Permettetemi di condividere con voi alcune delle simpatiche creature di FANTABESTIE (QUI recensione):
IL BIVACCO
Raro bovino di medie dimensioni, il bivacco popola i pascoli alpini oltre i 1000 metri di quota.
La caratteristica più marcata è l’assenza del posteriore, sostituito da una replica fedele della
parte anteriore.
Questa singolare forma sembra sia dovuta a una mutazione genetica che ha fatto sì che due
vitelli gemelli condividessero di fatto lo stesso corpo. È quindi necessaria una perfetta simbiosi
tra i due individui.
Si è notato, per esempio, che ogni primo lunedì del mese i capi si scambiano i turni su chi deve
fare la bocca e chi il deretano.
Il metodo riproduttivo è tutt’oggi sconosciuto.
Dal carattere incredibilmente paziente, si nutre di erbette alpine.
IL G.U.F.O.
Rapace notturno avvistato per la prima volta negli anni Cinquanta del Novecento nel villaggio di
Rachel, nei pressi della nota Area 51, negli Stati Uniti.
Si suppone che, sentendosi minacciato dai ricercatori che volevano catturarne alcuni esemplari
a scopo di studio, compì una velocissima migrazione oceanica e si stabilizzò nei pressi di
Barletta.
Alcuni studiosi, pur non riuscendo ad avvicinare un G.U.F.O. ne hanno osservato alcune
abitudini.
Nidifica all’interno degli alberi secolari, in cui scava complessi cunicoli che partono da fori
nascosti nel terreno, che si snodano nel sottosuolo verso le radici e salgono lungo il fusto fino a
circa la metà dell’altezza della pianta.
Si nutre di piccoli roditori e di serpenti e il suo volo è dovuto a una sconosciuta forza di
propulsione che gli fa raggiungere una velocità di oltre 600 km/h.
Si è notato che diversi esemplari di G.U.F.O. si radunano per compiere un rituale amoroso
la notte di San Lorenzo. Gli animali si sparpagliano in tutti i cieli italiani e si lanciano a folle
velocità compiendo traiettorie apparentemente casuali e lasciando ampie scie luminose.
Il fenomeno delle stelle cadenti è quindi quasi sempre imputabile al G.U.F.O e non agli asteroidi
che colpiscono l’atmosfera, come sempre sostenuto dalla scienza astronomica.
Vive molto a lungo e sono ancora parecchi quelli che sostengono che il G.U.F.O. non esista.
IL RAMARLEY
Rettile caraibico di medie dimensioni e di colore verde scuro, il ramarley è diffuso
principalmente in Jamaica.
Raggiunge i 30 cm di lunghezza e sul capo ha un folto ciuffo di peli ispidi e arrotolati che gli
scendono sulle spalle fino a metà schiena. Per questa caratteristica i giamaicani lo chiamano
“lucertola rasta”.
Si nutre di insetti e dei frutti crudi dell’albero del pane ed è noto per la leggendaria pigrizia che
viene manifestata dall’andatura lenta, barcollante e strascicata.
È solito, inoltre, fumare marijuana per mezzo di spinelli abilmente autocostruiti con carta di
giornale o foglie.
Adora la musica reggae e il suo verso sembra ripetere la parola “bomboclat”.
Da alcuni considerato sacro, è stato l’animale da compagnia preferito dal noto musicista Peter
Tosh.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz