editrice (e in ebook su Amazon KDP):

L'ARBITRO ARCOBALENO 
di Nicola Bignasca


Andrea Barbuti è un giovane arbitro di calcio. Rigoroso e intransigente ai limiti dell’arroganza, reprime il gioco duro e il linguaggio offensivo a suon di cartellini rossi.
Invitato ad arbitrare la squadra in cui giocava prima di ritirarsi per un grave infortunio ritrova, a otto anni di distanza, l’allenatore che, con metodi impregnati di denigrazione e intolleranza, ha cercato di trasformarlo in un “vero maschio” e di allontanarlo dalle tentazioni di una relazione omosessuale.
Con l’aiuto degli amici d’infanzia, Andrea chiarisce finalmente la dinamica del suo infortunio e, grazie a un’arte marziale, sperimenta una nuova via per promuovere i valori dello sport.

Una storia di machismo che va a intaccare il sano agonismo sportivo, un’omofobia diffusa che guasta lo spirito di squadra, un nuovo sguardo sui giovani calciatori che suggella la vittoria del rispetto nello sport.


Del romanzo hanno detto:


«Un romanzo corale che riafferma come il calcio è uno sport di squadra e, per funzionare, deve poter contare sul contributo di giocatori, allenatore, arbitro, dirigenza e genitori. Solo chi lavora in sinergia, raggiunge buoni risultati. Una lettura consigliata a chi ama il calcio e la vita.»  -  Vladimir Petkovic, allenatore della squadra svizzera di calcio

«Una bella storia che tratteggia con sensibilità la figura di un arbitro che  trova una via personale per promuovere il rispetto sui campi da gioco. Una lettura stimolante per chi considera il fair play un valore fondamentale dello sport.»  -  Massimo Busacca, capo degli arbitri FIFA

ZOO BOOK TAG



Cari lettori che amate i booktag!!
Ne ho trovato un altro molto carino sul blog "Happy Red Book" di Lady Debora.

Come sempre, se vi piace, lasciatemi pure le vostre risposte o i link dell'eventuale post sul vostro eventuale blog, e verrò a leggervi ^_^



1 ELEFANTE: un libro enorme e pesante, tanto pesante che faticate a reggerlo fra le mani.

Ma... tipo un'enciclopdia? No perchè difficilmente me la metto in borsa, eh!
Battute a parte, non ho mai letto libri (esclusi quelli scolastici/universitari) talmente grossi da essere scomodi da reggere, però attualmente sto leggendo A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE di Grossman che con le sue 50 pp mi riempie la borsa.

2 VOLPE: un libro con un personaggio geniale.

IL CONTE DI MONTECRISTO di Dumas. perchè Edmond Dantes è geniale, ma non solo: è carismatico, colto, pieno di fascino... Un personaggio letterario che amo moltissimo e che ha dimostrato genialità e pazienza nell'organizzare la propria vendetta.

3 TARTARUGA: un libro con cui hai fatto fatica a ingranare ma che poi ti è piaciuto.

IL SIGNORE DEGLI ANELLI di Tolkien: lo so che è un capolavoro, ma io ho faticato a terminarlo perchè la narrazione, con le sue tante (troppe...) descrizioni mi distraevano; però una volta ingranata la marcia, ho proceduto più speditamente e anzi, arrivata all'ultima pagina, ho pensato che Frodo, Aragorn e tutto gli altri un po' mi sarebbero mancati

4 CANE: un libro che parla di fedeltà.

IL GATTO CHE AGGIUSTAVA I CUORI di R. Wells: tanta tenerezza per questo gatto che, a differenza di ciò che si dice sulla razza felina, resta fedele ai suoi tanti padroncini temporanei per portar loro serenità.

5 LUCERTOLA: un libro da leggere sotto l'ombrellone.

Cosa c'è di meglio di un giallo DOC, tipo "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie?

6 PINGUINO: un libro da leggere sotto la neve.

"Pagine d'amore" di Karen Kingsbury: vi scalda il cuore con la sua dolcezza e i suoi buoni sentimenti.

7 SOGLIOLA: un libro ultra sottile.

HEY MONDO, ESISTO ANCHE IO di Viviana Rizzo: è una raccolta di pensieri e aforismi di una mia giovane amica che ama scrivere; breve ma significativa!

8 LEONE: un libro che parla di forza.

L'AMORE GRAFFIA IL MONDO di U. Riccarelli: la sua protagonista, Signorina, è un esempio donna forte, determinata, pronta a combattere per la felicità sua e dei suoi cari.

9 LUPO: un libro che parla di solitudine.

RIFLESSI IN SOLITUDINE di F. Voi: penso a questa piccola raccolta di poesie che ha come tema proprio la solitudine e tutti i diversi stati d'animo ad essa collegati.

10 CAVALLO: un libro ambientato in un ranch o che parli di cow-boy.

IL SAPORE DEL PROIBITO di C.B.C.: è l'unico romanzo con queste caratteristiche che mi è venuto in mente, perchè ambientato in una fattoria.

11 PICCIONI: un libro che parla d'amore.
Eh quanti ce ne sono! Però cito IL PRIMO ULTIMO BACIO di A. Harris: una storia d'amore dolce, commovente, forte.

12 CAMALEONTE: un libro con un personaggio un po' sfigato che cerca di mimetizzarsi con la massa.
NOI SIAMO INFINITO di S. Chbosky. Charlie non è propriamente sfigato; è solo un po' timido e imbranatino, ma fa tanta simpatia!!

13 SQUALO: un libro pauroso.

Io non leggo libri paurosi perchè sono IO paurosissima, ma un horror che ho apprezzato è stato LE TREDICI di Susie Moloney.

14 DELFINO: un libro che parla di mare o ambientato negli abissi.
Beh, non ho dubbi: OCEANO MARE di Baricco. Il mare è il protagonista di questo libro.

15 PAPPAGALLO: un libro con un personaggio petulante e che vi ha dato un po' sui nervi.
Pereira, col suo ripetere in modo ossessivo "sostiene Pererira". >_<

16 ORNITORINCO: un libro strano.

Volevo passare e non rispondere perchè "strano" è un aggettivo che può voler dire tutto o niente, ma poi sbirciando nella lista di libri recensiti, mi è balzato agli occhi un libro che, appena terminato, mi ha lasciata insoddisfatta, ha provocato in me una smorfia e mi ha fatto pensare: e quindi? L'INFILTRATO di K. Slaughter.

17 CERBIATTO: un libro che parla di orfani
Mi viene subito in mente LA BAMBINA NUMERO 8 di K. van Alkemade, che parla di orfani purtroppo non trattati benissimo...

18 PESCE PAGLIACCIO: un libro divertente.
Con la Kinsella andate sul sicuro! Ma anche con i libri su Bridget Jones.

19 SAN BERNARDO: un libro che parla di un salvataggio.
INFINITO+1 di A. Harmon: non mi vengono in mente salvataggi in senso letterale, così ho pensato ad un sa a Finn Clyde, che salva Bonnie da un probabile suicidio, ma poi il loro amore salva entrambi da una vita dolorosamente legata a un passato ingombrante.

20 CICOGNA: un libro che parli di nascite.

MADRE DEL RISO di R. Manicka, perchè essendo un romanzo che attraversa più di una generazione inevitabilmente qualcuno che nasce c'è ^_-



VI PIACE QUESTO TAG?
SU, NON LASCIATEMI DA SOLA CON LE MIE RISPOSTE! *_*

martedì 1 novembre 2016

Bilancio letture del mese di ottobre 2016



Quali sono le mie e le vostre letture di ottobre? Quale libro ci ha colpito di più e quale di meno?

Ecco il mio monthly recap ^_^

Ahimè tapina, la Reading Challenge 'sto mese non ha fatto progressi; ormai mancano quattro obiettivi, di cui uno in lettura. Dovrei farcela per la fine dell'anno!


post iniziale



13. Uno dei finalisti del Campiello 2016

27.Un libro di un autore africano


34. Un libro che avevi interrotto

  • A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE di Grossman (IN LETTURA)


35. Un libro scelto tra i 12 finalisti del premio Strega 2016


-


Ma passiamo ai libri letti e recensiti sul blog.

  • "BRIDGET JONES'S BABY. I diari" di Helen Fielding (RECENSIONE): la mattacchiona, sorprendentemente tenerona, spontaneamente imbranata, deliziosamente autoironica Brudget sta per diventare mamma! L'unico inghippo è che non sa, tra Darcy e Cleaver, chi sia il papà del nascituro. Il quarto libro della serie fa sorridere con le sue tante gag e i suoi personaggi strampalati e sopra le righe.
  • SICILIA TERRA BRUCIATA di Vincenzo Maimone (RECENSIONE): una cittadina siciliana la cui placida vita viene sconvolta da una serie di efferati e truculenti omicidi che costituiranno un grosso grattacapo per il commissario Costante e un insospettabile pericolo per il suo amico, il professor Tancredi Serravalle.
  • 60 GIORNI PER DIRE SI' di Francesca Santangelo (RECENSIONE): un bel romance ad alto tasso di romanticismo, una favola moderna ambientata a New York che regala emozioni, perchè l'Amore è così: complicato, a volte difficile da vivere ma necessario per renderci davvero felici e appagati!
  • LA STRADA NELL'OMBRA di Jennifer Donnelly (RECENSIONE): romanzo per ragazzi che regala emozioni, suspense e avventura grazie a uno sfondo suggestivo e misterioso, a un intreccio ricco di colpi di scena, ai tanti momenti resi dinamici e attraversati da una bella tensione narrativa grazie a un tocco di "giallo", e soprattutto grazie ad una protagonista che, per quanto molto giovane, rivela una personalità caparbia, determinata, coraggiosa e uno spirito nobile, alla ricerca di giustizia e libertà.
  • L'UCCELLO DEL TUONO di Valentina Marcone (RECENSIONE). Amore, passione, litigi, avventura: ritroviamo in questo terzo capitolo della serie la giovane Furia Deva, impegnata  non solo a gestire i suoi rapporti con i tre baldi vampiri che l'hanno cresciuta, e in primis col consorte Gabriel, ma ancor di più a gestire se stessa, i suoi istinti, le capacità ma anche i limiti che la riguardano (e che spesso la scoraggiano), per non parlare poi dei nemici numero 1: i licantropi!
  • IL BUIO DENTRO di Antonio Lanzetta (RECENSIONE)  è un thriller coinvolgente che, muovendosi su due diversi piani temporali distanziati da trentuno anni, racconta una storia di amicizia, di tradimenti, di brutti ricordi e incubi che vanno affrontati per giungere alla risoluzione di misteriosi e crudeli omicidi.

Tra questi è difficile eleggere il preferito perchè sono state tutte belle letture, ma dovendo costringermi alla scelta, direi "La strada nell'ombra" della Donnelly e "Il buio dentro" di Lanzetta, che mi hanno coinvolta nella lettura e di cui ho divorato le pagine.


Attualmente ho in lettura:

  • A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE di David Grossman (sono a metà; scorre, lo stile è trascinante, è solo che è corposo ^_^);
  • I COLORI DELLA NEBBIA di Mary e  Frances Shepard (sono a metà di questo piacevolissimo romance storico);
  • sono alle primissime pagine di IL SEGRETO DI LUCA di Silone.


Per quanto concerne i film, di rilevante vi segnalo: 


  • I NOSTRI RAGAZZI di Ivano De Matteo (RECENSIONE)cosa è disposto a fare un genitore pur di proteggere il proprio figlio? Film attualissimo, realistico, coinvolgente dal punto di vista emotivo grazie a un cast eccellente che restituisce allo spettatore tutta la fiumana di emozioni contrastanti provata dai genitori, nella loro diversità caratteriale.
  • LA VERITA' STA IN CIELO di Roberto Faenza (RECENSIONE): film d'inchiesta che ruota attorno al caso Emanuela Orlandi, cittadina vaticana misteriosamente scomparsa nel giungo del 1983; senza pretendere di dare LA risposta al mistero Orlandi, questo film credo costituisca un tentativo, doveroso, di far aprire gli occhi (o di ricordare, se preferite) di più persone possibili su realtà poco pulite presenti nel nostro Paese, che vedono intrecciate criminalità, istituzioni politiche e religiose.
  • GOSFORD PARK di di Robert Altman (RECENSIONE): bellissimo film che, seguendo le orme di una commedia teatrale e procedendo con un ritmo volutamente pacato e indolente, ci dà il ritratto di un piccolo angolo dell'Inghilterra degli Anni '30 del Novecento, popolato da personaggi frivoli, apatici, pettegoli - appartenenti a due opposte classi sociali - che non si smuovono davanti a nulla, presi come sono dai propri egoismi ed interessi.


Articoli in rilievo:



ED ORA TOCCA A VOI!
SE VI VA, DITEMI NEI COMMENTI COME SONO ANDATE LE VOSTRE LETTURE, SE QUEL CHE AVETE LETTO VI E' PIACIUTO O MENO, 
E QUALI LETTURE VI ASPETTANO!  




Recensione film: GOSFORD PARK di Robert Altman



Un bellissimo film che, seguendo le orme di una commedia teatrale e procedendo con un ritmo volutamente pacato e indolente, ci dà il ritratto di un piccolo angolo dell'Inghilterra degli Anni '30 del Novecento, popolato da personaggi frivoli, apatici, pettegoli - appartenenti a due opposte classi sociali -, che non si smuovono davanti a nulla, presi come sono dai propri egoismi ed interessi.


GOSFORD PARK


USA 2001
Genere: Drammatico
durata 137'

Regia di Robert Altman

Con Michael Gambon, Kristin Scott Thomas, Jeremy Northam, Maggie Smith, Ryan Phillippe, Clive Owen, Helen Mirren, Emily Watson



Gosford Park è una bellissima tenuta di campagna, appartenente a sir William McCordle e a sua moglie Sylvia.
La coppia organizza una festa destinata a durare tutto il weekend, alla quale partecipano diversi amici, indolenti e superficiali come loro: c'è una contessa, un eroe della Prima guerra mondiale, un idolo delle folle e il produttore americano dei film di Charlie Chan sono gli ospiti che affollano la villa, e ciascun ospitato porta con sè il proprio domestico/valletto di fiducia. 

Le giornate nella prestigiosa e antica dimora si susseguono lente, tra le chiacchiere e i pettegolezzi dei ricchi padroni e dei loro indaffaratissimi domestici, che mentre ottemperano ai servizi richiesti, tendono le orecchie per sapere i fatti e gli intrighi dei loro signori, da cui vengono trattati con tanta sufficienza.

Tutto sembra procedere per il verso giusto, fino a che non viene commesso un omicidio.

L'immensa e austera villa inglese, sempre poco illuminata al suo interno (come a voler essere quasi complice dei segreti e dei piccoli grandi tradimenti che avvengono tra le sue mura, coprendoli e dando loro un'aura di mistero), fa da palcoscenico a queste due categorie di attori: i nobili, spocchiosi, che si guardano tra loro con diffidenza si relazionano con i domestici con superiorità, e questi ultimi, che sanno di essere chiamati ad obbedire, riverire e servire i loro padroni, ma poi nei confronti degli stessi nutrono svariati sentimenti, e non sempre positivi.

Tra i due ceti sociali c'è una differenza abissale, ed è in questo ambiente solo apparentemente rilassato che  ci scappa il morto.

Una sera, mentre gli invitati giocano a bridge e ascoltano uno di loro cantare e suonare al pianoforte, sir William, il padrone di casa, viene silenziosamente ammazzato; la stessa servitù, divertita e intrattenuta dalla musica che viene dal salotto, non veglia sulla casa e non s’accorge di niente. 

Ma un urlo squarcia la lieta atmosfera quando viene ritrovato il cadavere riverso sulla scrivania e con un coltellaccio da cucina conficcato nel petto.

Chi è stato? 
Tra loro si nasconde un omicida e immediatamente viene chiamato il commissario di polizia, che con apparente leggerezza inizia a far domande a tutti.

La cosa che stupisce e fa quasi sorridere, dando una velata ironia a una commedia che dovrebbe tingersi di giallo, è la consapevolezza che il morto non abbia sconvolto praticamente nessuno, in primis la moglie.

E' come se tutti si aspettassero che William dovesse essere ammazzato...
Forse perchè conoscono il passato di quest'uomo, sanno che non è proprio limpido e che qualcuno potrebbe avercela con lui?

Giunte alle ultime battute, scopriremo cosa è successo ma senza clamori, anzi quasi in sordina, perchè di per sè l'assassinio non è al centro del film, che si sofferma piuttosto sulle dinamiche relazionali tra tutti gli abitanti della casa.
Mi incanta l’ambientazione inglese, piovosa, malinconica, cosi come mi piacciono le storie caratterizzate da 
intrecci, segreti, misteri (un po' in stile "Dowton Abbey"),
collocate in un luogo "chiuso", dal quale non è possibile sfuggire, fatto che riveste un'importanza simbolica rilevante e che mi ha ricordato i romanzi gialli di Agatha Christie.

Sono tanti i personaggi che compaiono su questo palco, pochi spiccano per personalità, visto che la maggior parte sono anonimi, pigri, superficiali: il vivace produttore cinematografico americano col suo valletto e le due domestiche, Mary ed Elsie, la prima per la sua innocenza e, allo stesso tempo, la caparbietà nel voler capire chi sia l'assassino; la seconda perchè riesce ad uscire dalla villa con la prospettiva di una nuova vita.

Molto bello, un gioiellino, mi è piaciuto tanto e lo consiglio, soprattutto se gradite, come me, i film in cui ci sono servi e maggiordomi costretti al silenzio davanti ai loro padroni, dei quali conoscono vita morte e miracoli.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...