martedì 22 febbraio 2022

[[ RECENSIONE ]] IL MISTERO DEI BAMBINI D'OMBRA di Piergiorgio Pulixi

 

Piergiorgio Pulixi è in libreria con un nuovo romanzo, che è al tempo stesso ritorno ed esordio; sì, perché con Il mistero dei bambini d'ombra lo scrittore sardo esordisce nel genere narrativa per ragazzi, senza perdere mai il tocco noir e misterioso che, personalmente, amo nei suoi romanzi.

Il protagonista di questa storia ambientata in una cittadina americana è il dodicenne Jake che, quando il suo migliore amico sparisce nel nulla, si ritroverà coinvolto in una serie di sinistri casi irrisolti di altri bambini scomparsi trent'anni prima.


IL MISTERO DEI BAMBINI D'OMBRA
di Piergiorgio Pulixi


Ed. Rizzoli
192 pp
Jake Mitchell ha dodici anni e vive sereno con i suoi genitori a Stonebridge, una città tranquilla su cui però pesa il ricordo di un'oscura tragedia: nel 1984 in una sola notte tutti i bambini (duecento!) al di sotto dei tredici anni erano scomparsi senza lasciare traccia.
Di loro non si è saputo più nulla.

Volatilizzati. Come se non fossero mai esistiti, se non nel cuore di chi li ha amati e non ha smesso, in cuor proprio, di sperare di vederli comparire sull'uscio di casa, all'improvviso, così com'erano spariti.

Dopo trent'anni, questa storia ha il sapore della leggenda, di quelle che i genitori ripetono ai figli per scoraggiarli a restare fuori casa quando ormai è tardi e buio, ed è pericoloso.
Victoria, la madre di Jake, ne parla come "la leggenda dei bambini d'ombra" perché durante gli anni si è sparsa la voce che ogni tanto qualcuno riesca a sentire le voci di questi ragazzini che giocano al limitare del bosco, ma in realtà nessuno li ha mai visti, se non sotto forma di ombre. Come se fossero dei fantasmi.

Jake non sa però che dietro quella triste storia si nasconde un grande dolore per i suoi cari, in quanto tra quegli scomparsi di tre decenni prima c'era anche l'allora 11enne zio Ben (fratello maggiore di sua madre); la sua inspiegabile scomparsa ha recato tanta sofferenza in famiglia, tanto che (comprende presto il ragazzino) addirittura suo nonno non è stato più lo stesso...

Da quando è venuto a conoscenza di questa importante tragedia famigliare, Jake si ritrova a pensare sempre più spesso a quello zio che non ha mai conosciuto ma che gli somiglia non poco, e che ora sente più vicino che mai.
A rammentarglielo c'è, inoltre, la mitica Ernie Ball, la pallina da baseball a lui appartenuta e che Jake chiede alla mamma di poter tenere con sé.
È una pallina speciale e il ragazzo avrà modo di sperimentarne il valore, nei giorni successivi.

Di lì a breve, infatti, accade un fatto drammatico, che lo scuote profondamente: il suo migliore amico Mike è scomparso nel nulla.
Jake non capisce cosa stia succedendo, è spaventato e comincia a cercare il suo amico nei posti che frequentavano insieme, ma niente...
Si reca in biblioteca per fare ricerche su ciò che è accaduto anni e anni prima a zio Ben e agli altri bambini e scopre, con sua grande sorpresa, che anche Mike stava raccogliendo informazioni in merito.

Aiutato, in un primo momento, soltanto dall'amica di scuola Courtney, e poi da altri pochi amici più stretti ed affidabili, Jake, con al seguito Rocket (il cane di Mike), farà di tutto per risolvere il mistero della sparizione di Mike (cui se ne aggiunge presto un'altra) e, di conseguenza, quella di tutti i bambini d'ombra.

A fornirgli un aiuto prezioso in quest'avventura, che si rivelerà via via davvero pericolosa, c'è la Ernie Ball, che non è una palla come tutte le altre: c'è in essa qualcosa di magico! Infatti, essa si illumina tutte le volte che c'è un pericolo e che Jake ha bisogno di una mano per superare una difficoltà o un nemico imprevisto; non solo, ma quando la pallina brilla, il ragazzino riesce a distinguere le ombre dei bambini scomparsi trent'anni prima!
Cosa vuol dire questo? Forse sono vivi? Se è così, dove si trovano? Perché non tornano a casa? E come può Jake aiutarli a non essere più solo delle ombre?

Quella che all'inizio ha quasi le sembianze di un'avventura eccitante, ben presto assume contorni sinistri e paurosi, soprattutto quando Jake - parlando con un uomo, un nativo, giudicato da tutti in città poco raccomandabile - viene a conoscenza di una oscura leggenda che ha per protagonista uno spirito maligno. E se fossero da attribuire ad esso le assurde sparizioni?

Intanto, gli adulti cercano di attivarsi per cercare i due ragazzini scomparsi, col timore che la disgrazia, che essi aveva cercato di seppellire in un angolo dimenticato della memoria, si stia ripetendo con i loro figli; a coordinare le ricerche e ad occuparsi del caso è lo sceriffo Bud Malone, anch'egli un nativo americano.

Ma Jake e i suoi amici sono troppo preoccupati per aspettare che la polizia risolva il mistero, così decidono di fare le ricerche per conto proprio.

Dovranno tirare fuori tutto il loro coraggio, restare uniti, guardarsi le spalle a vicenda ed essere pronti a superare i confini di ciò che conoscono, che è reale e visibile, per varcare la soglia di una dimensione sovrannaturale, in cui possono accadere fatti che essi non pensavano possibili.
Per il gruppo di amici diventa sempre più evidente che è in corso una vera e propria "battaglia" tra il Bene e il Male, una corsa contro il tempo per cercare di impedire a sconosciute forze malvagie di continuare a far del male ai ragazzini di Stonebridge.

A mio avviso, è un romanzo che ha le caratteristiche giuste per piacere ai giovani lettori, grazie al mix di elementi thriller e paranormale, a un modo di raccontare ricco di suspense, chiaro e scorrevole, che lascia entrare nelle misteriose atmosfere che fanno da sfondo alle avventure del protagonista; rilevante è il valore dell'amicizia, per la quale Jake e i suoi amici sono disposti ad andare incontro a qualcosa di ignoto e spaventoso pur di salvare i compagni in difficoltà.

Nota: Ascoltare la storia di Pulixi narrata da Michele Maggiore è stato piacevole e non mi ha mai annoiata.


2 commenti:

  1. Libro che mi interessa moltisssimo, grazie per averlo portato alla nostra attenzione mediante la tua "solita" ottima recensione.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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