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Il libro di cui parliamo oggi - dal quale è stato tratto un film di recente - è questo...
E' STATO IL FIGLIO
di Roberto Alajmo
Ed. Mondadori 238 pp 6.99 euro 2010 |
Nicola Ciraulo, il capofamiglia, è un Ellesseù, Lavoratore Socialmente Utile, ossia un professionista delle mobilitazioni sindacali e dei lavori in nero: ed è anche l'unico che più o meno lavori, in una famiglia composta dai suoi genitori - l'opprimente signora Rosa, che non tace un istante, e l'ineffabile marito Fonzio - da sua moglie Loredana e dal figlio ventenne, Tancredi.
Fino a qualche anno fa c'era pure un'altra figlia, una bambina allegra e prepotente, la povera Serenella...
Il romanzo comincia con la polizia che fa irruzione in casa Ciraulo, dove Tancredi è chiuso in bagno e si rifiuta di uscire. Dove, soprattutto, c'è il cadavere di suo padre Nicola steso nel salotto. Ma il resto della famiglia, tutto attorno, sembra intenzionato a non collaborare.
Il romanzo comincia con la polizia che fa irruzione in casa Ciraulo, dove Tancredi è chiuso in bagno e si rifiuta di uscire. Dove, soprattutto, c'è il cadavere di suo padre Nicola steso nel salotto. Ma il resto della famiglia, tutto attorno, sembra intenzionato a non collaborare.
O forse: a collaborare fin troppo. E sono molti i particolari che non quadrano.
I personaggi di Alajmo, le situazioni che creano o in cui vengono a trovarsi, sono sempre normali e paradossali al tempo stesso. I loro caratteri, apparentemente semplici, nascondono abissi.
Le loro logiche, apparentemente arcaiche, confinano con gli smarrimenti metafisici della modernità. Alajmo individua le mille crepe della realtà, della psiche, dei singoli oggetti, vi infila il cuneo della sua ironia, di una logica implacabile, e poi scava, scava senza fermarsi, oltre il cuore, fino all'osso duro e insensato che si trova sotto.
L'autore.
Roberto Alajmo è nato a Palermo nel 1959. Fra i suoi libri Il repertorio dei pazzi della città di Palermo (1994), Almanacco Siciliano delle morti presunte (1997), Le scarpe di Polifemo, Notizie dal disastro (1998), Cuore di madre (2003) e È stato il figlio (2005). Lavora come giornalista alla Rai di Palermo.
Bene, dal 14 settembre, il film omonimo, diretto da Daniele Ciprì, è stato trasmesso nelle sale italiane.
Distrubuito da Fandango Genere: drammatico Durata 90 minuti Cast: Toni servillo, Giselda Volodi, Fabrizio Falco, Aurora Quattrocchi. Alfredo Castro |
Sinossi
Il racconto viene narrato in un tempo futuro, all'interno di un ufficio postale, in un giorno come tanti. E' un signore trasandato di nome Busu, ad introdurre la storia della famiglia Ciraulo, come le altre microstorie che di giorno in giorno racconta per uccidere il tempo che consuma la sua solitudine. C'è chi lo ascolta, c'è chi invece ad un certo punto si stanca e va via, lasciandolo solo in quella interminabile giornata d'inverno. Busu però si sofferma più a lungo sui Ciraulo, raccontandone anche i dettagli, quasi come gli appartenessero.
Il film è stato presentato alla 69° mostra del Cinema di Venezia, ricevendo dalla giuria il premio "per il miglior contributo tecnico", consegnato a Daniele Ciprì per la fotografia.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz