martedì 17 aprile 2012

CASA EDITRICE NORD: LIBRI A MAGGIO






Anteprima Libri!
Stasera vedremo due libri che attendono di uscire nel mese di maggio; entrambi sono editi dalla Casa Editrice Nord!!
Il primo è 
IL DONO DELLE FURIE
di Elizabeth Miles

Titolo: IL DONO DELLE FURIE
Autore: Elizabeth Miles
Urban Fantasy
Pagine: 378
Prezzo: € 16.50
Edizioni Casa Ed. Nord

SINOSSI
Tre ragazze bellissime, tre ragazze dal sorriso indecifrabile e dallo sguardo ipnotico cui è impossibile resistere: in un piccolo paese come Ascension, non sorprende che la notizia del loro arrivo sia sulla bocca di tutti. Soprattutto per il mistero che le circonda: nessuno le ha mai viste prima, nessuno sa dove vivano.
 E nessuno immagina che quelle tre splendide fanciulle, invece, conoscono i segreti di ogni abitante della città. Come il vero volto di Chase Singer, l’astro nascente della squadra di football: dietro la maschera da bravo ragazzo, infatti, si nasconde una persona che, per raggiungere il successo, non ha esitato a calpestare i sentimenti della ragazza che amava, distruggendole l’esistenza.
 Come la relazione che, da qualche tempo, Emily ha col fidanzato della sua migliore amica, una relazione che nessuno avrebbe mai dovuto scoprire. Ecco perché Chase riceve in regalo un’orchidea rossa ed Emily ne trova una identica sul sedile dell’auto.
 È un avvertimento. 
È il dono che segna il destino di chi deve pagare per le proprie colpe.
 È il dono delle Furie…

L'AutriceElizabeth Miles è cresciuta a Chappaqua, una cittadina nello Stato di New York. Si è laureata nel 2004 alla Boston University e ora lavora come giornalista per il settimanale Portland Phoenix. Oltre alla scrittura, la sua grande passione è il teatro: per anni ha fatto parte del consiglio di amministrazione del Portland Players, il teatro della sua città, che per lei è come una seconda casa.

lunedì 16 aprile 2012

UNA CITAZIONE... UNA CANZONE!

Una citazione... una canzone...!

Inauguriamo il primo appuntamento anche per quest'altra rubrica!!!
Oggi trascriverò una frase tratta da ALBERTINE SCOMPARSA, 
un libro di Marcel Proust.

"Quanto al lei..., esisteva in me soltanto sotto la forma del suo nome, il quale, tranne qualche rara pausa, al risveglio, si era appena inserito nel mio cervello e non smetteva.
Se avessi pensato ad alta voce, lo avrei ripetuto ininterrottamente e il mio ritornello sarebbe stato monotono, limitato come se fossi stato mutato in uccello".

La canzone associata a questo pensiero...??

eccola : 

Il principe che sposò una rana - di Italo Calvino

Favole 
Inauguriamo la rubrica FAVOLE con una proveniente dalla mano di Italo Calvino!!

IL PRINCIPE CHE SPOSO' UNA RANA

C'era una volta un Re che aveva tre figli in età da prender moglie. Perché non sorgessero rivalità sulla scelta delle tre spose, disse:
- Tirate con la fionda più lontano che potete: dove cadrà la pietra là prenderete moglie.
I tre figli presero le fionde e tirarono. Il più grande tirò e la pietra arrivo sul tetto di un Forno ed egli ebbe la fornaia.
Il secondo tirò e la pietra arrivò alla casa di una tessitrice. Al più piccino la pietra cascò in un fosso.
Appena tirato ognuno correva a portare l'anello alla fidanzata.
Il più grande trovò una giovinotta bella soffice come una focaccia, il mezzano una pallidina, fina come un filo, e il più piccino, guarda guarda in quel fosso, non ci trovò che una rana.
Tornarono dal Re a dire delle loro fidanzate.
- Ora - disse il Re - chi ha la sposa migliore erediterà il regno. Facciamo le prove - e diede a ognuno della canapa perché gliela riportassero di lì a tre giorni filata dalle fidanzate, per vedere chi filava meglio.
I figli andarono delle fidanzate e si raccomandarono che filassero a puntino; e il più piccolo tutto mortificato, con quella canapa in mano, se ne andò sul ciglio del fosso e si mise a chiamare:
- Rana, rana!
- Chi mi chiama?
- L'amor tuo che poco t'ama.
- Se non m'ama , m'amerà quando bella mi vedrà.
E la rana salto fuori dall'acqua su una foglia.
Il figlio del Re le diede la canapa e disse che sarebbe ripassato a prenderla filata dopo tre giorni.
Dopo tre giorni i fratelli maggiori corsero tutti ansiosi dalla fornaia e dalla tessitrice a ritirare la canapa.
La fornaia aveva fatto un bel lavoro, ma la tessitrice - era il suo mestiere - l'aveva filata che pareva seta.
E il più piccino? Andò al fosso:
- Rana, rana!
- Chi mi chiama?
- L'amor tuo che poco t'ama.
- Se non m'ama , m'amerà quando bella mi vedrà.
Saltò su una foglia e aveva in bocca una noce.
Lui si vergognava un po' di andare dal padre con una noce mentre i fratelli avevano portato la canapa filata; ma si fecero coraggio e andò.

Ordine nel blog: rubriche... da rispettare!!

Ultimamente, con i miei due blog mi sto davvero ingrippando!!
Eh sì, perchè passo da giorni in cui cerco di imparare qualcosa di grafica, in modo da renderli più gradevoli, sfiziosi... a giorni in cui cerco di capire in cosa potrei fare per dare soprattutto a questo blogghino qui.. un "che di regolare, sistematico".
L'unica soluzione affinché i miei post nano postati "ad cacchium" è darmi un ordine, delle rubriche da rispettare a scadenza settimanale...
O almeno ci proviamo.

Bene, allora tanto per iniziare, da oggi cercherò di essere regolare e ordinata, orientandomi tra queste rubriche qua...(ovviamente, molte di esse non sono una mia creazione originale, ma ho visto che sono le rubrichette che vanno per la maggiore nei blog di libri!!).

Anteprima Libri!  
ANTEPRIMA LIBRI: condividere con voi le prossime uscite letterarie!

Libri scoperti... Strada facendo!  
LIBRI SCOPERTI... STRADA FACENDO!: sarà una rubrica in cui mi occuperò di "scovare" e apprezzare libri e/o autori che mi "sono sfuggiti" ma che meritano attenzione!

Una citazione... una canzone...!  
 UNA CITAZIONE... UNA CANZONE! : in questa rubrica faremo un giochino: accostare una canzone ad una frase tratta da un libro...!!

SCOMPARSA di C. Stevens - recensione




Eccomi a recensire un libro - il primo - vinto con un giveaway!
L'ho divorato, davvero!
E' tosto, lo ammetto, ma a me le storie molto realistiche e drammatiche, che fanno leva su emozioni e pathos, mi son sempre molto piaciute, perchè adoro farmi coinvolgere emotivamente.
Ho iniziato a leggere questo libro carica di "speranze" e non mi ha affatto delusa!!

SCOMPARSA

di Chevy Stevens

Scomparsa
Ed. Fazi
364 pp
18.60 euro
2011
È una mattina d'estate qualunque per la giovane agente immobiliare Annie O'Sullivan. Quel giorno, le sue uniche preoccupazioni sono l'ennesima lite con la madre, l'open house da organizzare in una casa in vendita nel pomeriggio e la cena con Luke, il suo fidanzato. L'open house va per le lunghe, ma quando si presenta un potenziale acquirente dal sorriso gentile, Annie pensa che possa essere il suo giorno fortunato. Non è così. L'uomo le punta una pistola addosso e, dopo averla drogata, la chiude in un furgone. Al risveglio, Annie scopre di essere stata portata in una casa sperduta tra le montagne. Dove si trova? E chi è quell'uomo? Intrecciato con la storia dell'anno di prigionia che viene svelata durante gli incontri con la psichiatra - un secondo filo narrativo racconta l'incubo del ritorno dopo la liberazione: la lotta di Annie per ricomporre un'esistenza ormai spezzata, le ricerche della polizia per identificare il rapitore e il turbamento per la consapevolezza che questa esperienza, sebbene conclusa, è molto lontana dall'essere superata. 
Un thriller mozzafiato, una storia di paura e dolore, ma anche di sopravvivenza, della forza di raccontare e di esplorare i recessi più oscuri della psiche umana, dove la verità non sempre rende liberi.


RECENSIONE


Il racconto è affidato alla voce e ai ricordi della protagonista, la quale sta ripercorrendo la tragedia accadutale con la psichiatra, dalla quale sta andando per cercare di recuperare e se stessa e non lasciare che la propria vita vada davvero definitivamente a rotoli...
Ma andiamo per gradi.
La protagonista è Annie O'Sullivan, una giovane donna che sta cercando di far carriera come agente immobiliare.
La sua vita è apparentemente serena e felice: ha un fidanzato, Luke, un'amica carissima - Christina -, il lavoro, i colleghi ... insomma, pare non le manchi nulla!
Ma nel passato di Annie c'è un dolore forte: la morte, per un incidente, della sorella maggiore Daysi e del papà...
Il rapporto con la madre, che è un tipo molto particolare, con il viziaccio dell'alcolismo, non è mai stato facile e le due non hanno mai avuto slanci d'affetto particolarmente sinceri e spontanei.
Ma la vita va avanti e un pomeriggio, Annie organizza un open house, finito il quale si appresta per tornarsene a casa..., ma ecco sopraggiungere un uomo, dall'aspetto gentile e affabile, che dice di voler vedere una casa.
Annie accetta di mostrargliela e da quel momenti inizia un incubo, lungo più di un anno, che vedrà la donna soffrire come mai avrebbe pensato di poter soffrire.
L'uomo - che si fa chiamare David, ma che Annie chiamerà, dentro di sè e nel corso dei propri racconti alla psichiatra, il PAZZO, è un uomo squilibrato, che rapisce la povera donna, caricandola bendata in un furgone e conducendola in uno sperduto chalet di montagna.
Quello sarà il teatro dei soprusi, delle vessazioni, delle violenze psicologiche e fisiche che Annie sarà costretta a subire per troppo tempo, per mano del Pazzo...!

Nonostante tutto, Annie resta lucida, si impone di essere "fredda", di concentrarsi sui particolari più assurdi e irrilevanti per tentare di non soffermarsi sul dolore, sull'umiliazione e mantenere il più possibile il controllo di sè: cerca di stare attenta a tutti i dettagli, prova addirittura ad instaurare un rapporto con lui, a volte sente pietà per quell'uomo traumatizzato dal proprio passato, rendendosi però che è la circostanza anomala che sta vivendo a portarla a questi sentimenti ambivalenti; ma la sua mente sa che deve trovare il modo di fuggire, così lo fa parlare, per carpire segreti, particolari che l'aiutino a capire cosa c'è dietro al suo rapimento (PERCHE' PROPRIO LEI?)...

Saranno mesi angoscianti, pieni di dolore, che segneranno la povera Annie nel profondo.
Ma la donna non resterà nello chalet per sempre...
Il sequestro finisce ed Annie, che si troverà sbattuta su giornali, tv..., tutti che parlano di lei e pensano di sapere chi sia, cosa ha subìto... ma in realtà Annie sente tutto così lontano, freddo e solo lei sa quanto terrore viva ancora ogni notte, tanto da dormire nell'armadio, perchè a letto si sente "troppo scoperta", troppo vulnerabile...
I colpi di scena non sono finiti però...:grazie all'aiuto di un poliziotto che ha votato la propria carriera alla ricerca delle persone scomparse, riuscirà a far luce su molte cose... e a scoprire una verità fin troppo amara, che di nuovo le metterà sotto al naso la meschinità della natura umana e chiamerà all'appello tutta la sua forza di volontà per "andare oltre" e riprendersi la propria vita.
Nonostante tutto, un soffio di speranza resta anche nel cuore di una donna che, per volere di altre persone, ha perso un po' di se stessa, arrivando a toccare suo malgrado un abisso nero e doloroso.

Davvero un thriller mozzafiato, coinvolgente..., a me pareva di stare nello chalet con Annie e del resto, quando un autore riesce a farti immedesimare tanto nei personaggi, quasi da sentire la loro "mancanza" a fine libro... , beh vuol dire che è stato bravo...!

Recensione di un classico: IL MULINO SULLA FLOSS




Il mulino sulla Floss

Il mulino sulla Floss è un romanzo pubblicato nel 1860 e scritto da George Eliot (pseudonimo della scrittrice di Mary Ann Evans) e che rientra a pieno titolo nella schiera dei “grandi romanzi dell’800”.
La Eliot focalizza tutta la propria attenzione sulla protagonista, Maggie, attorno alla quale ruotano gli altri personaggi, più o meno importanti: ci sono gli inetti genitori, l’amato fratello Tom, cui Maggie è legatissima e obbedisce devotamente, c’è Philip, l’amico dolente, Stephen, l’amante rapinoso, l’amorevole cugina Lucy.
C’è molto amore nel romanzo, ma quello supremo è l’amore di Maggie per Tom, che vince sopra ogni altro.
Maggie è una bambina intelligente, vivace, sensibile, ma anche disordinata, e lo rimarrà sempre; anzi, diciamo pure che sarà proprio la sua intelligenza e vivacità a renderla “diversa” rispetto ai canoni di allora. Anche quando vorrebbe, non riesce ad obbedire; come ad esempio., quando si innamora di chi non dovrebbe – ovvero del figlio dell’acerrimo nemico del padre.

Lei, in verità, si innamora di Philip semplicemente perché Philip è infelice, deforme e gobbo. L’amore che lei prova per Philip è la prova di quanto lei abbia bisogno d’amore.
Tom ha 16 anni e Maggie13 quando il  padre finisce in fallimento e si ammala; per la colpa paterna entrambi decadono dalla iniziale felicità e precipitano nella valle dell’umiliazione.
Ma mentre Tom ha in mano lo strumento della riscossa – lavorerà, rifarà il denaro che serve, risorgerà - , Maggie non può pretendere nulla, a volte le pare addirittura di non aver diritto alla gioia, alla felicità, all’amore, a un uomo.
Ma nonostante questi timori, si lascia andare con Stephen Guest: bello, ricco, buono, l’unico uomo per il quale lei sia una donna, l’unico che lei potrebbe amare come un uomo.
Stephen è l’amante e vorrebbe diventare lo sposo e perciò la rapisce: non solo, la desidera, ma la rispetta, la ama devotamente e Maggie per una notte gli cede, poi lo respinge.
Ma non è questa, probabilmente, la tragedia peggiore..., quella arriverà dopo e sarà la Naturastessa – attraverso la forza irruente dell’acqua – a insorgere e a decidere del destino di due fragili creature...

E’ un romanzo che mi ha coinvolto molto dal punto di vista emotivo; ha uno stile delicato, poetico e suggestivo, tipico della sensibilità della Eliot, con il suo modo profondo di descriverci le varie personalità dei personaggi, facendoci entrare a piccoli passi nel loro mondo, nei loro sentimenti, tanto da renderceli, a fine romanzo, familiari...

Recensione: LA PAPESSA di Donna Woolfolk Cross




Ecco un romanzo che ho davvero molto apprezzato e per lo stile narrativo e per i personaggi e per lo sfondo storico, molto ben delineato!!

LA PAPESSA
di Donna Woolfolk Cross


Ed. Newton Compton
Collana Newton Pocket
Trad di S. Bini
468 pp
4.90 euro
2010
Trama

Giovanna nasce nell’anno del Signore 814, in un’epoca in cui le donne sono considerate empie, inferiori e indegne di essere istruite.
Lei ha invece un forte desiderio di sapere, che cerca di soddisfare di nascosto con l’aiuto del maestro Esculapio. Divisa tra l’amore impossibile per un uomo e quello altrettanto impossibile per i libri, Giovanna sceglie questa seconda passione. 
Assume l’identità di suo fratello Giovanni, morto durante un’incursione vichinga, e si nasconde per dodici anni in un monastero benedettino, finalmente libera di leggere, studiare e carpire i segreti delle arti e delle scienze. 
Grazie a questo inganno e alla sua devozione Giovanna avanza a lunghi, incredibili passi nella gerarchia religiosa: giunge a Roma, dove nessuno sospetta della sua falsa identità, e viene eletta papa, rinunciando in quel momento e per sempre al suo amore ritrovato, Gerardo. 
Durante la solenne processione di Pasqua, però, la papessa viene pubblicamente e tragicamente smascherata... I
 suoi successori faranno di tutto per cancellarla dai registri pontifici e la Storia la dimenticherà. In bilico tra verità e leggenda, Giovanna è uno tra i personaggi più controversi e affascinanti di tutti i tempi.

Giudizi:

«La papessa ha tutto ciò che ci si aspetta da un romanzo storico: amore, sesso, violenza, ambiguità e antichi segreti. Un libro imperdibile.»
Los Angeles Times

«Irresistibile.»
Glamour 
L'autrice.
Donna Woolfolk Cross è laureata in Letteratura inglese e insegna tecniche di scrittura in un college di New York. Ha vissuto con la famiglia tra gli Stati Uniti e l’Inghilterra. Prima di scrivere La papessa ha raccolto e studiato fonti storiche, documenti e materiale di ogni genere per ben sette anni. Al momento sta lavorando a un nuovo romanzo, ambientato nella Francia del XVII secolo.

RECENSIONE 

 La Papessa è un romanzo storico appassionante.
Ogni pagina mi ha attratta, incuriosita affinché proseguissi nella lettura e imparassi a conoscere sempre meglio Giovanna da Ingelheim, nata nell’anno 814 e morta nell’855.

Leggenda o storia?

L’appendice alla fine del romanzo intende lasciare col dubbio, nonostante l’impegno dell’autrice ad indagare, ricercare materiali e documenti del passato – e quale passato...! tra i più bui della Storia! – e a sfoderare argomentazioni e deduzioni logiche a sostegno della propria tesi: Giovanna – o meglio, Johanna – è un personaggio realmente esistito, ha davvero varcato il soglio pontificio, seppur per breve tempo, anche se la storiografia ufficiale circa i papi ha voluto insabbiare e tramandare il tutto come una leggenda.

Giovanna nasce e vive in un “brutto periodo” – il IX sec. -, avvolto nelle tenebre dell’ignoranza e della superstizione, in cui la vita è sì difficile per tutti, ma lo è ancor di più per la donna, considerata un essere inferiore, con capacità intellettivamente limitate rispetto all’uomo, incapace di capire ed imparare tutto ciò che ha a che fare con le scienze, il sapere, la cultura...: la fonte di ogni tentazione e concupiscenza per il maschio...
Ma Giovanna vuole un destino diverso per sè: sin da piccola mostra una natura indipendente ed una personalità intelligente, arguta, curiosa, affamata di conoscenza; e da subito troverà ostacoli sul proprio cammino, a cominciare da casa propria, da suo padre.


Giovanna è figlia di una donna sassone (“pagana”), sposata ad un canonico inglese, rude, violento, bigotto fino all’estremo, privo di alcuno slancio di affetto sia come marito che come padre.
Sua madre e suo fratello maggiore Matteo l’amano teneramente; Gudrun, la mamma, condivide con lei i segreti, le storie e i canti della propria cultura pagana – odiata a morte dal marito – e Matteo le insegnerà a leggere e scrivere.
Sui maschi il canonico riversa tutta la propria speranza di vederli un giorno diventare uomini di chiesa dotti, ma Matteo – che prometteva bene – muore che è ancora giovane – e Giovanni è pigro e con capacità limitate.
La ragazzina, sotto la stimolante guida del maestro greco Esculapio, imparerà a studiare non solo i testi sacri e classici, ma svilupperà capacità critiche e pensiero logico, qualità considerate estranee e proibite all’universo femminile, riuscendo anche ad entrare nella schola di Dorstadt, insieme al fratello di Giovanni.
Lì conoscerà l’unico uomo che amerà in tutta la propria vita e che a  sua volta l’amerà teneramente: Gerardo, un uomo più grande di lei, colto, gentile, con dei valori sani..., ma sposato.
Grazie ad una serie di (dis)avventure, Giovanna riuscirà a prendere l’identità di Giovanni (morto durante un’invasione normanna) ed entrerà nel monastero di Fulda; vi resterà per anni, vivendo come un monaco e imparerà la sapienza e i segreti delle arti e delle scienze, uscirà di là e andrà a Roma,  dove riuscirà ad essere medico personale di due papi.
Rivede Gerardo e capisce che l’amore tra loro è ancora più forte di prima, ma Giovanna continua a scegliere la propria strada di prete affianco al papa, finché non viene eletta lei stessa Vescovo di Roma.
Ma il destino ha in serbo per lei brutte sorprese....

A prescindere dalla storicità o meno di Johanna, questo romanzo è scritto con accuratezza e precisione storica (fatta eccezione per qualche data volutamente spostata per necessità narrative) e ci porta dentro la vita di questa donna straordinaria, nei posti in cui è stata (nell'ipotesi remotissima che la storia sia vera), nella mentalità crudele e gretta che ha incontrato, ma anche alla gente semplice e buona che l’ha aiutata o a quella assetata di potere e malvagia che le ha fatto del male...; ci conduce nei segreti del suo cuore di donna, di una donna che ha amato con devozione un solo uomo, ma ha sacrificato questo sentimento puro per seguire un ideale: essere una donna libera, libera di scegliere, di studiare, di ragionare, di indagare, forse anche di mettere in dubbio la propria fede; una donna che si è data da sola l’opportunità di coltivare i propri sogni e di lasciare una traccia di sè nella storia, nonostante qualcuno abbia cercato di cancellarne la memoria (?).

Alice all'inferno di Jane Elliott - recensione

Ed. Newton Compton
Collana Nuova Narrativa Newton
Trad. di C. De Caro
285 pp
14.90 euro
2009


Ecco uno di quei romanzi che leggi con la consapevolezza che si sta trattando di una storia reale, di qualcosa di squallido e doloroso che purtroppo viene vissuto da tanti minori, nel mondo, e che troppe volte non trova nessuno pronto a "salvare" queste piccole anime.

ALICE ALL'INFERNO
di Jane Elliott

Trama
Per la piccola Dani Sinclair la vita non è mai stata facile.
 La fredda notte d'inverno in cui è venuta al mondo, sua madre, un'adolescente dal passato doloroso, è scomparsa senza neppure curarsi di lasciare un nome alla bambina. 
Dodici anni dopo, la mancanza di amore ha trasformato Dani in una ragazzina timida e solitaria.
 A seguito delle violenze subite dalla madre adottiva, Dani viene portata in un istituto, dove continua a soffrire finché, spaventata e tormentata dagli altri bambini, decide di fuggire lasciandosi alle spalle tutto l'odio che la circonda. 
Davanti a lei, soltanto le strade di Londra. E la necessità di chiedere l'elemosina per sopravvivere. Quando tutto sembra perduto, all'improvviso, un estraneo le offre una via d'uscita. 
Dani accetta ma non ci vorrà molto perché l'uomo le mostri il suo volto brutale. 
Così una ragazzina di dodici anni sprofonda nel mondo sordido e maledetto della prostituzione minorile: un inferno di abusi e droga pronto a punire nel più crudele dei modi chiunque osi solo pensare di ribellarsi alle sue leggi mostruose. 
Una storia toccante e dolorosa scritta da un'autrice che, nella vita reale, ha subito le stesse violenze a cui è costretta Dani ma che, malgrado tutto, non ha mai avuto paura di fare i conti con il lato perverso della realtà. 

RECENSIONE

Avete mai letto ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE di Lewis Carroll?

Ebbene, questo libro narra di esperienze che di favolistico non hanno proprio nulla.

È un libro crudo, “tosto”, vero; fin troppo vero.

Si apre con una ragazzina, Hayley Clark, che vive con i propri genitori che non l’amano e non si curano di lei; è incinta di 5 mesi, dopo essere stata stuprata da due ragazzi sconosciuti che l’hanno fatta ubriacare proprio con l’obiettivo di stuprarla.

Hayley è terrorizzata ma trova la forza di andare in ospedale e partorire; ma lì è costretta, piccola com’è, a prendere la decisione dura e drammatica di lasciare sua figlia in ospedale e andar via, sperando la piccola sopravviva e abbia un futuro migliore.

Ma così non è: dodici anni dopo ritroviamo la figlioletta - Dani Sinclair -, che ha vinto la battaglia più dura con la vita, ma non ha avuto molta fortuna con la famiglia adottiva: la madre adottiva non l’ama, anzi supplica l’assistente sociale di liberarla dal peso di Dani...!

La chiave di Sarah (T. De Rosnay) - recensione




La lettura di certi libri ti lascia davvero con una sensazione di malinconia, non appena sono stati terminati.


LA CHIAVE DI SARAH
di Tatiana De Rosnay

Ed. mondadori
Collana Omnibus
319 pp
17.50 euro
2007
Trama

È una notte d'estate come tante altre, a Parigi. La piccola Sarah è a casa con la sua famiglia, quando viene svegliata dall'irruzione della polizia francese e prelevata insieme ai genitori. Ha solo dieci anni, non capisce cosa sta succedendo, ma è atterrita e, prima di essere portata via, nasconde il fratello più piccolo in un armadio a muro che chiude a chiave. È il 16 luglio del 1942. Sarah, insieme a migliaia di altri ebrei, viene rinchiusa nel Vélodrome d'Hiver, in attesa di essere deportata nei campi di concentramento in Germania. Ma il suo unico pensiero è tornare a liberare il fratellino. Sessant'anni dopo, Julia, una giornalista americana che vive a Parigi, deve fare un'inchiesta su quei drammatici fatti. Mette mano agli archivi, interroga i testimoni, va alla ricerca dei sopravvissuti, e le indagini la portano molto più lontano del previsto. Il destino di Julia si incrocia fatalmente con quello della piccola Sarah, la cui vita è legata alla sua più di quanto lei possa immaginare. Che fine ha fatto quella bambina? Cosa è davvero successo in quei giorni? Quello che Julia scopre cambierà per sempre la sua esistenza.

L'autrice.
Tatiana de Rosnay è nata il 28/09/61 nei sobborghi di Parigi. Ha discendenze inglesi, francesi e russe. Nei primi anni 80 ha ottenuto una laurea in letteratura inglese presso l’università di East Anglia, a Norwich.
Dal 1992, Tatiana ha pubblicato otto romanzi in Francia. La chiave di Sarah è il suo primo libro scritto nella sua lingua materna, l’inglese. È stato pubblicato in 22 paesi e ha venduto più di 400000 copie in tutto il mondo. Inoltre i diritti per il film sono stati già venduti. Attualmente Tatiana lavora come giornalista per il giornale francese ELLE ed è una critica letteraria per le psicologie per il giornale Journal du Dimanche. Vive a Parigi con il marito e i suoi due figli.


RECENSIONE

LA CHIAVE DI SARAH è un romanzo basato su un avvenimento reale: il rastrellamento di migliaia di ebrei, da parte della polizia francese per ordine dei Tedeschi, condotti nel Velodromo d’Inverno, il 16 luglio 1942.
La narrazione inizia proprio in questo triste giorno del 1942, in cui la polizia irrompe in casa della bambina, Sarah Starzinsky (Sirka), protagonista delle vicende del passato, per portar via tutta la sua famiglia .

Ma la piccola, che all’epoca aveva dieci anni, non sa che la polizia è venuta per prenderli e portarli via da casa per sempre... così, credendo di tornar presto a casa, cerca di proteggere il fratellino Michel (4 anni), facendolo nascondere in un armadio che è il loro nascondiglio segreto: lo chiude a chiave, promettendogli di tornare presto...

Seguiremo quindi Sarah nella sua esperienza drammatica al Vel d'Hiv e incroceremo altre storie di personaggi - in particolare la giornalista Julia Jarmond, che vive a Parigi "ai nostri tempi" - che si ritroveranno uniti da segreti e dolori comuni, che metteranno faccia a faccia il passato e il presente.

C'è da dire che nella seconda parte la narrazione perde un po' e rischia di sfociare nel "romance", quasi mettendo da parte la tragicità dell'episodio storico, per lasciar spazio a fatti più "normali", sentimentali (mi riferisco in particolar modo alle vicende personali di Julia)...

Ad ogni modo, nel suo complesso lo giudico un buon romanzo, capace di emozionare e di dare qualcosa, perchè comunque richiama alla mente del lettore episodi reali che hanno toccato in prima persone molto persone, vittime innocenti della barbarie dell'uomo verso i propri simili.

Personalmente non conoscevo la drammatica vicende del Vel D'Iv...:  un altro tassello che si va tristemente ad aggiungere alla tragedia e al dolore di milioni di persone alle quali fu tolto il diritto alla libertà, alla vita... in quel periodo nero che è la seconda guerra mondiale.

Zakhor. Al Tichkhac.
Ricorda. Non dimenticare mai.

Recensione: POCHE COSE PER IL TUO VIAGGIO di Katrina Kittle




Ieri ho terminato un libro che riesce ad essere commovente e toccante ma mai melenso o patetico; ci sono molti spunti di riflessione su argomenti fondamentali quali il senso della vita, la morte, la malattia, l'amore come dono di sè, le paure di ciascuno davanti a "prove" più grandi di noi, i fallimenti, i pregiudizi davanti a ciò che reputiamo "diverso"...
Il tutto scritto con delicatezza ma anche molta onestà e trasparenza.


L'avrei divorato se non l'avessi letto in e-book (formattato malino).

 POCHE COSE PER IL TUO VIAGGIO.
di Katrina Kittle

Poche cose per il tuo viaggio
Ed. Sonzogno
Trad. di E. Giagheddu
378 pp
15.49 euro
2000

La narrazione prende avvio dalle riflessioni della protagonista, che narra tutto in prima persona: si chiama Summer, attualmente insegna Inglese in un liceo ma avrebbe desiderato diventare una ballerina; del resto la sua carriera prometteva bene!
Ma un incidente le rovinerà il sogno…, eppure Summer ha deciso di non arrendersi: ha promesso a suo fratello Todd di tirar fuori gli altri doni che sicuramente possiede e di dimostrasi combattiva, sempre.


L’amato fratello Todd, di tre anni maggiore di lei, è malato di AIDS e le sue condizioni di salute vanno via via peggiorando; la chemio lo debilita, ma lui resta un “leone” nell’animo, non vuole lasciarsi morire ma prova a combattere per restare attaccato alla vita.
Todd non è solo: i suoi genitori, la sorellina Summer, anche la nonna paterna Anna – sopravvissuta al campo di concentramento in Polonia, nella 2° guerra mondiale, in cui è finita prigioniera per aver nascosto degli ebrei – gli sono vicini; non solo, ma c’è soprattutto suo marito Jacob, che gli è amorevolmente vicino.


“Nel senso che non posso immaginare la mia vita senza di lui. Sarà come subire un'amputazione, Summer. Come se mi tagliassero le gambe." 

Anche Summer ha un amore, Nicholas, un ragazzo che l’ama teneramente e cerca di starle accanto come meglio può.
Ma le cose non vanno affatto bene e per un malato di AIDS non c’è mai pace, perché bastano delle semplici infezioni per scatenare un focolaio di malattie, tra cui un tumore alla gola o una “semplice” herpes.
Drammatiche le scene in cui Todd si chiude in bagno a vomitare e Summer e Jacob vorrebbero poterlo aiutare, ma lui non vuole: c’è un senso di dignità e di rispetto per il proprio dolore e Todd non vuole che loro lo vedano mentre è chino sulla tazza del water a dare di stomaco per tirar fuori tutto il veleno della malattia.


Nel romanzo emergono in modo molto onesto tutti i pregiudizi della gente – parenti ed estranei – che, non riuscendo a guardare gli omosessuali come delle persone “normali” che hanno il diritto di vivere liberamente la propria sessualità, manifestano tutto il proprio disprezzo per questi “diversi” e non esitano a dirlo e a mostrarlo apertamente con i propri comportamenti, nonostante la malattia che non perdona.

Summer si innervosisce e soffre davanti all’ignoranza della gente, lei vede e comprende l’amore sincero e devoto che scorre tra Todd e Jacob e si trova a “invidiare” quel sentimento forte, a desiderare di vivere anche lei quell’amore indistruttibile; lei si rende conto, invece, che il suo modo di amare Nicholas è ben lontano da quel modello, è infestato di paure e incertezze...
Todd lo sa e sarà proprio lui, nonostante i dolori e i malesseri sempre più gravi, a portare tutti alla riflessione, alla “maturazione”.


La nonna Anna una donna forte, capace di sacrificarsi per il prossimo e di soffrire ingiustizie pur di essere coerente con i propri ideali, sarà capace di accettare anche le scelte del nipote?

Summer capirà che deve rischiare, affrontare i propri timori e lasciarsi andare all’amore e alla vita senza troppe paranoie?

Ci sono tante pagine commoventi, in questo viaggio; una di queste è ben descritta dall’infermiera Arnicia: i due innamorati, Todd e Jacob, da sempre, ogni sera, hanno l’abitudine di “brindare” a loro due, e questa abitudine non è mai cessata, neanche in seguito alla malattia.

Mi voltai verso Nish. "Come facevi a saperlo?"
"Lo fanno sempre. Ogni santa notte, anche quando si sono tenuti il muso tutto il giorno. In ospedale lo facevano con i bicchieri di carta. Nei giorni in cui Todd non era... non era veramente presente, Jacob lo faceva da solo, sussurrandogli nell'orecchio." Scossi la testa, non sapevo cosa dire. Nish capì e proseguì. "Ci sono dei giorni, quando il mondo mi sta sfuggendo di mano, non ho un soldo, sono rimasta indietro con le lezioni, e tutto mi sembra grigio e senza speranze... ecco, mi metto qui e aspetto. A volte ho atteso per ore, ma alla fine ho sempre sentito uno dei due andare in cucina a prendere i bicchieri. E finché c'è questo, posso andare avanti. Finché c'è questo starò bene."

L’amore di Todd per la propria famiglia si manifesterà sino all’ultimo istante della propria vita, aiutando tutti ad essere pronti per la sua “partenza” e a non soffrirne troppo, perchè lui è sereno.

Nella vita di Summer si intrecceranno anche altre vite e storie “minori”: il giovane studente Zack, anche lui omosessuale, che lei aiuterà ad avere fiducia in se stesso; l’altro allievo Denny, che odia i gay, ma che alla fine capirà che Summer è un’insegnante di tutto rispetto; la sorella maggiore di Summer, Abby, che ha sposato un uomo cinico e altezzoso – Brad – e che si sente in colpa verso il fratello malato.....

POCHE COSE PER IL TUO VIAGGIO è una storia d’amore; l’amore in tutte le sue manifestazioni, l’amore come motore del mondo, l’amore come esperienza sublime ma allo stesso tempo piena di dubbi, incertezze, paure, ostacoli; l’amore che tutti hanno il diritto di vivere, affrontando i pregiudizi e continuando a donare se stessi in modo completo e fino alla morte.



Recensione pubblicata già in L'angolo di Angy
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