mercoledì 9 ottobre 2019

Recensione: SABOTAGGIO di Alessio Piras



SABOTAGGIO (Todaro editore, 1.99 €) è un breve racconto noir dello scrittore genovese Alessio Piras (di cui ho letto e recensito OMICIDIO IN PIAZZA SANT’ELENA e  NATI IN VIA MADRE DI DIO), che vede come protagonista Antonio Libeccio, vicequestore dalla natura malinconica e dalle tendenze anarchiche, che attualmente soffre la solitudine: la moglie Anna se n'è andata di casa portandosi dietro il figlio Andrea, così all'uomo non resta che buttarsi anima e corpo nelle "sue" indagini in questa Genova decadente e sferzata dalla tramontana.

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In queste pagine, Libeccio è chiamato a far luce sullo strano caso di un camion partito carico da Barcellona, sparito nei pressi di Marsiglia e ricomparso vuoto a Genova in via Lungomare Canepa.
Accanto a lui c'è l’ispettore Gianni Levratto, con il quale ha un rapporto professionale e umano fatto di stima e amicizia.

A primo impatto questo caso potrebbe sembrare una sorta di banale "caccia al ladro" ma l'intuito di Libeccio gli suggerisce che molto probabilmente sotto ci sia ben altro.

E se il camionista fosse complice di questa fantomatica rapina?
Quando l'uomo, lo spagnolo Luis Cano, viene interrogato, la puzza di bruciato si fa più pungente: Luis sembra più una vittima che il complice intenzionale di un affare sporco, è un uomo che lavora per sopravvivere e mantenere la figlia negli studi, dopo la prematura morte della moglie.
Se questo Luis è soltanto un disperato che ha lasciato che il camion gli venisse rubato per sottrarsi alle pressioni di qualcuno che è più in alto di lui, Libeccio e Levratto devono darsi da fare per individuare il nome di coloro che muovono i fili di affari che definire loschi è un eufemismo.

Chi c'è dietro questo misterioso episodio?
Libeccio sente odor di mafia, giro di droga e prostituzione... e, quando grazie agli agganci giusti, arriva ad individuare l'affarista senza scrupoli che sta dietro tutto questo e che ha organizzato la "truffa del camion", insieme a Levratto non gli resta che tentare di arrestare l'uomo.

Non sarà così semplice: la sua intuizione troverà corrispondenza in prove schiaccianti grazie alle quali arrestare l'imprenditore mafioso e spavaldo?

Libeccio deve fare appello a tutto il proprio sangue freddo per gestire questo caso e le persone coinvolte.
E non è scontato che il successo  assicurato.

Una narrazione essenziale e asciutta con un protagonista in linea col genere (solitario, malinconico, intuitivo, testardo, che ama il proprio lavoro...), alle prese con un caso più complesso di ciò che sembra, che lo mette davanti a un personaggio meschino e cinico, anima nera che si contrappone a Libeccio, onesto e insofferente nei confronti delle ingiustizie.

Il finale ci spinge a chiederci se ci sarà un seguito!



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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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