giovedì 11 febbraio 2021

Questione di incipit

 

Cari lettori, in attesa di potermi mettere serenamente al pc e scrivere la recensione dell'ultimo - bellissimo! - libro terminato (L'arcipelago del cane di Philippe Claudel), ve ne lascio l'incipit, che spero possa colpirvi come ha fatto con me; non so se capita anche a voi, ma ci sono libri che già dalle prime righe mi entrano dentro grazie a una scrittura fortemente evocativa e penetrante.


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"Bramate l’oro e spargete cenere. 
Insozzate la bellezza, calpestate l’innocenza.
Fate scorrere ovunque grandi torrenti di fango. L’odio è il vostro nutrimento, l’indifferenza la vostra bussola. Siete creature del sonno, sempre addormentate, anche quando vi credete sveglie. Siete i frutti di un tempo sonnolento. Le vostre emozioni sono efemere, farfalle presto schiuse, subito calcinate dalla luce dei giorni. Le vostre mani impastano la vostra vita in una fanga arida e insulsa. Siete divorati dalla solitudine. Il vostro egoismo v’ingrassa. Volgete la schiena ai vostri fratelli e perdete l’anima. La vostra natura ribolle d’oblio.
Come giudicheranno il vostro tempo i secoli futuri?
La storia che stiamo per leggere è reale quanto voi. Accade qui, ma si sarebbe potuta svolgere là. Sarebbe troppo facile pensare che sia accaduta altrove. Poco importano i nomi degli esseri che la popolano. Si potrebbero cambiare. Si potrebbero mettere i vostri al loro posto. Vi somigliate moltissimo, usciti come siete dallo stesso immutabile stampo.
Sono sicuro che prima o poi vi farete una domanda legittima: è stato testimone di quello che ci racconta? Vi rispondo: sì, ne sono stato testimone. Come lo siete stati voi, anche se voi non avete voluto vedere. Voi non volete mai vedere. Io sono colui che ve lo ricorda. Sono il guastafeste. Sono quello cui nulla sfugge. Io vedo tutto. So tutto. Ma non sono niente e intendo restarlo. Né uomo né donna. Sono la voce, semplicemente. È dall’ombra che vi racconterò la storia.
I fatti di cui vi dirò si sono svolti ieri. Pochi giorni fa. Un paio d’anni fa. Non di più. Scrivo «ieri» ma forse dovrei dire «oggi». Agli uomini non piace lo ieri. Gli uomini vivono al presente e sognano i domani. "

7 commenti:

  1. Ciao! Che dire... un bel "j'accuse" per entrare subito nel vivo! La scrittura sembra ottima, ma non conosco il libro. Aspetto la tua recensione! :-)

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  2. Eccome se capita. Sono i libri migliori. Bell'inzio, ti cattura. Dice e non dice, ti costringe ad andare avanti😉

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    1. È proprio l'inizio eh, non ho voluto mettere troppo però sì, per me sono quegli inizi che mi catturano ;-)

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  3. Incredibile, sembrano versi di una poesia solo resi in prosa ma il suono, il ritmo ed i termini usati danno al testo l'eco di una lirica e già questo rende particolare e diverso da tutti gli altri questo libro. Già il titolo mi aveva attratto, l'incipit è davvero di grande spessore. Aspetto con molta curiosità la tua recensione su questo libro.

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  4. Aggiungo: a tutto questo abbiamo poi il contenuto che è molto duro e di denuncia ed apre a scenari che potrebbero essere per me molto interessanti.

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    1. Assolutamente sì, Daniele, intuisci bene, tratta temi attuali e d impatto. :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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