Buon pomeriggio, lettori!
Sto pubblicando la recensione con la connessione dati, non vi dico la lentezza o.O
Ma ok, ecco il mio parere su un racconto originale e magico che catapulta il lettore in un'avventura davvero particolare:
I PEDONI DANZANTI
di Katherine Jane Boodman
prefazione di C. Bergamini 10.40 euro (cart.) 1.99 euro (kindle) |
“I pedoni danzanti” è
un racconto ricco di elementi fantastici e onirici, con protagonista una bimba
di otto anni, Isabella; la piccola, dopo la scuola, trascorre i pomeriggi con
nonna Dorotea, mentre i suoi sono a lavoro.
La nonna è molto
affettuosa e prepara per la sua nipotina biscotti e torte; un giorno Dorotea
mostra ad Isabella la soffitta, che finora la bambina non aveva mai conosciuto,
e lì vede un quadro bellissimo e affascinante, in cui è ritratta una
scacchiera, i cui elementi sembrano avere vita e ballare.
La curiosa Isabella,
alla prima occasione, quando la nonna è impegnata con le proprie amiche e
nessuno la vede, non ci pensa due volte a salire di nascosto nella soffitta per
tornare a guardare l’affascinante dipinto, che si trasforma immediatamente nel lasciapassare
per far vivere alla bimba una strabiliante avventura.
Isabella, infatti,
si ritrova in un batter d’occhio catapultata
in una realtà sconosciuta e lontana da quella da cui proviene.
Sola e un po’
smarrita, ma non disperata, Isabella comincia a camminare nell’inquietante e
lugubre paesaggio che le si profila davanti agli occhi, caratterizzato da un’atmosfera
decisamente solitaria e da brivido, in cui tutto ricorda la morte e da
distruzione; camminando, giunge ad una Torre, vi entra per cercare aiuto (per
poter tornare a casa) e da lì avrà inizio la vera avventura.
Farà amicizia con
delle cornici parlanti, conoscendo le storie dei bambini che vi sono ritratti
(orfanelli sfortunati) e che sono vissuti tanti anni prima, e incontrerà una
coppia di anziani grazie ai quali conoscerà altri personaggi fantastici: una
principessa ormai sola e triste, una povera fanciulla costretta da troppo tempo
a vivere rinchiusa in gabbia per una promessa d’amicizia, una coppia composta
da marito e moglie, che hanno bisogno di riscoprire l’amore che li ha uniti,
una regina ormai oppressa da angosce e speranze disattese, un re che cerca di
salvare il proprio regno dalla malvagità che sta cercando di inghiottire ogni cosa
esistente nel reno di Maricon.
Isabella è piccola,
ingenua, spontanea, innocente, ma anche coraggiosa e determinata, e solo un’anima
pura come lei è in grado di attraversare boschi oscuri in cui ancora echeggiano
grida di dolore e strazio per portare, a chi ancora desidera scegliere la vita
e la felicità, speranza e amore.
I pedoni danzanti è una favola che trasporta il lettore,
insieme alla giovanissima protagonista, in un mondo che, lungi dall’avere gli
elementi tipici delle fiabe moderne, caratterizzati da luoghi ameni, castelli meravigliosi,
principi giovani e biondissimi e principesse belle da salvare, è invece popolato
da personaggi che un tempo sono stati allegri ma che adesso languono nelle
proprie infelicità, sensi di colpa, solitudini, scoraggiamenti…, e che hanno bisogno
di essere salvati da tutto questo per ritrovare in se stessi la forza di
tornare a vivere.
Ma perché questo
accada, ci dev’essere una scelta, il desiderio reale di non lasciarsi
sopraffare dal logorante tempo che è trascorso, dal male e dalla guerra che
hanno portato dolore, paura, morte, solitudine, ma di credere che sia ancora
possibile vincere le tenebre per far trionfare la luce.
Gli occhi, le parole
e i gesti privi di malizia e cattiveria di una bimba generosa e d’animo nobile
diventa l’unica speranza di salvezza e redenzione in un mondo in cui a dominare
sono la paura, la morte, la desolazione, in cui l’oblio sta per cancellare ogni
ricordo di tempi felici, che rischiano di non tornare mai più.
L’Autrice è stata
molto attenta nel descriverci in modo semplice, essenziale ma molto efficace, l’ambiente
fantastico in cui si ritrova Isabella grazie al dipinto magico, lasciandoci
trasparire tutta la bruttura in cui esso versa a causa della guerra e della
malvagità dell’uomo; sono descrizioni che coinvolgono tutti i sensi e rendono molto vivido il racconto, così che al lettore sembra di essere davvero con
la piccola Isabella nel bosco mentre cammina tra teschi paurosi, urla laceranti
e puzzo di cadaveri, che non sono messi lì a caso tanto per dare un tocco horror, ma che hanno un preciso significato.
L’avventura di
Isabella è intrisa di magia e un pizzico di mistero, ma anche di tante
emozioni, da quelle più tristi a quelle più belle, e regala al lettore la
possibilità di vivere un sogno davvero particolare, anticipandogli, attraverso un finale sibillino e in un certo senso "aperto", che le avventure non sono terminate.
Ringraziando l’Autrice
per la possibilità di leggere il suo racconto, non mi resta che consigliarvene
la lettura.