martedì 23 dicembre 2025

Recensione: LA CONGIURA DEGLI INNOCENTI di Andrea Barzini



Tra le pagine di questo romanzo ci immergiamo nei burrascosi anni che hanno portato all'unità d'Italia, respirando, assieme ai protagonisti, tutto il fervore di un meridione ricco di tragedie e violenze, ma anche di sprazzi di compassione e solidarietà.



LA CONGIURA DEGLI INNOCENTI
di Andrea Barzini



Ed. Piemme
400 pp
Ottobre 2025
In una notte del 1885, a Donnici, Cosenza, la tenuta dei Carini viene sconvolta da una brutta notizia: Severino Carini, botanico illuminista e difensore dei contadini dai soprusi dei latifondisti, è stato assassinato. 
Poco dopo, l'uomo accusato dell'omicidio viene avvelenato in carcere e questo getta un'ulteriore ombra sulla tragica morte di Severino: chi ha ordinato davvero l'agguato e perché? Forse per  mettere a tacere le idee progressiste del nobile?
Sostene, figlio di Severino e gemello di Alba, decide di vendicare l'assassinio del genitore e questo darà il via ad una serie di eventi imprevisti che coinvolgeranno e travolgeranno tanto lui quanto la sorella.

Siamo in una terra in cui convivono soprusi e credenze arcaiche, in cui tra vessazioni e ribellioni, soffiano i venti della libertà, in opposizione al regime borbonico.

I due gemelli Alba e Sostene sono inseparabili, si vogliono bene e si sostengono, ma le loro vite prenderanno strade diverse e, ognuno a modo suo, turbolente, in cui rischieranno di perdere molto più di ciò che potrebbero "guadagnare".

Alba sarà costretta a sposare Alfonso, un uomo del foggiano, benestante, proprietario terriero, con cui inizialmente faticherà ad instaurare un rapporto intimo; Sostene sarà più vagabondo (arriverà sino a Parigi) e incontrerà il fervore rivoluzionario e repubblicano, passando per  esperienze spericolate, esaltanti ma anche pericolose.

Alba, intanto, cercando di abituarsi alla sua nuova vita di moglie, porterà le proprie idee progressiste in mezzo alle povere donne con cui avrà a che fare, in particolare diventerà guida e rifugio per le più fragili ed emarginate. 

È un romanzo storico avventuroso, con toni non di rado ironici e vivaci che rendono la narrazione davvero molto piacevole (da ascoltare, nel mio caso), popolato da personaggi molto ben caratterizzati e ambientato in una Calabria antica e opprimente (e, in generale, nel Regno delle Due Sicilie, visto che si va dalla Calabria a Napoli, passando per le campagne di Foggia-San Severo*), dominata da rigide gerarchie sociali.

Mi è piaciuta moltissimo la protagonista femminile, Alba Carini, una ragazza dalla forte personalità, indomita, indipendente nell'animo, illuminata e al contempo "spirituale" (possiede capacità di premonizione), colta, intelligente, che riesce a non farsi ingabbiare da nessuno ma che impara a trasformare il proprio dolore in forza e cercando di portare avanti l'eredità morale del padre.

Sono anni ricchi di agitazioni sociali e politiche e i due fratelli (e non solo loro....) si ritrovano a dover decidere cosa essere e dove collocarsi, se sentirsi ancora parte di quella nobiltà che sta per crollare o se abbracciare il sogno di un'Italia nuova e unita.
Un sogno che costerà molto a tanti e, come spesso accade, a pagare il prezzo più alto saranno gli umili, i poveri, gli oppressi, in una parola: gli innocenti.

A me piacciono molto le saghe famigliari e drammatiche collocate in precisi periodi storici, e sicuramente gli anni preunitari mi affascinano molto; questo romanzo mi ha conquistata dal primo momento in quanto Barzini ha uno stile cinematografico, sa ben descrivere scene e personaggi in modo vivido e "visivo", il modo in cui è strutturata la trama è appassionante e l'avvicendarsi dei numerosi eventi accompagnano il lettore, curioso e sempre più immerso nella narrazione, fino all'ultimo, tragico, colpo di scena.

La congiura degli innocenti è davvero un bel romanzo storico che racconta una storia di coraggio, vendetta e rinascita, che conquista il lettore attraverso dei personaggi indimenticabili che ci ricordano come un processo grande come quello che ha portato alla nascita dell'Italia non sia passato soltanto attraverso le grandi gesta dei personaggi famosi - Garibaldi, Cavour, i Borbone... - o gli intrighi dell'aristocrazia, ma anche, per non dire soprattutto, attraverso la sofferenza, il sangue, le lotte e la miseria della povera gente.

* Curiosità personale: sono stata attratta dal libro, inizialmente, proprio perché avevo letto che era ambientato anche nella "mia" zona 😃

mercoledì 17 dicembre 2025

Recensione: ANIME PREDESTINATE. L'unicorno nero di Ilaria Vecchietti [ Review Party ]




Primo volume di una saga fantasy,  Anime predestinate - L'unicorno nero è una storia di amore e odio, magia e incantesimi, bene e male, umani e... vampiri.

La protagonista è la giovane Ileana, una creatura dalle origini antiche che sta cercando di lasciarsi alle spalle le azioni commesse nel passato e di provare a vivere come un normale essere umano nell'affascinante "città dell'amore", Verona.
Nonostante i suoi sforzi per condurre un'esistenza tranquilla, il verificarsi di eventi sanguinosi e inspiegabili, la inducono a credere che sia finito il tempo di fuggire da ciò che è stata e da ciò che effettivamente è ancora, perché ad attenderla c'è una nuova sfida, forse tra le più dure e pericolose che abbia mai affrontato.


Review Party
dal 15 al 17 dicembre



La presente recensione è l'ultima tappa del Review Party dedicato al romanzo di Ilaria Vecchietti.

ANIME PREDESTINATE. L'unicorno nero
di Ilaria Vecchietti



                    Self publishing
                       23,00€ cart.
                      4,99€ ebook
                         627 pp
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"Siamo Anime Predestinate, figlie dello stesso oblio, della stessa maledizione che ci incatena uno all’altra."

Ileana frequenta l'università assieme alla sua migliore amica Laura, ha due amorevoli genitori adottivi (Elisa e Claudio) e un'altra particolare e numerosa famiglia (i Greenhorn), cui appartiene intimamente perché loro sono come lei.

Ileana non è una ragazza come tante: è una vampira, ha alle spalle secoli di esistenza, ha attraversato periodi storici e luoghi di ogni tipo e nella sua memoria sono scolpiti innumerevoli eventi, volti, vicende... tante delle quali sono dolorose e strazianti da ricordare.

Perché Ileana, pur avendo un volto delicato e angelico, è stata una vampira spietata, che per secoli ha terrorizzato la terra e i suoi abitanti compiendo azioni che vorrebbe dimenticare.

Tutto ciò che ha vissuto, visto, sentito e provato l'accompagna giorno dopo giorno da sempre, è un fardello impossibile da eliminare ma lei cerca di trovare una strada per restare lucida attraverso la scrittura di un diario, all'interno del quale riversa tutto quello che sente.


"Quando scrivo sono sola e posso realmente essere me stessa, la vera Ileana e non quella che finge nella realtà. Nella vita di tutti i giorni porto una maschera fatta di trucco e sorrisi falsi, basata su verità nascoste e bugie.
(...) La vera Ileana è un frammento oscuro. Una sopravvissuta. Una maschera logora che si sgretola un po’ di più ogni giorno."

Pur mantenendo le straordinarie caratteristiche soprannaturali tipiche dei vampiri, Ileana si sforza di vivere un'esistenza il più vicina possibile a quella umana.

In compagnia di Laura, una ragazza dolce e allegra che colora le sue giornate con la propria schiettezza e genuinità, è solita frequentare non soltanto l'università ma, di sera, anche un locale notturno gestito e frequentato da creature di ogni tipo... non solo umane!

Quando nella bella Verona cominciano a verificarsi efferati e misteriosi omicidi, l'aria in città si fa pesante, resa tesa dalla paura che in giro ci sia un serial killer (o forse anche più di uno).

La realtà è però più drammatica e i vampiri di Verona intuiscono che la situazione peggiorerà se qualcuno non fermerà coloro che stanno preparando un attacco all'umanità dalle conseguenze apocalittiche.

I Primi sono tornati. E con loro, l’oscurità che da secoli attendeva di essere liberata.

L'obiettivo di queste ataviche e malvagie creature è spezzare il sigillo della cripta segreta, là dove giacciono i Grandi Anziani, dormienti e affamati di vendetta e di potere.

Otto lune è il tempo concesso per fermarli e Ileana sa che non può perdere neppure un minuto perché l'aspetta un'aspra battaglia con le forze del male.

Allo stesso tempo, però, qualcos'altro interviene nella sua vita, dandole sia gioia e sospiri che tanti dubbi e timori.

Questa novità ha un nome, un volto che nuovo non è (anzi, è straordinariamente somigliante a un altro uomo, un vecchio amore..., che si perde nella notte dei tempi), un profumo di menta che la inebria e rischia di farle abbassare le difese: lui è Mirko ed è un ragazzo bello e gentile, con la quale sente un'affinità incredibile, viscerale, antica, come se si conoscessero da sempre.
Come se l'uno fosse da sempre alla ricerca dell'altra, e viceversa.

E anche Mirko prova le stesse misteriose sensazioni, il che è singolare perché egli è un umano!
Chi è davvero questo ragazzo per il quale Ileana prova emozioni che credeva di non poter più riprovare, che la rendono vulnerabile e che la scuotono nel profondo? 

"Siamo Anime Predestinate, quindi ci cercheremo sempre, volenti o nolenti, perché siamo legati da fili d’argento invisibili. Sentiremo sempre la mancanza di una parte di noi. (...)
Forse la nostra storia d’amore è scritta fra le stelle dell’Universo ed è per questo che non possiamo sottrarci, è incisa tra le costellazioni di un cielo senza tempo."

Ma come ogni storia d'amore che si rispetti - tanto più in una location come Verona -, anche questa non può non essere travagliata e ostacolata, soprattutto se in mezzo ci sono creature leggendarie e inquietanti, come vampiri, streghe, licantropi, angeli neri e decaduti.

Insomma, quella che potrebbe sembrare una normalissima città del Nord Italia, in realtà nasconde molto altro.


Oltre ciò che si vede e si percepisce con i sensi umani, si nasconde un mondo segreto dominato dalla magia, da legami suggellati con il sangue, da promesse infrante, da nefaste profezie che tornano a risvegliarsi, da esseri malvagi il cui intento è portare sulla terra le tenebre più complete.
È un mondo in cui tante e insospettabili creature sovrannaturali camminano accanto agli uomini, ed essi ne sono ignari, spesso per tutto il tempo in cui vivono.


La guerra ultraterrena, ma dagli esiti fin troppo concreti, che Ileana e i suoi "parenti" vampiri devono combattere è feroce, vede contrapporsi esseri potenti, dalle capacità incredibili, dotati di una forza inesorabile e implacabile che può essere usata tanto per distruggere quanto per difendere e sconfiggere il Male più abietto.

Ma questo romanzo urban fantasy non narra solo della millenaria lotta tra il bene e il male, di angeli caduti e maligni che vogliono spadroneggiare sulla terra, ma anche di un amore puro, di amicizia, di legami ed alleanze famigliari che sfidano il tempo e che si fondano sull'affetto sincero, sulla lealtà, la devozione, la fedeltà a dei princìpi e a uno stile di vita che si è scelto a dispetto della propria natura sanguinaria.


Purtroppo l'arrivo di un essere oscuro, pericoloso, potente, sgradevole, manipolatore, infido e perverso chiamato Samonio, rischia di stravolgere completamente l'esistenza di tutti: di Ileana, di Verona e del mondo intero.
La battaglia per fermarlo sarà accompagnata da incantesimi, divinazioni e visioni, combattimenti all'ultimo sangue, e coinvolgeranno anche gli altri vampiri, "fratelli e sorelle" di Ileana.

Il prezzo da pagare per rispedire nelle tenebre Samonio, l'Unicorno Nero e tutte le altre creature infernali, potrebbe essere davvero molto alto anche per chi come lei, "la vampira dal viso angelico", è stata abituata, nel corso della sua lunga esistenza, a uccidere senza pietà, a perdere i propri cari, ad attraversare gli anni e i secoli restando sempre esteriormente la stessa, ma accumulando infinite esperienze che ne hanno forgiato la personalità.


Anime Predestinate è un romanzo ricco e sostanzioso, che ha sullo sfondo una città reale, la quale mantiene il suo fascino ma accresce il suo mistero, rivestendosi di tinte cupe e nere come l'anima perduta delle creature ultraterrene che l'abitano, del rosso del sangue versato, e divenendo la cornice in cui magia, sangue e morte si intrecciano, dove l'amore, l'amicizia e l'odio sono tre volti della stessa condanna, dove la verità e le menzogne si fondono in una danza di ombre, e dove due Anime Predestinate si rincontreranno sfidando, con il loro sentimento, la dannazione e il destino.

Il primo approccio al libro ha un che di introspettivo in quanto la narrazione è affidata alla protagonista, la quale racconta in prima persona pensieri, paure, tormenti, lasciando entrare da subito il lettore nella propria sfera emotiva e dimensione interiore.

Ileana è tormentata da forti e indefinibili sensazioni di inquietudine; nelle sue vene, sulla sua pelle, nella mente e nel cuore, scorre una sensazione di terrore al pensiero che di lì a poco accadrà qualcosa di fuori dall'ordinario e questa sua angoscia è sempre con lei e non l'abbandona mai perché è consapevole di essere un vampiro-leader, di avere delle precise e importanti responsabilità, e nei confronti dei propri simili e nei confronti dell'umanità.

La narrazione procede a un ritmo molto sostenuto e vivace, e ben presto il flusso di pensieri trova spazio nell'azione: i molteplici momenti in cui accadono eventi e vicissitudini avventurose arricchiscono lo sviluppo della trama, rendendola movimentata e imprevedibile.

Sia la protagonista che il resto dei personaggi sono ben delineati e il lettore ha modo di conoscerli bene attraverso descrizioni (fisiche, caratteriali, comportamentali), parole e azioni; i dialoghi sono abbondanti e contribuiscono alla caratterizzazione dei personaggi e a sostenere il ritmo narrativo. 

L'autrice ha dato vita a una storia molto articolata che credo possa piacevolmente intrattenere in special modo gli amanti del genere e quanti sono appassionati a storie ruotanti attorno a creature fantastiche e a tutto quell'universo misterioso, cupo e arcano che comprende oscure profezie, creature leggendarie e visioni sovrannaturali.


venerdì 12 dicembre 2025

[ Recensione ] FAHRENHEIT 451 di Ray Bradbury

 

"Riempiti gli occhi di meraviglie, vivi come se dovessi cadere morto fra dieci secondi!"
In questo celebre classico della letteratura distopica, un uomo viene spinto ad interrogarsi su ciò che è giusto e sbagliato all'interno della società in cui vive: è davvero una persona libera? Non è piuttosto schiavo di un modo di vivere che lo vede passivo e privo di stimoli e interessi?
Esiste una strada che può condurre verso la libertà da un'esistenza che è in realtà una prigione?


FAHRENHEIT 451 
di Ray Bradbury



Mondadori
trad. G. Monicelli
180 pp
Guy Montag è sposato con Mildred e fa il pompiere, ma il mondo in cui vive non prevede che si spengano incendi bensì che li si appicchino per bruciare... libri! 
E così Montag, armato di lunghi lanciafiamme, irrompe nelle case dei ribelli che si ostinano a tenere ancora libri in casa (e addirittura a leggerli!) e li bruciano.
Può capitare che non brucino solo "la carta", se il sovversivo si intestardisce a non voler uscire fuori dalla propria abitazione in fiamme...

È questo che dice la legge ed è così che Montag fa, anche se sente di non essere per nulla felice della propria esistenza, compreso il proprio matrimonio.

Qualcosa dentro di lui avverte che la sua è una vita da alienato e che è simile ad una marionetta mossa da fili che sono altri a gestire, intontito da giornate sempre uguali, immerso in inutili e sterili chiacchiere provenienti dai giganteschi schermi televisivi e dalle voci meccaniche e noiose che ripetono sempre gli stessi slogan pubblicitari.

Per non parlare di sua moglie: una donna indifferente e passiva, che sembra prendere vita solo quando incontra le proprie sciocche amiche e insieme ciarlano di frivolezze senza senso.

Ma un giorno qualcosa accade e sarà l'inizio di una rivoluzione interiore per Montag, qualcosa che egli non potrà fermare in alcun modo, anzi non vorrà fermarla.
Un giorno incontra una vicina di casa, una ragazza di nome Clarisse McLellan, che da subito dimostra di essere diversa da chiunque altro: lei è vivace, piena di vita, intelligente, dotata di quello spirito critico tipico delle persone che riflettono, pensano... e leggono!
Clarisse appartiene a una famiglia che ama e ricerca l'istruzione, la conoscenza, la lettura di libri ormai censurati dal governo perché ritenuti "pericolosi" per la quiete e la pace della società.
Guy incontrerà ancora Clarisse, restando affascinato dalla sua parlantina e dal coraggio che ella ha di "sfidare" le direttive del governo, mettendo la propria sete di conoscenza e il valore dei libri anche davanti alla propria incolumità.

Purtroppo, non molti giorni dopo, la ragazza sparirà all'improvviso, così com'era apparsa.

Che n'è stato di lei? Forse qualche spia l'ha denunciata al governo perché si è scoperto che possedeva e leggeva libri?

Guy non sa che pensare e cosa fare, ma una cosa è certa: dentro di lui, anche in virtù di alcune operazioni compiute nel corso del proprio lavoro (che lo turbano non poco), cominciano a germogliare dei semini, dubbi e domande sul tipo di esistenza in cui è immerso e che lo sta rendendo un essere morto dentro, grigio, privo di interessi, di motivazioni. Montag sente accendersi una forte curiosità per i libri, che evidentemente devono essere davvero importanti se il governo si affatica per scovarli e bruciarli.

Perché? Cosa c'è scritto nei tanti volumi che ancora si trovano in alcune abitazioni di uomini e donne impavidi?

«come potrò io lasciare in pace me stesso? A noi occorre non essere lasciati in pace! Abbiamo bisogno d'essere veramente tormentati una volta ogni tanto! Da quanto tempo non c'è più nulla che ti tormenti? che ti tormenti sul serio, per qualcosa che conti realmente?»

Pian piano egli comincia a leggere qua e là, a conservare e nascondere libri in casa, spaventando Mildred, che capisce che quella nuova passione del marito non potrà che portare guai.

E se il capo dei vigili del fuoco, Beatty, scoprisse che hanno dei libri in casa? Che ne sarebbe di loro?

Ma Montag, ormai, non lo ferma più nessuno e all'inizio proverà a far ragionare Mildred, a parlare addirittura con l'arrogante Beatty..., finché capirà che non sono gli interlocutori ideali per incoraggiare la sua sete di sapere.

Di sapere come si è arrivati a quel punto, ad odiare ed eliminare la cultura, bollandola come una minaccia per la serenità dell'umanità, resa - a causa della censura, dell'ignoranza, del consumismo, della negazione di ogni libertà d'espressione... - cieca, sorda, muta, inattiva, senza vita né tanto meno spirito critico.

"Riempi loro i crani di dati non combustibili, imbottiscili di "fatti" al punto che non si possano più muovere tanto son pieni, ma sicuri d'essere "veramente bene informati". Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E saranno felici"

A fare da mentore a un sempre più curioso, anche se timoroso, Montag, sarà un uomo anziano, un ex docente universitario, anch'egli amante della cultura, della conoscenza, e che ha deciso di resistere al regime totalitario.
Grazie a lui, Montag si apre ad una nuova dimensione, un universo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della imperante società tecnologica e si impianta nel suo cuore la speranza che ci sia ancora una via d'uscita per l'umanità, per ricostruire una società in cui ogni persona sia libera di essere sé stessa, di affermare la propria identità e di non vedersi oppressa da un regime che vuol soffocare ogni critica, domanda, contestazione, ragionamento personale a favore di una piatta omologazione e di un modo di vivere pieno di cose inutili e banali.


Che futuro ha un mondo in cui non c'è cultura, istruzione, in cui i libri vengono visti come un pericolo?
Il fuoco che li brucia è qui simbolo di un'empia purificazione che pretende di spazzar via ogni controversia, tutto ciò che crea conflitto e frustrazione, che non contribuisce alla felicità e alla pace.
La salvezza risiede in uomini come Montag, che cominciano a far girare le rotelline del cervello, a farsi domande, a mettere in discussione, ad aprire la mente alla conoscenza e a lasciarsi illuminare da essa.


«Sapete» proseguì, «che i libri hanno un po' l'odore della noce moscata o di certe spezie d'origine esotica? Amavo annusarli, da ragazzo. Signore, quanti bei libri c'erano al mondo un tempo, prima che noi vi rinunciassimo!»


Fahrenheit 451 è un romanzo molto bello, pubblicato per la prima volta nel 1953, e mi spiace di aver tardato tanto a leggerlo perché è davvero un classico contemporaneo da leggere assolutamente, e forse non una sola volta nella vita.
Denso di spunti di riflessione, di passaggi memorabili, attualissimo e profondo, oltre che incredibilmente scorrevole, questo libro va consigliato e letto ancora oggi perché ci ricorda come solo se la nostra mente è alimentata dalla conoscenza, dalla lettura, possiamo sviluppare la capacità di osservare il mondo, di valutare ciò che accade attorno a noi con intelligenza, di rifiutare tutto quello che addormenta e anestetizza le coscienze e che porta verso la censura e la repressione.

Bello; se non lo avete letto... LEGGETELO.



"I libri erano soltanto una specie di veicolo, di ricettacolo in cui riponevamo tutte le cose che temevamo di poter dimenticare. Non c'è nulla di magico, nei libri; la magia sta solo in ciò che essi dicono, nel modo in cui hanno cucito le pezze dell'Universo per mettere insieme così un mantello onde rivestirci.
Sapete perché libri come questo siano tanto importanti? Perché hanno sostanza. Che cosa significa in questo caso "sostanza"? Per me significa struttura, tessuto connettivo. Questo libro ha pori, ha caratteristiche sue proprie, è un libro che si potrebbe osservare al microscopio. Trovereste che c'è della vita sotto il vetrino, una vita che scorre come una fiumana in infinita profusione. Maggior numero di pori, maggior numero di particolarità della vita per centimetro quadrato avrete su di un foglio di carta, e più sarete "letterario". Questa è la mia definizione, ad ogni modo. Scoprire le particolarità. Particolarità nuove! I buoni scrittori toccano spesso la vita. I mediocri la sfiorano con una mano fuggevole.  Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, 
facce senza pori, senza peli, inespressive."




martedì 9 dicembre 2025

Recensione 🪡 COME VENTO CUCITO ALLA TERRA di Ilaria Tuti



Durante la Prima Guerra Mondiale un gruppo di donne inglesi, laureate in Medicina, decide di mettere a servizio del Paese le proprie competenze in ambito medico, e di allestire - a tale scopo - degli ospedali in cui curare i soldati feriti provenienti dal fronte.
Tra loro c'è Cate, una ginecologa di origini italiane. Una madre amorevole e desiderosa di garantire il necessario alla propria figlioletta; una dottoressa capace, abile nel ricucire corpi straziati, pelli lacerate. Una donna libera e coraggiosa, proprio come le sue colleghe.


COME VENTO CUCITO ALLA TERRA 
di Ilaria Tuti 


Longanesi
383 pp
2022
È una sera d'agosto del 1914 e in un quartiere londinese una donna tiene in mano ago e filo per ricucire meglio che può il viso di una giovane prostituta, ferita barbaramente da un cliente violento munito di coltello.
La dottoressa è Caterina (Cate) Hill, per metà italiana ,che vive a Londra e che cerca di sbarcare il lunario facendo questi piccoli "interventi".

La sua vita sta per cambiare radicalmente e la svolta ha la determinazione e la tenacia di due donne che conoscono l'abilità di Cate con ago e filo e che hanno una proposta per lei: Flora e Louisa sono due medici che, sfidando le convenzioni e i pregiudizi del loro tempo, la diffidenza e il disprezzo, gli insulti e gli scherni di chi non crede in loro, hanno il coraggio e l’immaginazione necessari per spingere il sogno di emancipazione femminile e di uguaglianza oltre ogni confine, attraverso un progetto importante ed essenziale: aprire a Parigi il primo ospedale di guerra interamente gestito da donne.

Un progetto ambizioso, giudicato da tutti (uomini in primis) sfacciato, pretenzioso: cosa pensano di fare queste donne? Il loro posto è in casa, ad accudire i figli, i mariti, a dedicarsi ad attività adatte a loro e la medicina di certo non lo è. Che speranze ci sono per i poveri feriti di essere curati efficacemente da mani femminili che non si avvicinano neanche lontanamente, per esperienza e abilità, a quelle degli uomini?

Ma Flora e Louisa sono come due leonesse, agguerrite e caparbie, pronte a difendere a tutti i costi quest'impresa folle ma necessaria; accanto a loro, altre donne medico convinte della bontà e della giustezza di questa missione. 
Tra esse c'è appunto Cate, che ha accettato di affiancare le colleghe nonostante le iniziali ritrosie, dovute più che altro al pensiero della figlia Anna (che ha solo cinque anni), che sarebbe costretta a lasciare a Londra, presso una coppia di cari amici che le stanno dando una mano a tirare avanti. Cate, infatti, ha avuto Anna senza essere sposata e il padre della bambina non si è mai preoccupato di sostenerle.

La proposta delle due donne potrebbe rivelarsi un salto nel buio... oppure essere l'inizio di un primo passo verso un'autentica trasformazione, una rivoluzione che finalmente vedrebbe le donne medico accedere alla pratica in sala operatoria, abbattendo così sospetti e diffidenze da parte di chi vede le vede come essere inferiori e meno capaci rispetto all'uomo.

Cate parte con loro e non sarà dura solo durante i primi tempi... ma tanto più col passare delle settimane, dei mesi, quando il numero di feriti, anche molto gravi, continuerà a salire, chiedendo alle dottoresse sacrificio, abnegazione, il dispiegamento di numerose risorse materiali ed emotive.

Gli attacchi alla reputazione dell'ospedale non mancheranno: in tanti cercheranno di screditare il lavoro di queste donne impavide e competenti, ma il risultato del loro encomiabile operato è sotto gli occhi di tutti e, pian piano, gli stessi pazienti - inizialmente ostili, pieni di dubbi verso queste donne che, senza vergona né timore, mettono loro "le mani addosso" e si prendono cura delle loro ferite, amputano arti, fasciano, fermano emorragie, ricuciono lembi di pelle martoriata - cominceranno a rivedere le proprie opinioni su questi "dottori in gonnella".

La narrazione non segue soltanto le vicende di Cate ma anche quelle del capitano Alexander Seymour, impegnato, con i suoi uomini, a combattere sul Fronte Occidentale, al confine con la Francia, per contenere, assieme alle forze britanniche, l'avanzata tedesca verso Parigi.

Il lettore passa da un'ambientazione all'altra, tenendo d'occhio lo sviluppo delle vicende relative all'ospedale e all'operato delle Lady Doctors, e quelle più crude e cupe che si svolgono nelle trincee, sui campi di battaglie, tra bombe e spari, tra l'odore del sangue, del fumo, della carne maciullata, e le urla dei soldati.

Leggere e immaginare l'orrore della guerra è sempre un colpo allo stomaco: è inevitabile, credo, sentirsi davvero piccoli davanti alla tragedia della guerra, che ha mietuto e miete ancora oggi innumerevoli vittime, recidendo sogni e speranze e spezzando giovani vite.

Mi è piaciuto molto conoscere questo spaccato della storia del Novecento, leggere di Louisa Garrett Anderson e Flora Murray (figure storiche) che aprirono la prima unità chirurgica gestita esclusivamente da donne (dottoresse, infermiere...) per curare i soldati feriti al fronte e lo fecero nonostante i non pochi ostacoli incontrati. 

Un'altra cosa che ho appreso è che l'arte del ricamo fu di grande aiuto ai soldati ricoverati negli ospedali di guerra, e l'accostamento tra il cucito/ricamo e l'abilità di donne come Cate nel "ricucire" i feriti è davvero appropriato perché è proprio ciò che succede tra le mura dell'ospedale: reinventarsi, ricostruirsi, ricucirsi pezzo pezzo dopo aver attraversato lo smembramento, la perdita di sé, cucire per riparare, ricamare per rendere sopportabili le cicatrici.


"La sutura è come il ricamo, è un atto d'amore. (...) Unisce e risana".

"Non c'era poi molta differenza tra cucire un corpo e ricamare per salvare ciò che di umano era sopravvissuto dentro. L'intento era fissare la vita quando sembrava sottrarsi".


In quei padiglioni. dove mani di donna si prendono cura di corpi maschili martoriati, pieni di cicatrici, di squarci, mutilati, in cui ad essere offesi sono anche l'anima, la mente, avvengono piccoli grandi miracoli di rinascita, e non è scontato se si pensa che quanti sopravvivevano alla guerra si ritrovavano in condizioni fisiche difficili, di menomazione, il che spesso li rendeva dei "mezzi uomini" agli occhi dei famigliari e della società.


Il romanzo della Tuti è stata una bella lettura, mi ha coinvolta molto e mi ha fatto conoscere persone e fatti storici che non conoscevo; si legge con scorrevolezza, i personaggi principali sono adeguatamente tratteggiati e così pure il periodo storico.

Consigliato.  

Alcune citazioni

"...quel dolore l'ho ben presente (...) È quello di tutte le anime libere che si scontrano con chi vorrebbe rendere la loro vita una parodia. (...) È veramente tragico che così poche persone riescono a possedere la propria anima prima di morire. Ci vuole coraggio per fare delle esistenza un'esperienza piena, bisogna essere disposti a pagarne il prezzo".

"Se la forza e la caparbietà avevano una consistenza e un sapore, allora dovevano essere quelli dell'acqua e del sale, e se c'era una parola a cui si erano accompagnate, lungo tutta la sua vita, era speranza".

"Cate a volte si sentiva vento, sfuggente persino a se stessa, ai desideri più incarniti. (...) In passato era riuscita a demolire tutto ciò che aveva per dare alla luce una figlia. Ora, quel vento aveva ripreso a soffiare forte in lei, ma la vita, ancora una volta, le metteva davanti un ostacolo.".

"La gratitudine faceva miracoli, ma ciò che più di tutto poteva compierli era l'incontro quotidiano di due mondi, e pazienza se di tanto in tanto sfociava in uno scontro. A Endell Street donne e uomini condividevano sforzi e destini, e il più delle volte gli uni dovevano andare a braccetto per scongiurare il peggio".

"Ci vuole coraggio, ci vuole un cuore forte nel petto, per vivere in un mondo che ti rifiuta".





martedì 2 dicembre 2025

LETTURE DI NOVEMBRE 2025

   

Quasi non ci credo che il 2025 sia agli sgoccioli... ma è proprio così!

Eccomi al penultimo recap di questo anno che, tra ventotto giorni, saluteremo.

 

LETTURE DI NOVEMBRE

 

COME VENTO CUCITO ALLA TERRA di I. Tuti: narrativa storica - durante la Grande Guerra, un folto gruppo di donne coraggiose e avanguardiste decide di sfidare la limitata concezione del ruolo della donna del proprio tempo e rende un ammirevole servizio al proprio Paese in guerra (4/4). PER CHI CERCA UN ROMANZO AMBIENTATO DURANTE LA GUERRA E CON AL CENTRO DONNE LIBERE FORTI E INTRAPRENDENTI.
L'IMMENSA DISTRAZIONE di M. Fois: saga famigliare - il protagonista, appena morto, ripercorre con lucidità la storia della propria famiglia, tra successi, cadute, menzogne e inganni (4/5). SCORREVOLE. PER CHI AMA LA NARRATIVA ITALIANA E LE STORIE DI FAMIGLIA.
LA CASA SULLA SCOGLIERA di R. Sager: thriller - una giovane caregiver si ritrova a lavorare con un'anziana la cui vita è fitta di segreti e bugie (4/5). BELLA ATMOSFERA, TESA, RICCA DI SUSPENSE.  TROPPI COLPI DI SCENA.
KALA di C. Walshmix di romanzo di formazione e thriller - una 15enne scompare nel nulla, dopo 15 anni delle ossa vengono ritrovate nel bosco dove viveva. È lei? Verranno fuori segreti, abusi, corruzione in una cittadina apparentemente tranquilla (3,5/5). RITMO LENTO MA TRAMA MOLTO RICCA, ARTICOLATA, INTROSPETTIVA
LA LETTERA NASCOSTA di R. Saberton: narrativa storica - una giovane vedova in cerca di solitudine viene a conoscenza di una storia di amore e perdita, in cui rivede sé stessa, il proprio presente e soprattutto una prospettiva futura (4.5/5). APPASSIONANTE, DELICATO.


READING CHALLENGE


Gli obiettivi di novembre erano:


- un libro scelto per la copertina
- un libro in cui la cucina è protagonista
- un classico della letteratura francese
- Il fuoco che porti dentro di A. Franchini


Io ho scelto un obiettivo di settembre: LIBRO CHE AFFRONTI UNA LOTTA PERSONALE.


IL VELO STRAPPATO. Tormenti di una monaca napoletana di B. Schisa
: biografia romanzata di Enrichetta Caracciolo, costretta a monacarsi contro la propria volontà e che non ha mai rinunciato a cercare di strappare quel velo dal proprio capo (4.5/5). SE TI PIACCIONO LE STORIE DI INGIUSTIZIA, INCENTRATE SU PERSONAGGI REALMENTE ESISTITI.




Circa le serie tv, nel mese di novembre, ho iniziato la visione di DOWNTON ABBEY e di BREAKING BAD; sono inoltre arrivata alla fine della quinta stagione di THE CROWN.


Se avete qualcosa di interessante e imperdibile da suggerirmi, sono tutta occhi!








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