Oggi termina il mese di ottobre ed eccomi con il mio recap.
IL TEMPO DELLA CLEMENZA di J. Grisham: legal thriller con Jake
Brigance a difesa di un 16enne che rischia la pena capitale. Appassionante (4/5). SE AMI GRISHAM E I TRIBUNALI.
LETTERE GIALLE di M. Meza: young adultcon risvolti suspense (4/5). Lei viene rapita, lui fa di tutto per trovarla. SE CERCHI UN ROMANZO COINVOLGENTE E SCORREVOLE.
BAMBINI LUPO di V. Buck: thriller ambientato in Germania, nei boschi. Inizio lento, si riprende via via (3/5). SE HAI VOGLIA DI UN THRILLER, questo non è male.
LA RAGAZZA CHE RUBAVA LE STELLE di B. Barry: narrativa statunitense- siamo a Salem, città di streghe, pirati e naviganti. La protagonista sta cercando di fare ordine nella propria vita (3.5/5). Carino, dai. SE VUOI UNA LETTURA CHE AFFRONTI PROBLEMI FAMIGLIARI E MENTALI.
READING CHALLENGE.
Ho scelto l'obiettivo: AUTRICE ITALIANA DEL NOVECENTO.
6.NINFA DORMIENTE di I. Tuti: giallo italiano- il secondo caso di Teresa Battaglia la conduce in Val Resia, sulle tracce della verità celata dietro un misterioso quadro risalente al 1945 (5/5). Bello per stile, contenuti, personaggi, ambientazione. SE HAI COMINCIATO A SEGUIRE TERESA..., CONTINUA!.
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Nel mese di ottobre, motivata dalla lettura di Greenlights, ho iniziato a guardare la serie TRUE DETECTIVE: nella prima stagione siamo in Louisiana e Matthew McConaughey è un detective (Rustin Spencer "Rust" Cohle,) burbero, pessimista e tendente a fare discorsi filosofici nichilisti, intelligente e intuitivo ma poco amato da colleghi e superiori, che lo reputano un piantagrane arrogante, scorbutico e asociale. Assieme al collega Marty Hart, sta dando la caccia a un serial killer, i cui efferati assassinii (vittime: giovani donne) sembrano legati a riti pseudoreligiosi.
Bella, mi sta piacendo e proseguo con interesse.
Ho incominciato anche Ninfa dormiente su Rai Uno ma ammetto di non esserne coinvolta...: la trovo lenta nel ritmo e un po' mi spiace che la trama si discosti dal libro per delle dinamiche che per me non sono irrilevanti; mi rendo conto che la struttura narrativa del thriller è complessa e molto articolata, ma non mi sta entusiasmando il modo in cui è stata resa in tv...
In vista della quarta ed ultima stagione de L'amica geniale, mi sto rinfrescando la memoria riguardando le puntate della terza e, nonostante sia un "ripasso", le sto guardando con lo stesso interesse della prima volta.
Thomas è innamorato della sua compagna di scuola Liv, e i due - nonostante le non poche differenze caratteriali - stanno insieme, sognano un futuro via dal posto in cui vivono e al quale son legati ricordi e trascorsi per nulla piacevoli.
Il loro legame viene messo alla prova da una serie di misteriose e pericolose circostanze, che rischiano di separarli e distruggere il loro amore.
Ci sono pensieri, sentimenti, stati d'animo, paure, desideri... che non sempre riusciamo ad esprimere a voce, soprattutto quando ci sentiamo sopraffatti dalle emozioni.
Soprattutto quando la persona alla quale vorremmo dire tante cose è la stessa che ci fa battere il cuore, che non ci fa chiudere occhio di notte, che è l'oggetto costante dei nostri pensieri e il desiderio di trascorrere del tempo con lei è sempre più forte, tanto da togliere il fiato e, al contempo, da dare senso e colore alle nostre giornate.
Questo è ciò che prova Thomas al cospetto di Olivia Martin, per gli amici Liv.
Liv è una sua coetanea e compagna di scuola ed è una ragazza bella, popolare, allegra, circondata da molti amici.
È quasi una chimera agli occhi di Thomas, qualcosa di inaccessibile, su cui lui può solo fantasticare, timido e riservato com'è; senza considerare che Liv è sempre attorniata da ragazzi e avvicinarla non è affatto semplice per lui che, purtroppo, è oggetto di bullismo da parte degli studenti più prepotenti e aggressivi.
Thomas è uno degli ultimi arrivati e deve ancora ambientarsi nel nuovo istituto; il ragazzo, infatti, si è da poco trasferito a Shoreham insieme ai genitori, in fuga da eventi dolorosi del passato, le cui conseguenze, però, si fanno sentire ancora dentro casa, dove regna un clima di tensione e tristezza opprimente.
Procedendo nella lettura apprendiamo che qualcosa di drammatico è accaduto nella famiglia di Thomas e che riguarda suo fratello Erick; Thomas parla dell'amato fratello come se fosse morto e questa perdita ha comprensibilmente cambiato tutti loro.
Il problema è che Thomas si sente responsabile di ciò che è successo ad Erick ed è convinto che i suoi genitori ce l'abbiano con lui e che siano rattristati non solo per aver perso un figlio, ma per aver perso quello che amavano di più.
Questo convincimento porta Thomas ad essere molto chiuso con i suoi e a soffrire, a sua volta, dell'eccessiva ritrosia dei genitori verso di lui.
Insomma, i tre condividono la stessa casa ma comunicano poco, ognuno rinchiuso nella propria gabbia di dolore e sensi di colpa.
Quando Liv entra nelle sue giornate piatte (fatte di casa, scuola e il lavoro di cameriere in un ristorante) come un fulmine che rischiara la notte buia, la vita di Thomas riceve una sterzata e una scossa di vitalità che gli mette addosso la voglia di non arenarsi lì dov'è ma di provare a prendere in mano il proprio destino e ad essere felice.
Il legame tra i due giovani nasce inizialmente a suon di lettere e biglietti inviati reciprocamente, in cui essi cominciano pian piano ad aprire il cuore l'uno all'altra, imparando così a conoscersi; la conoscenza si intensifica e li porta a passare del tempo insieme e a fantasticare anche di un futuro insieme.
Attraverso continui flashback passiamo dal presente al passato e scopriamo che è accaduto qualcosa di terribile: Liv è scomparsa, qualcuno l'ha rapita e la sua vita è in pericolo.
Chi ha fatto questo e perché?
La polizia sta indagando e Thomas è tra i principali sospettati, perché è il suo ragazzo e perché i due passavano molto tempo insieme.
Ma il giovane sa bene di non aver fatto del male a Liv (come potrebbe?!), anche se ultimamente è tormentato da incubi e pensieri strani, che lo spaventano e gli fanno dubitare della propria percezione di ciò che accade nel presente e, soprattutto, di ciò che è successo nel passato.
Ben presto, Thomas e i suoi genitori diventano bersaglio di qualcuno (di cui ignorano l'identità) che li ha presi di mira, facendoli sentire costantemente minacciati.
Questo è collegato alla sparizione di Liv?
Il mondo di Thomas è completamente sottosopra; non c'è un solo posto in cui lui e la polizia non abbiano cercato la ragazza ma nessuno sembra sapere dove sia.
È come se si fosse dileguata senza lasciare traccia e ogni sospetto converge sul povero Thomas.
Perché, secondo tutti (polizia, famiglia e amici di Liv, abitanti di Shoreham...), nessuno conosce Liv meglio di Thomas.
E lui farà di tutto per ritrovarla, per salvarla prima che sia troppo tardi; comprenderà presto che che salvare lei, in realtà, equivale a salvare sé stesso da una persona del passato sbucata improvvisamente e a posta per fargli del male, per attentare alla sua felicità.
Non solo, ma Thomas dovrà fare i conti anche con un'altra triste verità: la sua vita finora è stata un cumulo di menzogne e segreti.
"Tutte le persone custodiscono dei segreti. Alcuni sono innocui; un'omissione diventa una bugia, fino ad avere un certo peso nella coscienza, trasformandosi in qualcosa di più. Altri segreti sono più oscuri, contorti e pericolosi. Non so ancora in quale categoria collocare lei, suppongo però che non dovrei nemmeno biasimarla. Dopotutto, Liv non è stata l'unica a nascondere delle cose. Anch'io l’ho fatto."
Quali sono questi segreti?
Non vi resta che leggere questo young adult dalle atmosfere misteriose, piene di suspense, per scoprirlo.
Lettere Gialle si è rivelata una lettura davvero molto piacevole, fluida e con un bel ritmo, coinvolgente nello sviluppo delle dinamiche e molto interessante nella caratterizzazione psicologica dei personaggi; i flashback e i cambi di prospettiva (la narrazione è affidata a Thomas e a Liv) rendono la trama vivace, permettono di entrare nella dimensione emotiva dei protagonisti, di conoscerne pensieri, ricordi, insicurezze.
Si affrontano temi propri della realtà giovanile, come amore, bullismo, problemi famigliari.
Lo consiglio, è un bel romanzo e si lascia leggere con piacere.
bellissima sorpresa per me, anche perché purtroppo accade raramente 😅
Ad ogni modo, ecco gli ultimi due libri che sono entrati nella mia libreria, doni di un' amica di famiglia, avida lettrice cui ho prestato molti miei libri (è affidabile, non li rovina e mi tornano indietro).
Lo Zahir di Paulo Coelho (Bompiani, trad. R. Desti, 317 pp.).
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Un giorno, uno scrittore famoso scopre che la moglie, corrispondente di guerra, lo ha abbandonato senza lasciare traccia e senza alcuna spiegazione plausibile.
Nonostante il successo e un nuovo amore, il pensiero dell'assenza della donna continua a tormentarlo e gli invade la mente fino a gettarlo in un totale smarrimento.
È stata rapita, ricattata, o semplicemente si è stancata del matrimonio?
La ricerca di lei porta lo scrittore dalla Francia alla Spagna e alla Croazia, sino a raggiungere gli affascinanti paesaggi desolati dell'Asia Centrale.
E ancora di più, lo allontana dalla sicurezza del suo mondo verso un cammino sconosciuto, alla ricerca di un nuovo modo di intendere la natura dell'amore e il potere ineludibile del destino.
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Il secondo è il regalo che ho apprezzato di più perché è in wishlist da secoli e non vedo l'ora di leggerlo.
Marina di Carlos Luis Zafòn (Mondadori, trad. B. Arpaia, 310 pp.).
Barcellona, fine anni Settanta.
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Óscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana.
Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell'età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Óscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero.
In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte.
Nel momento in cui sottrae l'oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo.
Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso.
Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn.
E niente per lui sarà più come prima.
Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza.
Scritto prima de "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo" questo romanzo ne anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l'amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona.
In un piccolo villaggio tedesco, su in montagna, lontano dal centro abitato, vive un gruppo di persone accomunate, si dice, dalla medesima confessione di fede. Sono uomini, donne e bambini isolati da tutto e tutti, distanti da ogni forma di modernità e progresso, schive, solitarie, dedite ai lavori manuali, a loro agio più con gli animali che con i propri simili.
Ma tra quelle persone, apparentemente tranquille e semplici, si celano segreti e misteri, e la verità è sepolta sotto cumuli di bugie.
E, forse, non sono solo le verità ad essere sepolte.
BAMBINI LUPO
di Vera Buck
Giunti trad. G. Bartolesi 444 pp 17.90 euro
Jesse ha sedici anni e vive con i genitori nel piccolo insediamento di Jakobsleiter, nei pressi della cittadina di Almenen; ogni giorno, lui e la sua amica e coetanea Rebekka scendono lungo gli aspri sentieri montuosi per raggiungere la scuola del paese, unico contatto con quel modo di vivere - moderno, cittadino - da cui si devono ben guardare perché cattivo e pieno di insidie.
E del resto, i compagni di scuola sono un esempio di quanto possa essere ostile la gente di città, che osserva di sottecchi e con diffidenza tutti coloro che vivono a Jakobsleiter, come se fossero dei delinquenti o dei matti.
Jesse è un ragazzo sveglio, curioso, intelligente ed è portato per gli studi; se ne accorge subito la nuova insegnante, la signorina Laura Bender, giunta da poco ad Almenen; la docente è attenta agli alunni, crede nel proprio lavoro e lo svolge con passione, tanto da arrivare a prendere la decisione di recarsi da sola, in un pomeriggio che promette pioggia, nel villaggio su in montagna per cercare di parlare con i genitori di Jesse e pregarli di investire negli studi del figlio, in quanto è davvero bravo.
Non sarà una buona idea.
Non verrà accolta con gentilezza da nessuno degli abitanti di Jakobsleiter, compresi il padre di Jesse e lo stesso pastore-guida di quel gruppetto di gente chiusa e inospitale.
Quella sera Laura scomparirà misteriosamente e non sarà un caso isolato: anche la giovanissima Rebekka farà perdere le proprie tracce proprio in quegli stessi giorni: forse la ragazza sta cercando un modo per lasciare il villaggio una volta per tutte e farsi una vita "normale", lontana da quell'ambiente chiuso e soffocante, da una madre alcolizzata e da un pastore delirante e prepotente?
Laura e Rebekka, purtroppo, non sono le uniche donne ad essere sparite: negli ultimi anni altre ragazze sembrano svanite nel nulla e di esse non si sa a quale destino siano andate incontro.
Tante di loro sono dei cold case che la polizia neanche più ci pensa a riaprire, in mancanza di novità e aggiornamenti.
Ma c'è qualcuno che è ossessionato dalla scomparsa queste donne e non desidera altro che svelarne il mistero, arrivare a individuare il colpevole (perché deve esserci per forza un rapitore, forse un serial killer) che ha fatto loro del male.
In particolare, dieci anni prima scomparve Juli, una diciassettenne che era assieme all'amica del cuore, Smilla, a fare una sorta di piccolo campeggio in due, per divertirsi tra ragazze.
Ebbene, una sera, senza che Smilla abbia mai capito come e perché, Juli è sparita.
Logorata dal dolore, dai sensi di colpa e di impotenza, Smilla è rimasta sconvolta da quel fatto, non ha mai smesso di pensare alla sua amica Juli, chiedendosi che ne è stato di lei.
E adesso che è sparita pure questa insegnante, la signorina Bender, forse le acque potrebbero smuoversi e finalmente la polizia potrebbe rimettersi a cercare il colpevole, che - Smilla ne è convinta - sarà lo stesso che ha rapito e fatto del male a Juli.
Ben presto si diffondono voci che fanno ricadere i sospetti sugli abitanti della isolata comunità montana.
Ed effettivamente, degli inquietanti misteri si celano dietro Jakobsleiter, i cui bizzarri e appartati abitanti sono da sempre sotto l'ala protettiva del sindaco, il signor Hofer, che è l'unico ad avere atteggiamenti amichevoli verso quella gente, cosa che spinge Jesse a fidarsi di lui, raccontandogli di come Rebekka sia assente da casa da giorni.
Chi sono davvero gli abitanti di Jakobsleiter? Si tratta realmente di ciò che resta di una comunità anabattista che molti anni prima subì la persecuzione per motivi religiosi?
E cosa lega le diverse sparizioni tra loro?
Può una bugia, una volta raccontata, diventare la verità?
Jesse cerca la sua amica Rebekka.
Rebekka è prigioniera di qualcuno o è fuggita volontariamente, legittimamente alla ricerca di un altro tipo di vita?
Anche Laura Bender sparisce una notte, da casa propria, proprio in quel giorno in cui era salita a Jakobsleiter.
E nel suo andare di qua e di là per Almenen e per i percorsi boscosi e di montagna alla ricerca della verità su Juli, Smilla si imbatte in una bambina strana, accompagnata da un lupo, del quale sembra imitare la natura selvaggia e aggressiva.
Una bimba che non parla ma che ha uno sguardo vispo, vigile, scaltro. Uno sguardo e un viso che a Smilla ricordano tanto la sua cara Juli.
Forse la verità è più vicina di quanto lo sia mai stata? Ed è magari proprio in quelle gole profonde, tra quelle rocce, in quel fitto e buio bosco che delimita l'oscuro villaggio?
Bambini lupo è un thriller che mi è sufficientemente piaciuto, in particolare per:
l'ambientazione di montagna, che ha sempre il suo fascino e ben si presta a scenari e dinamiche sinistre, che mettono inquietudine, tensione, perché non sai mai chi può comparirti alle spalle mentre ti aggiri da solo tra rocce, discese e fitta vegetazione;
la presenza di una comunità (religiosa? o la religione è una scusa?) chiusa al progresso, in cui c'è inevitabilmente un leader fanatico e perfido, che gioca a fare il pastore ma che in realtà manipola le proprie pecorelle sempliciotte e ottuse;
i casi di scomparsa hanno facilmente presa su di me, soprattutto quando avvengono nel corso del tempo e coinvolgono (si suppone) il medesimo colpevole, che riesce ad agire indisturbato per molto tempo e a farsi beffe della polizia.
Non ho amato molto la narrazione corale; vi sono troppi punti di vista da cui i fatti sono narrati e almeno un paio li ho trovati praticamente inutili; inoltre, fin troppo presto si intuisce chi è l'individuo "sospetto", il che un po' mi ha delusa, in quanto avrei preferito qualche colpo di scena e maggiore suspense; nondimeno, ho apprezzato le scene più movimentate verso la fine, che regalano attimi di tensione narrativa.
Il ritmo, quindi, l'ho trovato incostante; ci sono stati momenti, nel corso della lettura, in cui mi sono sentita un tantino distratta, anche a motivo dei continui cambi di prospettiva (che, se non sono eccessivi, mi vanno pure bene, solitamente)
Nel complesso, è un libro che si lascia apprezzare per l’atmosfera cupa e per la presenza di oscuri segreti che si nascondono in un angolo di mondo isolato e selvatico, tra foreste e pendii scoscesi, tra labirintici passaggi e grotte millenarie.
Ai versi della poetessa perugina Eleonora Federici si accompagnano le gotiche illustrazioni dell’artista Diana Daniela Gallese, già illustratrice e art designer di altri volumi targati Pensiero Creativo.
“Rumore” è una silloge poetica che utilizza un linguaggio moderno. La poetessa si serve della lingua di chi è nato al giro di boa del millennio per descrivere una realtà distopica, onirica, introspettiva e disincantata.
Le poesie sono contemporanee e di grande impatto. Rivelano una personalità tormentata ma tendente alla luce, con note autobiografiche, toni neogotici e un tocco di splatter.
Il volume è diviso in 3 parti. Le prime poesie esprimono vuoti e ferite mentre le ultime diventano quasi sonore e musicali. Tra i contenuti dei componimenti c’è la dicotomia del pieno vs vuoto, della maternità che non si conclude col parto, del difficile rapporto col corpo in un costante senso di inquietudine personale.
La poetessa si mette a nudo, raccontandoci le sue profondità più inquiete, trasportando con lei grandi maestri come Bach, Wagner e Schopenhauer.
Note biografiche Eleonora Federici è laureata in Filologia Moderna e dal 2022 insegna materie letterarie nei licei. Oltre a leggere poesia, Eleonora ama la filosofia, la psicologia di Jung, il Taoismo di Lao Tzu; pratica Brasilian Jiu Jitsu e Mixed Martial Arts dal 2021, tanto da arrivare a diventare cintura blu nel 2024. Nei suoi tempi morti, ascolta Metal estremo, guarda film horror e weird e pratica l’antica arte dell’immaginazione. Per non farsi mancare nulla, ha pubblicato diverse sillogi poetiche dal 2016 in poi, Rumore è il suo ultimo parto.
Diana Daniela Gallese, illustratrice editoriale e artista poliedrica, diplomata in grafica e illustrazione editoriale presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, specializzata in Arte Terapia presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. Amante del potere esoterico del nero, di boschi oscuri e storie orrorifiche, esordisce nel mondo editoriale con l’albo illustrato La Leggenda di Sleepy Hollow (Officina Milena, 2019). Le sue illustrazioni accompagnano testi editi da Officina Milena, ABEditore, Pidgin, Empireo Editora, La Biblioteca di Lovecraft ecc; collabora inoltre con riviste editoriali nazionali e internazionali tra cui Tit’s n’ Tales, 9righe, IMON, La Nuova Carne, Bomarscé, L'Appeso.
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Seconda pubblicazione: Elcoche - più conosco gli uomini più parlo con le donne di Raffaele Autorino.
Paolo è insoddisfatto della sua vita così lascia la sua storica fidanzata Virginia e lo stesso giorno, in una
self publ. 227 pp
chat che frequenta, s'imbatte in una figura carismatica, Elcoche, decidendo di contattarlo.
Da quel momento tra i due nasce un rapporto enigmatico e conflittuale che si svilupperà, sempre, in forma virtuale. Elcoche avrà il ruolo di maestro che svolgerà in maniera autoritaria e inflessibile. L’imbarazzo iniziale di Paolo, grazie ai suoi metodi, si trasforma in capacità nel modificare tutta la propria vita, arrivando ad avere tutto quello che DESIDERAVA ottenere.
Paolo conosce prima Barbara, un transex in procinto di operarsi, da lei apprende il sistema per migliorare il proprio aspetto, e risultare un uomo prestante e desiderato. Frequentando Barbara, conosce Carlotta, una top model che si innamora di lui, lei lo porta nel suo mondo che conta. Paolo dovrà fare delle scelte, anche rischiose, per mantenere quel tenore di vita e, sempre grazie ai preziosi consigli di Elcoche ed al suo spirito intuitivo, trova opportunità e convenienze che non avrebbe mai immaginato prima.
Nell’ambiente che frequenta con Carlotta, conosce Mikela (già vista svariate volte ed etichettata con il soprannome di jeans rosa - per l'uso abituale che faceva di quel capo) e quella stessa sera s'innamora di lei.
Proprio nel momento in cui pensava di aver trovato la sua dimensione, tutto quello a cui aveva sempre ambito, un incontro inaspettato con la sua amica Barbara gli fa capire che non è quella la felicità.
Solo dopo aver fatto esperienze non sempre positive, Paolo capirà davvero che non sempre ciò che non abbiamo è meglio di ciò che abbiamo, anzi: l'errore è proprio dare per scontato quello che di bello e importante abbiamo già vicino.
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Termino con un romance in uscita proprio oggi: Harvest Moondi Tess Thompson, 3° libro della serie di romance contemporanei ambientata al Crescent Moon Ranch.
Trad. Isabella Nanni
Autopubblicato dall’autrice
€ 4,99
(disponibile anche in Kindle Unlimited)
Lui è un brillante chef con la passione per il cibo e la pesca a mosca.
Lei è una pasticcera che desidera ricominciare da capo.
È amore quello che bolle in pentola, o il passato che lei si è lasciata alle spalle rovinerà quella che potrebbe essere l’accoppiata perfetta?
Elliot Dopo la morte della mia amata zia e una preoccupante esperienza con uno stalker, sono pronta a ricominciare da capo in un posto tranquillo. Colgo al volo l’occasione di diventare la pasticcera di un pittoresco ranch turistico nel Montana occidentale. Ben presto mi ritrovo a lavorare felicemente sotto la guida del talentuoso e sexy Caspian Moon. Se solo potessi concentrarmi completamente sulle mie torte invece di desiderare il capo che ha messo in chiaro che le dipendenti sono off-limits. Anche se non vogliono esserlo.
Caspian Non avevo molte speranze di trovare l’amore fino a quando la seducente Elliot è venuta a lavorare nel ristorante della mia famiglia. È intrigante e ricca di talento, e non posso fare a meno di sentirmene attratto. Ma ho delle regole precise. Non esco con le dipendenti. Il rischio per il futuro del ranch è troppo grande. Se solo potessi smettere di pensare a lei.
In questa commovente storia d’amore di provincia per tutte le età, due spiriti affini, che credono di essere troppo compromessi per amare, devono affrontare i loro demoni se vogliono sperare in un futuro insieme.
Il nuovo caso, che vede impegnata il commissario Teresa Battaglia, parte con il ritrovamento di un quadro davvero particolare ed inquietante, in quanto dipinto col sangue; siamo in Val Resia, una zona in cui vive un popolo dalle antiche origini, e per risolvere il mistero legato alla donna ritratta nel quadro, bisognerà scavare in vicende accadute durante la seconda guerra mondiale.
NINFA DORMIENTE
di Ilaria Tuti
Tea Ed. 478 pp
Quando Teresa e l'ispettore Massimo Marini vengono chiamati per visionare un quadro risalente al 1945 e attribuito al pittore Alessio Andrian, non hanno la minima idea del ginepraio in cui stanno per infilarsi.
Teresa è perplessa: perché dovrebbe interessarle indagare su un quadro? Vi è forse un morto, un omicidio collegato ad esso?
Effettivamente del sangue è stato versato e molto probabilmente è stato anche lo strumento scelto dall'artista per realizzare il ritratto di una donna, tanto bella quanto ovviamente misteriosa: chi è? il sangue è quindi suo? E dov'è il corpo? Se è stata uccisa (e il quadro fa pensare che sia così), chi è il colpevole e qual è il movente?
L'artista è un uomo ormai anziano che è stato partigiano durante la guerra e che fu ritrovato, in quegli anni, in una zona del Friuli, in condizioni terribili, con il quadro (denominato "Ninfa dormiente") stretto al petto e in uno stato di muta follia.
L'uomo, anche dopo essere tornato a casa, tra i suoi famigliari, non ha mai più parlato, non è più tornato in sé e da ormai oltre settant'anni vegeta su una sedia, senza muoversi né parlare; non fa che stare davanti alla finestra a fissare, con sguardo vuoto, i boschi.
Quei boschi in cui evidentemente sono sepolti i suoi segreti, il suo dolore, i suoi silenzi.
Forse anche il suo amore, forse quel corpo cui appartiene il volto bellissimo e giovane della Ninfa dormiente.
Quale storia di sangue si cela dietro il muro di doloroso silenzio dietro cui si è barricato il pittore?
Forse l'uomo è annientato dal senso di colpa per aver ucciso lui stesso il suo amore? O ci sono altre spiegazioni dietro quel quadro?
"Quel disegno era l'eredità di un enigma, un richiamo dal passato a non tradire la memoria. La Ninfa dormiente era la chiave per risolvere il mistero."
Cominciando a cercare le prime urgenti risposte, Teresa finisce per raggiungere una zona tanto affascinante quanto chiusa e, per certi versi, difficile da penetrare: la Val Resia in cui tutto ha avuto inizio e luogo, decenni prima.
Fa così la conoscenza di un gruppo di resiani, uomini e donne che, scopre man mano, hanno avuto a che fare con Andrian e con la ninfa dormiente, di cui presto scoprono il nome: Aniza.
Aniza è stata una ragazza bella, solare, allegra, vissuta in un periodo tra i più complicati e difficili: il secondo conflitto bellico.
Qualcuno deve averle per forza fatto del male e dal 1945 la verità su ciò che l'è capitato (uscì di casa una sera per non tornare più), su dove sia eventualmente il suo corpo, non è mai stata svelata.
E c'è ancora chi evidentemente non desidera affatto che vengano dissepolte certe verità...
Indagando, interrogando, entrando nelle case, nelle vite, nelle abitudini e nei ricordi di uomini come Francesco (nipote di Aniza, che all'epoca della scomparsa era un bambino) o di giovani donne come la nipote di Francesco (una ragazza molto somigliante, fisicamente, ad Aniza) o della forte e impenetrabile Matriona (custode di riti, usanze e credenze arcane, diffuse in quella zona del nord-est della penisola), Teresa intuisce che questa storia si dibatte tra due poli, distanti eppure così legati tra loro: tenebre e luce, morte e amore: per arrivare alla fine del mistero e comprenderlo, svelarlo, lasciando emergere la verità, ella deve andare all'origine della tragedia, vincendo anni di silenzi, paure, segreti, sensi di colpa.
E se c'è una persona, in polizia, in grado di fare un lavoro del genere, quella è proprio Teresa Battaglia, una leader tanto forte e tutta d'un pezzo quanto... fragilissima.
Eh sì, perché il male oscuro e innominabile che incombe su di lei e che le crea buchi preoccupanti nella memoria, non smette di avanzare e di mandarla in panico.
Già deve vedersela col diabete, con una stanchezza diffusa e un po' di chili di troppo che la rendono poco leggera e agile, se ci si mette anche la memoria, come può svolgere al meglio il proprio amato lavoro? Come si fa a risolvere casi di omicidio, a dare le risposte di cui le famiglie delle vittime hanno bisogno per avere giustizia, a mettere in galera i criminali, se ogni dettaglio o informazione rischia di essere dimenticato irrimediabilmente?
La donna cerca di combattere il male scrivendo e appuntando tutto ciò che le è utile, che è importante per andare avanti giorno per giorno, sempre però con la la paura di essere scoperta da colleghi, sottoposti e - peggio - superiori.
Teresa non può permetterselo; non lei, che sa quanto sono importanti i dettagli, quegli elementi solo apparentemente casuali, che un occhio superficiale rischia di trascurare e che invece possono essere una chiave importante.
Certo, ci sarebbe il giovane ispettore, Marini, al suo fianco, che dovrebbe supportarla.
Ed effettivamente, lui è bravo.
Se non fosse che ultimamente è evidente che abbia dei pensieri per la testa, delle preoccupazioni, dei tormenti che lo rendono distratto, cupo, lontano.
Le vicende personali di Massimo troveranno il loro spazio in questo libro e impareremo a conoscerlo e a capirlo meglio.
Nonostante le difficoltà, Teresa e Massimo si immergono nella Val Resia, dopo aver appreso che la Ninfa dormiente proviene da quella zona antichissima, la cui popolazione vanta una identità (linguistica, culturale, musicale...) e un'unicità (anche genetica) che è senza dubbio ricca di fascino.
Ed è tra i fitti boschi e le aspre cime di quella natura vivente e attenta, madre e matrigna insieme, che Teresa e la sua squadra devono cercare ogni risposta, ogni nodo da sciogliere, ogni segreto da svelare.
Non sarà semplice, anzi, sarà un'avventura irta di pericoli, di trappole, di mistero, in cui lei dovrà tirare fuori tutte le proprie capacità di profiler, le doti investigative e la grande empatia che la contraddistinguono, per arrivare a mettere insieme i pezzi di quella tela su cui è stato realizzato il ritratto dipinto col sangue.
E di Teresa non ho potuto non amare le grandi doti empatiche, l'attenzione ai particolari, l'umanità e la sensibilità che contraddistinguono il suo modo di lavorare, di approcciarsi alle persone coinvolte, cercando di immaginarne pensieri, emozioni, motivazioni, così da stabilre una connessione con loro e arrivare al cuore e all'origine delle loro speranze, delle loro gioie, dei loro dolori, delle bugie e dei silenzi.
Il suo non è semplicemente un formidabile intuito, ma proprio "una sorta di empatia oscura": i morti erano palpiti nei pensieri di Teresa. Diventavano compagni di notte insonni. La spingevano a non fermarsi, a cercare la risposta alla loro fine."
Trattandosi di episodi lontani nel tempo, Teresa deve cercare i fili invisibili che legano il passato al presente, immergersi anima e corpo nel tessuto del male che si palesa via via attorno a lei, entrare nei più profondi recessi della mente umana, terreno pericoloso in cui può annidarsi il male, e il male inganna, sempre.
La Natura è inevitabilmente un personaggio che prende vita propria, grazie alla sua bellezza e al suo essere immensa, vasta, di un'immensità non solo fisica ma anche trascendente la materia; c'è un che di mistico in quei luoghi, una dimensione quasi divina, dove ogni elemento della natura contiene un'energia viva e vibrante.
Non conoscevo l'esistenza dei resiani in quanto comunità a sé stante, la cui unicità è scritta nel loro DNA, nella storia antica di un popolo fiero delle proprie origini, dei propri canti, del proprio idioma.
Ho trovato questo elemento narrativo molto molto interessante.
Mi è piaciuta Teresa, così piena di fragilità e debolezze nel fisico e nella mente ma che non intaccano il suo cuore di guerriera.
Ho amato la scrittura di Ilaria Tuti, che mi ha conquistata perché ha saputo coinvolgermi emotivamente attraverso personaggi complessi, descrizioni vivide e accurate, una trama ricca e ben strutturata, che si fa sempre più interessante, per quel modo di scrivere che, in generale, conserva una musicalità e, in un certo senso, una poeticità anche quando scava nei lati più oscuri dell'animo umano.
Parere più che positivo su questa lettura, che mi ha lasciata con la voglia di leggere il prossimo caso di Teresa.
"Non conosciamo mai veramente noi stessi,
né chi abbiamo accanto.
Possiamo definirci in molti modi,
ma alla fine sono le nostre scelte davanti a un bivio
Per gli amanti dei "libri al cinema", ecco alcuni film e serie tv che vedrete prossimamente nelle sale.
Partiamo da un romanzo crime della giornalista Francesca Fagnani: Mala. Roma criminale(SEM Libri) che diventerà sia un film che una serie tv.
Si tratta di un’inchiesta sui narcos sudamericani, che svela chi sono i nuovi padroni di Roma.
Nel sottosuolo perso e dannato di Roma scorre un fiume di violenza: sequestri, pestaggi, torture e omicidi, lo scontro infuria, invisibile agli occhi dei più.
È così da quando, il 7 agosto 2019, Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, capo degli Irriducibili della Lazio e ai vertici della “batteria di Ponte Milvio”, viene freddato da un sicario che gli spara alla testa, mentre se ne sta seduto su una panchina al parco degli Acquedotti. Ma Diabolik è solo la punta dell’iceberg di quella rete di organizzazioni criminali che governano sul territorio: connection tentacolare che comprende il cartello di Michele ’o Pazzo, la malavita storica e quella emergente, e poi il sodalizio, spietato e potente, degli albanesi, che sono cresciuti all’ombra di Piscitelli e sono diventati i Signori del narcotraffico.
Così, la vendetta è l’innesco di un conflitto senza quartiere per il controllo delle piazze di spaccio, dal litorale ostiense a Tor Bella Monaca: un business gigantesco in cui tonnellate di coca muovono milioni.
Leggere Lolita a Teheranè diretto da Eran Riklis, con Golshifteh Farahani, tratto dall'omonimo romanzo di Azar Nafisi (RECENSIONE). Uscita al cinema: il 21 novembre 2024.
Il film racconta i due anni successivi alla Rivoluzione di Khomeini, una serie di sconvolgimenti politico-sociali accaduti tra il 1978 e il 1979 in Iran, che portarono all'istituzione della Repubblica islamica sciita. Mentre le vie e l'Università di Teheran diventano lo scenario di orribili violenze, la professoressa Azar Nafisi si ritrova a dover affrontare una dura impresa: spiegare ai suoi studenti la letteratura inglese. L'insegnamento della materia non sarebbe così arduo, se non fosse che i ragazzi e le ragazze a cui Nafisi insegna sono stati esposti alla catechesi islamica, che aborrisce l'Occidente, di cui la letteratura è una delle più alte incarnazioni. Quello che ne verrà fuori sarà un toccante atto d'amore per la letteratura e allo stesso tempo una beffa a chiunque cerchi di proibire il suo studio e la sua diffusione.
Su Netflix nel 2025 arriva la serie tv (sei episodi) ispirata al celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (RECENSIONE), Il Gattopardo, che vede Kim Rossi Stuart nei panni di Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina, Benedetta Porcaroli in quelli di Concetta, Deva Cassel è Angelica, Saul Nanni, Tancredi.La regia è di Tom Shankland, affiancato da Giuseppe Capotondi (quarto ep.) e Laura Luchetti (quinto ep.).
Siamo in Sicilia, all'epoca del tramonto borbonico: è di scena una famiglia della più alta aristocrazia isolana, colta nel momento rivelatore del trapasso di regime, mentre già incalzano i tempi nuovi (dall'anno dell'impresa dei Mille di Garibaldi la storia si prolunga fino ai primordi del Novecento). Accentrato quasi interamente intorno a un solo personaggio, il principe Fabrizio Salina, il romanzo, lirico e critico insieme, ben poco concede all'intreccio e al romanzesco tanto cari alla narrativa dell'Ottocento. L'immagine della Sicilia che invece ci offre è un'immagine viva, animata da uno spirito alacre e modernissimo, ampiamente consapevole della problematica storica e politica contemporanea (Amazon).
Diretto da Silvio Soldini, è in arrivo Le assaggiatrici, con Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, tratto dall'omonimo romanzo di Rosella Postorino (Feltrinelli).
Ispirato alla vicenda di Margot Wölk, che da giovane è stata un'assaggiatrice di Hitler, il romanzo racconta la storia di Rosa Sauer, costretta assieme ad altre nove donne a mangiare i pasti destinati al Führer.
Ogni giorno, per tre volte al giorno, è obbligata a sfiorare la morte per accertarsi che quel cibo non sia avvelenato. In un clima di coercizione, queste dieci donne diventano amiche e rivali, si alleano e si tradiscono, hanno paura e si innamorano, e nonostante tutto non smettono di desiderare, perché desiderare significa restare umani.
Ivano De Matteo dirigeUna figlia, ispirato al romanzo "Qualunque cosa accada" di Ciro Noja; nel cast: con Stefano Accorsi, Ginevra Francesconi, Michela Cescon, Thony, Toni Fornari.
Pietro è un uomo di mezza età, vedovo, che non ha avuti modo e tempo di elaborare il lutto per la morte di sua moglie perchè si è dato anima e corpo alla figlia da crescere.
Quando, dopo qualche anno, proverà a rifarsi una vita con una nuova compagna, non tutto andrà come sognato: la reazione di sua figlia sarà esplosiva e Pietro sarà messo a dura prova.
È in arrivo una nuova serie ispirata al celeberrimo personaggio dei romanzo di Salgari, Sandokan; diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, vede nel cast il turco Can Yaman, Alessandro Preziosi, Samuel Kay.
Borneo, metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all'apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un'incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan. È l'inizio di una storia d'amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna (Cinemaitaliano).
L'attore statunitense Matthew McConaughey si racconta con schiettezza, simpatia, ironia, leggerezza e profondità insieme e, tra aneddoti personali e famigliari, tra esperienze avventurose e bizzarre, tra momenti di stallo e di crisi ed altri di euforia e appagamento, impariamo a conoscere un uomo che, pur con tutti i difetti, le mancanze e le difficoltà, cerca di vivere ogni giorno pienamente, nel rispetto di sé, dei propri valori, dei propri sogni, anche se ciò significa restare un po' ai margini del patinato mondo hollywoodiano.
GREENLIGHTS. L'arte di correre in discesa
di Matthew McConaughey
Baldini+Castoldi trad. S. Travagli 304 pp 23 euro 2021
«Qui sono racchiusi cinquant'anni di cose che ho sperimentato, sognato, inseguito, dato e ricevuto; alcune valide, altre vergognose. Le volte in cui l'ho fatta franca, quelle in cui mi hanno beccato, e quelle in cui mi sono bagnato ballando sotto la pioggia.»
Il filo conduttore di questa singolare autobiografia riflette l'approccio alla vita dell'autore e consiste in questa "filosofia":
"se sai come, e quando, affrontare le sfide, puoi sperimentare quello stato glorioso che io chiamo “greenlight”,
semaforo verde."
Tra queste pagine, l'autore racconta di sé, della propria famiglia, delle esperienze fatte, degli inizi della carriera cinematografica e di come essa è evoluta - conseguenzialmente alla sua evoluzione umana, interiore, emotiva, come uomo - e, tra un racconto e l'altro, ci lascia passaggi significativi in cui emerge la profondità dei suoi pensieri e delle sue riflessioni su ciò che gli sta a cuore (la famiglia, Dio, il lavoro...).
Pur essendo, quindi, una narrazione in cui si tiene viva la memoria del passato, non c'è traccia di toni sentimentalistici né di inutili nostalgie: Matthew si mantiene sempre allegro, spensierato, simpaticamente schietto e senza filtri, tanto che sembra di ascoltare le confidenze di una vecchia conoscenza.
E anche se, come dicevo, troverete parecchi suoi appunti, post-it, versi, passaggi riflessivi seri, non v'è in essi il desiderio spocchioso di insegnare qualcosa a chi lo legge, quanto piuttosto il puro desiderio di aprirsi, condividere, sentirsi uomo come tanti in mezzo ai propri simili.
A più di cinquant'anni, l'attore ha messo nero su bianco successi e fallimenti, gioie e dolori, le cose che l'hanno stupito o fatto ridere di cuore, i consigli che elargisce a sé stesso (sull'essere sereno, evitare stress, su come godersela, sul rispetto per gli altri, su come dare valore e significato alla vita, come essere più coerente con sé stesso e la propria natura...), le storie del passato, le lezioni apprese e dimenticate, le poesie, le preghiere, rimedi, convinzioni, fotografie.
"Antropologo da divano, filosofo pop in cerca della verità, ho seguito suggerimenti celesti, fatto associazioni, ascoltato molte voci, e fatto i conti con la realtà inseguendo letteralmente i miei sogni."
Sono pagine in cui vien fuori a tutto tondo la personalità di McConaughey: la sua esuberanza, la frenesia di vivere ogni momento con tutto se stesso, senza riserve, il suo cercare di essere coerente e onesto sempre, il voler restare con i piedi per terra, consapevole che il successo è effimero e oggi c'è e domani chissà, e ancor più conscio di aver fatto tante cose buone ma anche di aver pestato molte... "emme", che poi è un po' l'esperienza di tutti noi; cosa fare in questi casi?
"Ho semplicemente imparato a pulirmi le scarpe e andare avanti."
Mi è piaciuto leggere in che tipo di famiglia è nato e cresciuto, come fossero particolari i suoi genitori, il tipo di amore che condividevano tra loro e il modo di esprimerlo ai figli (nel bene e nel male). La famiglia è assolutamente un pilastro fondamentale nell'esistenza di Matthew e i valori che i suoi "vecchi" gli hanno trasmesso non smetteranno mai di essere dei semafori e dei punti di riferimento nel corso degli anni.
Viaggiare è stata una delle esperienze che maggiormente l'hanno fatto crescere, mettendolo in diretto e stretto contatto con l’umanità, aiutandolo a capire il denominatore comune del genere umano: i valori.
Mi sono piaciuti molto gli aneddoti relativi alla sua carriera lavorativa e i "dietro le quinte" di alcuni dei suoi film più importanti, come Il momento di uccidere, che adoro, o Dollar Buyers Club, che gli è valso l'Oscar come Miglior Attore; apprezzo molto il fatto che non abbia abbassato la testa davanti a chi - nel mondo del cinema - aveva già deciso che lui fosse un attore da commedie romantiche e basta, ma che abbia cercato con tenacia e coraggio di staccarsi da questa etichetta, impegnandosi in ruoli decisamente più drammatici e "tosti".
Tenero e genuinamente romantico il suo legame con la moglie, Camila, con cui ha avuto tre figli; profonda la sua costante ricerca di Dio, del rapporto con ciò che va al di là del terreno e del qui e ora, ma che non per questo è meno concreto o vago e indefinito.
Nel complesso devo dire che è stata un'autobiografia interessante da leggere e lo stile narrativo di McConaughey è oltremodo piacevole, lui è un bravo "raccontastorie"; certo, in alcuni punti ho trovato la lettura meno coinvolgente, ma in generale mi è piaciuta perché mi ha dato modo di conoscere un po' meglio quest'attore che ho sempre seguito e trovato bravo bravo.
Mi è venuta voglia di recuperare ciò che non ho ancora mai visto della sua filmografia ^_^
A voi piace McConaughey come attore?
C'è un film suo che avete particolarmente amato?
Citazioni
"Non possiamo apprezzare la luce senza le ombre.
Dobbiamo perdere l’equilibrio per trovare un appoggio migliore.
Oggi sul blog è il momento delle segnalazioni: si tratta di opere di recente pubblicazione e che rientrano in diversi generi letterari.
GIALLO
I fantasmi del banchiere nero è il titolo del nuovo e appassionante giallo del rinomato scrittore milanese Ippolito Edmondo Ferrario edito da Fratelli Frilli Editori.
F.lli Frilli Editori 320 pp 16.90 euro
Nel 1946 viene ritrovato, nel suo studio a Venezia, il cadavere del notaio Giangiacomo Ballarin con il cranio sfondato.
Il solo sospettato è Alvise Alberton, truffatore e falsario, che durante il precedente periodo della Repubblica Sociale Italiana ne frequentava i vertici dei ministri presenti nella città lagunare.
Le indagini non portano a nulla e il caso viene archiviato.
A distanza di più di settant’anni, complice un antico libro scovato in una bancarella veneziana, Mara Sartori, giornalista di cronaca nera, decide di far luce sulla morte del notaio il cui nome è legato alla Shoa veneziana e al presunto ruolo di procacciatore di documenti per gli ebrei in fuga. Le angosciose scoperte della giornalista la portano all’incontro con il milanese Raoul Sforza “il banchiere nero” uomo sempre al centro di scandali e processi.
Il banchiere si recherà a Venezia per aiutare Mara a risolvere il complicato mistero e nello stesso tempo a far luce su un capitolo doloroso della storia della propria famiglia.
L'autore Ippolito Edmondo Ferrario, classe 1976, è uno scrittore milanese. Si è occupato dello studio e della divulgazione della Milano sotterranea attraverso numerosi saggi. Ha pubblicato per Ugo Mursia Editore, Castelvecchi Editore, Newton Compton Editori, Ritter e Ferrogallico. Per Fratelli Frilli Editori ha dato vita al personaggio seriale del “banchiere nero” Raoul Sforza. Il banchiere di Milano (2021), seguito da I diavoli di Bargagli (2022), Assedio mortale a Milano (2023) e il nuovo I fantasmi del banchiere nero (2024).
NARRATIVA STORICA
L'attendente del diavolo. Kappler e l'obiettore di Francesco Buscemi è un libro sugli obiettori di coscienza al servizio militare che nel carcere di Gaeta incontravano i criminali nazisti Kappler e Reder; si trattano temi quali disobbedienza civile, la distanza temporale che il fascismo e il nazismo cominciano ad avere, dittature, guerre.
Carcere di Gaeta, 1969: Sergio, condannato perché rifiuta il servizio militare, tenore amatoriale e
Capponi Ed. 263 pp 16.15 euro
studente di storia con genitori partigiani, conosce Herbert Kappler e Walter Reder, boia nazisti delle Fosse Ardeatine e Marzabotto, all’ergastolo nell’area Ufficiali.
Per una folle legge militare, come accadde davvero a tanti obiettori, il ragazzo diventa una sorta di attendente di Kappler.
Tutto separa i due, tranne un’aria del Trovatore, che Sergio vuol fare ascoltare al tedesco, innamorato della fidanzata a distanza Anneliese. Gaeta diventa così il posto perfetto per capire il mondo, tra domande di grazia, avvocati pronti a tutto pur di ripulire l’immagine di un boia spietato, guerre di religione tra obiettori, un matrimonio che sa di marketing e le pressioni tedesche sull’Italia.
I destini di Sergio e di Kappler si incontrano e scontrano fino all’incredibile fuga del nazista e oltre.
NARRATIVA FEMMINILE/ROMANCE CONTEMPORANEO
Difficoltà relazionali, storie familiari, storia d’amore, seconde opportunità sono i temi presenti in Rosso Liberty di Roberta De Tomi.
EBOOK 2,99
CARTACEO 10,00
PAGINE 113
USCITA 4 ottobre 2024
COLLANA MILOS (PUBME)
Dorys ha ventisette anni, fa un lavoro che non ama dopo essere stata costretta a rinunciare alla sua vera passione.
Manuel, il suo compagno, la lascia all’improvviso senza darle alcuna spiegazione. Lo spirito di Gilda, madre di Dorys, che le parla attraverso una foto incorniciata d’argento, cerca di consolarla e spronarla a riprendersi la sua vita, ma i giorni si susseguono senza che la ragazza trovi una motivazione per continuare a vivere senza Manuel. Intanto Manuel ha incontrato un’altra Gilda, la cameriera dai capelli rossi del Merlino’s Pub, il motivo che lo ha spinto a troncare la relazione con Dorys.
Cerca un modo per approcciarsi a lei e, una sera, la segue di nascosto fino alla palazzina in stile Liberty dove abita. Lì scorge la macchina di Dorys, la quale entra nella casa che sembra conoscere molto bene.
Gilda, si rende conto dell’interesse di Manuel per lei, e quando lui le chiede di uscire insieme, gli impone di chiarire prima le cose con Dorys, poi lo invita nella sua villetta.
Intanto ha mandato un messaggio a Dorys, affinché vada anche lei a casa sua, e quando la ragazza arriva, Gilda misteriosamente scompare. I due si incontrano nella palazzina in stile Liberty e Manuel scopre finalmente la verità sul legame tra le due ragazze. Un legame profondo, tenuto segreto per molti anni, che riguarda la madre di Dorys.
Sfogliando un vecchio album di foto ingiallite, da cui emerge il passato della prima Gilda, i due giovani dovranno affrontare le loro insicurezze e i dubbi, per comprendere realmente quali sono i loro sentimenti, rivedere le decisioni lavorative di Dorys, e decidere il loro futuro.
Nella casa resta una presenza evanescente. La sorella con lo stesso nome della mamma è realmente esistita o è stata tutta una fantastica avventura, per riscuotere i due innamorati? Dalle crisi nascono sempre le opportunità…
L'autrice. Roberta De Tomi è nata in provincia di Modena nel 1981. Laureata al Dams di Bologna, si occupa di scrittura a 360°. Nel 2012 è curatrice, insieme al poeta modenese Luca Gilioli, dell’antologia lirica solidale La luce oltre le crepe (Bernini). Dal 2014 inizia a pubblicare con alcuni editori indipendenti: tra i titoli commissionati, Come sedurre le donne (HOW2 Edizioni, manuale), il retelling Alice nel labirinto (Dae Editore, 2017, secondo premio ex-aequo al Trofeo Cittadella, romanzo fantasy 2019). Nel 2022 è co-sceneggiatrice del docu-film Ricostruzione. Emilia -Romagna 2012-2022, prodotto da Wildcom Italia e ha pubblicato il retelling Alyssa, l’ultima sirenetta (DAE). Con Delos Digital produce diversi racconti lunghi/romanzi brevi tra cui Chick Girl- Azalee per Veridiana (2016, erotico), Trappola d’ardesia (2020, thriller) edito in cartaceo nel 2021 da Sága Edizioni, Abuso d’amore (2022, erotico), Gen-Z. Zombie in una notte di mezza estate e Gen Z. Il canto della Resistenza (2023, apocalittico). Nel 2023 ottiene i riconoscimenti: “Giovane Talento” Pellicanolibri e il “Premio Adriatico – Un mare che unisce” per la Narrativa edita. Nel 2024 pubblica gli urbanfantasy L’angelo caduto di feerilandia (Sága Edizioni) e Melody la Vestale di Inventia (Delos Digital). In agosto è uscito il romance spicy Love Beat (Dri Editore). Suoi racconti sono presenti in antologie e in riviste letterarie on e offline.
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Second chances, interracial couple, slow burn sono tra i tropes del nuovo romance contemporaneo di Maria Antonietta: Innocence. Ritorno alle origini.
Il libro racconta il coraggio di una donna che, dopo aver perso tutto, si rimette in gioco e riscopre la forza di amarsi e di amare di nuovo.
Dalila Mancini ha perso tutto: il lavoro, lo studio di architettura a Perugia, e l'uomo con cui stava per
298 pp Data di pubblicazione: 19 ottobre 2024 Disponibile in ebook, cartaceo, Kindle Unlimited
sposarsi, scappato all'estero con metà dei loro risparmi. La pandemia le ha strappato via la stabilità faticosamente conquistata, lasciandola con una profonda ferita. Ma quando la nipote Milly le suggerisce di affidare le sue emozioni a un diario virtuale, Dalila scopre un nuovo modo di esprimersi e di relazionarsi con gli altri.
Nasce così "Diario di una Stramba" su Innocence, un social creato per connettere le persone in un mondo improvvisamente isolato.
Attraverso la fitta rete di conversazioni online e telefoniche, Dalila si lascia coinvolgere da Aylan, un giovane misterioso che dapprima si nasconde dietro lo pseudonimo "Diario di un Pescatore" e in seguito si reinventa come Vito, un uomo in grado di comprendere il suo dolore.
"Innocence. Ritorno alle origini" è una storia di rinascita e di ricerca delle proprie radici in un mondo cambiato per sempre.
Quando le maschere cadono, può l'amore resistere alla verità?
L’autrice
Maria Antonietta vive a Villa San Giovanni, un paesino baciato dal sole dodici mesi l’anno affacciato sul suggestivo Stretto di Messina. Scrive da quando sa farlo, più precisamente dopo essersi innamorata del personaggio di Jo March del romanzo Piccole Donne. Già a 10 anni tormenta la sorella e la cugina, costringendole a mandare giù a memoria copioni di sceneggiature scritte da lei e ispirate ai personaggi di Lady Oscar. Cresce a pane e Liala, e nonostante gli studi in ragioneria informatica, una volta ottenuto il diploma si mette in testa di realizzare il suo sogno di diventare scrittrice. Lavora come insegnante privata, ogni tanto riesce a dare un esame all’università, e comincia a scrivere sul serio. I suoi primi romanzi sono parecchio acerbi e influenzati dalla sua visione tragico romantica dell’amore. Li conserva in una pennetta USB e qualche anno dopo scopre il mondo dei romanzi M/M. Ne rimane folgorata; il lavoro di correttrice di bozze presso Dreamspinner Press Italia e Triskell Edizioni la catapulta in una realtà che sente sua. Scrive così il suo primo romanzo a tematica LGBT, che un giorno spera riuscirà a revisionare, e poi a settembre del 2018 nasce Blue Swan. Lo butta giù in soli quattro mesi. Sono i protagonisti a dettarglielo, giorno e notte. Nel 2022 pubblica sempre con Triskell Edizioni un secondo romanzo a tematica LGBT, To the moon and back, ispirato al cantante trap Achille Lauro. Nel marzo del 2023 debutta in selfpublishing con il romanzo Ricordati di noi che ottiene una calda accoglienza e molti consensi tra i lettori. A dicembre del 2023 pubblica sempre con Triskell Edizioni il terzo romanzo a tematica LGBT, Pulse – Il rumore del cuore. Quando non corregge o insegna, si dedica alle sue altre passioni: gli anime e le serie televisive. Ogni tre mesi si innamora di un personaggio televisivo. Ha mille storie in testa e un giorno spera di riuscire a raccontarle tutte.
RACCONTI HORROR
Nuova uscita letteraria targata Pensiero Creativo: Ippocorno e altri raccontidi Vincenzo Barone Lumaga e Diana Daniela Gallese è una raccolta di racconti a tema horror corredata di illustrazioni.
Il volume raccoglie racconti intimissimi e brevi di persone che sentono il mondo altro. Flussi di coscienza, paranoie, ansie e angosce aggrappate scure e pesanti sulla schiena di chi le vive. Inquietudine e turbamenti, paure e confusione sono i protagonisti assoluti. Una lettura quasi sospesa, che lascia il lettore vibrante a percepire le storie che legge, a sentire ciò che i protagonisti vivono. Un magone che rimane incastrato sul petto, alza gli occhi dal libro, si guarda intorno turbato, un sospiro dopo ogni lettura, a cui segue un’inevitabile e necessaria, interminabile riflessione.
“Ippocorno e altri racconti raccoglie storie scritte negli undici anni trascorsi dalla pubblicazione del mio primo libro. Se può essere difficile inserire molti di loro in un genere preciso (che sia horror, weird o fantascienza distopica), forse il tratto che li accomuna è indagare sul rapporto conflittuale tra i protagonisti delle storie e le realtà che vivono, spesso ostili, quasi sempre misteriose, sovente difficili da interpretare. È fondamentalmente il mio modo di descrivere e indagare sul rapporto conflittuale e turbolento tra l'essere umano e la realtà che lo circonda, e il suo desiderio di comprensione e ricerca, spesso rivolto al trovare una perduta identità” – è così che l’autore descrive il suo tratto distintivo e l’approccio alla scrittura dei racconti presenti nel volume.
“I racconti di Vincenzo sono flussi oscuri di coscienza, uno sguardo deciso che scuote i tanto amati abissi interiori nietzschiani. Io gli ho dato una forma visiva, con carboncini puri e acquerello su carta. Ho caratterizzato ogni personaggio con cura, soffermandomi sulla rappresentazione di emozioni forti che trapelavano nel testo come la rabbia, la paura, l'angoscia. L'aspetto psicologico da sempre nutre e completa il mio fare artistico, e nelle illustrazioni l'ho esaltato, raccontandolo per immagini e metafore visive. Il mio immaginario trae spunto dalla corrente dell'espressionismo tedesco: la Die Bruke” è quanto sottolinea l’illustratrice.
Note biografiche Vincenzo Barone Lumaga è nato a Torre del Greco (NA, 1978). Avido lettore di narrativa di genere – dal poliziesco alla fanstascienza, dalle ghost stories alla narrativa fantastica , soprattutto dei Maestri di lingua anglosassone – scrive racconti con crescente continuità dal 2005. Laureato in Giurisprudenza, esercita a Napoli la professione di avvocato penalista e si diletta come bassista, chitarrista e compositore. Per Milena Edizioni ha già pubblicato raccolte di racconti dell’orrore “Le ore buie”, il thriller soprannaturale “Lame di tenebra” e il saggio sulla cultura weird “Com’era weird la mia valle” in collaborazione con Fabio Lastrucci. Attualmente si è avvicinato al mondo della stand up comedy con spettacoli in giro per l’Italia.
Diana Daniela Gallese, illustratrice editoriale e artista poliedrica, diplomata in grafica e illustrazione editoriale presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, specializzata in Arte Terapia presso l'Accademia di Belle Arti di Roma; esordisce nel mondo editoriale con l’albo illustrato La Leggenda di Sleepy Hollow (Officina Milena, 2019). Le sue illustrazioni accompagnano testi editi da Officina Milena, ABEditore, Pidgin, Empireo Editora, La Biblioteca di Lovecraft ecc; collabora inoltre con riviste editoriali nazionali e internazionali tra cui Tit’s n’ Tales, 9righe, IMON, La Nuova Carne, Bomarscé, L'Appeso.
POESIA
A quasi due anni da “D come Davide. Storie di plurali al singolare” il poeta, toscano d’adozione,
Ed. Le Mezzelane 96 pp
Davide Rocco Colacrai dal 30 Settembre è nuovamente nelle librerie con la silloge poetica – edita ancora dalla casa editrice anconetana Le Mezzelane – Ritratto del poeta in autunno – versi di malinconia e perdono.
La raccolta poetica è disponibile su ordinazione in tutte le librerie e store digitali oltre che sul sito della casa editrice (LINK).
È disponibile anche la versione ebook.
Il volume si compone di 30 poesie suddivise in 6 capitoli. L’Illustrazione di copertina dal prepotente richiamo picassiano è di Alessio Gherardini; la postfazione è del critico letterario Gianni Antonio Palumbo.
Davide Rocco Colacrai anche in “Ritratto del poeta in autunno” si conferma poeta dai contenuti civili contemporanei. Nei suoi potenti versi si spazia dalla musica – di cui è appassionato ascoltatore oltre che musicista di arpa – alla letteratura, dal mondo LGBTQI+ (una poesia è “Eva ha due papà”) alla cinematografia (ad esempio la poesia “L‘ora delle formiche – dedicata a Ettore” ispirata al film di Gianni Amelio) e a fatti di storia contemporanea (ad esempio la poesia “11/09/2001 in memoria di Patricia Massari” o “Cantico dall’abisso – in memoria delle vittime del naufragio della Costa Concordia 13 gennaio 2012”) fino a versi dedicati persone che hanno abitato (o abitano) la sua vita e il suo quotidiano come l’adorato cane Manny