sabato 2 maggio 2020

Bilancio di letture - Aprile 2020



Eccomi con le mie letture della quarantena di aprile ^_^





  • FEBBRE di J. Bazzi. Scoprire a trent'anni di essere sieropositivo: in queste pagine c'è il racconto diretto e onesto della scoperta della malattia da parte dell'Autore, che si alterna alla storia della sua vita, in cui il protagonista ci parla di sè, della sua famiglia, del luogo in cui è cresciuto e di tutto ciò che ha contribuito a far di lui l'uomo che è.
  • REAZIONE MORTALE di D. Boyd: un avvincente giallo ambientato nel mondo delle corse dei cavalli e delle scommesse; ad indagare sull'assassinio di un giovane stalliere c'è un ispettore caparbio e dall'intuito formidabile, coadiuvato dall'agente Jane, collega e compagna di vita.
  • AL DI LA' DELLA NEBBIA di F. Cheynet e L. Schina: nella cupa atmosfera di una giornata d'autunno di fine Ottocento, tre uomini, accomunati dal desiderio di ricchezza e da segreti nascosti nei meandri delle loro coscienze, salgono su un treno che viaggia nella notte, attraversa una tetra campagna inglese, e che li conduce verso le zone più torbide dell’animo umano, lì dove risiedono le debolezze e le colpe più gravi, quelle che si cerca di nascondere e che rivelano la propria natura ipocrita e ambigua.
  • BULL MOUNTAIN di B. Panowich. Le pagine di questo bellissimo romanzo trasudano di amore per la propria terra, ma non sempre questo amore è benefico: quando esso si tramuta in un senso di appartenenza primitivo, belluino e prepotente, rischia di divenire "malato" e quella stessa terra, invece di essere sinonimo di vita e legami famigliari, si sporca di sangue e di morte, divenendo velenoso.
  • TRAFFICI NOTTURNI di B. Eisler. Cambiare nome, vita, Paese e sperare, così, di neutralizzare i demoni del passato. Ma se c'è un segugio fedele quello è proprio il passato, e più è doloroso, più ti resta attaccato alla schiena come un giogo tutt'altro che leggero. E se per liberartene fosse necessario attuare la più spietata delle vendette?
  • RAGAZZI DI ZINCO di S. Aleksievic. Sono i racconti di reduci e invalidi della guerra afghana, di vedove e madri dei caduti. Fedele al proprio assunto di indagare “l’anima delle persone” a tutto campo e di prestare orecchio ai racconti di tutti, l'Autrice apre il triste velo su una delle più grandi tragedie della storia sovietica: la guerra in Afghanistan tra il 1979 e il 1989.
  • MEMORIES - CHI AMA NON DIMENTICA di A. Carullo. Quanto può essere imprevedibile la vita? Può percorrere sentieri che non avremmo mai immaginato, può procedere diritta o prendere curve pericolose, dietro le quali si nascondono sorprese, e non sempre belle.Ma è proprio questa sorta di precarietà, la difficoltà di fare piani a lungo termine che rende la Vita l'avventura incredibile che è.



Sul podio vanno sicuramente queste tre: Febbre perché è un racconto di vita vissuta che mi ha coinvolta molto emotivamente; Ragazzi di zinco, che "sbatte in faccia" la crudeltà e la barbarie della guerra; Bull Mountain per le vicende famigliari e umane narrate in un contesto- rurale, agricolo, selvaggio - che mi ha affascinato.


Attualmente ho  in lettura:


  • IL PERSUASORE di Mark Billingham, un thriller classico di cui sto giungendo alla fine;
  • IL VANGELO EBRAICO di Daniel Boyarin.



FILM che mi son piaciuti:


  • L'immortale, che si concentra su uno dei personaggi principali di Gomorra La Serie, Ciro di Marzio, un uomo complesso e dalle mille sfaccettature;
  • L'uomo del labirinto: il thriller al cardiopalma di Carrisi, tratto dal suo romanzo;
  • Ben is back: la storia di una madre che cerca in tutti i modi di aiutare il figlio tossicodipendente.



La citazione del mese è del compianto Luis Sepùlveda:

"La lettura è la forma migliore per confrontarsi con il mondo. 
Ti arma di qualcosa, ti fa bene, ti rende più libero".



2 commenti:

  1. Aggiungo, alla lista che ho fatto seguendo le tue recensioni, Febbre, che mi deve essere sfuggito.
    Buon sabato!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Febbre te lo consiglio, è una testimonianza di vita :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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