domenica 24 febbraio 2019

Recensione: LA CULLA BUIA di Sophie Hannah (RC2019)



In questo thriller psicologico l'autrice britannica Sophie Hannah affronta un argomento spinoso, quello delle morti in culla: genitori stanchi, un po' assonnati, che finalmente, dopo una lunga giornata, vedono il loro bimbo di pochi mesi addormentarsi..., ma il mattino successivo il risveglio potrebbe essere decisamente tragico se quel bimbo dovesse restare immobile nel lettino...



LA CULLA BUIA
di Sophie Hannah

Ed. Garzanti
trad. S. Lauzi
438 pp
11.60 euro
E' il 7 ottobre 2009 quando Helen Yardley, casalinga 38enne, viene trovata morta, assassinata, in casa propria.
La sua morte violenta è destinata a suscitare clamore e la polizia, impegnata ad acciuffare l'assassino (o gli assassini), subito si ritrova sotto i riflettori e le attenzioni dei media: la donna, infatti, è da anni tristemente nota a tutti - alla polizia, all'opinione pubblica, ai giornalisti... - per aver affrontato un vero e proprio incubo giudiziario, iniziato nel 1996 e terminato nove anni dopo, in seguito ad una lunga carcerazione.
La Yardley nel 1996 fu condannata per l'omicidio dei suoi due figlioletti, Morgan e Rowan, trovati morti (rispettivamente nel '92 e nel '95) nelle proprie culle in circostanze inspiegabili, per le quali però la giustizia aveva deciso di incolpare e condannare proprio lei, Helen, la madre delle piccole creature.
La donna, quindi, oltre al dolore del doppio lutto vissuto insieme al marito, il fedele e devoto Paul (che le è sempre rimasto accanto durante tutti gli anni di inferno giudiziario), ha dovuto subire la vergogna e la sofferenza di essere ritenuta l'assassina dei suoi amati figli; non solo, ma la loro terza figlia, Paige (partorita mentre era agli arresti domiciliari), fu loro immediatamente tolta e affidata ad un'altra famiglia per proteggerla da sua madre...

Solo dopo nove anni, grazie alla battaglia portata avanti da quanti (in primis da Laurie Nattrass, giornalista e produttore tv) hanno sempre creduto nell'innocenza non soltanto di Helen ma anche di altre donne accusate dell'improvvisa e "strana" morte dei propri bimbi (Ray Hines, Sarah Jaggard...), la donna era stata dichiarata innocente e dunque vittima di un clamoroso errore giudiziario che le aveva rovinato la vita, errore al quale aveva dato il suo pesante contributo il parere di una "esperta", la dottoressa (pediatra e patologa forense) Judith Duffy, che aveva testimoniato contro alcune di queste madri, denunciando la presenza, nei bimbi, di lesioni e fratture molto strane e che testimoniavano, a suo dire, storie di "maltrattamenti" ai danni delle piccole vittime.

Proprio ora che era diventata nuovamente una donna libera, la cui reputazione di buona madre e persona perbene era stata finalmente riscattata..., Helen Yardley viene assassinata...!
Da chi? Chi aveva interesse a farla fuori? Forse qualcuno della "fazione" avversaria, qualche fanatico giustizialista convinto che lei fosse davvero colpevole di infanticidio e che quindi, uccidendola, ha pensato di compiere un atto di giustizia?

La polizia promette di indagare con tutto l'impegno necessario, e a capo delle indagini c'è l'ispettore Giles Proust, arrogante, cocciuto, intrattabile, dispotico con i subalterni, tanto che lo odiano tutti, in particolare l'agente Simon Waterhouse, che nutre nei confronti del superiore (soprannominato l'Omino di Neve per via dei modi alquanto sarcastici di dimostrare disapprovazione verso gli uomini della squadra, oggetto delle sue pesanti prese in giro) un odio profondo, anche un tantino esagerato ed irrazionale, che neanche le esortazioni della fidanzata, la poliziotta Charlie Zailer, riescono a placare.

Simon prende molto a cuore la ricerca del colpevole della morte di Helen, e sia lui che i colleghi iniziano indagini certosine per far luce su tutti quegli aspetti e quelle persone che potrebbero essere coinvolte nel caso, a cominciare dai vicini di casa e da chiunque fosse legato alla vittima, in particolare in merito alle accuse di infanticidio; la sua linea di indagine segue percorsi e domande decisamente diverse da quelle proposte da Proust, ma Simon è altrettanto testardo e sa di avere un fiuto e un sesto senso infallibili (lo stesso superiore, seppur di malavoglia, glieli riconosce) e proprio grazie ad essi, e al non dare nulla per scontato, riuscirà a rispondere ad interrogativi fondamentali.

Il tutto viene complicato e reso più urgente da un particolare inquietante, che fa pensare di trovarsi davanti ad un probabile serial killer che potrebbe colpire ancora: ad Helen è stato trovato (in tasca) un biglietto con su scritta una serie di sedici numeri, apparentemente priva di senso.
A ciò si aggiunge che questo biglietto è stato inviato alla giovane produttrice televisiva Felicity (Fliss) Benson: perchè proprio a lei? Cosa c'entra con Helen, le morti in culla e tutti i casi ad esse legati?

Fliss Benson lavora alla Binary Star (società di produzione televisiva) per l'antipatico e insopportabile Laurie Nattrass, il peggior capo che si possa desiderare: altero, cinico, strafottente, tratta con palese indifferenza i suoi dipendenti, Fliss compresa...; eppure, Laurie è anche l'alfiere della battaglia c condotta affianco al Jipac, il movimento volto a dimostrare l'innocenza di quei genitori e baby-sitter ingiustamente accusati di aver provocato la morte dei piccoli a loro affidati; e in questa battaglia Nattrass ha investito e continua ad investire tutto, proprio perchè crede ad occhi chiusi alla non colpevolezza di persone come Helen, Sarah Jaggard, Rachel Hines...

E proprio per dar voce a queste donne ha deciso di girare un documentario sulla loro vicenda, affinchè anche l'opinione pubblica si convinca di quale assurdo errore le abbia travolte e, ancor di più, affinchè presunti esperti come la dottoressa Duffy vengano radiati dall'albo e smettano di esercitare una professione che non son degni di rappresentare, visto che con i loro pareri professionali hanno rovinato la vita a degli innocenti.

Ma una mattina - la stessa in cui Fliss riceve per posta il biglietto anonimo con la serie di numeri - la ragazza apprende che Laurie sta per lasciare la Binary Star e che ha deciso di non mandare all'aria il docu-film sulle morti in culla, affidandolo proprio a lei, a Fliss, ordinandole di fare le sue veci, di occuparsene in prima persona (per quanto sempre sotto la sua supervisione) e di sostituirsi a lui anche in qualità di capo della società.

Fliss ovviamente non si sente in grado di prendere il posto di Laurie e di proseguire con il documentario e prova a rifiutare, ma non c'è verso di liberarsi di questo fardello; così, per dimostrare a se stessa di non essere la nullità che Laurie crede che sia, Fliss decide di cominciare ad interessarsi al caso, provando a mettersi in contatto con una delle donne prima accusate poi prosciolte, Ray Hines.
Inoltre, capisce - non senza paura - di essere coinvolta suo malgrado anche nell'omicidio della Yardley, visto che qualcuno si sta divertendo a mandarle questi biglietti anonimi, identici a quello trovato sulla vittima... 

Come se non bastasse, altre donne coinvolte e legate al caso di Helen vengono aggredite, e intanto l'identikit del presunto assassino comincia a delinearsi...: di chi si tratta? Perchè aggredisce persone allineate su entrambi gli opposti schieramenti (tanto chi accusa le donne di infanticidio, quanto le accusate)?

Nello spazio di meno di una settimana, Fliss - che "nasconde" una propria personale motivazione che l'avvicina alle vicende di questi genitori accusati - troverà il coraggio e la determinazione giusti per portare avanti il documentario, avvicinandosi pericolosamente alla verità, e contemporaneamente Simon Waterhouse e la fidanzata Charlie riusciranno a dare la giusta direzione alle indagini, intuendo che dietro gli omicidi e le aggressioni ad opera di questo "serial killer delle sedici cifre" si cela una mente che sta organizzando una sorta di vendetta che va assolutamente fermata.

Nel complesso il romanzo mi è piaciuto perchè tocca un argomento controverso e di difficile spiegazione, che è quello della morte in culla, sudden infant death syndrome (Sids), la morte improvvisa dei bambini di età inferiore a un anno, che si verifica durante il sonno e che, anche dopo indagini molto accurate (inclusa l’autopsia), non trova alcuna spiegazione.

L'autrice, attraverso le voci di alcune delle donne che, nella finzione narrativa, sono accusate e condannate per infanticidio, ci lascia immaginare tutto il dolore legato a una tragedia che diventa doppiamente angosciosa: non solo una coppia di genitori si ritrova dalla notte al giorno a perdere uno o più figli per cause non chiare, ma deve gestire anche tutto il carico di sospetti e accuse, rendere conto di cosa possa essere accaduto, di cosa possa aver causato la morte dei figli, di quanta responsabilità essi abbiano in tal senso.

Emerge il quadro di famiglie distrutte, divise e lacerate dai dubbi, dalle accuse, dal carcere, oltre che dal lutto; ma soprattutto, queste donne devono ricostruirsi una vita dopo aver perduto i propri piccoli che amavano, devono ricostruire il rapporto con il partner, con i famigliari e, non ultimo, la propria dignità, la propria reputazione.
Quante persone resteranno interiormente convinte della loro innocenza o colpevolezza, a prescindere dalle decisione di un tribunale?
Ma soprattutto, sono davvero tutte innocenti? Qualcuna probabilmente lo è davvero, ma che dire di quelle madri snaturate che non si prendono cura al 100% dei propri figli in modo amorevole e coscienzioso? D'altra parte, essere una madre che desidera far carriera o una un po' sciagurata e scapestrata... significa automaticamente essere anche un'assassina?

Il lettore segue sia il filone delle indagini serrate della polizia, le testimonianze raccolte, le intuizioni di Simon, sia quelle non ufficiali di Fliss, che indaga a modo suo, soffermandosi in particolare sulla vicenda di una delle madri indagate (Ray) e sulla posizione della dottoressa che le ha danneggiate in tribunale.
Leggendo, ci si fa una cultura sulle morti in culla, su come non sia semplice comprendere il perchè di certe morti improvvise di bimbi piccolissimi e su come anche un particolare relativo alle loro condizioni fisiche possa avere un significato pro o contro gli accusati in base alla lettura che se ne vuol dare (e che dipende quindi di volta in volta dal parere del professionista interpellato).

La scrittura è sufficientemente scorrevole, l'argomento è interessante e affrontato con cognizione di causa, è evidente che l'Autrice si sia informata molto e bene; per scoprire chi sia l'assassino di Helen Yardley si deve avere la pazienza di arrivare alla fine, anche se qualche dubbio viene prima, grazie alle ricerche personali di Fliss.

A dirla tutta, ciò che manca a questo thriller è la suspense...; non posso dire che l'Autrice mi abbia tenuto col fiato sospeso, sulle spine, che io sia arrivata all'ultima pagina sentendo il brivido della tensione corrermi lungo la spina dorsale..., e questa mancanza incide sul giudizio complessivo del libro.
Mi sarei aspettata un'atmosfera più cupa, che il dubbio sulle madri presunte assassine o sul serial killer serpeggiasse in maniera più evidente e intrigante..., invece mi è risultato tutto troppo... prolisso, verboso.
Non posso dire che non sia in generale un libro interessante, scritto bene, ma emotivamente mi ha presa poco, pur trattando un argomento drammatico e forte.
Mi ha convinta a metà, nel senso che ho apprezzato la bravura della scrittrice nello sviscerare l'argomento, nel fornire spiegazioni anche "tecniche", ma è come se avesse soddisfatto solo gli aspetti razionali della questione e un po' meno quelli legati alla sfera delle emozioni, dell'empatia.

Però non mi arrendo, voglio provare a leggere qualcos'altro di Sophie Hannah, perchè è un'autrice molto amata e credo che meriti un'altra possibilità.

E voi, avete mai letto qualcosa di questa prolifica scrittrice britannica?

sabato 23 febbraio 2019

Novità editoriali (Frilli Editori - Porto Seguro Ed. - Kimerik Ed.)



La prima segnalazione ha al centro l’eterno conflitto tra bene e male, in queste pagine interpretato sotto forma di un racconto adrenalinico e dal ritmo sempre incalzante.


SEPOLTI NELLA NEBBIA. Ritorno
di Targiom Aiogi



Kimerik Ed.
638 pp
28 euro

Attraverso le vicissitudini di Aiton, il lettore ha modo di scoprire, passo dopo passo, se stesso.
I suoi timori, le sue paure, tutto viene messo davanti a uno specchio nel quale, immerso nella propria condizione di essere umano, si riflette.

Un romanzo ben strutturato, di piacevole lettura e con una profonda morale finale.
Una lettura consigliata agli amanti delle opere ricche di contaminazione di generi (qui nello specifico fantasy, thriller, horror) e a chiunque desidera andare oltre le parole impresse sulla carta.








Dopo il successo decretato dalle ottime vendite dei precedenti "POKER CON LA MORTE" (Fratelli Frilli Editori, 2017) e "I DELITTI DEI CARUGGI" (Fratelli Frilli Editori, 2018), Marvin Menini in questo nuovo romanzo propone ancora come suggestivo scenario quello dei vicoli di Genova neri e schivi come spesso risulta essere la città stessa.


I MORTI NON PARLANO
di Marvin Menini



Frilli Editori
240 pp
14.90 euro
Matteo De Foresta, giornalista genovese e quarantenne, affronta la sua prova più difficile. 
Braccato sia dalla Polizia sia dalla Mafia, deve comprendere in fretta ciò che Bob gli ha detto prima di morire; per salvare se stesso e per scagionare il suo amico vicequestore Guido Rocchetti, ormai latitante ed accusato di essere il contatto in Polizia del clan mafioso dei Lo Nardo. 
In un’indagine condotta tra il centro storico di Genova e un’altra città europea, Matteo dovrà scoprire con l’aiuto dei suoi amici Bruno e Andre quale realtà si nasconde dietro alle parole di Bob. 
E quale verità si cela nel suo cuore: sempre diviso a metà tra la compagna Barbara e la sua amante Clara. 

In un intricato gioco di silenzi, bugie, tradimenti e ricerche dovrà anche fare i conti con il passato di una misteriosa, introvabile donna e del suo compagno ormai morto: fino a scoprire, in un finale pirotecnico, una sottile quanto ironica verità: soltanto i morti non parlano.




Il secondo libro che vi presento è un originale caleidoscopio di personaggi e situazioni che conducono il lettore nelle avventure più disparate: dieci racconti attraversati da una sottile ironia di sottofondo, che dona al tutto un'atmosfera decisamente piacevole. 



FERMO! CHE LA SCIMMIA SPARA
di David Cintolesi



Porto Seguro Ed.
209 pp
14.90 euro
Cosa succederebbe se la notte di due ragazze sotto allucinogeni, si trasformasse improvvisamente in un set di un film horror, con zombi assassini e cantanti che si tramutano in bestie cannibali?
Se un ragazzo, senza arte né parte, fosse tormentato dalla sua pornostar preferita? 
E se tua moglie ti stesse osservando di nascosto da delle telecamere, e la tua sorte dipendesse da un dipinto di Banksy? 
E se la notte di due ladri strampalati, durante l'ultimo colpo prima di cambiare vita, fosse minacciata da un serial killer che taglia i piedi alle sue vittime? 

Dieci racconti che mescolano tutti i generi: grottesco, commedia, pulp, horror, thriller, noir ma, che trovano in una vena ironica, il loro punto in comune.







mercoledì 20 febbraio 2019

"Amare vuol dire..."




Un passaggio significativo sull'amore, tratto da BUIO E LUCE, di Fabio Salvatore.



.
"Amare vuol dire condividere, 
non umiliare, non condannare. 
Amare significa abbracciare l'anima dell'altro curandone le ferite, accarezzandone i dolori, anche passati, 
rispettare le sue scelte, 
provando a comprendere prima di negare. 
Amare significa perdonare, 
scegliere sempre la via dell'incontro, 
piuttosto che dello scontro. 
Essere capaci di fare un passo indietro rispetto al bene dell'altro, 
non pretendere, non anteporsi a lui."






martedì 19 febbraio 2019

Prossima lettura: IL GARZONE DEL BOIA di Simone Censi



Cari lettori, oggi vi presento un romanzo d'ambientazione storica e che costituirà una mia prossima lettura.


IL GARZONE DEL BOIA
di Simone Censi

Elison Publishing
Ambientato nell'Italia dell’Ottocento, questo romanzo è la storia del più celebre esecutore di sentenze capitali dello Stato Pontificio, Giovanni Battista Bugatti detto Mastro Titta, raccontata dal suo aiutante comprato per pochi soldi dalla famiglia di origine per farne il proprio garzone.

Una visione assai diversa, a volte in contrasto con quella del proprio Maestro che vede il mestiere del boia come una vocazione, mentre per il buon garzone è solamente una scelta obbligata dalla quale fuggire alla prima occasione.
Gli eventi si susseguono tra le esecuzioni di assassini e le storie vissute dai protagonisti o raccontate dal popolino sotto la forca.
Il Maestro cresce il proprio aiutante iniziandolo anche alla lettura e alla scrittura, così che il romanzo presenta una doppia stesura.
Una prima, in corsivo, fatta dall'aiutante alle prime armi, con un linguaggio spesso forte e colorito e una seconda scrittura, quando oramai avanti con l’età su consiglio del suo analista, riprende in mano questa storia per fuggire dai fantasmi che ancora lo perseguitano.

domenica 17 febbraio 2019

Recensione: APPUNTAMENTO IN OBITORIO di Mauro Valente (RC2019)



Un giallo appassionante, un inspiegabile omicidio che nasconde fitti collegamenti con il mondo militare e i suoi segreti; ma nessuna verità può restare sepolta per sempre.



APPUNTAMENTO IN OBITORIO
di Mauro Valente



Esseditrice
328 pp
13 euro
2017
"... la vita corre, e il tempo dei rimpianti arriva inesorabile. Sta solo a noi decidere se alzare lo sguardo e cominciare a sorridere."

E' la notte del 7 dicembre quando, alle tre di notte, l'avvocato Marco Valle viene svegliato da una telefonata da parte dei Carabinieri, apprendendo di essere stato nominato avvocato difensore di un ragazzo, tale Luca Ambrosio, che si è dichiarato reo confesso di un omicidio.
Luca, infatti, parlando con il suo avvocato, dichiara di aver ucciso Michele Ambrosio, suo padre, che poi non è davvero il padre, essendo Luca frutto di una relazione adulterina della madre.
La versione che fornisce però ha delle incongruenze, non convince Marco, nonostante il presunto omicida non solo affermi con forza di aver sparato alla vittima ma di meritare la galera in quanto colpevole.
Quella stessa notte, un'altra persona muore, anche se in ben diverse circostanze: il giovane militare Stefano Cozzolino perde la vita in un incidente.
Cos'hanno in comune i due fatti?
Apparentemente nulla, se non fosse per un particolare: la presenza di un tatuaggio assolutamente identico e che entrambi hanno sulla stessa parte del corpo; un tatuaggio col motto dannunziano "Memento audere semper".
E' solo un caso o c'è davvero un filo che lega i due ragazzi?

Marco Valle si ritrova a indagare - per diverso tempo, anche ufficiosamente - sul caso di Luca insieme all'amico di sempre, il medico legale Willy Conza, e il maggiore Vito Schirinzi; tra i tre uomini si instaura di giorno in giorno un rapporto di collaborazione, di fiducia e stima; la loro tenacia e la ricerca della verità li indurranno a cercare sempre più a fondo in vicende e personaggi solo apparentemente scollegati tra loro, ma che a ben vedere si riveleranno interconnessi; ad unirli c'è un altro militare (Rodolfo Cognetti), ucciso anni prima in un attentato in Africa mentre era in missione con l'Esercito Italiano.
Una morte archiviata con molta, troppa facilità e velocità, come a voler nascondere qualcosa di grave, che qualcuno molto in alto ha tutti gli interessi a non lasciar emergere; dietro, infatti, si celano fatti gravi che toccano la sfera della politica internazionale e delle missioni militari all'estero.

Ad aiutare i tre amici in questa indagine molto complessa c'è un giovane hacker, intelligentissimo e che sa fare il proprio "lavoro" come nessun altro, e grazie al suo contributo tanti interrogativi verranno risolti.

"Appuntamento in obitorio" non è solo un giallo con un caso difficile da risolvere; tra le sue pagine troviamo anche la ricchezza propria dell'essere umano (nel bene e nel male) e dell'amore: amore per la giustizia e la verità; amore per il proprio lavoro; l'amore di una madre per i figli; l'amore disposto a sacrificarsi per chi si ama.

La narrazione del presente (dicembre 2017) relativa alle indagini si alterna alle pagine del diario di una mamma che scrive rivolgendosi al figlio, Luca (proprio lui, il reo confesso), raccontandogli della propria malattia incurabile, della sofferenza fisica, psicologica ed emotiva ad essa correlata, dell'amore per i suoi figli (Luca ha un fratello minore, Daniele, che ha una disabilità intellettiva grave), del marito assente e di come questo la facesse star male; le pagine intime e private di questo diario possono sembrare semplicemente l'accorato e intenso sfogo di una povera madre affetta da un male incurabile, ma in realtà anch'esse hanno il suo peso nell'intricata faccenda che collega l'omicidio di Michele Ambrosio con il suo ipotetico assassino e con le vicende dei due militari.

L'impianto narrativo creato dall'Autore Mauro Valente (che di professione fa l'avvocato, proprio come Marco Valle) è articolato, complesso e convincente; il lettore segue passo passo le indagini e le sue tappe con interesse e curiosità, e in un'atmosfera quasi di familiarità, grazie ai tre amici, che nella loro ricerca della verità e della giustizia sono mossi dalle migliori intenzioni, sfoderando non solo la loro professionalità ma anche tutta la loro umanità, e questo è senza dubbio uno degli aspetti che ho molto apprezzato.
Marco, Willy, Vito Schirinzi, ciascuno con la propria personalità, i propri modi di fare, la propria vita, credono sinceramente in ciò che fanno, sono caparbi e per nulla disposti ad arrendersi alle prime difficoltà pur di arrivare a sciogliere tutti gli intricati nodi che formano quest'ordito cui è difficile venire a capo; ma soprattutto, mostrano un interesse umano verso Luca e il suo caso, e il tutto prenderà via proprio dal fatto di non poter permettere che egli finisca in galera con l'accusa di omicidio se prima non si chiarisce la dinamica dei fatti.

L'Autore ci permette di entrare in sintonia con i tre protagonisti, tanto con Marco quanto con il maggiore Schirinzi, entrambi due professionisti coscienziosi, che credono nel proprio lavoro, quanto con Willy Conza, che tra i tre ci appare inizialmente il più burbero ma che in realtà ha alle spalle qualche rimpianto e una grossa vera mancanza (affettiva) che non gli danno la giusta serenità.

Come dicevo, la trama è fitta e densa di tanti piccoli eventi e scoperte che travolgono il lettore in un ritmo narrativo che resta sempre serrato; la presenza generosa di dialoghi contribuisce a dare dinamicità e spontaneità alla narrazione; la lettura risulta sempre molto scorrevole e assolutamente godibile.
Alla fine del libro, il lettore potrà dirsi soddisfatto perchè ogni domanda avrà trovato la sua risposta e ogni cerchio sarà chiuso.
Se vi state chiedendo la ragione del titolo, ebbene sappiate che esso deriva dal luogo (un po' inquietante, lo ammetto) in cui i tre amici e "investigatori" si incontrano sistematicamente per fare il punto circa lo sviluppo delle indagini.

Sono davvero contenta di aver letto questo romanzo scritto da un mio concittadino e ambientato oltretutto nella mia città (San Severo); un romanzo in grado di appassionare il lettore dalla prima all'ultima pagina e che mi auguro abbia modo di trovare una più ampia vetrina per essere apprezzato da tanti altri lettori come me.

Frammenti di lettura



Un romantico e struggente passaggio tratto dal libro in lettura EDUCAZIONE EUROPEA di Romain Gary.


"«Ti amo, sì. Ti amo. Non piangere, Zosia. Non bisogna. Abbiamo tempo per sapere. Abbiamo tempo per dimenticare. Impareremo parole belle, 
dimenticheremo quelle brutte». 

«Gli uomini non hanno una bella parola per questa cosa». 

«Io ne inventerò una. Io e te insieme ne inventeremo una. Io e te. Saremo i soli a conoscerla. Saremo i soli a capirla. Non la diremo mai a nessuno. Ce la terremo segreta, per noi soli. Non piangere, Zosia. Un giorno non ci saranno più i tedeschi. Un giorno sarà impossibile aver fame, aver freddo. Non piangere. Ti amo tanto...» 

«Dimmelo ancora».

«Quante volte vorrai. Mi piace dirtelo. Ti amo, ti amo...» 

«È una bella parola».

«Allora non piangere più». 

«Non piango più. (...)»"



venerdì 15 febbraio 2019

Prossimamente in libreria (21 febbraio - 7 marzo)




Prossimi arrivi in libreria: il ritratto del compositore Gesualdo da Venosa, una black comedy sullo sfondo della serena e spaventosa campagna inglese, un personaggio femminile sfaccettato e complesso la cui storia ci ricorda come non sempre gli uomini imparino dal passato, un romanzo che parla alle paure più profonde, della necessita di fidarsi di un estraneo e delle conseguenze che ne derivano...



MADRIGALE SENZA SUONO
di Andrea Tarabbia



Ed. Bollati Boringhieri
363 pp
16.50 euro
USCITA
21 FEBBRAIO 2019
Al centro di questo romanzo gotico e sensuale vi è la figura del celebre principe madrigalista vissuto a cavallo tra Cinque e Seicento, Gesualdo da Venosa, che uccide la propria moglie, Maria D’Avalos, per vendicare l'onore e il tradimento.

Dalla solitudine di un uomo tormentato nasce un genio artistico straordinario.
Come può il male dare vita a tale e tanta purezza sopra uno spartito?
Eppure è lì, nel sangue e nel tormento, che Andrea Tarabbia intinge il suo pennino e trascina il lettore in un labirinto.

Questa storia ci parla dritti in faccia, scollina i secoli e arriva fino al nostro oggi, si spinge fino a lambire i confini noti eppure sempre imprendibili tra delitto e genio.
Con un gioco colto e irresistibile, tra manoscritti ritrovati e chiose di Igor' Stravinskij − che nel Novecento riscoprì e rilanciò il genio di Gesualdo − Andrea Tarabbia, scrittore tra i migliori della sua generazione, costruisce un romanzo importante, destinato a restare.
L’edificio che attraverso Madrigale senza suono Tarabbia innalza è una cattedrale gotica da cui scaturisce la potenza misteriosa della musica. È impossibile, per il lettore, non spingere il portale. E, una volta entrato, non restarne intrappolato.



LE CIRCOSTANZE
di Amanda Craig



Ed.Astoria
528 pp
20 euro
USCITA
21 FEBBRAIO 2019

Quentin (giornalista) e Lottie Bredin (architetto) sono una coppia profondamente in crisi ma, a causa della crisi economica non possono permettersi nè di vivere più a Londra nè di divorziare; infatti a lui hanno chiuso il giornale, lei ha perso il lavoro.
La casa in cui vivono non si riesce a vendere per un prezzo accettabile: non resta che affittarla e con i soldi dell’affitto andare a stare in un posto molto più economico, una località remota del Devon.

E così, la coppia con i loro tre figli si trasferisce. 
La campagna, non più vista come un temporaneo luogo di vacanza ma come quello stabile in cui dimorare, si rivela in tutta la asprezza; altro che visione idilliaca da turista, bensì una campagna povera, piena di immigrati pagati una miseria, e di inglesi favorevoli alla Brexit.
L'atmosfera è cupa, la situazione economica è disastrosa...., solo il paesaggio è incantevole ma nasconde un lato oscuro fatto di povertà, vendetta, abuso e violenza.
Infatti aleggia sulla casa che hanno affittato un mistero, perché l’affitto è ridicolmente basso, e presto scoprono il motivo: il precedente abitante era stato ammazzato proprio nel posto in cui vivono.



UNA RAGAZZA RISERVATA
di Kate Atkinson



Nord Editrice
416 pp
18 euro
USCITA
7 MARZO 2019
Londra 1891. Una donna viene investita da un'auto proprio nel giorno in cui è appena tornata in Inghilterra, dopo anni trascorsi all'estero. Un tragico incidente presto dimenticato da una città resa euforica dal'evento più atteso dell'anno: le nozze tra il principe Carlo e Diana Spencer.
Ma chi era quella donna e quali segreti ha portato con sè nella tomba?

Londra 1940. uliet Armostrong ha 18 anni quando viene reclutata dai servizi segreti per sbobinare niente meno che le conversazioni di un agente infiltrato con cittadini inglesi al soldo del Reich...

Londra 1950. Il popolo inglese è stremato dalle conseguenze post-belliche. Juliet adesso lavora per la BBC e crea programmi di intrattenimento per risollevare lo spirito degli ascoltatori. Ma il passato è un fardello pesante per lei, e riemerge prepotente attraverso uno strano messaggio: la pagherai.
E dopo tutto quello che l'ha vista coinvolta in pieno conflitto mondiale, c'è poco da esserne sorpresi...




LA BABYSITTER PERFETTA
di Sheryl Browne



Ed.Garzanti
320 pp
17.90 euro
USCITA
7 MARZO 2019
A volte non è possibile stare con i propri figli tutto il tempo e subentra la necessità di affidarli a qualcuno, che possibilmente deve essere una di fiducia, dolce e rassicurante.
Un giorno incontrano Jade, che sembra la baby-sitter perfetta.
Le loro figlie la adorano, vogliono sempre stare con lei, e Jade le ama come se fossero sue.
La madre, Melissa, non potrebbe essere più felice di così e le affida la gestione della famiglia, tornando a occuparsi del lavoro. Ma all’improvviso in casa cominciano a succedere cose strane: le bambine non sembrano più così al sicuro e Melissa ha sensazioni che non riesce a spiegarsi.
Decide allora di parlarne con il marito, che però non le crede: forse è solo la stanchezza per i troppi impegni, o lo spettro della depressione.
Jade è l’unica che le sta vicino, l’unica che la ascolta e, giorno dopo giorno, Melissa si convince sempre di più che Jade sia stata una scelta fortunata.
Eppure anche questa donna così apparentemente senza macchia nasconde qualcosa...
Melissa imparerà sulla propria pelle che non sempre è possibile proteggere le persone amate...

giovedì 14 febbraio 2019

Steven Spielberg presenta: RITORNO AL FUTURO - il romanzo || dal 14 febbraio in libreria


Non so quanti di voi hanno amato (e continuano ad amare) la saga fantasy di fine anni '80 "RITORNO AL FUTURO", col bravissimo e simpaticissimo Michael J. Fox.

Io personalmente la amo e la rivedo sempre molto volentieri, ed ho appreso con gli occhi a cuore la notizia che oggi esce in libreria il romanzo del primo film della trilogia.
Sebbene conosca le battute cinematografiche a memoria, non vi nascondo che mi sta venendo la voglia di prendere il libro *_*


Ed. Salani
256 pp
14.90 €
USCITA
14 FEBBRAIO 2019
Marty McFly è un ragazzo come tanti: vive in una cittadina di provincia, frequenta svogliatamente la scuola, ama il rock degli anni Ottanta, ha ovviamente un paio di genitori, anche se non della miglior specie.
Se non ci fosse la tenerezza di Jennifer, la bella e spigliata compagna di scuola, e soprattutto la complice amicizia con "Doc" Brown, un eccentrico scienziato, per Marty la vita sarebbe qualcosa da cui sfuggire. La fuga, ma un'incredibile fuga all'indietro, avverrà comunque, grazie a un ardito esperimento dell'amico scienziato e a una ruggente DeLorean a propulsione nucleare che funge da "macchina del tempo".
Marty si ritrova così scaraventato nel 1955, addirittura prima della sua nascita, nella sua cittadina com'era una volta.
Non penserebbe che a "ritornare al futuro", se non ci fosse l'occasionale incontro con due coetanei destinati a diventare i suoi genitori.

mercoledì 13 febbraio 2019

Segnalazione: DEVORA di Franco Buso




Cari lettori, sono lieta di presentarvi un thriller storico che narra il viaggio attraverso il tempo di due donne eccezionali. Sono protette dai Cavalieri Templari e hanno il dono della chiaroveggenza; sono due donne libere, che amano chi vogliono e sono in grado di difendersi a suon di spada.


DEVORA
di Franco Buso



364 pp
10.40 €
Parigi, 1314. Presso la cattedrale di Notre-Dame è allestita una pira e la folla si accalca, bramosa di assistere allo spettacolo: l’ultimo Maestro dei Cavalieri Templari sta per essere mandato al rogo. L’uomo sale sulla legna accatastata, il boia appicca il fuoco, le fiamme si levano. 
Ma un istante prima che lo avvolgano, il Maestro lancia una fiera invettiva contro il re Filippo IV il Bello, che ha voluto la sua fine. E una cupa profezia: il destino del sovrano è segnato, così come quello del papa e della stessa Chiesa, che tra settecento anni cesserà di esistere.
La folla è sbigottita. Solo una ragazza dai magnifici occhi color oro sembra credere
per prima alle parole del Templare.
Quella ragazza, che osserva il rogo silenziosa, ha il dono della chiaroveggenza.
Tutto era iniziato molto prima della sua nascita, quando sua madre, nata in Palestina, era rimasta orfana a seguito dello sterminio della sua famiglia da parte dei Mamelucchi.
Ed era stata punta da uno scorpione del deserto, il cui veleno è in grado di compiere miracoli…

In un affascinante romanzo, i cui protagonisti sono legati da fili invisibili sempre più connessi, il viaggio di due donne eccezionali attraverso epoche remote e ammantate di mistero. Ma più vicine di quanto non si creda: il gran finale vi lascerà senza fiato.
L'autore.
Franco Buso nasce nel 1952 a Meda, allora provincia di Milano e ora Monza-Brianza. A sette anni si trasferisce con la famiglia a Treviso, dove vive tuttora. Consegue la
Maturità Classica e si iscrive alla facoltà di Ingegneria presso l’Università di Padova. Nel 1977 sposa Chiara e dal matrimonio avrà una figlia, Irene. È autore di racconti e questo è il suo primo romanzo, nato dal suo interesse per la storia nonché ispirato dalla tesi di laurea della figlia, incentrata sul processo a Jacques de Molay: l’ultimo Maestro dei Cavalieri Templari.

martedì 12 febbraio 2019

"Leggere mi aiuta"



Quanto può essere terapeutico leggere !



La lettura dà più piacere
quando ci si riconosce nelle storie
e se ne può trarre qualcosa per sé.
(...)
"I libri sono le medicine che mi somministro.
Quando viaggio con la fantasia sono libera,
non ci sono limitazioni e doveri,
posso fare e non fare
quello che voglio,
non deludo nessuno.
Mi fa bene.
Io credo che il corpo stia
bene quando l’anima è sana, e viceversa.
Leggere mi aiuta."

(Christiane F., La mia seconda vita)



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