lunedì 14 ottobre 2019

PURCHE' SIA AMORE di Barbara Nalin - prossima lettura



Carissimi, oggi vi presento una delle mie prossime letture!!

Barbara Nalin è tornata con un nuovo romanzo, questa volta tutto all’insegna dell’amore e delle relazioni.
Un romance che tratta temi profondi e passioni intense con una narrazione leggera, a tratti dai toni frizzanti, senza togliere la giusta importanza alle tematiche affrontate.

Non perdere l’occasione di fare la conoscenza di Bri, la protagonista di Purché sia amore, di arrabbiarti con Niccolò e di innamorarti di Arsène. 
Il tutto mentre ti godi le campagne e l’aria calda della Camargue, in Francia.


PURCHÈ SIA AMORE
di Barbara Nalin



Editore: auto pubblicato
Pagine: circa 319
Prezzo: 2,99 € (ebook)
 11,19 € (cartaceo)
USCITA luglio 2019
Cosa significa amare? Donarsi completamente, vivere la passione, perdersi nel proprio compagno. 
È questo che pensa Bri, quando incontra Niccolò e se ne innamora. 
Ma Niccolò non crede nell’amore: non ha intenzione di legarsi a nessuna pur di salvaguardare la propria indipendenza. 
Una storia così è destinata a fallire, ma Bri non è una donna che si arrende. 
Dopo l’ennesima separazione, per affrontare il dolore, si trasferisce per un po’ da sua zia Emma, in Francia. Riusciranno il suo soggiorno fra le campagne e l’aria calda della Camargue, l’incontro con persone a lei care e con altre che imparerà a conoscere e il suo blog “Love Addict” a darle la forza di capire se stessa e di andare avanti?

Quello che, di certo, non si aspetta è di ritrovarsi a svelare un segreto di famiglia che la sconvolgerà, e che avrà il potere di ridonarle la voglia di amare oppure di distruggerla definitivamente. Bri sarà pronta ad affrontare tutto questo?



Link per l’acquisto:  EbookCartaceo


Estratto:
Non siamo macchine, ma persone in balia delle nostre emozioni e, quando le viviamo troppo intensamente, negative o positive che siano, ci travolgono, ci rendono molto più vulnerabili e fragili, creano confusione, ansia, panico o, ancora peggio, problemi fisici».
«Stai forse cercando di dirmi che era una relazione sbagliata?»
«Se Niccolò ti ha lasciata, avrà avuto le sue motivazioni, giuste o sbagliate. Non siamo qui per giudicare, ma solo per cercare di comprendere» mi spiega.
«Non voglio stare senza di lui» dico. «In questo momento so solo che mi sento persa in sua assenza».
Lei sospira. «Eri felice con lui?»
Il cuore prende a battermi all’impazzata. «Sì, no, non lo so…» mi risolvo a dire.
«Lo vedi?»
«Solo perché non mi andavano bene le condizioni che lui dettava e…» cerco di rimediare prima che Emma mi possa interrompere.
«Non ti ho chiesto perché non eri felice con lui, ti ho solo chiesto se lo eri. Sai cos’è l’amore?» mi chiede.


L’autrice:
Barbara Nalin, conosciuta al pubblico come l’autrice del romanzo “Nella tela del tempo”, è nata ad Adria ma è veronese di adozione. Si è laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Verona, è specializzata in traduzioni dall’inglese e dal francese all’italiano ed è traduttrice full time da più di quindici anni. Barbara è anche scrittrice di romanzi con all’attivo sei libri: “I Guerrieri dell'Arcobaleno e la Profezia di Vallecolore”, “Nella tela del tempo”, “Il cuore non ha circonferenza”, “Il cuore non ha ricette”, “Nell’Intreccio del tempo”, seguito conclusivo della storia di Simon e Melita, e “Purché sia amore”.


Vieni a trovare l’autrice qui:  Facebook   Instagram



domenica 13 ottobre 2019

Anteprima Giunti Editore: LA RAGAZZA DEL SOLE (THE SUN SISTER) di Lucinda Riley




Fans di Lucinda Riley e della bella serie "Le Sette Sorelle", sappiate che tra non molto uscirà il sesto romanzo della saga!
L'uscita in USa e UK è prevista per il 31 ottobre, mentre Giunti Editore dovrebbe pubblicare il libro ad inizio gennaio, come è successo con i precedenti.

Aspettate anche voi - come me - il seguito di questa saga, che sta giungendo al termine?
Io devo recuperare il 5° e ho intenzione di farlo prima che, of course, esca il 6°, altrimenti rischio di non raccapezzarmici più ^_^'

Spostandosi da Manhattan verso le magnifiche pianure spalancate dell'Africa, The Sun Sister è la sesta puntata dell' epica serie che ha venduto milioni di copie, The Seven Sisters.


LA RAGAZZA DEL SOLE

(THE SUN SISTER)


Ed. Giunti
672 pp
16.83 euro (IBS)
USCITA
2 GENNAIO 2020
(sinossi presa e tradotta da Amazon)

Apparentemente, Electra D'Aplièse sembra essere la donna cui non manca davvero nulla: è una delle top model più richieste al mondo, è bella, ricca e famosa.

Eppure sotto questa facciata c'è una Electra fragile, il cui controllo, già instabile, sulla propria vita e sul proprio stato emotivo è stato scosso dalla morte di suo padre, Pa' Salt, l'uomo miliardario e sfuggente che ha adottato le sue sei figlie da tutto il mondo. 
Lottando per far fronte al lutto, la donna si butta su alcol e droghe. Mentre chi le è intorno teme per la sua salute, Electra riceve una lettera da una perfetta sconosciuta che afferma di essere sua nonna...

Nel 1939, Cecily Huntley-Morgan arriva in Kenya da New York per rimarginare le ferite del suo cuore spezzato. 
Stando con la sua madrina, membro del famigerato gruopo Happy Valley, sulle rive del bellissimo lago Naivasha, incontra Bill Forsythe, un famoso scapolo e allevatore di bestiame che ha stretti legami con l'orgogliosa tribù Maasai. 
Ma dopo una scoperta sconvolgente e con l'avvicinarsi della guerra, Cecily ha poche scelte davanti a sé. 
Dirigendosi nella valle di Wanjohi, si ritrova sola, fino a quando non incontra una giovane donna nei boschi e le fa una promessa che cambierà il corso della sua vita per sempre.

Ambientato tra la New York dei giorni nostri e le magnifiche pianure del Kenya degli anni '40, La ragazza del sole esplora la forza dell'amore e la sua capacità di attraversare confini apparentemente invalicabili.


** Libri della Serie **

1. Le Sette Sorelle. Maia
2. Ally nella tempesta
3. La ragazza nell'ombra (Star)
4. La ragazza delle perle (CeCe)
5. La ragazza della luna (Tiggy)

sabato 12 ottobre 2019

Recensione: LA REGINA DELLE GREGGI di Thomas Savage



Storia di una famiglia americana che ruota attorno a un personaggio femminile tutto d'un pezzo, dalla personalità granitica: la "regina delle greggi", Emma Russell Sweringen, mamma di un figliolo amatissimo morto precocemente, di una figlia che l'ha delusa, nonna di un nipote che l'adorava.
Cosa ha a che fare con loro una donna sola, abbandonata alla nascita, che ha trascorso quasi metà della sua vita cercando il modo di ritornare nella famiglia d'origine?


LA REGINA DELLE GREGGI
di Thomas Savage


Ed Neri Pozza
trad. S. Beretta
265 pp
17 euro
Thomas Burton è uno scrittore la cui vita trascorre serena nel Maine, dove vive insieme alla moglie, con cui ha avuto tre figli; l'uomo un giorno riceve una lettera che lo sconvolge.
A contattarlo è una perfetta sconosciuta, tale Amy Nofzinger, che dichiara - nientemeno! - di essere figlia di Ben Burton ed Elizabeth Sweringen e, di conseguenza, sua sorella.

Tom è stupito e contrariato: come si permette questa tizia a dichiarare con tanta sicumera di essere figlia di sua mamma Elizabeth, santa e infelice donna dai sani princìpi, che mai avrebbe potuto partorire una figlia per poi abbandonarla?
Eppure questa Amy, che si è rivolta anche ad un avvocato e pare abbia fatto le ricerche necessarie, sostiene di avere questo legame con i Burton.

I genitori di Tom si separarono quando lui era ancora un bambino e, chissà, probabilmente proprio perché il padre aveva un'altra; ecco, Thomas è disposto ad ammettere che forse Amy è figlia di suo padre, frutto di una scappatella extraconiugale.
Ma non riesce ad immaginare che mamma Beth avesse nel proprio cuore un segreto del genere e che esso non sia mai emerso!

Conosciamo, quindi, la storia di Amy, la sua vita presso la famiglia adottiva - i McKinney, che l'hanno amata come se fosse loro figlia naturale -, il matrimonio naufragato presto, e soprattutto quell'inquietudine che l'ha sempre, sin da piccola, divorata dentro, e che parte da una domanda semplice ma fondamentale: chi sono?

Amy non smette di chiedersi, neppure quando ormai è una donna adulta: "da dove vengo? Chi sono davvero i miei genitori?" Chi è questa Elizabeth Owen, la donna che la partorì per poi abbandonarla? E soprattutto, perché non la tenne con sè?
La consapevolezza di essere stata rifiutata, non accettata da chi l'ha messa al mondo, non amata..., la riempie di smarrimento, tristezza, la fa sentire piccola e sola, e il non sapere nulla della propria storia rende la sua esistenza "incompleta", priva di radici.

Fino al giorno in cui questa forte insofferenza verso i propri natali, questo chiodo fisso che l'ha sempre fatta sentire diversa e inferiore rispetto agli altri, non si tramuta in un'azione concreta per cercare informazioni sulla propria famiglia d'origine.

Da Amy ritorniamo nuovamente ai Burton e i riflettori si accendono sulla protagonista incontrastata di questo romanzo americano, Emma Russell, moglie di Thomas Sweringen, che alla fine del XIX secolo lascia la casa paterna nell’Illinois per andare a insegnare nell’Idaho.
Emma ha un carattere volitivo, energico, è una vera donna d'affari; sa ciò che vuole, si pone degli obiettivi e fa di tutto per raggiungerli, sfidando pregiudizi, convenzioni sociali, superando dubbi e difficoltà, ed è così che, proprio grazie al fiuto per gli affari e alla propria determinazione, in capo a pochi anni la donna diviene proprietaria di un gregge di diecimila capi, tanto da meritarsi l'appellativo di "The sheep Queen", la Regina delle Greggi dell’Idaho.
Una regina che ha una sfilza di figli, tra cui il prediletto Tom-Dick - per il quale stravede e al quale perdona tutto - ed Elizabeth, la maggiore, una ragazza incantevole - la cocca di papà - che si innamora di un giovanotto intraprendente che riesce a conquistare il suo cuore al primo sguardo.

La Beth, figlia della Regina delle Greggi, è davvero la mamma della povera Amy, eterna orfanella alla ricerca della propria vera famiglia che non ha mai conosciuto?
Thomas è convinto di no, ed infatti cercherà in tutti i modi di raccapezzarsi all'interno della propria storia famigliare per convincersi di come la propria mamma non sarebbe mai stata capace di dar via la propria bambina.
O forse è lui a non conoscere tutto della genitrice, il cui viso tanto spesso sembrava adombrarsi e perdersi nel vuoto, come a riafferrare qualcosa di perduto per sempre?

"La regina delle greggi" è un romanzo che pone al centro la famiglia, le relazioni e le dinamiche che si creano al suo interno, i piccoli e inconfessabili segreti, le disgrazie e i successi, i matrimoni finiti male e le seconde opportunità che la vita dona.
Accanto e collegato ad essa, c'è il tema della ricerca della propria identità, il bisogno impellente di dare un nome ed un cognome a coloro che c'hanno generati, come se questo fosse un elemento imprescindibile per sapere chi siamo, perché senza radici non ci sentiamo parte di nulla.

Fortunatamente non è un romanzo lungo, e dico questo perché la lettura non è stata scorrevolissima; ho trovato la narrazione troppo ricca di dettagli dispersivi; mentre si narra un fatto o un episodio che coinvolge un personaggio, ecco che l'Autore divaga parlando di altro (e questo "altro" non era neppure qualcosa di intrigante, per quanto mi riguarda...), col risultato di farmi sentire un po' annoiata e distratta.
Tutti si perdono in chiacchiere, dalla voce narrante costituita da Tom Burton alle sue zie pettegole, e gli scambi epistolari tra essi sono i momenti meno coinvolgenti. Per non parlare del fatto che ho trovato poco convincente la motivazione che spinge, in questa storia, una mamma a dare in adozione la propria figlia.

Non è brutto, ci mancherebbe, e chissà a quanti è piaciuto e piacerà: io, purtroppo, non mi sono sentita coinvolta nonostante l'innegabile talento narrativo dello scrittore, che sa come dipingere e riprodurre con le parole il contesto e gli anni che fanno da sfondo ai fatti raccontati; il punto sta proprio nei fatti - troppe divagazioni - e nei personaggi, coi quali io non sono riuscita a sentire molto feeling... Non li ho né amati né detestati, il che - per me - è "grave".
È stata una lettura che non mi ha dato grandi emozioni; non ho trovato particolarmente appassionante le vicende personali e famigliari di questa "regina delle pecore", ma se c'è una cosa che mi sento di "salvare" è il finale: le parole che mettono fine a questa piccola epopea americana mi hanno suscitato una piacevole sensazione di tenerezza.

A me non ha fatto impazzire, però non mi sento di sconsigliarlo; anzi, se doveste leggerlo e dovesse piacervi (o se lo avete letto e vi è piaciuto), mi farebbe piacere conoscere la vostra opinione.


venerdì 11 ottobre 2019

Recensione: LE CONCUBINE DEL PIANETA GOMORO di Lidia Calvano



In un'epoca futura, su un pianeta in cui ormai la specie umana si sta estinguendo a vantaggio di esseri umanoidi inclini a guerre e violenze, una donna innamorata spera ancora in una vita e in un mondo diverso, in cui potrà essere libera e non più schiava dei capricci dei suoi padroni.
Potrà l'amore per un umanoide salvarla?



LE CONCUBINE DEL PIANETA GOMORO
di Lidia Calvano



Editore: Emma Books
Collana: Shadow
2.98 €
Uscita: 11 ottobre 2019
Ester vive a Zofar, un pianeta ormai divenuto sterile e pericolosamente radioattivo, dove gli uomini sono sfruttati come forza lavoro e le donne sono rese schiave e concubine, destinate alla mera soddisfazione dei crudeli e bruti conquistatori umanoidi di Alpharian, che in questo modo puniscono una stirpe che si è ribellata a loro.

La rossa Ester suscita l’interesse di Oroder, un soldato grosso e dall'aspetto non proprio rassicurante, il quale la sceglie come concubina per portarla con sé sul lussureggiante Gomoro, l’harem degli alphariani.
Ma cos’ha davvero di speciale Ester?

Ester, come le altre compagne, hanno fatto dello stupro, dei maltrattamenti, della miseria e della fame, il loro triste pane quotidiano; la donna, per riuscire a sopravvivere in attesa che qualcosa cambi, obbedisce di volta in volta ai suoi padroni cercando di alienarsi dall'esperienze terribili che è costretta a vivere, e quando si vede scelta da un altro Alphariano, sa che non potrà venirne - ancora una volta - che dolore, violenza paura. Sa che il proprio corpo è un oggetto per quegli esseri spietati, che non la considerano una donna, bensì un ammasso di carne da cui trarre piacere.

Eppure..., sin dai primi momenti, Ester sente che Oroder è diverso dagli altri padroni: non è spietato come il suo popolo e tra lui e la concubina scoppia un’attrazione vera e intensa, che si tramuta ben presto in un sentimento travolgente.

Ester cerca di non perdere lucidità: lei sa che Oroder è un nemico da distruggere!
Lei stessa partecipa come può alle azioni segrete della Resistenza, un organismo sotterraneo che sta architettando, con pazienza e sacrificio, un piano per vendicarsi dei malvagi dominatori e riacquistare la libertà, prima che sia troppo tardi.
Prima che Zofar si estingua definitivamente e il suo popolo smetta di esistere.

Ester rinuncerà, per amore della libertà, a quel prezioso e sconosciuto sentimento che sta crescendo di giorno in giorno verso Oroder, i cui sentimenti sembrano anch'essi sinceri verso la donna?

Il tempo stringe e coloro che muovono le fila della Resistenza potrebbero pretendere da lei una collaborazione decisiva e drammatica.
Ester è chiamata a una scelta: seguire le ragioni del cuore o obbedire all’appello dei suoi simili che reclamano vendetta e libertà, per sé e per i propri figli.

"la morte chiama sempre altra morte"

È possibile scegliere l'amore per un "uomo" che appartiene alla razza dominatrice senza che questo significhi tradire la propria stirpe?
In un mondo devastato dalla guerre tra pianeti e popoli, l’amore tra una semplice concubina e un umanoide sarà sufficiente a vincere l’odio tra due razze nemiche?

Lidia Calvano ha scritto una storia dove il bisogno di amare ed essere amati incontra la passione sensuale e intensa, che, in un contesto di odio, soprusi e abusi, nasce in modo inaspettato tra due persone che dovrebbero detestarsi, ma che alla fine si lasciano vincere dal sentimento sincero e puro che si fa strada nei loro cuori.

L'elemento romance si incastra con quello apocalittico, e lo scenario che si presenta ai nostri occhi è fatto di guerre tra pianeti e popoli di differenti origini, nonché un nuovo tipo di società in cui i valori umani di base sembrano cedere il passo ad atteggiamenti sempre più barbari, aggressivi, tirannici, crudeli, privi di carità e rispetto verso gli altri, in cui a pagare il prezzo più alto sono le categorie più indifese, dai bambini alle donne, che nonostante la condizione di sottomissione, conservano forza, determinazione e un'inesauribile sete di riscatto.

Ho letto con slancio e piacere questo romanzo, l'ho trovato intrigante, scritto bene; mi è piaciuto lo sfondo futuristico-apocalittico e la caratterizzazione della protagonista, una donna che ci appare tanto nelle sue insicurezze, fragilità, dubbi, quanto nella sua capacità di amare e di farsi guidare dalla forza che le viene da questo sentimento.
Ringrazio Emma Books per la copia in anteprima, e vi ricordo che da OGGI il libro è in tutti gli store digitali!!



giovedì 10 ottobre 2019

Libri in wishlist (ottobre 2019)




Cari amici e lettori, con questo post vi presento due libri che hanno catturato la mia attenzione, finendo nell'infinita wishlist.
Fatemi sapere se li conoscete, se li avete letti e se le trame incuriosiscono anche voi.


Sacha Naspini porta aria nuova nel romanzo italiano: un soffio di mistero e poesia.
Dopo il successo delle Case del malcontento l’autore offre ai lettori nuove emozioni, nuovi brividi, nuove sorprese e nuovi turbamenti.

OSSIGENO di Sacha Naspini (Edizioni E/O, 224 pp, 16 €).

"Il punto non è che mio padre è mio padre. Il punto è che sono suo figlio."

Laura scompare nel nulla il 12 agosto del ’99, a otto anni. Viene ritrovata in un container il 6 ottobre del 2013. 
Adesso di anni ne ha ventidue.
Luca sta cenando con suo padre, i carabinieri irrompono, portano via l’uomo. Le accuse mosse nei confronti dello stimato professor Carlo Maria Balestri sono gravissime: dietro la facciata di un antropologo di fama si nasconde il Male. Suo figlio non può che assistere alla scena, impotente.
Cosa succede se un giorno scopri che la persona che ti ha generato è un mostro?

Ossigeno è la storia di ciò che resta. La cattura del maniaco non è la fine di un incubo: segna l’inizio di nuove vite. L’esperimento perverso del professor Balestri continua: non imprigiona più delle bambine in una scatola di ferro, ci sono altre gabbie con le quali in molti devono confrontarsi.
Per esempio quella genetica, del sangue, da cui Luca non ha via d’uscita.
E com’è parlare a una figlia sopravvissuta a quattordici anni di reclusione?
Laura sorride, si comporta come una ragazza normale. Ma a volte è colta da una sorta di raptus: dopo essersi persa nella città entra in un bar qualsiasi e si chiude in bagno. Se può, resta lì anche per un’ora.
È il suo modo per riprendere fiato e poi tornare all’aperto, in apnea. Qualcuno è lì, la sta seguendo e lei lo sa.
La domanda che continua a risuonare è questa: chi ha rinchiuso chi?



Storia feroce di uno sfruttamento, ritratto intimo di una madre e di un figlio, commedia grottesca di tagliente ironia, Ultima fermata Delicious è tutto questo insieme. La prosa potente e spregiudicata di Hannaham, unita alla scelta di portare in scena la voce narrante del crack, dona grazia e humour ai suoi personaggi.


ULTIMA FERMATA DELICIOUS di James Hannaham (ed. Rizzoli, 400 pp, 20 €).

Mentiva, pensò Eddie. La verità era sempre una tigre e il passato, con le sue bruttezze e le sue lotte, era un pozzo talmente pieno di cadaveri che lo si poteva confondere con una notte senza stelle. 
A Houston c'è un furgone che di tanto in tanto attraversa i quartieri malfamati della città e raccoglie gente.
Quelli che ci salgono, gli aveva detto un bluesman, non tornano più.
È il sistema di reclutamento della Delicious Foods, impresa agricola del Sud, che rastrella emarginati e tossici costringendoli al lavoro nei campi con il bastone della violenza e la carota del crack.
È lì che Eddie arriva per riprendersi la madre, una donna fragile, alla deriva da ormai troppo tempo.
E in quel luogo nasce la speranza di una fuga che sembra impossibile, l'unica opportunità, forse, per ricostruire una vita insieme.

Release blitz - "Adesso tutti sanno" di Giovanna Roma



Lettori, oggi vi presento più nel dettaglio il nuovo romanzo dark romance di Giovanna Roma.

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ADESSO TUTTI SANNO


FORMATO: digitale e cartaceo
Self-pubblishing
GENERE: Dark romance
DATA PUBBLICAZIONE: 07 ottobre 2019
GRAFICO: SP Designs

SINOSSI

La prima volta che lo percepii, fu nel salotto di casa nostra.
Ed ebbi terrore
Di chi fosse,
Di cosa pretendesse da noi
E in cosa mi avrebbe sfigurata.
Aveva imparato una lezione che voleva condividere. Una lezione che non si dovrebbe insegnare a un bambino, perché la felicità non segue sempre la tragedia, né la speranza il dolore.
Niente cambierà la sua natura impassibile, quel temperamento deciso e la fedeltà verso una promessa.
Eravamo gli opposti, eppure nei suoi occhi intravedevo dei frammenti di me. Vorrei aver conosciuto la nostra storia bene quanto oggi.
Avrei saputo ribellarmi alle regole prescritte? E se fossi stata capace, quale prezzo sarei stata disposta a pagare?
Non c’è tempo per riflettere.
Ecco, senti i passi dietro di noi? È lui che sta arrivando.


Estratto:

«Giuro che non te lo renderò facile», esplodo mentre Alan si avvia all’uscita. Sussulto
all’occhiataccia che getta da sopra le spalle. Ho fallito nell’evitare di avere l’ultima parola.
La voglia di stillare sangue dal suo ego ha vinto. Il vero problema è che non esistono insulti
o minacce che trafiggano un petto vuoto.
«Perché hai bisogno di proteggerti da me?»
Si blocca sotto la porta, un piede dentro l’altro fuori. I suoi pugni si aprono e chiudono,
la mascella si contrae.
«Come, prego?»
Scuoto le braccia per liberarmi dagli scagnozzi. «Non ti sembra esagerato? Sono sola, voi
siete in quattro. Hai tanta paura (...)? Non ci fai una bella figura. Non sai gestire una donna?»
Si precipita indietro, afferrandomi per la gola, costringendomi ad arretrare, gli uomini ad
allontanarsi. Un colpo improvviso al sedere mi toglie l’equilibrio. Sono piegata in due sul
tavolo. Fletto le gambe per non spezzarmi la schiena. Lui ne ricava uno spazio nel mezzo.
I suoi bicipiti si gonfiano per trattenermi giù. Il legno è duro, però Alan lo è di più. Io
sono il cuscinetto tra i due. Ho una mano avvinghiata al suo polso, l’altra si agita alla ricerca
del famigerato coltello. Non voglio vedere il suo bulbo oculare penzolare, ma potrò sempre
sgonfiargli i pettorali. Scovando solo cartacce e mancandomi l’aria, entrambe le mani scattano
sul polso.
«Psicanalizzami un’altra volta e te ne pentirai, Miss Freud.» Ha la voce roca. Il calore del
suo corpo gronda attraverso il mio vestito. Un ciuffo di capelli gli divide la fronte, quello
sguardo affilato impedisce ai miei neuroni di ruotare. Se lo pregassi di lasciarmi, saprebbe
quanta paura nutro ed esulterebbe.
Morirò prima di dargli piacere.
«Non puoi uccidermi.» Lo ripeto a entrambi. (...)
«Posso portarti a desiderare la morte più di ogni altra cosa» confida strofinandosi sullo
stomaco, mentre il mio cervello diventa un disco rotto. Penso alle sue mani sotto la gonna,
alla voce ordinarmi di dargli le mutandine. Il pollice mi pizzica il labbro inferiore e le sue
pupille si dilatano. Sta rievocando con me.
Ricordo anche il tagliacarte, la pistola e scatto sulla fondina. L’apro ed estraggo l’arma.
La paura gliela punta alla gola.
La sua lingua scorre sul labbro superiore, deconcentrandomi. Osserva divertito la reazione
del mio corpo. I muscoli contratti, il tremito della mano.
«Cosa aspetti?»
Il coraggio di mietere. Io non sono un’assassina. Sì, ma qui dipende la mia vita (...). Se
non premessi, chissà cosa diventerebbero i prossimi giorni.
Non so se per sfidarmi, provocarmi o è semplicemente malato, Alan infila una mano sotto
la gonna. Ci fissiamo negli occhi. Lui con le pupille dilatate, io con le pupille offuscate. Con
i pollici disegna dei cerchi sulla coscia, si spinge sempre più su. Mi inarco per sfuggire, ma
la testa urta subito contro la parete e non ho altro dove andare.
«Possiamo trovare un accordo.»
«Basta accordi con i Mitchel.»
«Ma ho io la pistola!»
«E ancora non l’hai usata.» Per quell’urlo parte un colpo.


CONTATTI & BIOGRAFIA:

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BIOGRAFIA AUTRICE: Sono nata e cresciuta in Italia e viaggiato sin da bambina. I generi che leggo spaziano tra thriller, psicologia, erotico e dark romance. Anche quando un autore non mi convince, concedo sempre una seconda possibilità, leggendo un altro suo libro. Sono autrice dei romanzi "La mia vendetta con te, il suo sequel "Il Siberiano", lo storico "Il patto del marchese" e la serie dark "Deceptive Hunters".

mercoledì 9 ottobre 2019

Recensione: SABOTAGGIO di Alessio Piras



SABOTAGGIO (Todaro editore, 1.99 €) è un breve racconto noir dello scrittore genovese Alessio Piras (di cui ho letto e recensito OMICIDIO IN PIAZZA SANT’ELENA e  NATI IN VIA MADRE DI DIO), che vede come protagonista Antonio Libeccio, vicequestore dalla natura malinconica e dalle tendenze anarchiche, che attualmente soffre la solitudine: la moglie Anna se n'è andata di casa portandosi dietro il figlio Andrea, così all'uomo non resta che buttarsi anima e corpo nelle "sue" indagini in questa Genova decadente e sferzata dalla tramontana.

.
In queste pagine, Libeccio è chiamato a far luce sullo strano caso di un camion partito carico da Barcellona, sparito nei pressi di Marsiglia e ricomparso vuoto a Genova in via Lungomare Canepa.
Accanto a lui c'è l’ispettore Gianni Levratto, con il quale ha un rapporto professionale e umano fatto di stima e amicizia.

A primo impatto questo caso potrebbe sembrare una sorta di banale "caccia al ladro" ma l'intuito di Libeccio gli suggerisce che molto probabilmente sotto ci sia ben altro.

E se il camionista fosse complice di questa fantomatica rapina?
Quando l'uomo, lo spagnolo Luis Cano, viene interrogato, la puzza di bruciato si fa più pungente: Luis sembra più una vittima che il complice intenzionale di un affare sporco, è un uomo che lavora per sopravvivere e mantenere la figlia negli studi, dopo la prematura morte della moglie.
Se questo Luis è soltanto un disperato che ha lasciato che il camion gli venisse rubato per sottrarsi alle pressioni di qualcuno che è più in alto di lui, Libeccio e Levratto devono darsi da fare per individuare il nome di coloro che muovono i fili di affari che definire loschi è un eufemismo.

Chi c'è dietro questo misterioso episodio?
Libeccio sente odor di mafia, giro di droga e prostituzione... e, quando grazie agli agganci giusti, arriva ad individuare l'affarista senza scrupoli che sta dietro tutto questo e che ha organizzato la "truffa del camion", insieme a Levratto non gli resta che tentare di arrestare l'uomo.

Non sarà così semplice: la sua intuizione troverà corrispondenza in prove schiaccianti grazie alle quali arrestare l'imprenditore mafioso e spavaldo?

Libeccio deve fare appello a tutto il proprio sangue freddo per gestire questo caso e le persone coinvolte.
E non è scontato che il successo  assicurato.

Una narrazione essenziale e asciutta con un protagonista in linea col genere (solitario, malinconico, intuitivo, testardo, che ama il proprio lavoro...), alle prese con un caso più complesso di ciò che sembra, che lo mette davanti a un personaggio meschino e cinico, anima nera che si contrappone a Libeccio, onesto e insofferente nei confronti delle ingiustizie.

Il finale ci spinge a chiederci se ci sarà un seguito!



martedì 8 ottobre 2019

"Tutti giù per aria", il nuovo libro di Rosella Postorino in libreria per Salani



I grandi racconti che fanno crescere: un’avventura senza tempo che insegna ad accogliere la diversità come un’inattesa ricchezza.

L’autrice de Le assaggiatrici, Premio Campiello 2018, entra a far parte del catalogo Salani con il suo primo libro per ragazzi.


TUTTI GIÙ PER ARIA
di Rosella Postorino



Illustratore: Alessandra Cimatoribus
Editore: Salani
Anno edizione: 2019
Pagine: 144
Uscita: 07 ottobre 2019
«Una storia che ci sussurra in un orecchio: ‘non avere paura di essere proprio la persona che sei’. E lo fa con la voce delle stelle.» - Chiara Gamberale

Tina non sa cosa le è saltato in mente quel pomeriggio, quando ha accettato di giocare a pallavolo con i compagni. Di solito fa solo le cose che sa fare bene, perché ha sempre paura di sbagliare.
Gli altri bambini la chiamano ‘perfettina’ e non la trovano molto divertente: la perfezione non ha mai fatto ridere nessuno!
La palla cadrà nel fume, Tina per riprenderla precipiterà giù da una cascata e da qui tutto avrà inizio.
Recuperata da un’enorme signora-mongolfera, viene portata in volo fino a uno strano paese, pieno di personaggi strampalati, quel giorno in festa per la Fiera degli Scarti e l’annuale Caccia al Tesoro.
Chi arriverà primo? Ma soprattutto, cosa vinceranno gli altri?
Perché, quando si gioca insieme, nessuno perde mai.

Età di lettura: da 8 anni.

Il brillante esordio nella narrativa per ragazzi della vincitrice del Premio Campiello 2018 è una grande avventura senza tempo che insegna ad accogliere la diversità come un’inattesa ricchezza.


L'autrice.
Rosella Postorino è cresciuta a San Lorenzo al mare (IM) e vive a Roma. Ha esordito con il racconto In una capsula (Ragazze che dovresti conoscere, Einaudi Stile libero 2004), ha poi pubblicato alcuni racconti e un saggio di critica letteraria, Malati di intelligenza (nell’antologia Duras mon amour 3, Lindau 2003). Il suo primo romanzo, La stanza di sopra, uscito a febbraio 2007 per Neri Pozza Bloom, è entrato nella rosa dei tredici finalisti del Premio Strega e ha vinto il Premio Rapallo Carige Opera Prima e il Premio Città di Santa Marinella. Collabora con le pagine romane del quotidiano «la Repubblica» e scrive su «Rolling Stone».
Ha pubblicato inoltre L’estate che perdemmo Dio (Einaudi Stile Libero, 2009; Premio Benedetto Croce e Premio speciale della giuria Cesare De Lollis) e Il corpo docile (Einaudi Stile Libero, 2013; Premio Penne), la pièce teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro (in Working for Paradise, Bompiani, 2009), Il mare in salita (Laterza, 2011) e Le assaggiatrici (Feltrinelli, 2018). È fra gli autori di Undici per la Liguria (Einaudi, 2015).

lunedì 7 ottobre 2019

Recensione: OTTO PAROLE di Marco La Piana



OTTO PAROLE è un breve ma intenso scritto del catanese Marco La Piana, che tra queste pagine ci racconta i frammenti di una storia intima e schietta, scavando nel profondo di se stesso e offrendo al lettore numerosi spunti per guardarsi dentro e riscoprire la complessità e il significato più genuino di parole importanti, utili per dare slancio e vigore alla propria esistenza.

Armando Editore
128 pp
13 euro
Con una scrittura intimista, introspettiva e sensibile verso ciò che accade dentro e fuori di sé, l'Autore propone al suo lettore otto parole (lascio a voi il piacere di scoprirle, se avrete voglia di lettere questo libro), attorno alle quali declina pensieri, riflessioni, racconti di pezzi di vita nei quali viene spontaneo ritrovarsi.
A dare inizio al fiume di pensieri, associazioni, ricordi, immagini, basta poco: può essere un film, un libro che ci ha colpiti, una persona conosciuta in passato, finanche un monologo dell'Adriano nazionale in tv, e la mente prende il via e si lascia andare a considerazioni sulla vita, sulla morte, su cosa voglia dire avere consapevolezza di ciò che si è, sul valore che vogliamo dare ai nostri giorni, affinché non siano vuoti e opachi ma pieni e radiosi.
E non è una missione da poco, perché ogni giorno ci si scontra con il dolore (in tutte le sue forme:  fisiche, emotive, psicologiche...) e con le numerose prove che il vivere quotidiano ci mette davanti.

Analizzare stati d'animo, emozioni, sentimenti, mostrarsi in tutta la propria fragilità, è come denudarsi, lasciando la parte più nascosta di noi esposta allo sguardo altrui, davanti al quale è facile sentirsi vulnerabili e smarriti.

Come fare per crescere verso una maggiore coscienza di quello che siamo e della direzione da dare alla nostra vita?
Il percorso dell'autore segue questi otto "segnali indicatori", questi preziosi sassolini lasciati lungo il cammino della vita e che gli son serviti per ritrovare la "strada verso casa", verso se stesso, verso i propri cari, verso il prossimo in generale e verso Dio.

Le otto parole - una per ogni capitolo, scritte in grassetto, facilmente individuabili e "isolate" nel corso della lettura, così da permettere di soffermarsi e riflettere personalmente su di esse - sono tra loro strettamente collegate e ognuna è come un gradino che permette di passare allo step successivo, in un continuum di crescita personale, interiore e spirituale.

L'uomo è una creatura tanto complessa quanto frangibile, bisognosa di essere ascoltata, capita, accolta, aiutata a tirar fuori, quando ne ha bisogno, dolori, ansie, vizi, dubbi, senza sentire il peso del giudizio circa le proprie debolezze e i propri errori.
Ci vuole coraggio a guardare in faccia quella parte di noi più "oscura" e debole, e ce ne vuole ancor di più a riconoscere che "da soli non possiamo far nulla" *: abbiamo bisogno di scoprire il valore della preghiera, della fede, della vicinanza a Dio, e solo per questa via (l'unica via! *) è possibile conoscere e sperimentare il vero Amore.

Tra queste righe, caratterizzate da un linguaggio immaginifico e simbolico, l'autore  - che si definisce "un uomo in transito sulla via delle occasioni perdute" -  dà molto spazio ai ricordi e al loro peso, a volte ingombrante e doloroso, altre volte necessario per portare in superficie emozioni e sensazioni che non vanno ignorate, ma anzi recuperate, analizzate, rielaborate.
A fare da catalizzatore e centro nevralgico in questo nugolo di parole e pensieri è la ricerca di Dio, con tutto quello che essa comporta nel vivere quotidiano.
L'autore vive un'esperienza di crescita interiore, di acquisizione di consapevolezze, e passa da un concetto di Dio astratto e lontano ad uno personale e concreto; in queste pagine si respira il costante e umano desiderio di cercare Dio, la sua consolazione, la verità e il perdono che in Lui risiedono, la Sua presenza, ma nel senso più pratico che ci sia: un Dio vicino agli uomini nel quale riporre una fede entusiasta, viva, che rigenera e cambia il proprio modo di essere, dando senso a ogni singolo giorno e azione.

Una lettura tanto scorrevole quanto profonda, che parla alla parte più intima di noi, alla dimensione spirituale (che non è necessariamente contrapposta a quella terrena, anzi, le due devono trovare un equilibrio e un'armonia) che caratterizza l'essere umano e che va nutrita, arricchita, custodita, affinché la nostra esistenza non sia un passaggio anonimo e sterile in questo mondo, ma un seme che cerca e trova un terreno fertile per portare frutto e dipingere con i colori più belli e vividi la tela della propria vita.

Consigliato, in particolare a quanti cercano una lettura ricca di spunti di riflessione importanti. Personalmente non posso non apprezzare quei testi che danno valore alla fede in Dio e, in generale, alla dimensione spirituale dell'uomo.


*  cfr. Vangelo di Giovanni cap. 15, v.5
*  cfr. Vangelo di Giovanni cap. 14, v. 6

domenica 6 ottobre 2019

Recensione: THE CHAIN di Adrian McKinty



Può una persona comune, che mai ha commesso delitti e atrocità né si sognerebbe di commetterne, trasformarsi in un mostro quando le viene toccato ciò che di più caro ha al mondo?


THE CHAIN
di Adrian McKinty 



Longanesi Ed.
A. Pezzotta
341 pp
Settembre 2019


Rachel Klein è una donna che sta combattendo la propria dura battaglia contro il cancro al seno.
È single e, dopo la fine del matrimonio con Marty (col quale è rimasta in buoni rapporti), vive con la figlia tredicenne, Kylie.
Anche se il pensiero che il tumore si ripresenti, e più aggressivo,  la tormenta, Rachel cerca di andare avanti con la propria vita e col suo nuovo lavoro come insegnante, ma in un giorno qualunque, in cui vede sua figlia uscir di casa al mattino per andare a prendere l'autobus che, come ogni giorno, la porterà a scuola, accade qualcosa che le farà gelare il sangue nelle vene.
Basta una telefonata anonima a scioccarla e farle crollare il mondo addosso: 

"Mi dispiace, Rachel, ho una terribile notizia da darti. (...) Ho rapito tua figlia. (...) Adesso fai parte della catena (..) E la Catena farà di tutto per proteggersi".

La voce distorta al telefono le dà delle istruzioni che fanno entrare immediatamente Rachel in un incubo: se vuole riavere indietro la figlia, deve rapire il figlio di qualcun altro e liberarlo se e solo se l'altra famiglia designata riuscirà a sua volta a far la stessa cosa: a rapire il bambino di un'altra famiglia vittima
Una sorta di catena di Sant'Antonio, segreta e perfida.

Rachel è sconvolta: lei dovrebbe diventare una sequestratrice di innocenti? Ma è assurdo, non sarebbe mai capace di rapire un bambino, di tenerlo nascosto e imbavagliato in qualche cantina, sapendo il dolore di procurare a lui e alla sua famiglia!
Eppure, quando comprende che la persona della telefonata (che dice di essere mamma a sua volta di un ragazzino rapito, e che minaccia di ammazzare Kylie se Rachel non seguirà prontamente le istruzioni) non sta assolutamente scherzando, suo malgrado la buona e tranquilla Rachel Klein comincia a mettere in moto il cervello per capire come affrontare le richieste della diabolica Catena.

Una cosa sa con certezza: sua figlia Kylie ha solo lei, la sua mamma, che non è stata in grado di proteggerla, e adesso Rachel deve - e vuole! - fare di tutto pur di salvarla, di riaverla con sé, perché non potrebbe mai permettere che le accadesse qualcosa di peggio.
La sola idea che la sua bambina stia vivendo l'incubo di un rapimento la paralizza di dolore e paura, ma non c'è tempo per piangere e autocommiserarsi: per motivi che non le sono chiari al 100%, la Catena ha scelto lei per questo malefico "gioco" e la donna è decisa a fare la propria parte, pur di liberare Kylie.

Dentro di sé si sente morire all'idea di far del male al prossimo, ma che alternative ha?
Le è stato vietato di rivolgersi a polizia e FBI, di chiedere aiuto a familiari e affini...: deve solo pagare il prezzo di riscatto e organizzarsi per trovare un posto sicuro in cui nascondere la vittima da rapire..., augurandosi che la Catena non si spezzi e che gli altri poveretti coinvolti seguano passo passo le istruzioni: pena la morte, sua e della sua bambina.

Rachel è disperata, impotente, persa, sola: non sa a chi rivolgersi e, per quanto l'amore materno la spinga a diventare una leonessa pronta a tutto per mettere in salvo il proprio cucciolo, sente di non potercela fare da sola.
Così, avendo scartato l'ex-marito (troppo occupato a cambiare fidanzata ogni mese), le viene in mente un solo nome da contattare: suo cognato Pete, il fratello di Marty.
È vero, è stato nei Marines e la Catena ha precisato che non va coinvolto nessuno che possa avere a che fare con polizia, militari ecc., ma Pete è un tipo particolare, che anzi è stato congedato per aver creato problemi quand'era nei Marines. E poi lui, a differenza di Marty, è solido, una roccia su cui fare affidamento, che sa come affrontare le situazioni più complesse in cui è richiesto sangue freddo. 
Ed infatti l'uomo non ci pensa due volte a offrire il proprio aiuto alla cognata in difficoltà ed è disposto a tutto, anche a commettere dei reati, pur di salvare la propria adorata nipotina.

Rachel e Pete si attivano per diventare di criminali, dei sequestratori di minori, dei ricattatori di povere famiglie trascinate anch'esse, all'improvviso, in un inferno con un'unica via d'uscita: trasformarsi a loro volta in mostri, per non spezzare la Catena.
Da vittime a carnefici, in un battito d'ali.

"Non puoi dire di sapere che cos'è la paura finché qualcuno non minaccia tuo figlio. La morte non è la cosa peggiore che ti possa capitare. La cosa peggiore è quello che può succedere a tuo figlio. Avere un figlio ti trasforma immediatamente in un adulto. L'assurdo nasce dallo scontro tra il desiderio di trovare un significato in questo mondo e l'incapacità di riuscirci. L'assurdo è un lusso che i genitori di un bambino rapito non possono permettersi".

Hanno solo ventiquattro ore di tempo per fare l’impensabile e per fare a qualcun altro ciò che è stato fatto a Rachel: privandola del suo bene più prezioso, ella è precipitata in un abisso di angoscia, un labirinto di terrore da cui uscirà soltanto compiendo qualcosa di efferato. 

La donna si fa mille domande, fa appello a tutta la filosofia di cui è a conoscenza e che insegna ai suoi studenti, ma non c'è saggezza umana che possa consolarla ed aiutarla: non le resta che obbedire alle folli e crudeli richieste della misteriosa Catena, sperando che, dopo, lei e sua figlia possano ritornare alla propria vita.

Ma sarà davvero così?
Se anche Rachel e Pete dovessero riuscire a soddisfare le istruzioni ricevute, mettendo a tacere la propria coscienza e rendendosi criminali, e ottenendo alla fine la liberazione di Kylie, che garanzie hanno che la Catena poi li lascerà in pace?

Già, perché se c'è una cosa che, col passare delle ore, la povera Rachel capisce è che delle menti contorte, che stanno alla base della Catena, proprio non ci si può fidare... e che l'incubo potrebbe non terminare mai davvero.
Una volta entrato nella Catena, non ne esci più definitivamente e dovrai guardarti le spalle sempre.

Si inizia a leggere "The Chain" con molta curiosità, perché l'idea di fondo - commettere la medesima azione criminale subita, ai danni di altri innocenti, per poter dirsi in salvo - ha il suo fascino perverso perché lascia emergere inevitabilmente interrogativi etici su come una persona "normale", vissuta pacificamente e nella legalità fino a quel momento, possa trasformarsi in un criminale se viene minacciata negli affetti più cari. 
Un altro aspetto interessante riguarda l'uso scriteriato dei social che, in questo romanzo, hanno un peso non indifferente visto che Rachel si vede facilitata, nella scelta della propria vittima, proprio a motivo dei dati sensibili postati su Facebook e simili.
Quali nefaste conseguenze può avere questa insana frenesia di mettere in piazza tutto di noi e della nostra quotidianità? La continua esposizione, se esagerata e incontrollata, ci rende effettivamente più vulnerabili rispetto a chi è intenzionato ad usare le informazioni da noi condivise per far del male?

"Facebook. Il maledetto Facebook. (...) È vertiginoso il numero di profili e di post pubblici che possono essere letti da chiunque. George Orwell si sbagliava (...). Nel futuro non sarà lo Stato a schedare tutti esercitando una sorveglianza pervasiva: saremo noi stessi. Faremo il lavoro dello Stato portando continuamente la nostra posizione, i nostri interessi, cibi e ristoranti preferiti, idee politiche e hobby su Facebook, Twitter, Instagram e altri social. Saremo la polizia segreta di noi stessi."

La parte relativa al rapimento di Kylie e agli sforzi disperati di Rachel per affrontare l'impensabile sfida impostale è abbastanza interessante (se non si considerano le ingenuità e le "sviste" nella traduzione) e basta a mantener desta la curiosità del lettore; i problemi maggiori, a mio avviso, giungono dalla seconda metà in poi, quando ci viene presentata una famiglia di matti che, da subito, intuiamo in che modo abbiano a che fare con la Catena, il che va a rendere il tutto alquanto... banalotto, soprattutto perché ci si chiede: quindi alla base di tutta questa manfrina c'è davvero una ridicola catena di Sant'Antonio iniziata per gioco da parte di improbabili soggetti schizzati che riescono in un niente a montare una girandola infernale quasi impossibile da fermare?
Insomma, quando si scopre in che modo ha avuto origine questo mostro che si fa vivo tramite telefonino e siti oscuri e misteriosi, si rischia di restare un po'... delusi, interdetti, o almeno è ciò che è successo a me, che mi son ritrovata a sorridere di fronte a questa piega della narrazione, trovandola surreale e adatta a quei filmetti che vorrebbero qualificarsi come thriller ma non ne hanno l'ingegnosità, la suspense, la complessità nello sviluppo delle vicende; non si individuano colpi di scena e l'unico inserito dall'Autore (la "chiave" per spezzare 'sta benedetta Catena) è prevedibilissimo. 

Un thriller che non merita la lettura?
Bah..., diciamo che ha come pregio la scorrevolezza e, come dicevo più su, l'idea di base; l'evoluzione degli eventi, la loro (scialba) risoluzione, il tipo di personaggi (principali e non), alquanto piatti, l'ossessione per la maschera da sci (*), i problemi personali che - pouf! - svaniscono senza motivo e spiegazione a fine libro, sono gli elementi principali che rendono questo libro una lettura alla quale dare una sufficienza piena è un'ardua impresa...

La trama e i commenti di alcune grandi penne thriller in quarta di copertina ci fanno sperare in un romanzo avvincente e mozzafiato; ahimè, non posso dire di aver riscontrato queste caratteristiche; lettura fluida, questo sì, idea di partenza intrigante, ma poi la storia si affloscia su se stessa e la parabola che segna l'alta tensione cola inesorabilmente a picco...
Peccato, prometteva bene, ma evidentemente la catena aveva qualche anello arrugginito.
Un libro "senza infamia e senza lode"' 


*chi l'ha letto sa di cosa parlo ^_^





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