martedì 24 giugno 2014

LE PIETRE DI TALARANA IN UN UNICO VOLUME



Buondì cari amici e lettori!!
Questa mattina iniziamo con una segnalazione riguardante una saga fantasy di cui abbiamo parlato diverse volte, qui sul blog: "Le pietre di Talarana" di Alessandro H. Den, una saga composta da sei libri e della quale sono già disponibili i primi tre!

volume unico

Questo libro racchiude per la prima volta in volume unico i primi tre romanzi della saga Fantasy "Le Pietre di Talarana":

- "L'Ombra del Tiranno" (MIA RECENSIONE)
Una Tempesta annuncia l’inizio dei cambiamenti per un mondo rimasto per quasi mille anni vittima della lotta tra le due grandi potenze del pianeta: l’Impero di Selthon da una parte e il Regno di Naren dall’altra. Nel mezzo, a separarli, il grande Oceano Centrale. La capitale imperiale è il teatro di questi cambiamenti, uno dei suoi funzionari l’uomo che riceverà da quattro figure angeliche un bambino nel quale è riposta la speranza di liberare il pianeta da un’antica e oscura minaccia.

- "L'Erede di Talarana" (MIA RECENSIONE)
La guerra tra l'impero di Selthon e il regno di Naren è infine scoppiata e il mondo è sull'orlo del baratro. Molti pericoli e rivelazioni attendono Greg e i suoi compagni, in una corsa folle contro il potere dei Pari e la rinascita del loro Signore. Una volta ancora la più grande battaglia sarà però quella contro i propri mostri, alla ricerca di una verità che non può più essere nascosta.

- "La Congiura delle Lune"
La strada verso Junatar nasconde pericoli e sfide al di là di ogni immaginazione mentre sull'impero si abbattono i castighi del neo imperatore. Nel tempo degli ultimi miracoli, tutte le certezze verranno meno: neppure il cielo resterà indenne dai cambiamenti e lo spettro di un'antica congiura metterà a repentaglio tutto ciò per cui Greg e i suoi compagni si sono battuti.


E i seguenti contenuti extra:
- Prequel inedito "Le Pietre di Talarana - Il Cacciatore di Pietre"
- Il "Compendium" la prima guida ai personaggi e ai luoghi della Saga Le Pietre di Talarana
- Enciclopedia delle Arti Magiche
- La Mappa del Mondo della Saga.

lunedì 23 giugno 2014

Recensione: QUANDO DAL CIELO CADEVANO LE STELLE di Sofia Domino



Ed eccoci alla seconda recensione, di un libro però molto differente da quello di stamani.


QUANDO DAL CIELO CADEVANO LE STELLE
di Sofia Domino


lulu.com
496 pp
1.99 euro
USCITA 27 GENNAIO
2014 
Lia ha tredici anni. È una ragazzina italiana piena di sogni e di allegria, con l’unica colpa di essere ebrea durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dallo scoppio delle leggi razziali la sua vita cambia, e con la sua famiglia è costretta a rifugiarsi in numerosi nascondigli, a sparire dal mondo.
Da quel mondo di cui vuole fare disperatamente parte.
Passano gli anni, conditi da giornate piene di vicende, di primi amori, di paure e di speranze, come quella più grande, la speranza che presto la guerra finirà.
Ma nessuno ha preparato Lia alla rabbia dei nazisti.
Il 16 ottobre 1943, la comunità ebraica del ghetto di Roma viene rastrellata dalla Gestapo e i nazisti le ricorderanno che una ragazzina ebrea non ha il diritto di sognare, di sperare, di amare.
Di vivere.
Lia sarà deportata ad Auschwitz con la sua famiglia, e da quel giorno avrà inizio il suo incubo.
Terrore, lavoro, malattie, camere a gas, morti.
E determinazione. Quella che Lia non vuole abbandonare. Quella determinazione che vorrà usare per gridare al mondo di non dimenticare.
Quella determinazione che brillerà nei suoi occhi quando il freddo sarà troppo pungente, quando la fame sarà lancinante, quando la morte sarà troppo vicina e quando sarà deportata in altri campi di concentramento.
Quella determinazione che le farà amare la vita, e che le ricorderà che anche le ragazzine ebree hanno il diritto di sognare.
Perché non esistano mai più le casacche a righe, perché nessuno sia più costretto a vivere in base a un numero tatuato su un braccio o in base a una stella cucita sulla veste.
Perché dal cielo non cadano più le stelle.

recensione

È sempre complicato per me parlare di romanzi che mi hanno toccata nel profondo.
Ma allo stesso tempo, mi piace farlo…, e per la stessa ragione!
L’argomento “Shoah”, “campi di concentramento” (e a tutta la storia in generale) ecc… mi ha sempre molto coinvolta sin da bambina, e il mio primo approccio ad esso è partito dal Diario di Anna Frank e da allora non è più terminato.
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Qualche mese fa ho recensito il libro di Rebecca “La mia amica ebrea”, incentrato sul bellissimo rapporto d’amicizia tra una ragazzina tedesca e una ebrea, che hanno imparato a buttar giù il muro di pregiudizi che le divideva per donare a loro stesse la gioia di un affetto sincero e puro, che ha brillato come un faro nelle tenebre di una guerra che porta con sé solo e sempre odio, morte, distruzione.

In “Quando dal cielo cadevano le stelle” a brillare sono le bombe di una guerra interminabile, sfiancante, estenuante, che ha provocato milioni di vittime e che ha gettato un’onta indicibile sull’UOMO (in senso antropologico), ricordando (e dico ricordando perché purtroppo la Storia, in ogni epoca e luogo, è sempre stata costellata da atti di meschinità e bassezza, di crudeltà ed ingiustizia, che sembrano sempre più grandi e numerosi rispetto agli atti di eroismo e sacrificio, che pur non sono mai mancati, proprio in frangenti come quelli) quanto esso sia maledettamente capace di mettere in atto progetti infimi e malvagi nei confronti dei propri simili, tanto da far scaturire, spontaneamente, la classica domanda “Ma com’è possibile…?”.
Eppure è possibile e noi leggiamo la storia della protagonista 13enne, Lia Urovitz, figlia di ebrei italiani, che vive a Roma con papà Daniele, mamma Giuditta, nonna Myriam, il fratello maggiore Tommaso e il fratellino di 5 anni Chalom, sapendo che il periodo in cui è collocata questa piccola storia è uno dei più orrendi della grande Storia.
Lia è una ragazzina dolce, sensibile, intelligente, grande osservatrice, molto riflessiva, paziente, desiderosa di imparare tante cose, e soprattutto a contraddistinguerla è la sua irrefrenabile e commovente voglia di vivere.
Lia incarna la frase semplice ma terribilmente vera: “La vita è meravigliosa”… e tutti hanno il diritto di viverla, con dignità, cercando di realizzare i propri sogni.
E Lia ha gli stessi sogni delle sue coetanee…, ma il momento storico in cui sta vivendo non le sta dando la libertà di credere che questi sogni potrà certamente realizzarli.

La guerra sta costringendo gli Urovitz a nascondersi dalla ferocia dei fascisti di Mussolini che hanno cominciato a cercare gli ebrei per arrestarli e togliere loro tutto.

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Grazie alla gentilezza di tanti amici di famiglia, Lia e la sua famiglia riusciranno a nascondersi per diversi anni, vivendo ora in una cantina, ora in una soffitta…
La vita da segregati in casa è difficile e la prima parte del romanzo si focalizza su quanto sia complesso gestire i rapporti familiari se si è costretti a stare gomito a gomito 24 ore su 24, mangiando sempre le stesse cose (quel poco che c’è…), non sapendo cosa inventarsi per far passare le giornate…


Il nervosismo e il senso di oppressione sono palpabili tra le quattro mura e, nonostante l’affetto che unisce i membri della famiglia, comunicare e andare d’accordo può diventare problematico, in particolare perché i grandi – troppo preoccupati dal conflitto in corso, dalle leggi razziali e dalle loro conseguenze – non hanno molta voglia di ascoltare i propri figli adolescenti, con i loro sospiri, le loro “paturnie”, la voglia di parlare, sognare, esprimere desideri, sentimenti…

L’Autrice punta i riflettori sulle dinamiche familiari che attraversano gli Urovitz, dandoci il punto di vista di Lia (la narrazione è sempre in terza persona), la quale vorrebbe in tutti i modi essere libera di poter condividere sentimenti, pensieri, passioni, paure…, ma si ritrova a fronteggiare dei muri troppo alti….

Il muro di Giuditta, una mamma apprensiva e troppo nervosa, agitata, piena di paura per sé e i propri figli, che non riesce ad andare verso la figlia, finendo per scontrarsi con lei spesso.
Il muro di un altrettanto preoccupato Daniele, un uomo sempre attivo ed energico, obbligato all’immobilità; il muro di Tommaso, innamorato della sua Mea e di cattivo umore al pensiero di restare separato da lei per chissà quanto tempo ancora…

A offrire a Lia la possibilità di sfogarsi e raccontarsi sarà Hadas, un adolescente ebreo con cui la ragazzina avrà modo di corrispondere tramite lettera, durante il periodo nei nascondigli, e che permetterà ad entrambi di aprirsi e condividere confidenze e segreti tipici dell’età; uno spiraglio di normalità, di luce, in un momento connotato soltanto da paure a ansietà.
Il rapporto tra i due ragazzi avrà modo di crescere e rafforzarsi, soprattutto quando la fuga dai nazifascisti e l’aggravarsi delle condizioni degli ebrei li faranno incontrare, condividendo parte di un comune destino.

Ma al fianco di Lia, a darle conforto ed incoraggiamento, prima di Hadas ci sarà nonna Myriam, l’unica in famiglia che sembra comprendere la nipotina e da lei Lia imparerà una cosa fondamentale: la speranza, l’amore per la vita nonostante il periodo buio, il continuare a credere nella capacità dell’uomo di migliorare dentro, di costruire un futuro migliore.

Un futuro in cui non ci sono più bombe che illuminano il cielo e distruggono case, spazzano via sogni e vite umane; in cui un uomo non è costretto a fuggire terrorizzato e nascondersi perché è ebreo…; un mondo in cui non ci sono più differenze e discriminazioni di sesso, razza, religione, ideologia politica ecc…; in cui a una bambina di 13 anni è riconosciuto il diritto di immaginarsi adulta, felice, con un lavoro che le piace, forse con una famiglia sua.

Un mondo in cui gruppi di persone di tutte le età e provenienti da varie parti del mondo non sono costrette a guardare la crudeltà e la morte in faccia ogni giorno, crudeltà dipinta sul viso di uomini come loro, ma che hanno accettato di vendere la propria anima e la propria coscienza in nome di ideologie spietate, insensate, folli, che faranno tanto male a milioni di esseri umani indifesi, che guarderanno spaventati, smarriti, stupiti… le conseguenze di questa insensatezza, di questa follia, e ad essa non potranno neppure reagire.

Un mondo in cui nessuno crea CAMPI DI STERMINIO, FORNI CREMATORI, CAMERE A GAS; in cui un uomo non si diverte ad umiliare, picchiare, terrorizzare, sputare, insultare creature fatte 
ad immagine e somiglianza di Dio.


Un mondo in cui a nessun uomo e nessuna donna viene rubata la propria identità, il proprio nome in cambio di una squallida serie numerica; in cui quell’uomo e quella donna conservano la propria dignità e non sono costretti, a suon di calci e sputi, a spogliarsi di tutto e ad esporsi agli scherni di uomini che ormai sono diventati delle bestie…, a delirare per un pezzo di pane al giorno, a vedere le proprio costole che escono dalla pelle perché le malattie, la stanchezza (a causa di lavoro pesantissimi a condizioni e orari inumani), la denutrizione sono esasperanti e inimmaginabili.

Un mondo in cui l’uomo non è lupo per l’altro uomo, bensì gli è fratello e amico, in cui invece di calci e bastonate, si donano sorrisi e mani aperte per aiutare, in cui al posto di urla e ingiurie atroci, si sussurrano gentilezze, e le uniche urla sono quelle dei bambini che giocano in cortile.

Insomma, un mondo che Lia sogna e continua a sognare con fiducia e speranza…, guardando oltre le mura di una cantina, agognando di poter guardare almeno un angolo di cielo, quel cielo azzurro con le nuvole o blu scuro illuminato dalle stelle, un cielo infinito che la rassicura e le suggerisce di non perdere mai la speranza, la voglia di vivere, ma di custodirla nel proprio cuore.

A qualunque prezzo e ovunque si trovi.

Vorrei potervi dire che la nostra giovane protagonista non conoscerà la crudeltà della vita nel campo di concentramento…
Ma questa non è una storia che deve a tutti i costi finire come vorremmo, perché è una storia che – per quanto abbia personaggi inventati – è fin troppo realistica, e la realtà non sempre ci viene incontro.

Siamo davanti ad un romanzo che è come un grande quadro, dipinto con colori scuri, tristi, perché oscura e triste è la guerra, è il cuore dell’uomo cieco e folle, è l’animo di chi si vede privato dei diritti fondamentali che fanno di un individuo un ESSERE UMANO.
Auschwitz-Birkenau
Ma attenzione, non fatevi distrarre dai colori scuri che predominano in questa storia…; se guardate bene, vedrete come me due stelle che brillano in questo mare di paura, morte, odio: sono gli occhi di persone come Lia, che hanno continuato a credere, pregare, sperare, amare, sognare, combattere, incoraggiare, resistere: gli occhi di chi non ha smesso di seguire il volo di un uccellino che, libero, svolazza nell’infinito cielo azzurro.

Quel cielo che continuava ad essere sopra di lei nonostante attorno ci fosse solo filo spinato, e che le ricordava che la vita è bella e non va sprecata, ma va afferrata con forza per poi essere vissuta appieno, non solo per se stessi, ma per tutti coloro che non sono sopravvissuti a una delle più grandi atrocità che la Storia ricordi.

Vi invito a leggerlo, ovviamente, perché è molto bello; anzitutto, è scritto molto bene, accurato nel linguaggio come nella contestualizzazione storico-sociale; i personaggi – da Lia ai familiari – ci vengono presentati con chiarezza, tanto da ritrovarsi immersi nella loro vita come se stessimo con loro; in particolare, simpatizziamo con la piccola Lia, che ci commuove e intenerisce per la sua forza interiore, la sua determinazione e voglia di andare avanti.

Realistiche sono le dinamiche familiari affrontate, come lo è anche il complesso mondo interiore degli adolescenti; il ritmo non è frenetico e l’Autrice non ha fretta di metterci davanti l’evolversi della situazione in modo freddo, ma lo fa trattenendoci, soffermandoci sui dettagli, i particolari, le singole parole, i pensieri… così come Lia li avverte, per poi catapultarci, improvvisamente, nell’inferno del lager, come di certo si son sentite le persone prese e portate vie: catapultate, travolte, “sbattute” violentemente, senza possibilità di ribellarsi, prima che fosse dato loro il tempo di capire.


È il secondo romanzo che leggo di Sofia Domino e non posso che apprezzarne lo stile di scrittura, gli argomenti trattati (in “Come lacrime nella pioggia” ha trattato quello della privazione dei diritti delle donne indiane), la forza interiore dei personaggi principali, la cura nei dettagli, la fluidità nella narrazione che non perde mai interesse e ritmo.

Titoli in silenzio



I titoli di oggi ruotano attorno al SILENZIO.
Qual è il silenzio che preferite? ^_^


di Marina Litrico

di Georgina Hardin


di Elisabetta Ronco

di Sara Tessa

Recensione: IL SAPORE DEL PROIBITO di Catherine B.C.




Buongiorno e buon inizio di settimana!!
Quest'oggi ho in programma un paio di recensioni!!

Ecco la prima:

IL SAPORE DEL PROIBITO 
di Catherine B.C.


18377060
Amazon
204 pp
2013
Trama

“Il sapore del proibito” è quello agrodolce dell’amore di Stephen per Mya, un sentimento che sembra nascere da una pulsione adolescenziale, ma che invece cresce col tempo fino a trasformarsi in una dolce ossessione.
Stephen è sensibile, tenero, talmente vero da esporsi senza remore, mentre Mya, che è la sua insegnante e vicina di casa, è più matura e con un passato che potrebbe gravarle,diffidente anche verso le cose più genuine.
Tra loro nascerà un amore capace di sfidare il tempo e le convenzioni, un qualcosa di puro, una fusione di corpo e anima che porterà chi lo leggerà a credere che la felicità non abbia bisogno di grandi gesti, ma possa essere fatta soprattutto di piccole cose.
Una storia sospesa sul filo sottile che delimita il sogno dalla realtà, un confine virtuale che la fantasia di ognuno è libera di valicare.




recensione

Dolce e sensuale: due semplici aggettivi che mi sorgono spontanei per poter dare una sintetica idea della storia narrata in queste pagine, scritte da un’autrice emergente.
La storia di per sé non è arzigogolata e complessa (anche se verso la fine prenderà una piega inaspettata):
Mya ha 25 anni ed è appena ritornata alla Cascina, una fattoria di proprietà di famiglia, situata nel Montana: un’oasi di pace, il luogo ideale in cui riposarsi e concedersi un meritato relax.
Se non fosse che ad attenderla (da sempre!) c’è il nipote della cara vicina di casa Elisabeth: lui, il giovane 19enne Stephen.
Biondo, occhi azzurri, sguardo intenso, fisico statuario, aria scanzonata, da ragazzino consapevole delle proprie “birichinate” ma anche del proprio fascino, in virtù del quale gli si perdona tutto.
Bello e terribilmente sexy.
Ma troppo giovane per Mya, maggiore di lui di sei anni e abituata a vederlo come un ragazzino; se non fosse che “i piccoli uomini crescono” e Stephen è diventato un “giovane uomo molto sensuale” e dalla carica erotica non indifferente.
Ed è inutile per Mya sforzarsi di pensare a lui come allo studente dell’ultimo anno cui lei dà ripetizioni di geometria!

Eh sì, perché, pur volendo sforzarsi di non vederlo come un bellissimo e irresistibile maschione, la realtà è che lui è consapevole di aver davanti una donna giovane, bella e sensuale, e lei è altrettanto consapevole di essere l’oggetto dei desideri di lui, che a sua volta si insinua con prepotenza nei sogni erotici di Mya.

Tra i due l’attrazione è palpabile e sale alle stelle ogni volta che i loro sguardi si incrociano, o peggio, se si sfiorano anche solo casualmente.
Si desiderano, si cercano col pensiero, la voglia di fondersi l’uno nell’altra e godere l’uno delle proprie bramosie erotiche sembra reclamare il diritto di concretizzarsi…

Ma qual è l’ostacolo, allora? Se tale è l’attrazione (e, nel caso di Stephen, anche il sentimento, perché il ragazzo è innamorato di Mya da tempo), cosa impedisce loro di buttarsi l’una nelle braccia dell’altro?
Dopotutto, sei anni di differenza non sono la fine del mondo!

A bloccare Mya è il timore dei pettegolezzi, della mentalità chiusa di un paese piccolo come quello in cui vive, oltre che la paura di “offendere” la cara Elisabeth, che magari potrebbe non approvare questa relazione proibita!
Ma si sa, il frutto più è proibito e più fa gola, per cui seguiamo le vicende di Stephen e Mya attraverso una sorta di “tira e molla”, in cui i due vorrebbero poter “consumare” la passione che li divora, ma proprio non c’è verso di assecondarla, a causa dei “blocchi” di Mya…

Intanto Stephen, che è molto giovane, cerca di togliere dalla testa e dal cuore il pensiero ossessionante di lei andando con altre ragazze, ma senza ricavarci nulla e, proprio quando sembra che il suo amore stia per cedere, un ostacolo molto concreto si frappone tra loro…, allontanando i due mancati amanti.

L’Autrice ci fa fare un salto temporale di 5 anni e darà modo a Mya e Stephen di riavvicinarsi e di vivere il fuoco di un passione e di un sentimento mai sopito.
Ma la vita non è mai semplice e, proprio quando sembra che ti stia dando tutta la felicità che cercavi, ecco che da un qualche punto del passato, dei “disturbatori” non voluti spuntano a creare problemi.
Ma è un romance e, come ogni romance che si rispetti, il lettore ha tutti i diritti di aspettarsi l’happy ending e di credere che l’amore, quando è genuino e vero, può trionfare sempre e comunque.

Non dico altro sui contenuti, ma mi limito a dirvi la mia su alcuni aspetti che ho rilevato nella lettura, partendo da quelli che mi hanno convinta un po’ di meno.

In linee generali, la storia può non imporsi come particolarmente originale o tanto diversa da altri romance, a motivo della presenza di alcuni “stereotipi” (ad es.: lui giovane, bello, dolce, devoto, innamoratissimo, sexy da morire; lei restìa a lasciarsi andare, per paure o eccesso di razionalità); inoltre ho trovato Stephen forzatamente dolce e premuroso, tanto da risultarmi, in alcuni casi, troppo zuccheroso, infantile e affettato, e nel linguaggio e nell’atteggiamento di eccessiva adorazione verso Mya.

Ora, sia ben chiaro che non amo il protagonista maschile come necessariamente bello e str***** (anch’esso molto stereotipato e super diffuso), cioè di quegli uomini “machi” a tutti i costi, che si tirano la calzetta e paiono divertirsi a far soffrire una donna…; per carità, da questo punto di vista Stephen è l’esatto opposto quindi, direte voi: “E’ perfetto!”: innamoratissimo, non ha occhi che per la donna che ama e desidera dall’adolescenza, non riesce neppure a lascarsi andare con le sue coetanee perché ha sempre lei in testa…, in più è bellissimo ma non fa il piacione, insomma, che vogliamo di più?
Niente, effettivamente, è solo che Stephen è "troppo perfetto", ecco, da sembrare poco reale!

Lei è più “nei canoni”, con le sue fragilità, le paranoie tipiche femminili, le sue incertezze (anche le si dà molto meno spazio che a lui); però è pur vero che in qualche modo si compensano e completano.

Ma il romanzo ha svariati punti a suo favore che, per quanto mi riguarda, mi hanno portata a leggerlo in pochissimo tempo e con un certo interesse.

Anzitutto, se è vero che, di base, non prediligo il romance erotico, devo ammettere che questo l’ho trovato piacevole da leggere perché ha equilibrato bene, a mio gusto, il livello di sensualità e la presenza di scene “spinte” con la dolcezza, le quali (seppure un po' troppo frequenti, ma sono io che non ce le metterei a ogni pagina o quasi) sono per lo più inserite in una relazione affettiva, in cui il sesso non è un semplice “strumento di godimento”, ma un’unione completa di due anime gemelle, destinate a stare insieme.

Inoltre, è scritto bene; non ho trovato refusi o imperfezioni a livello stilistico; il linguaggio è assolutamente adeguato, chiaro, non ci sono volgarità (anche nelle scene hot) e risulta gradevole, dettagliato quando è il caso, ma senza mai essere forzosamente ricercato.

L’ambientazione - il piccolo paese, la fattoria – mi è piaciuta molto e credo sia uno sfondo ideale per una storia d’amore sensuale e passionale.
La piega che prendono gli eventi nella seconda parte del romanzo mi ha sorpresa piacevolmente, e la sua risoluzione ancora di più.
Insomma, un libro che mi ha regalato delle sensazioni positive, scritto sufficientemente bene, che trovo soddisfi le esigenze del lettore che si accosta al genere romance con sfumature erotiche.

Faccio i miei complimenti all’Autrice e, ringraziandola, mi scuso anche per il ritardo nel postare la recensione!! ^_^

domenica 22 giugno 2014

RomancheAnteprime Newton Compton



Desidero appuntarmi, insieme a voi, un paio di anteprime Newton Compton, entrambe romance contemporaneo!!

Il 3 luglio non solo uscirà "L'abbazia dei cento peccati" di Marcello Simoni, ma un altro romanzo, anch'esso di un autore italiano.

IL SILENZIO DI UN BATTER D'ALI
di Sara Tessa

Ed. Newton Compton
288 pp
9,90 euro
DA GIOVEDÌ 3 LUGLIO
Dall'autrice del caso editoriale dell'anno L'uragano di un batter d'ali

Adam racconta la sua travolgente versione dei fatti e Sophie deve solo stare ad ascoltare

Trama

Adam è un uomo di successo, bello e seducente, che conduce una vita di eccessi e privilegi. 
Ma dietro questa facciata c’è un’anima ferita, delusa, chiusa a chiave. 
Sophie è entrata nella sua vita senza bussare, come un uragano, spazzando via ogni certezza che a fatica si era costruito. 
Il segreto di Adam è un buco nero dentro il suo cuore che gli impedisce di lasciarsi andare ai sentimenti, anche quelli che questa relazione bollente gli provoca. 
Ma le perversioni sessuali, la freddezza, e il cinico distacco stanno lasciando spazio a qualcos’altro, qualcosa che potrebbe cambiare la sua vita. 
Sempre che sia disposto a fare i conti con il suo morboso passato…

Torna Sara Tessa, il caso editoriale dell’anno con un nuovo romanzo ancora più eccitante e travolgente: la versione di Adam.


L'autrice.
Sara Tessa è nata a Milano, dove vive tuttora. Ha passato la sua vita in attesa che qualcosa accadesse poi, improvvisamente, un uragano si è abbattuto su di lei: L’uragano di un batter d’ali, suo romanzo d’esordio inizialmente autopubblicato, è uscito con la Newton Compton all’inizio del 2014 ed è volato ai primi posti delle classifiche dei libri più venduti per oltre venti settimane. Ha una filosofia di vita che cerca ogni giorno di seguire: «Se smetti di sognare, allora stai dormendo». Nel 2013 ha pubblicato il racconto breve La seduzione dell’amore.


Ed ecco invece un altro romanzo, il primo di una serie, "Ten Tiny Breaths":

1. Ten Tiny Breaths (Dieci piccoli respiri) 
2. One Tiny Lie
3. Four Seconds to Lose  

DIECI PICCOLI RESPIRI
di Kathleen A. Tucker

Ed. Newton Compton
320 pp
9,90 euro
USCITA: 10 LUGLIO
2014

L'amore è un biglietto di sola andata

E se fuggire via per sempre significasse 
trovare un nuovo amore?

Anche un cuore spezzato può tornare 
a battere ancora

Trama

Kacey Clearly ha solo vent’anni quando la sua vita va in pezzi. Un terribile incidente automobilistico le porta via i genitori, il fidanzato e la sua migliore amica. 
Dopo quattro anni trascorsi a casa degli zii nel Michigan, Kacey decide di fuggire via per sempre. 
Una notte lei e sua sorella Livie prendono un autobus per Miami e lì, nonostante le difficoltà economiche, possono finalmente ricominciare a progettare una nuova vita. 
Kacey però non è ancora pronta a lasciarsi alle spalle il passato e stringere nuove amicizie, neppure se a chiederglielo è l’affascinante vicino, Trent Emerson, un enigmatico ragazzo dagli ipnotici occhi blu. 
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cover
Eppure Trent è deciso a far breccia nel suo cuore, e presto Kacey dovrà smettere di chiudersi a riccio e arrendersi al suo amore...

L'autrice.
K.A. Tucker vive vicino Toronto con suo marito e le loro due figlie. Dieci piccoli respiriè nato come romanzo auto pubblicato. Grazie al successo di download è stato acquisito dalla Simon & Schuster, uno dei maggiori gruppi editoriali di lingua inglese che sta pubblicando tutta la serie. 

sabato 21 giugno 2014

RomanticAnteprima fine agosto: MAI PER AMORE di Penelope Douglas




Anteprima romantica per dopo l'estate (pare sia sconsigliata a lettori al di sotto dei 18 anni per i riferimenti espliciti a sesso e scene/linguaggio violenti):

MAI PER AMORE
di Penelope Douglas

Ed. Newton Compton
Trad. C. Serretta
352 pp
9.90 euro
USCITA 28 agosto
2014
Arriva in Italia la serie "The Fall Away Series", bestseller del New York Times, USA Today e Goodreads.

1. Bully (Mai per amore - Fall Away) 
1.5 Until You (Fall Away) 
2. Rival (Fall Away) 
3. Falling Away (Fall Away) 

Sono cresciuti insieme, ma ora tutto sembra diverso

Trama

Jared e Tate: un tempo sono stati grandi amici, sono cresciuti insieme, arrampicandosi sugli alberi e aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà.
Ma ora qualcosa è cambiato.
Jared è cambiato, diventando, da dolce in difficile e astioso, sempre pronto a offendere e deridere Tate di fronte a tutta la classe. 
20803953
Bully
Addirittura, a scuola le ha reso la vita un inferno, e Tate non sa più come difendersi. 
Eppure, ci sono delle volte, invece, in cui è incredibilmente dolce con lei, e sembra volerla proteggere… 
Tate vorrebbe davvero odiarlo, ma non ci riesce: sente che il suo vecchio amico è disperato e vorrebbe scoprire il motivo della sua rabbia.
Non le resta che provare a raggiungere il suo cuore e carpire il segreto che nasconde in fondo all’anima…






L'autrice.
Penelope Douglas vive a Las Vegas con suo marito e sua figlia. Mai per amore è il suo romanzo d’esordio, il primo di un’emozionante serie. Per saperne di più potete seguirla su TwitterFacebook
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Dopo Aegyptiaca: PYRAMISIA DI DEAN LUCAS



Sono lieta di poter segnalare a voi lettori una recente uscita, che voglio leggere quanto prima, perchè avendo amato il precedente libro della serie cui appartiene, sono davvero curiosa di reimmergermi nelle suggestive ed epiche atmosfere di... Aegyptiaca (QUI recensione).
Pyramisia è il secondo libro di questa bellissima trilogia di Dean Lucas.

LIBRO I: AEGYPTIACA - I PRESCELTI DEGLI DEI (fine Marzo 2013)
LIBRO II: PYRAMISIA - I SIGILLI DELL’APOCALISSE (Giugno 2014)
LIBRO III: AETERNA - BATTAGLIA PER L’UMANITA’ (2015)

PYRAMISIA 
di Dean Lucas

Aalcheringa edizioni
Collana: Le Rose del Deserto
Copertina: ill. originale di Ascanio Malgarini
336 pp
12.60 euro
Giugno 2014
Trama

"Nella profondità dell'oceano quattro sono essi. Maschi non sono, femmine non sono. Essi sono turbini che si scatenano. Moglie non prendono, figli non generano. Come cavalli selvaggi scalpitano dalle montagne. Come avvoltoi famelici piombano dalle nuvole. Quattro sono essi e tutti gli altri moriranno."

Mentre le Delicate annunciano l’imminente catastrofe, Gavri’el si prepara ad affrontare l’avversario più temibile: se stesso.

Chi è davvero l’Araldo? A chi è destinata la terrificante spada che brandisce? 

In un Egitto sconvolto da rivolte e carestie, in balia di falsi profeti e spietati conquistatori, la Sfinge sta per dare alla luce il dio atteso da tremila anni. 

A molte leghe di distanza, nella mezzaluna fertile tra il Tigri e l’Eufrate, il regno di Sargon è minacciato dai Gutei e da un nemico ancora più letale.
Ma quando il momento decisivo si avvicina e la vita di ogni protagonista sembra in pericolo, una donna è in grado di cambiare il destino dell’umanità. A lei spetta la scelta finale.
Cosa vuol dire amare qualcuno più di se stessi?

L'autore.
Dean Lucas
Laureato a pieni voti in Economia e Commercio presso la Bocconi di Milano, Dean Lucas lavora come responsabile di progetto nel settore bancario. Appassionato di pittura, cortometraggi e narrativa fantasy, si cimenta fin dalla giovane età nella scrittura di storie a sfondo fantasy.
Tenace, determinato e un po’ sognatore, scopre grazie ai preziosi consigli di un'autrice affermata che la magia di un libro, per funzionare, ha bisogno non solo di creatività e passione, ma anche di schemi e tecniche narrative. Incoraggiato dal sostegno e dall'entusiasmo dei suoi affezionati lettori, Dean Lucas decide di scrivere il suo primo romanzo: il primo libro della Saga di Aegyptiaca, edito da Mamma Editori.




Ed ecco un paio di estratti per voi!!

Citazione 1 (tratta dall’incipit):


Il verso acuto di un’aquila echeggiò nel profondo silenzio delle gole e si riverberò tra le vette del Monte Parnaso.
La creatura più antica del mondo arrestò il cavallo e ammirò per qualche istante il volo del rapace: eleganza, sicurezza di sé e ferocia si fondevano in un unico movimento, mentre i riflessi dorati sulle piume catturavano la luce del sole.
Il vento ululò tra i dirupi, trascinando con sé l’eco di un lamento. Era un verso roco e gutturale, simile al gemito di una bestia. Ne seguì un altro e un altro ancora. Poi un suono del tutto diverso, inatteso, inconfondibile.
Il pianto di un neonato.
Adamah osservò il rapace che disegnava cerchi sempre più stretti nella direzione dei lamenti.
Sorrise.
Poi estese i sensi fino a percepire l’odore della figlia, appena venuta al mondo per cambiarlo per sempre.




Citazione 2:



La dea sorrideva ancora quando sentì un groppo alla gola. Inquieta si drizzò sulla schiena, chiedendosi cosa fosse.
Non c’era bisogno del potere degli dèi per scoprirlo.
Era felice.
Di una felicità di cui non aveva mai immaginato nemmeno l’esistenza.
Fu allora che, per la prima volta, seppe che nella vita dei Figli dell’Uomo c’era qualcosa di speciale.
Qualcosa che gli dèi ignoravano.
Qualcosa per cui i mortali piangevano e sospiravano.
Qualcosa per cui vivevano e morivano.
Qualcosa di incredibile e meraviglioso.
Qualcosa di cui persino lei, la creatura più preziosa di quel mondo, ora sentiva l’irrefrenabile bisogno.
Dunque era questo l’amore.
L’amore che aveva atteso per millenni, che si era negata, che credeva non esistesse, che giurava fosse una debolezza.
La Sfinge posò un dito sul petto di Abel. Lo toccò solo con la punta, accarezzandogli la pelle calda e levigata dei muscoli. Si chinò fino a sfiorargli con le labbra i lunghi capelli dorati.
– Per tutti questi anni, per tutti questi secoli, ho avuto fame e sete di te. Amami – bisbigliò con un gemito impercettibile. – Amami – sussurrò con voce roca. – Amami – implorò ancora.

Dietro le pagine di BELCANTO di Ann Patchett



Il libro cui daremo un'occhiata "dietro le quinte", per scoprire cosa ha ispirato il suo autore, è....:

BELCANTO
di Ann Patchett


9734186
Ed. Neri Pozza
352 pp
2003
Trama

Roxane Coss ha appena finito di cantare e, nella villa del vicepresidente dello Stato sudamericano dove è in corso il ricevimento in onore del signor Hosokawa, tutti gli ospiti internazionali sono in piedi ad applaudirla.
Katsume Hosokawa applaude con orientale contegno ma anche con una grande emozione a stento trattenuta nel cuore.
Roxane Coss, il soprano dalla voce straordinaria, calda e modulata, impavida fino all'estremo, è lì davanti a lui e ha appena terminato l'aria dalla Russalka accompagnata dal suo pianista dalla chioma biondissima e dalle lunghe dita affusolate…
Perché, però, ora è improvvisamente calato il buio e si sono spente persino le candele sui tavoli? E perché dei passi rimbombano minacciosamente nei condotti d'aria e sciamano dietro le porte?
La forzata coabitazione tra un gruppo di guerriglieri e una piccola comunità internazionale costituisce in queste pagine lo sfondo di un'intensa storia d'amore e di passione. 

Con la sua impeccabile scrittura, Ann Patchett ci conduce là dove la legge del cuore abolisce ogni barriera e libera da ogni pregiudizio ciò che divide e unisce gli uomini.






Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?"

Sebbene sia difficile definire con precisione il punto esatto in cui giunge l'idea giusta per un romanzo, ma in questo caso l'Autrice non esita a rispondere: 17 dicembre 1996.
E' la notte in cui l'organizzazione terroristica Tupac Amaru ha preso d'assalto l'ambasciata giapponese a Lima, in Perù. 
Certo, Ann non poteva sapere quel giorno che quell'avvenimento sarebbe diventato Bel Canto, ma era completamente concentrato su di esso, fin dall'inizio. 
C'erano tanti elementi convincenti per lei: il confinamento, la sopravvivenza, la costruzione della famiglia. 
Era Per molto da tempo che desiderava trovare un modo per sentire vicine le cose lette sui giornali, di piangere per le catastrofi che non avevano alcun effetto immediato sulla sua vita. 
Trasformare una tragedia di cui non sapeva nulla in un romanzo.

Prima di scrivere il libro, Ann non era mai stata una patita di lirica; le piaceva il  baseball, ma una volta che il personaggio di Roxane Coss le è balzato alla mente, subito si è lanciata per apprendere quanto più sull'argomento.
La cosa migliore che ha fatto è stata acquistare un libro intitolato Opera 101 di Fred Plotkin. 
Essa spiega come ascoltare e cosa ascoltare; poi ha ascoltato una serie di lezioni di 28 ore intitolate "La storia dell'Opera" e pian piano si è innamorata del mondo dell'opera.

Il personaggio di Roxane, molto affascinante, è modellata sulla base dell'unica cantante lirica conosciuta personalmente da Ann: Karol Bennett. 
Karol e Ann si sono incontrate negli Anni '90.
Fisicamente, Karol e Roxane sono molto simili: piccole donne con una grande personalità. 
Karol dominava in tutta la stanza mentre camminava ed era come se la musica la circondasse anche quando non cantava. Per quanto riguarda il canto di Roxane, Ann ha ascoltato soprattutto Rene Fleming e pensava alla sua voce per Roxane, anche perchè non possedeva registrazioni di Karol che cantava.
La creazione delle due storie d'amore presenti nel romanzo partivano, all'inizio, da un prologo, nel quale Gen racconta come ha conosciuto sua moglie...: ma poi, dietro consiglio dell'amica Elizabeth McCracken, decise di non inserirlo.

Fatta eccezione per la parte finale, l'intera storia si svolge in un contesto unico (il palazzo del vice-presidente), ma Ann chiarisce che scegliere un'unica location per la sua storia è stato meno complicato che se avesse incluso il mondo esterno. 
Questo l'ha aiutata a tenere tutti i personaggi in un unico posto e a fermare il tempo.
La scelta di utilizzare un narratore che racconta la storia guardando indietro, al passato, è dovuta al fatto che chi narra è sempre un po' più informata dei personaggi, in una lotta tra ciò che sappiamo che sta per accadere e ciò che vogliamo che accada.

tratto e tradotto da: qui.

venerdì 20 giugno 2014

LeggendOrientale: SENZA PAROLE di Zhang Jie



orientale

SENZA PAROLE
di Zhang Jie


Senza parole
Ed. Tea
Trad M. Morzenti
M. Gottardo
315 pp
8.60 euro
Sinossi

Il libro più importante della cultura cinese, il Daodejing (Il Classico della Via e della Virtù) comincia così: «L'amore più grande lascia senza parole». In questa frase è racchiusa tutta la forza di un sentimento che travolge l'anima e che spesso la prosciuga; o che al contrario la riempie al punto da traboccare. 
Quell'amore inesprimibile è qui, nelle pagine di questo romanzo. Senza parole racconta la storia del Novecento, quella che ha cambiato volto e anima al mondo intero, che ha trascinato la Cina e i suoi figli in una modernità senza scampo, costata incredibili sofferenze.
E ha il sapore del quotidiano nei suoi personaggi uomini e donne, grandi e piccoli, meschini e veri, pieni di debolezze e capaci di straordinari eroismi.

L'autrice.
Zhang Jie nata a Pechino nel 1937, laureatasi in economia nel 1960, lavorò in gioventù in ambito governativo, fino al periodo di esilio forzato in campagna nel 1969, in piena Rivoluzione Culturale. Rientrò a Pechino nel 1972, dove risiede tuttora. Zhang Jie è membro onorario dell’American Academy and Institute of Arts and Letters. Ha vinto nel 1989 il Premio Letterario Internazionale Malaparte. I suoi lavori sono tradotti in inglese, francese, tedesco, russo, danese, norvegese, svedese,finlandese, olandese e italiano.

Se fossi un libro, direi a me stessa.....


if I was a book

Era da un po' che non tiravo fuori questa rubrica, che pure in teoria è a cadenza settimanale!

Ma il titolo di un libro edito da Sperling&Kupfer, balzatomi agli occhi all'improvviso e senza che lo cercassi e per di più in una giornata che più "storta" non poteva essere, mi ha attirata come una calamita!!
E quindi, se fossi un libro oggi vorrei essere...:

clicca per leggere sinossi
e caratteristiche libro

SMETTILA E SII FELICE di Paolo Gambi si propone come una sorta di "guida" o risposta alle esigenze di tutte quelle persone che, seppur credenti,  spesso non trovano in se stesse e nella propria religione, delle risposte vere, efficaci, capaci di calare la spiritualità nel nostro tempo ultra complesso.
Un viaggio da intraprendere per riflettere sul più grande e intricato mistero della natura e della vita: l'uomo!!
Un modo per interrogarci su come e quanto siamo capaci di riprendere in mano la nostra vita e su come ci rapportiamo al prossimo.

Ecco, mi ci vorrebbe proprio un "viaggetto" di questo genere...!
E soprattutto, faccio il mio le parole del titolo; "Smettila (di farti paranoie mentali, ad esempio) e sii felice!".

E TU, CHE LIBRO SEI OGGI?
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