venerdì 18 gennaio 2013

Narrando l'Oriente: Amy Tan


autori dell'Est


A. Tan

Amy Tan è nata nel 1952 a Oakland in California da genitori cinesi, dopo un breve soggiorno in Svizzera si è laureata in linguistica all'Università di San José e attualmente vive a San Francisco. Meglio nota come romanziera per adulti, si dedica anche ad altri tipi d'intrattenimento. 
Ecco un campionario delle sue molteplici attività: musica, come cantante con i Rock Bottom Remainders, una band costituita da scrittori di successo; alta cultura: insieme all'orchestra sinfonica San Francisco Symphony per una lettura musicata dei suoi scritti;film: La riduzione cinematografica del suo primo romanzo Il Circolo della Fortuna e della Felicità, ha incontrato un buon successo di pubblico ed è uscito nel 1993 con la regia di Wayne Wang; letteratura per l'infanzia: ha scritto due libri per bambini, fra cui Il Gatto Sino-Siamese, storia di un gattino irriverente.

Vediamo alcune opere.

Il circolo della fortuna e della felicità
Ed. Feltrinelli
Traduzione: Marisa Castino Bado
Collana: Universale Economica
Pagine: 276
Prezzo: Euro 8,5
2001
IL CIRCOLO DELLA FORTUNA E DELLA FELICITA'

In breve
Le contraddizioni tra l'appartenenza ad una famiglia cinese e la vita americana: quattro madri emigrate dalla Cina e le loro quattro figlie nate in California. Un rapporto difficile si tramuta, alla morte di una delle donne, in profondo amore e comprensione, attraverso un racconto intessuto di flashback. Primo romanzo dell'autrice e best-seller da cui fu tratto anche un film.


Il libro
"Mio padre mi ha chiesto di essere il quarto angolo al Joy Luck Club. Devo sostituire mia madre il cui posto al tavolo del mah-jong è rimasto vuoto da quando è morta, due mesi fa." Inizia così il racconto di Jing-mei Woo, una delle quattro giovani cinesi nate in California, figlie di quattro madri emigrate negli Stati Uniti negli anni quaranta e divenute compagne di mah-jong a San Francisco. La storia corale delle otto donne, tutte impegnate nella difficile costruzione di un'identità in equilibrio tra passato e presente, si svolge tra ricordi e flashback. Emergono le contraddizioni tra l'appartenenza a una famiglia cinese e la vita americana; i rapporti conflittuali ma fatti anche di profondo amore tra madri e figlie; le motivazioni dei sacrifici compiuti dalle madri per trasmettere la propria esperienza e la propria forza alle figlie, e le ribellioni delle figlie ai desideri delle madri, i loro diversi ideali, le nuove speranze. E se prima dominavano incomprensione e disinteresse per i rispettivi sentimenti, con il tempo Jing-mei comprenderà l'amore della madre Suyuan che la spronava sempre alla perseveranza, all'ottimismo, a dare il massimo per avere il meglio, proprio per evitare alla figlia le tragedie che a lei erano toccate in passato, quando si trovava ancora in Cina.



la figlia dell'aggiustaos...
Ed. Feltrinelli
Traduzione: L. Noulian 
Collana: Universale Economica
Pagine: 344
Prezzo: Euro 8,5
2004
LA FIGLIA DELL'AGGIUSTAOSSA


In breve
La San Francisco di oggi e un villaggio cinese all'inizio del Novecento. Un rapporto difficile tra madre e figlia, un confronto doloroso tra due culture profondamente diverse trovano un punto di equilibrio nel desiderio di una conoscenza reciproca.


Il libro
LuLing e Ruth. Madre e figlia. Cina e Stati Uniti. Due persone, due mondi si affrontano in un delicato arazzo di affetti e rancori.
Ruth, quarantasei anni, è cinese solo nelle fattezze: la sua professione, la lingua, il modo di interpretare la realtà sono quelli di un’americana di oggi. LuLing, ha più di settant’anni. La tragica occupazione nipponica precedente la Seconda guerra mondiale e una serie di disgrazie familiari l’hanno costretta a lasciare il suo paese. Pur avendo vissuto per mezzo secolo negli Stati Uniti, è profondamente legata alla terra d’origine. Le sue paure, le ansie e le superstizioni sono ancora quelle di una figlia dell’Impero Celeste.
LuLin è sola ma è troppo orgogliosa per chiedere aiuto, si mantiene con un povero sussidio e comincia a mostrare i segni del morbo di Alzheimer: fughe improvvise, comportamenti irrazionali, un disordine mentale che la porta a confondere il presente con le tristi vicende del passato. Colpita da questa circostanza, Ruth decide di far tradurre dal cinese un manoscritto che, anni prima, la madre le aveva affidato pregandola di leggerlo (cosa che lei aveva sempre rinviato fino a dimenticarsene), per avvicinarsi al suo passato. E, in effetti, il passato è colmo di sorprese.


Perché i pesci non affoghino
Ed. Feltrinelli
Traduzione: L. Noulian 
Collana: Universale Economica
Pagine: 448
Prezzo: Euro 12
2006
PERCHE' I PESCI NON AFFOGHINO

In breve
Si può continuare a esser vivi anche da morti? Bibi Chen, un’antiquaria di origine cinesi, muore a San Francisco in circostanze misteriose. Bibi vede tutto, compreso il proprio funerale e i dodici amici che avrebbe dovuto guidare in un viaggio in Cina e in Birmania…


Il libro
“Nascondevo i miei sentimenti più profondi così bene che finii col dimenticare dove li avevo messi”

Si può continuare a essere vivi anche da morti? Evidentemente sì. Bibi Chen, un’antiquaria di origini cinesi, è morta a San Francisco in circostanze misteriose. Bibi ricorda tutto, ma non il proprio decesso sul quale indaga la polizia. Bibi vede tutto, compreso il proprio funerale e gli amici affranti, fra cui i dodici che avrebbe dovuto guidare in un viaggio culturale in Cina e Birmania da lei stessa organizzato. Bibi sente tutto, a tratti anche i pensieri altrui. Sono “i doni del Buddha”, quasi una compensazione della fisicità perduta. I dodici amici decidono di partire ugualmente e Bibi li accompagna, aleggiando sui loro passi, a loro insaputa, proteggendoli come può. Costretti a lasciare la Cina prima del previsto per i guai provocati dalla loro ignoranza di turisti occidentali privi di una guida adeguata, arrivano in Birmania e, la mattina di Natale, si verifica un altro evento strano e inquietante: undici dei dodici viaggiatori s’imbarcano per una gita sul Lago Inle e spariscono. Un romanzo avvincente che, sotto l’apparente bonomia, non risparmia nessuno: né l’autoritarismo dei regimi illiberali né l’individualismo narcisistico del nostro mondo.



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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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