mercoledì 11 maggio 2022

RECENSIONE ❤ ★ "La mia favola da Le mille e una notte" di Ilaria Carioti ★ ❤




Un romance contemporaneo che, con un tocco di suspense e in uno scenario affascinante e misterioso insieme, racconta una storia d'amore ispirandosi alla famosa raccolta di novelle “Le mille e una notte”.


"La mia favola da Le mille e una notte" 
di Ilaria Carioti



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È il 1986 e il ricco sultano dello Sharjarian ha appena avuto la gioia di diventare padre di un bambino bellissimo, che lo guarda con i suoi occhi innocenti e dello stesso colore del cielo.
Ma la felicità è offuscata dal dolore di essere diventato vedovo: sua moglie è morta dando alla luce il piccolo Salim e, come se non bastasse, ad aggiungere altra amarezza ci si mette una parente della defunta sultana che lancia una maledizione sia sul sultano Faysal che sul figlio appena nato, condannandolo all'infelicità: non avrà figli e la loro dinastia si estinguerà.
Preoccupato, Faysal consulta una veggente, che lo rassicura: c'è un modo per spezzare la magia nera di quella megera e sarà proprio Salim a farlo quando, una volta adulto, si innamorerà della donna giusta.
Ma non di una donna qualsiasi, bensì della figlia del più acerrimo nemico di Faysal, lo sceicco di Khairah.

Molti anni dopo, una ragazza di nome Melania vive a Roma con sua madre Clara; suo padre non c'è mai stato per lei, non sa chi sia, che nome o che faccia abbia e Clara ha sempre spento ogni curiosità su quell'uomo restando sul vago circa la sua identità. Economicamente mamma e figlia se la passano male ma un evento inaspettato sta per sconvolgerle.

La ragazza lavora come cameriera e un giorno viene convocata nella suite imperiale dell’hotel per cui lavora dal consigliere del sultano dello Sharjarian: scopre, così, di essere la figlia naturale dello sceicco del Khairah, morto da pochi mesi.
Non solo, ma come se da sola questa notizia non fosse già abbastanza, apprende di essere "destinata" a sposare il principe Salim dello Sharjarian; solo unendosi in matrimonio con lui, questi potrà veder spezzata la vecchia maledizione che gli impedisce di avere eredi e di essere felice in amore.

Com'è facile immaginare, la romana Melania, pratica e razionale (con una passione, però, per Orgoglio e pregiudizio e per l'amore romantico tra Darcy ed Elizabeth), non crede alle maledizioni e non è molto ben disposta per questo matrimonio.
Certo, con i problemi economici che ha, pensare di accasarsi con un ottimo partito - quale può essere un sultano ultramilionario - sarebbe un colpo di fortuna incredibile... ma decidere su due piedi di lasciare l'Italia, la madre, gli amici, la sua città e tutta una vita a Roma per andare in un paese arabo, sposando un perfetto sconosciuto, non è da lei!

Eppure, quando conosce il bel principe Salim, si rende conto che dopotutto quel matrimonio potrebbe essere la soluzione a tutte le sue difficoltà.

Salim, infatti, le fa una proposta conveniente dal punto di vista economico, che la vede impegnata a recitare il ruolo di sultana dello Sharjarian e di consorte devota solo per un anno, trascorso il quale... ognuno per la sua strada: il principe avrà comunque obbedito al padre - ossessionato dalla maledizione di tanti anni prima - e Melania si ritroverebbe ricca, cosa che mai accadrebbe continuando a pulire le camere d'albergo.

Certo, Salim non è proprio il principe azzurro delle fiabe o il gentiluomo dei romanzi dell'Ottocento: arrogante, irritante, nervoso, sarcastico, dai modi bruschi e anche un tantino autoritario, senza considerare che comunque appartiene ad un mondo con usi, costumi, tradizioni religiose molto differenti da ciò cui è abituata lei.

Accettare e dare una svolta a tutto o continuare la propria grama esistenza, lasciando il sultano dello Sharjarian a risolvere da sé i problemi con incantesimi e maledizioni?

La tentazione di accettare è forte e Salim sa come essere persuasivo; il fatto che sia bello, poi, non è un aspetto irrilevante (a dire il vero, Melania ne è attratta dal primo momento in cui il suo sguardo incrocia quello di lui, che le si presenta una sera in un locale ma sotto mentite spoglie, senza rivelare la propria identità) ma soprattutto le fa gola la controfferta del principe, se lei decidesse di sposarlo.
Sia chiaro, neppure lui è d’accordo con l’idea del padre di prenderla in moglie ed è per questo che spera che lei accetti le condizioni di un appetibile accordo segreto con cui portare avanti un matrimonio di sola facciata per un tempo limitato.

Melania, seppur titubante, si butta in questa incredibile avventura, che la conduce nello Sharjarian, a contatto con una società che segue i principi dell'Islam e in una realtà contrassegnata dalla ricchezza, da ogni comodità possibile, di cui mai lei si sarebbe immaginata di poter godere.

Le sembra di vivere in una favola, la sua favola, sicuramente poco romantica e molto particolare: non è l'amore ad unirla al bel Salim, e anzi a volte sembra che lui a malapena la sopporti; ma Melania non si lascia impressionare, sa come rispondergli per le rime, lasciandogli capire che lei non è una donnicciola senza carattere, una bambolina che dice sì ed obbedisce al signor marito, come forse lui si aspetterebbe, nonostante il loro sia un matrimonio sui generis.

A creare dinamiche nel loro rapporto ci pensano alcune persone che ruotano attorno ai due sposi, che tanto facilmente si provocano a vicenda, battibeccando con battute taglienti: il cugino di Salim, l'allegro e simpatico Majd, che ha due mogli (con una di esse Melania allaccerà un bel rapporto d'amicizia), Rasha, la dolce e fedele dama di compagnia che l'è stata assegnata, ma anche il triste ricordo delle due mogli precedenti.
Salim, infatti, è già stato sposato e purtroppo esse sono morte in circostanze piuttosto strane, poco chiare. 

Che la maledizione non c'entri nulla, lo pensano entrambi: Salim è convinto di essere lui la causa, di non riuscire a rendere felici le sue spose. L'amore sembra fuggire da lui e, cosa più drammatica, a farne le spese finora sono state le sue defunte consorti.
Dal canto suo, Melania pensa che dietro quei decessi, ci dev'essere sotto qualcos'altro... Ma cosa? A palazzo si vocifera che potrebbe essere colpa proprio dell'affascinante ma indecifrabile principe, ma la giovane sultana non lo vede capace di azioni deplorevoli. E poi perché dovrebbe macchiarsi di... non uno ma due delitti?

E se tra quelle magnifiche e grandi stanze della dimora del sultano si nascondesse qualcuno che crede di avere delle ragioni per voler danneggiare Salim e le mogli? Possibile che dietro all’apparente vita dorata di corte si celi qualcosa di oscuro e pericoloso?

I giorni e le settimane passano e Melania e Salim hanno modo di conoscersi sempre meglio, il che li porta a volte a discutere e punzecchiarsi, altre volte a trascorrere insieme serate tranquille - complice un romanzo molto amato dalla ragazza (come scriverebbe Dante: "Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante”) -, in cui tra loro sembra instaurarsi una chimica, un'intesa inaspettata ma sincera e piena di passione.

I rapporti tra i due sposi, dapprima burrascosi per via dei caratteri diversi, migliorano pian piano e proprio quando le cose tra marito e moglie sembrano andare per il meglio, la salute di Melania inizia a vacillare senza un'apparente ragione.
Cosa sta succedendo? Cosa si nasconde dietro al suo malessere? Si tratta della maledizione o qualcuno trama alle spalle del sultano?

“La mia favola da Le mille e una notte” è un romantic suspense ambientato ai nostri giorni, prima nella capitale italiana e poi nel magico e opulente regno dello Sharjarian, che vede la protagonista fare un salto di qualità nella propria esistenza; Melania deve confrontarsi con una realtà decisamente differente e lontana dalla propria, in particolare per quanto concerne il ruolo della donna - la sua sottomissione all'uomo, al marito in primis, il dover convivere con altre eventuali mogli del proprio consorte, l'osservanza di riti e tradizioni arabe.
I caratteri dei due protagonisti emergono con chiarezza dalle loro parole e dai loro comportamenti: entrambi hanno una personalità forte, sono testardi, orgogliosi, ma anche desiderosi di amore e presto o tardi dovranno capire se vogliono rendere il loro matrimonio un legame vero o lasciare che sia un semplice contratto a tempo determinato.

È un romanzo la cui struttura si basa sull'abbondanza di dialoghi, attraverso i quali seguiamo lo svolgersi delle vicende, i rapporti tra i personaggi, i loro modi di essere; intrigante il tocco "giallo" finalizzato a scoprire se e chi possa architettare del male contro Salim e consorte e per quale ragione.
Il linguaggio semplice e colloquiale e i dialoghi spigliati danno scioltezza e agilità alla lettura, che risulta gradevole e adatta ai lettori che abbiano voglia di leggere una storia sì romantica ma anche vivace all'interno di una cornice esotica e "da sogno".

4 commenti:

  1. Ciao Angela, mi è capitato di notare questo romanzo pubblicizzato nei vari blog e, dalla tua recensione, sembra davvero una lettura molto carina :-)

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  2. Io ho letto tutte le Mille ed una Notte e mi potrebbe attirare questo libro anche se ha una impostazione ovviamente diversa, anzi mi intriga parecchio.

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    1. ciao daniele! ma sai che non ho mai letto Le mille e una notte? devo colmare questa lacuna!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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