Ultimo classico dell'anno 2013...
LA FIGLIA DEL CAPITANO
di A. Puskin
Mondadori
Trad. B. Osimo
147 pp
8.50 euro
2005
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Protagonista è Petr Andreic Grinev che, accompagnato dal precettore, tra varie traversie, grazie all'aiuto di un contadino, raggiunge la fortezza di Belogorsk.
Qui si innamora di Masa, figlia del capitano della fortezza.
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puskin |
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il mio pensiero |
E' d'obbligo per me esordire dicendovi che, per la maggior parte delle volte, con i romanzieri russi (e i loro relativi libri) non è scattato il colpo di fulmine: zero feeling, insomma.
Questo mi è capitato, ad esempio, con "Le anime morte" di Gogol, "Padri e figli" di Turgenev..., anche se poi a riscattarli c'erano stati incontri più gradevoli, come con"Anna Karenina" di Tolstoj.
Ma il più delle volte, lo stile, le ambientazioni e gli stessi personaggi della letteratura russa, proprio non riuscivano a prendermi e ad accendere il mio interesse.
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pugacev |
Ho quindi iniziato "La figlia del capitano" non senza il timore di trovarmi costretta ad abbandonarlo; però non è successo....!
Anzitutto, è un romanzo piuttosto breve e poi Puskin ha uno stile molto "leggero", ironico, vivace, sia nel tratteggiare i personaggi che le situazioni.
Il protagonista è un giovanotto di nobile famiglia, Petr Andreic Grinev, il cui "destino" è segnato sin da piccolo, perchè suo padre vuole assolutamente che il figlio sia un uomo di guerra, un valoroso militare al servizio dello zar.
Ed infatti, crescendo - dopo un'adolescenza trascorsa sotto le ali di un insegnate privato, di origini francesi, piuttosto amante della bella vita e delle donne, e poco avvezzo a trasmettere cultura e buoni costumi al proprio allievo -, per evitare che il ragazzo sia uno scapestrato e buono a nulla, il padre lo manda, sotto propria raccomandazione, ad arruolarsi, presso la fortezza di Belogorsk.
Ad accompagnarlo, il fedele, anche se un po' lagnoso, precettore Savel'ic; durante il viaggio, i due incontrano uno straccione, cui Petr regalerà il proprio pellicciotto perchè si scaldi.
Questo gesto gli salverà la vita in futuro, perchè quell'uomo, dalle sembianze di un povero contadino, è in realtà il leader di una marmaglia di briganti che sta insorgendo contro la zarina di Russia, Caterina II: Emeljan Pugacev, un disertore dell'esercito russo che aveva combattuto nella Guerra dei sette anni e che aveva sobillato il malcontento latente fra i cosacchi, formando una sorta di "esercito" al proprio servizio.
Questi ribelli attaccheranno la fortezza in cui vive tranquillo il nostro giovanotto, il quale intanto si è innamorato della dolce e timida Mar'ja Ivanovna (Masa), la quale però è oggetto di desiderio anche di un uomo gretto e traditore, tale Svabrin...
E' un romanzo che si legge con molta scorrevolezza, dinamico al punto giusto, con una presenza di dialoghi che danno fluidità alla narrazione, con personaggi schietti, caratteristici e un finale che soddisfa il lettore.
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con questo classico partecipo a... |
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz