martedì 23 gennaio 2018

Recensione: IL CASO DEMICHELLIS di Francisco Marìn



Un avvocato, una giovane donna e uno strambo detective sono i protagonisti di questo coinvolgente giallo ambientato tra le strade e i tribunali di Ibiza e che cattura il lettore già dalle prime pagine.



IL CASO DEMICHELLIS
di Francisco Marìn


self publishing
trad. A. Vacca
273 pp
Raúl Ballesteros è un prestigioso avvocato politicamente scorretto di 45 anni, separato e padre dell'inquieta adolescente Julieta, che conosciamo in quanto ha il compito di difendere un ladro d'appartamenti, tale Eduardo Ribas, un tipo col "vizio" della droga, che viene accusato di aver ucciso una donna nel corso di uno dei suoi furti; nonostante ci siano più indizi che prove contro di lui, l'uomo viene processato e condannato per omicidio.
Guardia Civile, Polizia e Tribunale sembrano convinti che il caso sia risolto, ma nè Raùl nè Raquel, la sorella della vittima -l’infermiera Ana López Demichellis - sono pienamente persuasi della colpevolezza dell’uomo appena condannato. 
Troppe cose non coincidono e a troppe domande e perplessità mancano risposte logiche e certe.

Di comune accordo, per cercare di far maggior chiarezza sulla questione, i due decidono di proseguire col cercare informazioni personalmente sulla vita privata di Ana, facendo ciò che, in fondo, avrebbe dovuto fare la Guardia Civile: indagare, fare domande, raccogliere testimonianze...

Per non trascurare nulla, la bella Raquel decide di assumere come detective un suo vecchio compagno di studi, Álex Zarcoun uomo un tantino stravagante ma dotato di grosse abilità intuitive. 

Le indagini cominciano e la prima circostanza che richiama l’attenzione dell'investigatore, che conduce le proprie ricerche con entusiasmo e meticolosità, è il fatto che l’ultimo paziente di Ana, che svolgeva il proprio ruolo di infermiera nell’unità di terapia intensiva, sia stato un uomo vittima di una sparatoria, deceduto mentre era ancora ricoverato.
Facendo domande a diverse persone che frequentano, per ragioni di lavoro, l'ospedale (che è poi il comune denominatore tra le due vittime), Zarco viene a sapere che il giorno della sua morte Ana era stata vista insieme ad un uomo mentre lasciava il posto di lavoro; dell'uomo però non sarà semplice scoprire l'identità.

Raùl è, tra i tre, colui che ha meno tempo per andare in giro a far domande e raccogliere informazioni, impegnato com'è con la professione di penalista che lo porta non di rado a prendere le difese di uomini non proprio innocenti. E' un tipo razionale, che fa bene il proprio mestiere, conosce la Legge  e sa come districarsi tra articoli e cavilli legali, spuntandola quasi sempre in tribunale.
Quando gli capita il caso Ribas sente che la macchina della giustizia non ha fatto il suo corso e che qualcosa nei suoi ingranaggi s'è inceppato, finendo per mettere dietro le sbarre la persona sbagliata, e tutto questo perchè chi avrebbe dovuto cercare il vero colpevole non l'ha fatto ma si è accontentato di spiegazioni e risposte troppo superficiali e semplicistiche.

Questa  convinzione spinge l'avvocato ad accettare di aiutare la sorella dell'infermiera assassinata, anche perchè si sente immediatamente attratta dalla giovane Raquel, sensuale ma quasi inconsapevole di esserlo, e forse accattivante proprio per questo.

Zarco, invece, è tutto l'opposto di Raùl: è un uomo stravagante, con un passato turbolento alle spalle; sebbene non dia propriamente l'idea di essere affidabile al 100%, Raquel sente di potersi fidare di lui: sì, forse è un po' megalomane e magari esagera nell'elencare i tanti casi risolti brillantemente..., ma è una persona buona e svolge il proprio lavoro con convinzione e passione.
E poi, sin dagli anni dell'università, sente per lui un affetto misto a tenerezza, perchè Alex è sempre stato un  po' emarginato a causa dei suoi orientamenti sessuali e dei suoi atteggiamenti strani, in particolare per la tendenza a isolarsi e a comunicare poco con gli altri, suscitando così diffidenza.
La stessa che prova Raùl, cui l'investigatore non sta tanto simpatico, e anzi, fosse per lui, farebbe volentieri a meno dei suoi servigi per la soluzione del caso.

Ma Raùl, col tempo, dovrà ricredersi su Zarco perchè questi saprà sfoderare un'invidiabile capacità di fare ragionamenti e associazioni tra i due crimini violenti avvenuti su un’isola tranquilla come Ibiza; ad essi (che risalgono a sei mesi prima rispetto a quando ha inizio la nostra storia), in realtà, si aggiunge un terzo delitto, che confermerà i dubbi di Zarco circa l'insospettabile collegamento tra fatti e persone apparentemente lontane tra loro.

Le attente ricerche dei tre avranno scoraggianti momenti di stallo, in cui sembrerà che nulla di nuovo giunga a gettar luce sul caso, ma la tenacia in particolare di Zarco porterà a dei risultati, al quali si arriverà non senza tentativi di depistaggi da parte di chi ha interesse a non far emergere la verità e che per occultare la quale è disposto a tutto.

E' un giallo che si lascia apprezzare per lo stile molto fluido, la chiara caratterizzazione dei personaggi, il ritmo che si fa via via più serrato, lo sviluppo delle vicende che da un certo momento in poi diventano sempre più trascinanti perchè il mistero si infittisce.
I due personaggi maschili principali, Raùl ed Alex, sono decisamente agli antipodi, e se del primo seguiamo le preoccupazioni e di lavoro e famigliari - che lo rendono spesso nervoso e frustrato -, l'altro ci affascina per le complicate elucubrazioni e ipotesi che affollano la sua mente e che ci conducono gradualmente verso la soluzione di un mistero che si fa via via più intrigante.

Un romanzo davvero molto piacevole, scritto bene, con una storia ben sviluppata e convincente.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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