sabato 7 maggio 2016

Dietro le pagine di "Segreto di famiglia"



Appuntamento del sabato!
Cosa c'è "dietro le pagine" di "Segreto di famiglia" (RECENSIONE) di Mikaela Bley?

Dopo aver pubblicato questo suo primo romanzo (titolo originale: Lycke) l'Autrice si è subito buttata a capofitto nel sequel, Liv, che sarà pubblicato in Svezia dopo l'estate. 

Il sogno di Mikaela è sempre stato scrivere e nella sua mente non sono mai mancate molte storie, personaggi e scenari.

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Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerche che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?
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Ha lavorato per TV4 e, ogni volta che poteva decidere, si occupava volentieri di crimini; ha sempre avuto un certo fascino per le storie oscure, forse perchè è un tipo cui piace andare a fondo nelle cose, trovare sfumature e zone d'ombra tra il bene e il male, e in questo modo affronta le proprie paure. 
Comprendere il motivo di un'azione non la rende giusta, ma può aumentarne la comprensione, e questo pensiero è il seme della serie si Ellen Tamm. 
Si evince quindi che l'esperienza persona a TV4 sia stata assolutamente molto utile per la sua scrittura, e la Bley, giustamente convinta che si dovrebbe sempre scrivere su ciò che si conosce, è felice di poter usare il suo vecchio posto di lavoro come ambiente credibile per una storia fittizia. 
Del resto, quello della televisione è un mondo affascinante e sicuramente in tanti si chiedono cosa accade realmente dietro le telecamere.

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Per scrivere "Lycke" Mikaela ha impiegato circa tre anni, ha speso un sacco di tempo per fare ricerca, oltre che per perfezionare al meglio la propria scrittura.

La protagonista Ellen Tamm è nata a poco a poco, e solo quando si è ben definita nella sua testa, Mikaela ha iniziato a scrivere la storia.

Con Ellen  probabilmente l'Autrice ha in comune più di quanto avesse previsto quando ha iniziato a scrivere il libro.
Il progetto di Mikaela è scrivere tre romanzi su Ellen, dove il lettore possa acquisire gradualmente una visione di quel suo passato che la fa soffrire, un dolore congelato che a volte riesce a gestire e altre volte no, ma che le provoca attacchi di panico e ansia.
Ellen ha un passato oscuro che non ha affrontato e che ha conseguenze nel suo quotidiano; ha imparato a gestire il suo dolore lavorando con le cose che le fanno male (e che hanno a che fare con la morte), ma questo è soltanto un modo per non affrontare il suo dolore, perchè in realtà lei è come una bomba a orologeria. Si concentra su ciò che può distrarla per cercare di sopprimere i ricordi del passato. È per questo che lavora su crimini terribili e su tutto ciò che concerne la morte.

Anche la scrittrice si rende conto di essere così: scrive di crimini terribili e morte, elabora in questo modo le cose del passato, che ha vissuto in un modo o nell'altro. 
Tutto ciò che la circonda è fonte d'ispirazione: può essere una conversazione in un bar, un film, qualcosa che vede per la strada, un evento o un sentimento che vuol capire a fondo.
Tutte le persone che incontra sono potenziali ispiratori.

Spero di avervi incuriositi un po' di più circa questo thriller ^_-


Siti consultati alla ricerca di informazioni:

http://www.femina.se/
http://www.thecrimehouse.com/

2 commenti:

  1. Bellissimo post, Angela: sono sempre interessanti questi articoli che raccontano la genesi dei romanzi! Mi incuriosiscono molto!

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    Risposte
    1. ciao cara,. grazie, per una curiosona come me sono i post ideali :D

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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