mercoledì 23 dicembre 2020

Recensione: UN UOMO A PEZZI di Francesco Muzzopappa



Simpatico, schietto, provvisto di un senso dell'umorismo che fa nascere sorrisi e mette il buon umore, Muzzopappa si racconta facendosi "a fette" e mettendo sul vassoio, a vantaggio dei suoi lettori, aneddoti, incontri, esperienze di vita passate e recenti che ci restituiscono il ritratto di un giovane uomo sagace, che guarda il mondo con quella dose di sano ottimismo che dovremmo avere tutti per barcamenarci con più leggerezza tra i piccoli e grandi problemi della vita.


UN UOMO A PEZZI
di Francesco Muzzopappa


Fazi Ed.
142 pp
Francesco è un giovane uomo di origini pugliesi, fidanzato con Carmen, con cui convive a Milano nel quartiere di Chinatown.
I due non potrebbero essere più diversi: lei è in fissa per un'alimentazione sana che più sana non si può, lui..., beh, lui è figlio di madre pugliese e padre calabrese, cresciuto nel tarantino con fiumi di latticini in una culla a forma di frisella.

"Che un pugliese non mangi latticini è fantascienza. Le nostre mamme da piccoli ci hanno svezzato a omogeneizzati di mozzarelle. Nei biberon infilavano le burrate".

Per non parlare poi dell'attenzione di Carmen per evitare ogni forma di spreco, il che significa comperare solo indumenti non di marca e che costino pochissimo (meglio se usati) e librerie a prezzi stracciati, pazienza se sono storte e pendono.

Ma non conosciamo solo Carmen e le sue piccole, adorabili manie; Francesco condivide tra queste pagine altri pezzetti di sé, in primis il suo essere un pugliese che ha vissuto l'esperienza  della salsa di pomodoro fatta rigorosamente in casa sotto il solleone di agosto.
Il capitolo relativo alla maratona della salsa l'ho amato perché... è qualcosa che conosco bene, in quanto è una "tradizione" immancabile e immarcescibile anche a casa mia: la salsa si fa ogni anno, non si scappa, e da bambina/ragazzina, confesso, per me era un vero e proprio incubo. Però, ripeto, è sempre stato - e lo è tutt'ora - un appuntamento annuale sacro, e poiché dura non più di due-tre giorni (tra salsa e pelati), il sacrificio si fa, anche perché poi ce l'hai tutto l'anno :-D

"Per noi pugliesi fare la salsa in casa è come andare al militare: un'esperienza che ti forma e non vorresti mai più ripetere. Mentre il resto del mondo civilizzato ha imparato a comprare pelato e passata industriale al supermercato, dalle mie parti è considerata una bestemmia".

Sparsi tra i tanti frammenti della propria vita, ci sono diversi personaggi con tratti bizzarri e simpatici: il coinquilino napoletano - convinto che "a Napoli le cose sono più buone" (ehm,.. ho avuto una coinquilina simile: "Ma o vuò' capì ca' a' pizzà buona sta sul a Napule??", mi diceva ogni volta che mangiava un pezzo di pizza in terra di Puglia) -, il condomino russo esperto nell'ars amatoria che... Siffredi scansati; l'idraulico maschilista, convinto che un uomo vero non debba assolutamente mettersi ai fornelli; il personal trainer dal fisicaccio palestrato impegnato in un eterno (e vano) tentativo di rimorchiare esponenti dell'altro sesso.

Insomma, tra incontri strani ed episodi spassosi, in questo libro l'Autore si racconta con il suo piglio vivace ed ironico, e ne viene fuori il ritratto di un'esistenza che in fondo è comune a quella di tanti di noi lettori, eppure, se ci soffermiamo su certi dettagli, ingrandendoli con la lente dell'autoironia e della spensieratezza, ci rendiamo conto forse di come le nostre esistenze siano un po' come un romanzo, la cui trama si dipana spesso attraverso eventi tragicomici e bislacchi, alcuni più semplici, altri meno ordinari, che sia lo stupore provato da bambini davanti alle giostre dei luna park, i tentativi di seguire una dieta o l'euforia fanciullesca di chi, ritrovandosi da un giorno all'altro con una bella sommetta di denaro da spendere in cibarie varie, si concede il lusso di "sfamarsi" in un supermercato per ricconi.

Un libro che, quindi, non ha un'unica trama ma che è composto, come si evince dal titolo, da tanti pezzi di vita vissuta, raccontati in modo divertente, familiare, che regalano sicuramente sorrisi e momenti di svago al lettore.

Finora il mio preferito resta Dente per dente, ma in generale devo dire che Muzzopappa è piacevole da leggere e scaccia mestizia e pessimismo.
E di questi tempi, abbiamo urgente bisogno di essere positivi ... di un po' di ottimismo e buon umore.

6 commenti:

  1. Un libro più leggero per questo Natale particolarmente complicato è quello che ci vuole. Auguri di cuore dibun sereno Natale a te ed a tutti coloro che ami

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    1. Infatti, è una lettura "scacciapensieri" :)

      Grazie e tanti auguri anche a te e ai tuoi cari!

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  2. Quello che meno ho preferito di Francesco, ma comunque molto piacevole!

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  3. Quindi è ambientato in via Sarpi e limitrofi, quartiere che conosco bene. Simpatico, non conosco l'autore ma segno il suo libro nella mia ormai chilometrica wish list. Un abbraccio cara Angela, ti auguro Feste serene😘🎄😘

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    Risposte
    1. carissima, auguri anche a te :))

      non parliamo di wishlist :-D

      sììì, proprio quella via è citata, giustamente!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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