Un romanzo in libreria da pochissimo tempo e del quale sbirceremo i "retroscena".
TI SCRIVERO' DAI CONFINI DEL CIELO
di Tanis Rideout
Ed. Piemme Trad. A Rusconi 476 pp 18.50 euro DAL 3 GIUGNO 2014 |
8 giugno 1924. Sull’Himalaya, due uomini tentano la scalata della vetta più alta del mondo, l’ultima ancora da conquistare. A Cambridge, una donna comincia una giornata uguale a tante altre: il mercato, la cura dei figli e della casa, le visite degli amici. E l’attesa febbrile di una lettera del marito, di cui non ha notizie da troppo tempo. Quando è partito, George Mallory ha promesso alla moglie Ruth che non avrebbe mai smesso di scriverle. Le ha promesso che, arrivato in cima all’Everest, vi avrebbe posato una sua foto. E che, dopo, sarebbe tornato da lei, per non partire mai più. Per mesi Ruth si è aggrappata a quelle parole, che su fogli leggeri hanno attraversato oceani e continenti. Le ha cullate come uno scampolo di intimità, le ha custodite come un segreto, una parte di George soltanto sua. Quell’8 giugno, Ruth non sa ancora che il destino si è già compiuto, e che al termine di quelle ventiquattro ore ne riceverà infine notizia. Il nome di George Mallory sta per passare alla Storia, ma sarà lei a portare nel cuore ciò che appartiene solo a loro due. Ti scriverò dai confini del cielo è una grande storia d’amore tra un uomo e una montagna, la storia di una folle sfida dal prezzo troppo alto. Ma è anche il resoconto straordinariamente autentico e commovente di un altro amore: quello tra George e Ruth, spezzato da qualcosa di troppo grande per entrambi.
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L'autrice.
Nata in Belgio, Tanis Rideout è cresciuta alle Bermuda e a Kingston, in Ontario. Ora vive a Toronto. Già molto apprezzata come poetessa, ha ottenuto grande successo di pubblico e critica con il suo romanzo d’esordio, Ti scriverò dai confini del cielo, che ha impiegato sei anni a scrivere. Ha scoperto la storia di George Mallory ai tempi dell’università, quando lavorava in un negozio di articoli sportivi per pagarsi gli studi. Un giorno, sugli schermi che trasmettevano documentari di avventura, ha visto scorrere le immagini d’epoca girate durante la scalata del 1924, ed è stata una folgorazione.
Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.
La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".
Ecco cosa dice l'Autrice circa "Above all things" (tradotto dal sito: http://tanisrideout.wordpress.com/)
"Un sacco di persone mi chiedono quanto c'è di vero Above all things; la verità, i fatti, l'elemento fiction: queste sono le risorsi di uno scrittore e la risposta è più difficile di quanto si potrebbe pensare.
Ci sono i fatti della storia, che sono Mallory e Irvine, ci sono i fatti che ho preso in prestito dalla mia vita e ci sono verità che per me sono più grandi di fatti.
Un romanziere ha un ruolo molto diverso da quello dello storico - ma quando uno scrittore approfondisce la storia, è giusto chiedersi quanto debba essere accurato."
Ed è per amore di accuratezza che l'Autrice ha consultato molti libri e documenti riguardanti Mallory e la scalata dell'Everest.
Ho preso il personaggio storico di George Mallory e dei suoi amici, parenti e compagni esploratori e li ha usati come punto di partenza.
Tutta la ricerca, tutto il desiderio di avere i fatti sulle punte delle mie dita è stato un tentativo di creare un mondo colorato, dettagliato e ricco in cui il lettore può immergersi dentro.
Senza dubbio, alcuni che hanno familiarità con la storia di Mallory noteranno imprecisioni, modifiche e finzioni.
Mi auguro che queste "distrazioni" non si riveleranno troppo gravi e che l'aspetto emotivo donato dalla storia possa colmarle.
Subito dopo il matrimonio, nel dicembre del 1915 Mallory entra a far parte del reparto di artiglieria delle forze armate come luogotenente in seconda.
Dopo la guerra Mallory ritorna brevemente al suo lavoro di docente a Charterhouse, dimettendosi nel 1921 per poter prendere parte alla prima spedizione sull'Everest. Tra le varie spedizioni, cerca di guadagnarsi da vivere scrivendo articoli e insegnando.
l'ultima scalata.
George Mallory, a sinistra,
e Andrew Irvine, a destra, si preparano
a lasciare la propria tenda.
1924.
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Non vi è certezza se i due scalatori abbiano o meno raggiunto la vetta della cima più alta del mondo 29 anni prima di Edmund Hillary e diTenzing Norgay, fatto che costituisce uno principali misteri della storia dell'alpinismo.
fonti: wikipedia - web (info e img)