martedì 2 febbraio 2021

Le mie letture di Gennaio 2021



Riepilogo del mio Gennaio 2021.






  1. MIA SORELLA EMANUELA di Fabrizio Peronaci, Pietro Orlandi: le tappe che hanno contrassegnato i ventotto anni che sono seguiti alla scomparsa della giovanissima cittadina vaticana, brutalmente strappata alla propria vita e all'affetto dei propri cari, i quali ancora oggi combattono strenuamente perché la verità venga fuori.
  2. IL MAESTRO E MARGHERITA di Michail Bulgakov: nella Mosca degli anni '30 arriva Satana in persona e, sotto le spoglie di un esperto di magia nera, accende una girandola di eventi tragicomici.
  3. IL CERCHIO DI PIETRE di Enrico Graglia: nell'antica lotta tra il Bene e il Male, i tre protagonisti di questo romanzo si confrontano con una dimensione sovrannaturale popolata da creature mostruose.
  4. "L'ochetta Giuliana" - "Avventura in libreria" - "Fortunella e l'ultimo giorno dell'anno"  di  Annarella Asuncion Morejon: tre favole per bambini, istruttive e piacevolissime.
  5. LORO TORNERANNO di Luca Tescione: lo sguardo malinconico e fiducioso di un cane ci restituisce una Terra senza esseri umani e un desolante scenario apocalittico.
  6. LA MIA PREDILETTA di Romy Hausmann: un rapimento, una capanna nel bosco, triste teatro di un'esistenza in gabbia e una vicenda incredibile ed inquietante, in cui tutto ruota attorno a un castello di bugie e segreti.
  7. IL TRIBUNALE DELLE ANIME di Donato Carrisi: alla ricerca di un serial killer spietato tra strade e chiese di Roma.
  8. QUESTA SCUOLA NON È UN ALBERGO di Pino Imperatore. il diciottenne Angelo si barcamena tra scuola e famiglia, mentre un dolore sottile e costante getta un po' di malinconia nei suoi pensieri di adolescente.
  9. UN DUCA DA SCEGLIERE di Jess Michaels: la storia d'amore, tanto intensa quanto ostacolata, tra il bel Simon e la dolce ma combattiva Meg.
  10. BORGO SUD di Donatella Di Pietrantonio. L'Arminuta è cresciuta, è una donna ormai, ma con un cuore gonfio e pesante di tristezza, abbandoni, perdite. E solitudine.
  11. IL DIARIO DEL VAMPIRO. IL RISVEGLIO di Lisa Jane Smith. Triangolo amoroso che vede due fratelli vampiri contendersi la stessa donzella.
  12. SE UNA NOTTE D'INVERNO UN VIAGGIATORE di Italo Calvino: un libro davvero particolare, attraverso il quale l'Autore coinvolge il lettore in un gioco narrativo.
  13. L'INFERNO DI TREBLINKA di Vasilij Grossman: la testimonianza di un corrispondente di guerra dell'Armata Rossa circa la più terribile fabbrica della morte nazista.


Sul podio pongo il libro-inchiesta su Emanuela Orlandi, il thriller di Carrisi e "La mia prediletta" per avermi tenuta col fiato sospeso.
Un po' di delusione per il libro di Imperatore e di Calvino.


CITAZIONE DEL MESE

"Chi scrive ha il dovere di raccontare una verità tremenda, e chi legge ha il dovere civile di conoscerla, questa verità. Chiunque giri le spalle, chiuda gli occhi o passi oltre offende la memoria dei caduti." (Vasilij Grossman)


CANZONE DEL MESE


THIS IS ME

When the sharpest words wanna cut me down
I'm gonna send a flood, gonna drown 'em out
I am brave, I am bruised
I am who I'm meant to be, this is me







Di rilevante, nel mese di gennaio ho ascoltato il podcast LE ALI DI VIK (>> QUI <<), incentrato su Vittorio Arrigoni, un ragazzo italiano di 36 anni, attivista per i diritti umani, scrittore. Noto in tutto il mondo per l'adagio che lui stesso ha coniato durante le sue cronache dalla Striscia di Gaza: "Stay Human”, “Restiamo Umani”. Vittorio era un uomo che ha messo al servizio degli altri la propria esistenza, sempre al fianco degli ultimi e degli oppressi e da sempre mosso dagli ideali di pace, giustizia ed uguaglianza.
Nei sei episodi possiamo ascoltare la sua storia, attraverso la sua stessa voce, quella di sua madre e di chi l’ha conosciuto.

Si parte dalle radici di Vittorio: la sua famiglia, un ambiente che ha influito sulla sua crescita e sulle scelte che avrebbe fatto da grande. Ripercorriamo i viaggi fatti, dal primo in America Latina nel 1995, e poi nell'Est Europa, Africa, Croazia, Ucraina, Belgio, Austria, Romania, Togo, Estonia... 
Viaggi che l'hanno cambiato dentro, facendo maturare in lui la consapevolezza di cosa volesse fare della propria vita.
E' nell’agosto del 2002 che Vittorio va per la prima volta in Palestina, impegnato in un campo di volontariato a Gerusalemme Est, con l'amico Gabriele, dove si imbatte con il desiderio di libertà del popolo palestinese.
Vi ritornerà anche negli anni successivi, finendo nella black list delle persone indesiderate per lo stato d'Israele; Vittorio è passato anche per l'esperienza del carcere nelle prigioni israeliane, ma questo non gli ha impedito di continuare a difendere i diritti del popolo palestinese: sarà presente anche quando nel 27 Dicembre 2008 Israele dà inizio alla campagna militare “Piombo Fuso” nella Striscia di Gaza, con l'obiettivo dichiarato di "colpire duramente l'amministrazione di Hamas”. 
L’esercito israeliano impedisce l’ingresso nel territorio palestinese di giornalisti e cronisti provenienti da tutto il mondo e Vittorio si ritrova ad essere l’unico reporter internazionale a poter raccontare in prima persona cosa avviene in quei tragici giorni. Dalla sua penna, in quel periodo drammatico, nasce l’adagio che l’ha reso celebre in tutto il mondo: “Stay Human”, “Restiamo Umani”.
Vittorio viene rapito ed ucciso da un gruppo di terroristi il 14 aprile 2011. 
La sua vita e il  suo esempio hanno lasciato un segno indelebile nel cuore di migliaia di persone in tutto il mondo ed il suo messaggio di umanità è vivo più che mai.

Ascoltare la storia di questo giovane uomo, che non si limitava a dire di credere nella pace, nella fratellanza, nella solidarietà ecc..., ma che ha vissuto con coerenza rispetto ai propri valori, affrontando tante difficoltà, mettendo a rischio la propria vita pur di combattere pacificamente per i diritti di chi viene calpestato, mi ha colpito moltissimo; non si può che provare una grande ammirazione per una persona così, la cui umanità e sensibilità devono essere d'esempio per ciascuno di noi a non restare indifferenti verso i soprusi subiti da persone e popoli  vicini o lontani da noi.
Ne consiglio l'ascolto; sentire dalla voce di chi ha amato Vittorio, nonché stralci di interviste e interventi in cui è lui stesso a parlare, quel che ha fatto, l'amore che c'ha messo..., non lascia indifferenti.

"Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare." (Nelson Mandela)


SERIE TV

Ho visto SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano, la docu-serie in 5 episodi che attraverso testimonianze e immagini di repertorio racconta la controversa storia della comunità di recupero di San Patrignano fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978, a Coriano, in provincia di Rimini.

Ammetto di non aver mai approfondito, prima di vederla, né la figura di Muccioli né tutte le controversie derivanti dalla sua gestione della comunità, quindi l'ho guardata senza avere pregiudizi di sorta.
L'ho trovata davvero molto interessante e, a mio avviso, fatta bene; ci sono testimonianze dirette di persone che a SanPa c'hanno vissuto, che hanno ascoltato e visto personalmente cosa veniva fatto e detto in questo posto negli anni; inoltre si fa riferimento a fatti emersi nel corso dei processi affrontati da Muccioli.
E' chiaro che il protagonista indiscusso è lui: una personalità carismatica, capace di catalizzare l'attenzione di tutti sulla propria persona quando parlava, un uomo sicuro di sé, dalla personalità molto forte, che indubbiamente ha avuto un'idea meravigliosa: aprire una comunità per aiutare i giovani ad uscire dalla droga. Un proposito onorevole, ci mancherebbe, e sicuramente grazie a lui tanti giovani non si sono persi ma anzi sono stati recuperati prima che fosse troppo tardi.

 Colpiscono le testimonianze di chi a SanPa c'è stato- come quella commossa di Cantelli - e le parole e la sincera riconoscenza di tanti genitori intervistati negli anni '80 e che piangendo ringraziavano Muccioli di aver dato a questi figli senza speranza..., la vita.

Certo, son rimasta altresì impressionata nel sentire che però accadevano anche cose non belle, a causa e dei metodi, diciamo "poco ortodossi" portati avanti da Muccioli all'indirizzo di quanti si ribellavano alle regole in comunità e "minacciavano" di andarsene, e delle condotte davvero deplorevoli di coloro ai quali lo stesso imprenditore affidava "le punizioni" e che, purtroppo, persero troppo spesso il controllo, finendo per macchiarsi di delitti.
Fondamentale la testimonianza di Walter Delogu, per anni autista e braccio destro di Vincenzo Muccioli, circa il ruolo di questi nel caso di omicidio di Roberto Maranzano, avvenuto proprio a San Patrignano.

E' una serie che ho guardato con molto interesse, credo sia fedele al titolo stesso, e che cioè sottolinei tanto il bene quanto il male che hanno gravitato attorno alla comunità e al suo fondatore; io personalmente non trovo denigri l'una e l'altro, ma semplicemente dice... quel che è stato. 
E' innegabile che Muccioli abbia contribuito a recuperare tantissimi tossicodipendenti - altrimenti lasciati a loro stessi, con famiglie dolorosamente impotenti davanti a un dramma troppo grande, e con uno Stato che in quegli anni non è che proprio si "accollasse" il problema della droga e delle morti per droga. Questo è un merito che credo sia giusto riconoscergli.
Sottolineare anche che, però, i suoi metodi fossero eccessivi e che non di rado abbiano avuto conseguenze tristissime e drammatiche per non pochi ospiti - ci sono stati ad es. casi di suicidio - e che quindi fossero quanto meno discutibili, boh... a me non pare sinonimo di "racconto tendenzioso e parziale", che è una delle accuse più frequenti indirizzate alla serie da parte di chi difende Muccioli e il suo operato senza se e senza ma.
E ripeto, lo dico da persona che ha visto la serie senza sapere nulla di tutta la controversia su San Patrignano, quindi con la mente sgombra da preconcetti.
Ad ogni modo, io la consiglio, è senza dubbio interessante e solleva molti interrogativi, tra cui uno su tutto: è giusto ed etico ricorrere a metodi discutibili e, in taluni casi, non rispettosi della persona e della sua dignità, se l'obiettivo è salvarla da se stessa e dal baratro della droga? 

7 commenti:

  1. Bulgakov, un classico davvero eccezionale. E poi l'ultimo libro che devo leggere. SanPa non ho potuto vederla non avendo Netflix ma immaginavo che meritasse.

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  2. Ciao Angela, leggi sempre davvero tanto... complimenti! :-)

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    1. Il fatto di trascorrere del tempo in pullman per andare a lavorare fa molto ;-)

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  3. La mia canzone del mese e 'A million dream'! Vedo che siamo entrambe in fissa con la musica di The Greatest Showman ahahahah Impossibile non adorarla!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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