lunedì 5 agosto 2019

Recensione: IL CUORE NERO DI PARIS TROUT di Pete Dexter



Pete Dexter ci racconta una storia drammatica in cui il crimine non è che il triste e cinico riflesso di una società malata, che sembra non dare alcuna importanza alla distinzione tra ciò che è giusto e ciò che non lo è, tra il bene e il male.



IL CUORE NERO DI PARIS TROUT
di Pete Dexter

Ed. Einaudi
trad. S. Negrini
312 pp
14.90 euro
2005
"Certa gente cerca sempre di sembrare ciò che non è (...) Magari riesce a convincerti e certe volte se ne convince lei stessa. Poi un bel giorno le succede qualcosa che la costringe tutto d'un colpo a dimostrare che è ciò che finge d'essere. E perde completamente il senso della realtà…"

Siamo negli anni successivi alla seconda guerra mondiale e a Cotton Point (Georgia) bianchi e neri convivono, tra pregiudizi e discriminazioni razziali più o meno evidenti.

Rosie Sayers è una ragazzina di colore di quattordici anni che un pomeriggio viene morsa da una volpe, fatto preoccupante in quanto, stando alle voci che passano di bocca in bocca in paese, quella primavera pare che le volpi abbiano contratto la rabbia.
L'incidente le accade tornando da una commissione affidatale dalla madre, che l'ha mandata a comprare dei proiettili al negozio del signor Trout, un commerciante tanto ricco quanto scontroso, che incute timore alla giovanetta; a dire il vero, non solo a lei...

"Quell'uomo fa paura a chiunque abbia un po' di buon senso."

Trout intimorisce un po' tutti, per il suo essere costantemente burbero, incattivito, allergico alla felicità e ai sorrisi, incapace di manifestare anche la più piccola forma di gentilezza.

Quando torna a casa ferita alla gamba e senza proiettili (li ha persi scappando dalla volpe), sua madre la caccia via di casa, dandola come cameriera a un brutto ceffo che non esita a maltrattarla da subito.
In soccorso della povera Rosie arriva un angelo custode, un donnone (anch'ella di colore) di nome Mary McNutt, tanto grossa quanto affabile e gentile, che si impietosisce e prende con sè, in casa propria, la giovane Rosie.
Mary ha diversi figli, tra cui Henry Ray, un giovanotto un po' irruente e incline a cacciarsi nei guai, che un giorno decide malauguratamente di acquistare un'auto nuova da Trout.

Il negoziante è molto rispettato in città, essendo un bianco benestante, che lavora sodo e si fa i fatti propri; ha una moglie (Hanna, ex insegnante) ed è un americano perbene come tanti.
L'uomo non è amico di nessuno ma fa affari con tutti, neri compresi, anche se con loro è ancor meno tenero che con i suoi "pari"; ai poveri neri della città offre denaro in prestito, prendendo soldi dalla cassaforte nella stanza sul retro del suo negozio, e pretende che tutti paghino come da accordi.

Purtroppo il giovane e sciagurato Henry Ray ha un piccolo incidente con la macchina presa da Trout, la quale gli costa un migliaio di dollari e che lui ha promesso, dietro stipula di un contratto scritto e firmato, di pagargliela a rate mensili; quando si accorge che la macchina è mezza scassata, il ragazzone perde le staffe e la riporta da Paris, lasciandogliela nei pressi del negozio e urlandogli che non ci pensa proprio a pagargliela.

Per Trout è l'inizio della guerra: nessuno può permettersi di pensare di fregarlo e farla franca, tanto meno un inutile negro.
Così, dopo averlo minacciato, pochi giorni dopo, in compagnia di un ex-poliziotto, tale Buster Devonne - noto per essere una testa calda -, va a casa dei McNutt per esigere il pagamento da Henry; lui non c'è e i due uomini, armati, se la prendono con il fratello minore, Thomas, e le due donne presenti in veranda, Mary e Rosie.

Paris Trout entra deliberatamente in casa altrui e, pensando di difendere i propri diritti, ha la pretesa di ristabilire l’ordine naturale delle cose con una pistola in mano, costringendo così i neri a stare al loro posto con l'uso della violenza.
Cosa accade quel pomeriggio in casa McNutt?
Nella baruffa che si crea tra i presenti, un dato di fatto emergerà dirompente: vengono sparati dei colpi di pistola che feriscono Mary e Rosie; quest'ultima muore dopo pochi giorni in ospedale.

Paris viene accusato di omicidio e questa tragedia infiamma gli ambigui sensi di colpa di un’intera comunità, divisa davanti all'improvviso e drammatico evento.

Trout si difende e, senza provare il benché minimo rimorso, si dimostra ottusamente convinto di aver agito secondo ciò che la ragione e il proprio senso di giustizia gli hanno suggerito: lui voleva soltanto prendersi i suoi soldi; è colpa sua se questi neri sono dei ladri che pensano di poter prendere in giro un rispettabile bianco?

A difendere Trout c'è Harry Seagraves, un bravo avvocato che, nonostante cerchi di assolvere degnamente il compito di difendere il proprio assistito, non può fare a meno di restare sconvolto dinanzi al cinismo e all'imperturbabilità di un uomo che davvero nasconde un cuore nero, un'anima marcia, assolutamente priva di sensibilità e mostruosamente persuasa che la vita di una persona di colore valga meno di quella di un bianco

La tranquilla vita nella cittadina viene quindi stravolta dalla morte di Rosie, presumibilmente per mano di Trout, che fornisce la propria personale versione dei fatti.
Tutti sono costretti da questo evento a guardarsi dentro, a scavare nel proprio cuore e a fare i conti con  loro stessi e con i propri radicati pregiudizi razziali, che se in condizioni "di pace" sembrano qualcosa di normale, in condizioni straordinarie come queste esplodono in tutta loro brutalità.

L'avvocato Seagraves è turbato e in fondo porta avanti malvolentieri la difesa dell'imputato, provando per lui una naturale ed inevitabile avversione: Trout è sgradevole sotto tutti i punti di vista. E' borioso, maleducato, malignamente astuto, violento, prepotente, crede di poter fare e dire ciò che vuole senza accettare di essere contraddetto; se si infuria, tira fuori la pistola dalla tasca e con essa minaccia, anche senza dir nulla.

A inquietare e confondere ancora di più l'avvocato ci pensa Hanna Trout, l'infelice moglie di Paris; entrando in casa Trout attraverso i suoi occhi, conosciamo un ulteriore aspetto nero e cupo di quest'uomo, che sembrerà pure - agli occhi superficiali e indifferenti delle persone in vista nella società - un tipo stimabile, ma che in realtà è capace di gesti mostruosi e maligni verso la moglie, che tiene unita a sè in un rapporto di sudditanza psicologica.

Forse questo triste episodio potrà costituire la spinta giusta per la donna affinché si allontani da questo matrimonio privo di dolcezza e amore, che la sta inaridendo e spegnendo ogni giorno di più?
Hanna scopre di avere, da qualche parte nascosta dentro di sè, un coraggio che non ha mai tirato fuori da quando ha fatto l'errore di sposare Paris.
Ad aiutarla legalmente c'è il giovane avvocato Carl Bonner, alle prese con i propri piccoli problemi matrimoniali e con la sensazione di sentirsi un estraneo nella cittadina che l'ha visto crescere.

Paris Trout sarà riconosciuto colpevole per i reati commessi e, in primis, per la morte della povera Rosie Sayers? Si renderà conto delle proprie colpe e si ravvederà?

Con una narrazione incisiva ed essenziale, da abile cronista, Dexter ci racconta una storia cupa, in cui gli eventi e i personaggi coinvolti si incamminano verso un crescente vortice di violenza e degenerazione morale al quale sarà difficile sottrarsi.

L'azione incresciosa di un bianco da tutti giudicato "perbene" mette in crisi il resto della cittadinanza, che è alquanto apatica e annoiata al pensiero dell'assassinio di una ragazzetta nera che nessuno conosceva, e in più non sa come giudicare l'uomo che è, a differenza dei neri, "uno di loro". E' davvero colpevole Paris Trout, o semplicemente voleva prendersi ciò che era suo?
Possibile che si faccia tutto questo clamore in città per due nere coinvolte in un tafferuglio privato sfortunatamente finito male?

Paris Trout dovrà essere giudicato per il suo crimine in un processo in cui tutti – l’avvocato, il giudice, la giuria, ogni pacifico abitante della sonnecchiosa città del Sud degli Stati Uniti – scopriranno che il suo è un mondo terribile, con tantissimi angoli oscuri, sconosciuti a tutti, dominati da orgoglio e brutalità, passioni e violenza, sopraffazione e illegalità. 

Ma alla fine non è soltanto Trout a dover essere esaminato, bensì ogni persona di Cotton Point, col suo perbenismo ipocrita, il suo essere portatore nell'animo di un modo di pensare ed essere profondamente razzista, reso ancor più grave dal non voler accettare che esso è sbagliato.

Dexter è spiazzante per la sua onestà, l'assoluta lucidità e pungente franchezza con cui solleva il coperchio su ciò che si cela dentro "i sepolcri imbiancati", nelle case e nella testa di questa gente ammodo che vigliaccamente si nasconde dietro pregiudizi e indifferenza. 
"Il cuore nero di Paris Trout" avvince come un giallo, impressiona e convince per la maturità e profondità con cui l'autore sa fare psicologia senza perdersi in speculazioni introspettive e sequenze riflessive, ma attraverso i dialoghi e le azioni che coinvolgono i suoi vulnerabili e volubili personaggi.


Da questo romanzo è stato tratto l'omonimo film (1991), con Dennis Hopper.

4 commenti:

  1. Lettura molto affascinante, che stranamente non avevo mai sentito nominare. Il titolo, eppure, è di quelli belli. :)

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    1. Non è proprio recentissimo, io l'ho scoperto recentemente perché attratta da un film ispirato a un altro romanzo di dexter ;-)

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  2. Non lo conoscevo ma la tua recensione è irresistibile. Gli argomenti trattati sono sempre attuali e la trama è avvincente :)

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    1. È stata una bella scoperta anche per me, cercherò altri libri di questo scrittore :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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