martedì 3 settembre 2013

Recensione: OMBRA BIANCA di Cristiano Gentili



Altra recensione in arrivo!!
Questa volta cambiamo genere: non è un giallo e non è ambientato nel Medioevo.
E' una storia molto molto aderente alla realtà, ambientata nei nostri giorni ma che risente di mentalità che attribuiremmo al Medioevo....!
Tempo fa, qui su Chicchi, vi avevo presentato un libro particolare, che tratta una tematica su cui finora non mi ero mai soffermata e di cui non avevo mai letto: l'albinismo tra gli africani.
Il libro in questione è:


OMBRA BIANCA
di Cristiano Gentili

Edizioni Ota Benga
320 pp
10 euro (cartaceo)
2.99 euro (e-book)
Trama

C’è un luogo nel cuore dell’Africa, dove non arrivano gli echi chiassosi del turismo, dove non ci sono resort né safari per viaggiatori in cerca di avventura, dove un giorno una giovane donna posa sulle ginocchia di un uomo europeo una neonata dai lineamenti africani ma dalla pelle bianca come il latte.
Lui è un ricco proprietario di una miniera d’oro, discendente di coloni inglesi. Lei è una bambina africana albina, un’anomalia per i suoi conterranei.
Entrambi lottano per sopravvivere in un ambiente ostile fino a quando, per un capriccio del destino, le loro vite s’intrecceranno in una spirale di dipendenza reciproca dove la posta in gioco è la vita stessa.
È l’inizio di un’avventura in cui saranno messi a confronto amore e odio, emarginazione e riscatto, magia nera e fede.
Un viaggio nell’Africa misteriosa e nei meandri delle più intime emozioni umane, sullo sfondo di una cultura strangolata da un capitalismo senza morale che affonda le sue radici nel colonialismo moderno.

Per leggere l’anteprima di circa 40 pagine del romanzo su questo sito clicca qui.


il mio pensiero

Ombra bianca narra una storia di amore e di paura, di ignoranza e superstizione ma anche del desiderio di poter sconfiggere tutto questo e poter vivere una vita .... "normale".
La protagonista è la piccola Adimu, un bimba africana il cui destino sembra segnato dal colore della propria pelle.
Se al di fuori del "continente nero", ancora oggi (ahnoi, che vergogna) i neri vengono visti con un occhio strano, percepiti comunque come diversi dai "bianchi", all'interno però della società africana, è il bianco ad esser visto con diffidenza.
Adimu è albina; ha la pelle bianca, i suoi capelli sono biondissimi.....
Embulamaro, Zeru zeru. Sono le parole che designano il bambino strano, quello nato con la pelle bianca.
Zeru zeru: una semplice parola che reca con sè tutta la drammaticità dell'essere additati come esseri maledetti, da isolare, anzi uccidere, salvo diverse "disposizioni" da parte degli Spiriti del villaggio.
Adimu viene immediatamente percepita come una disgrazia in casa sua: una bambina bianca è simbolo di sciagura, per la famiglia: il padre la disprezza e addossa ogni colpa alla moglie che, a sua volta, rifiutata dal marito, nutrirà subito odio e rigetto per questo piccolo essere che ha la pelle sbagliata.
La sola persona di famiglia che l'accoglierà e l'amerà, proteggendola come può dalle cattiverie, dall'indifferenza, dalle superstizioni assurde di un popolo che non sa, non conosce altro che le proprie tradizioni, le proprie usanze, i propri riti, è la nonna paterna Nkamba.

.
Adimu cresce isolata, con la nonna, non potendo stare con la sua famiglia e con gli altri bambini; nessuno la vuole e tutti la additano come diversa, la disprezzano, non la sentono e non la vedono come una di loro.
Adimu non comprende perchè lei non possa essere accettata e amata come gli altri, non capisce perchè non possa essere coccolata da mamma e papà, giocare con i fratelli....
Eppure Adimu sa di essere una bimba sveglia e intelligente; solo che è bianca.... E' forse un delitto avere una pelle diversa?
Beh, certo, quando tutti sono scuri e tu sei l'unica chiara... qualche dubbio viene....!
Se poi non ti vien data alcuna spiegazione sufficiente, la confusione è inevitabile

Ma un giorno Adimu conosce una coppia, un uomo e una donna, con la pelle come la sua: bianca.
La comunità li chiama wazungu, uomini bianchi.
Sono due europei belli, giovani, ricchi, felici.
Almeno apparentemente.

Charles e Sarah sono sposati e sono in Tanzania per ragioni lavorative; Charles ha le mani in pasta su miniere e affari vari, sta bene economicamente, è innamorato della bella moglie e sembrano avere tutto ciò di cui hanno bisogno.
Se non fosse che Sarah nasconde sempre dentro sè il desiderio di avere dei figli, che invece il marito non ha.
L'incontro con Adimu - in seguito ad un breve rapimento da parte di una familiare della piccola, convinta che sia meglio per tutti allontanare il maledetto zeru zeru - sconvolgerà la sua esistenza; Sarah avverte che Adimu è una bambina speciale (come è il significato del suo stesso nome), diversa dagli altri ma non per un fatto di colore della pelle, ma per la sua dolcezza, intelligenza, quella sorta di spirito indipendente che per forza di cose la piccola ha dovuto sviluppare per poter procedere a gomitate tra la sua gente, che la rifiuta ostinatamente.
Ma soprattutto, Adimu è una bambina come tante, desiderosa di dare e ricevere amore liberamente; di vivere una vita normale, dando la mano a bambini come lei, una mano non chiusa a pugno per picchiarla e scacciarla; una mano che non la indichi con fare derisorio o cattivo perchè è bianca.
Adimu vuole vivere una vita normale, come tutti.
E' un suo diritto e questa piccola ragazzina, crescendo, maturerà dentro di sè, insieme a un senso di ingiustizia per l'isolamento cui è sottoposta, il desiderio di affermare se stessa, il proprio modo di essere.

La liberazione e l'affermazione di sè richiederanno un cammino davvero difficile, che dovrà servirsi del sapere, dell'istruzione e della conoscenza per buttarsi alle spalle le zavorre della superstizione, dell'ignoranza, del pregiudizio.

Albinismo: la parola "magica" che darà alla piccola ma coraggiosa e forte Adimu la ragione per urlare a se stessa e agli altri: "Non mi fate paura. Io sono normale, sono come voi. Quello che si dice sugli zeruzeru è una stupida leggenda".

Tutto è racchiuso nella parola albino: Adimu è nata con questo disturbo, l'albinismo, ma è come i bambini del suo villaggio, come tutti i bambini del mondo.
Ma i suoi familiari e i suoi vicini, il capo villaggio..., non lo sanno e non vogliono saperlo: per loro la bambina bianca è frutto di qualche incantesimo, è capace di fare malefici... e non sarà mai una di loro.
Riuscirà Adimu a sopravvivere all'ignoranza e alla cecità di chi la circonda?
E a coloro che approfittano dei problemi dei più poveri per trarne vantaggio?
E Sarah, affezionatasi pian piano alla dolce Adimu, riuscirà a salvarla da qualcosa di brutto che attende la piccola, e che vede coinvolto anche il marito Charles, sull'orlo della disperazione per i suoi dissesti finanziari?

Al pregiudizio degli africani verso Adimu si aggiungono le paure irrazionali di un europeo che, pur avendo soldi e cultura, nei momenti di smarrimento, finisce per tornare anche lui a riti e convinzioni ataviche, antiche, irrazionali, magiche, pur di esorcizzare il male, di tener lontano le disgrazie...

Adimu ci catturerà per la sua dolcezza, la sua intelligenza, il desiderio di sapere, di leggere, di andare oltre la stupidità e la chiusura umana, di chi si arrocca dietro le proprie sciocche convinzioni e non si schioda, perchè questo significherebbe mettere a rischio  tutto il castello di credenze che c'è dietro.
Certo, non è semplice cambiare una convinzione popolare, formatasi in tanti e tanti anni, attorno alla quale si basa la vita di un villaggio.
Non basta che un parroco nero convertito parli di Dio e della misericordia se poi è troppo impegnato ad assicurarsi il pieno in chiesa la domenica e chiudere gli occhi davanti alle nefaste conseguenze del lasciare che la superstizione abbia il sopravvento.

In Ombra bianca il lettore ha modo di riflettere su molti temi, ad es. su quanto l'istruzione sia fondamentale per dare a ogni singolo essere umano uno strumento potente per uscire dalla chiusura di credenze infondate e dannose; a me ha fatto anche pensare a quanto anche un uomo istruito, intelligente, proveniente da una cultura più "evoluta" (o ritenuta tale) come la nostra occidentale (sto parlando del personaggio Charles) possa farsi prendere da paure e terrori ciechi e far ricorso alla magia, alla superstizione per cercare di risolvere dei problemi grandi.
Il nero senza cultura e il bianco arrogante, dominatore, ricco sono entrambi preda dell'ignoranza e finiscono per causare molti danni, infelicità...
Ma tranquillo, lettore, Ombra bianca non ci lascia nella tristezza a motivo di una cultura e di un modo di pensare e agire che non possono essere modificati, perchè anche se Adimu non riuscirà a sfuggire completamente alla stoltezza di chi le è attorno, pure la conosceremo come una piccola eroina, generosa, piena di coraggio, che non si darà per vinta finché non avrà affermato il proprio diritto di esistere e di essere amata come tutti.
Il diritto di essere una Persona e non un'ombra bianca.

Davvero un bel libro, che affronta una tematica poco trattata ma sicuramente importante, visto che, come si legge sul sito "Albinismo.it":


L'incidenza è molto alta. Mancano dati statistici.
Essere affetti da albinismo in Africa significa:
superstizioni, amputazioni e uccisioni;
discriminazione,vita ai margini;
mancanza di istruzione;
mancanza di assistenza;
necessità di creme solari protettive, vestiario adatto, occhiali da vista e occhiali da sole.


Ne consiglio la lettura, anche perchè è scritto bene, con uno stile scorrevole, dinamico, con molta attenzione al contesto e al linguaggio, e personaggi convincenti.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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