giovedì 7 ottobre 2021

Recensione: LE LESIONI DELL'ANIMA di Maria Rosa Bellezza



Possono due anime appartenersi tanto profondamente così che il loro legame vada al di là dello spazio e del tempo?
Quando Ada e Mizio si incontrano, sono due adolescenti alla ricerca del proprio posto nel mondo; ognuno ha i propri fardelli sulle spalle e i propri affanni sul cuore, ma imparano a conoscersi, a specchiarsi l'una nell'anima dell'altro, fino a riconoscere che a legarli è un filo invisibile ma indistruttibile.

LE LESIONI DELL'ANIMA
di Maria Rosa Bellezza



Ed. Homo Scrivens
256 pp
Giugno 2021
Ada e Mizio non potrebbero essere più diversi l'una dall'altro.
Lei è una ragazza che ha perso da bambina l'udito, non ha ancora imparato ad accettare davvero la propria sordità e vive con molto imbarazzo il fatto di dover portare a vita degli apparecchi acustici. 
Se Ada sente la mancanza di uno dei cinque sensi, Mizio ne ha decisamente qualcuno in più, ereditato dalle donne della propria famiglia.
Il ragazzo, infatti, ha il dono di predire il futuro attraverso sogni, sa leggere le carte napoletane,  percepisce la presenza degli spiriti guida e, addirittura, vede e parla coi defunti.
La sua bisnonna Gelsomina era come lui: è morta tre volte (ogni ventinove anni, fino ad arrivare agli ottantasette, per poi morire definitivamente), e anche nonna Giovanna era una sensitiva: è stata proprio lei a insegnare al nipotino decenne come fare la croce con le carte napoletane, e da quel momento il bambino ha manifestato la capacità di sentire delle voci nella testa che gli rivelavano particolari appartenenti alle vite di persone a lui vicine.

Mizio è solo un bambino e questo "potere" lo confonde, gli crea non poco disagio, quasi se ne vergogna, ma che può farci? 
E' un dono che è parte integrante del suo stesso essere, è qualcosa di inscindibile da lui, nonostante egli, negli anni della giovinezza, cercherà di fingere di non avere tali poteri medianici, essendone da essi sopraffatto emotivamente.

Quando, verso i sedici anni, un'amica di Ada le presenta Mizio, tra i due si instaura un'amicizia speciale: cominciano a trascorrere molto tempo insieme, divenendo inseparabili; con questo ragazzo sensibile, capace di andare oltre apparenze e di leggerle dentro, di dirle ogni cosa (anche negativa) con  schiettezza ed onestà, Ada non si sente la goffa ed insignificante ragazza sorda, affetta da una disabilità che si porterà dietro tutta la vita.
Mizio sa vedere ciò che si cela tra le pieghe della sua anima e questa consapevolezza la fa sentire legata a lui in modo intimo.
Il loro affiatamento cresce ogni giorno di più, tanto che Mizio decide di portarla con sè nei suoi "consulti", quando, leggendo le carte alle persone, riesce a guardare nel loro animo, per aiutarle a dipanare le trame della loro vita. E lo fa con sicurezza, senza sconti, con disarmante sincerità.

Ma il suo è un dono che ha due facce della medaglia: è vero, lo rende un po' un privilegiato, un ragazzo speciale in grado, senza il minimo sforzo, di fare da tramite tra i vivi e i morti, tra il terreno e l'ultraterreno, tra il passato, il presente ed il futuro. Ma è al contempo un fardello non indifferente da portare, perchè spesso Mizio ne è schiacciato, emotivamente annichilito, in particolare quando si tratta di "vedere" e prevedere disgrazie a persone a lui care. Questo gli fa sentire addosso responsabilità troppo grandi e difficili da gestire!

"Mi si attacca il dolore della gente addosso, come tante sanguisughe. Ma invece di bermi il sangue, il dolore si beve il cervello. Non ho filtri, sono senza pelle, senza difese!"

Per non parlare del fatto di riuscire a vedere gli spiriti delle persone defunte!
Insomma, Mizio non è mai solo e capisce che, nonostante le proprie reticenze e i tanti timori, non può allontanare da sè le proprie facoltà spirituali extrasensoriali; piuttosto, deve servirsene per far del bene, per guarire le ferite dell'anima delle persone che si rivolgono e si rivolgeranno a lui.

La ricerca affannosa della propria missione nel mondo lo porterà per diversi anni lontano dalla sua Ada.

Lui e Ada si vogliono bene, anzi si amano, ma da ragazzi non avranno modo di vivere questo sentimento perché le loro vite prenderanno sentieri differenti.
E se Mizio andrà in giro per il mondo ad imparare e a formarsi per poter guarire i malesseri delle persone, Ada farà un percorso più convenzionale.
Laurea in Lettere, un impiego come catalogatrice di reperti antichi e infine titolare e direttrice di una galleria d'arte.
E proprio nella sua galleria un giorno ritrova Mizio, il suo amico di un tempo, l'uomo che ha sempre avuto un posto unico nel suo cuore e che, anche se lei non può saperlo, ha sempre vegliato su di lei.

"L’aveva seguita da lontano, con discrezione, aiutandola nei momenti più bui, dandole conforto nei sogni che lei dimenticava al mattino, ma che inconsciamente guidavano le sue azioni.".

Mizio torna da lei e come un uragano la travolge nuovamente con le sue esperienze di sensitivo, risvegliando nella donna quell'interesse per le cose spirituali e ultraterrene che la routine di una vita piatta aveva soffocato.

Agli occhi di Ada Mizio non è cambiato, ma lei sente di essere diversa dalla ragazza di un tempo: ora è la mamma di due figlioli ancora piccoli che le danno un gran daffare ed è sposata con Riccardo, un uomo che l'ama con tutto se stesso, che la desidera, che vuole possederla nel corpo e nella mente..., ma col quale non ha molto in comune.
Ada è consapevole di sentirsi intrappolata in un'esistenza che sente soffocante, priva di stimoli e, soprattutto, di amore e passione.

Rivedere Mizio dopo tanti anni le permette di guardare in faccia la propria vita e il proprio matrimonio, e di realizzare quanto grande sia il rischio, per lei, di "appassirsi", di rinchiudersi in un bozzolo di infelicità senza via d'uscita.

Cosa farà adesso che Mizio è ritornato nella sua vita?

"Le lesioni dell'anima" è un romanzo che cattura il lettore sin dalle prime battute, con un incipit accattivante: "La bisnonna Gelsomina morì tre volte. La prima volta che le si fermò il cuore aveva ventinove anni."

L'Autrice non ha semplicemente messo su carta una storia di amicizia e d'amore tra un uomo e una donna che la vita ha prima unito e poi separato, per poi farli incontrare di nuovo (per sempre?), ma ha intessuto una trama che, con raffinata delicatezza e una grande sensibilità, crea un ponte tra il visibile e l'invisibile, tra la vita terrena e ciò che va oltre essa.
Tra queste pagine veniamo immersi in una dimensione visionaria, "magica", dove il confine tra il reale e il surreale, tra il sogno e la realtà si assottiglia; tale dimensione spirituale è propria di ogni essere umano e va nutrita, affinchè questa sensibilità verso ciò che va oltre l'esperienza empirica, sensoriale, sia aiutata ad emergere e la nostra anima - ciò che davvero siamo - venga fuori senza timori.

Non c'è persona che non nasconda, dentro di sé, delle lesioni, delle ferite interiori profonde, che se non vengono portate alla luce e curate, possono "infettarsi" e provocare ulteriori lacerazioni e dolori.

La penna di Maria Rosa Bellezza ha un che di ammaliante, ipnotico, e con grazia e profondità  sa trasportare il lettore in una realtà piena di un fascino antico, in cui diverse vite - fragili, imperfette, uniche - si intrecciano seguendo traiettorie imprevedibili, come del resto imprevedibile è la vita stessa.

Consigliato a chi ha voglia di leggere una storia particolare, che narra di legami indissolubili e speciali, che uniscono anime affini tra loro, e lo fa attraverso due protagonisti che impareranno ad accettarsi, ad andare oltre i propri limiti e paure per abbracciare la ricchezza e i doni che portano dentro di sé e che li rendono unici.









4 commenti:

  1. Ciao Angela! Questa storia mi incuriosisce :-) Non sono un'amante degli elementi sovrannaturali, però questo sembra un intreccio coinvolgente!

    RispondiElimina
  2. Non conosco l'autrice ma conosco personalmente da anni Aldo Putignano.È sua la creatura Homo Scrivens e presentai il mio secondo libro edito proprio a Napoli sai agli FNAC di allora con lui ad intervistarmi e presso la sua associazione con tutti gli iscritti a sentirmi e vedermi. Un libro edito da lui è sempre un libro che merita di essere letto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah vedi, che coincidenza! Grazie per averlo condiviso 🙂

      Elimina

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...