giovedì 15 marzo 2018

On my wishlist (marzo 2018)



Carissimi, in questo post voglio presentarvi proprio dei libri che mi hanno incuriosita e che mi sono balzati agli occhi... così...!, senza preavviso e in modo del tutto casuale.

Parto da uno che ho notato all'edicola della stazione: mi ha colpito per il titolo:



LASCIA DIRE ALLE OMBRE 
di Jess Kidd



Ed. Bompiani
trad. S.C. Perroni
Titolo originale: ''Himself''
400 pp
19 euro
Gennaio 2018
Quando Mahony, cresciuto in orfanotrofio a Dublino, torna a Molderring, quattro strade e un pub sulla costa occidentale dell'Irlanda, porta con sé solo una foto sbiadita di Orla, la madre che non ha mai conosciuto, e l'ostinato desiderio di dissipare la cortina di bugie che avvolge il villaggio.
Nessuno, vivo o morto, vuole raccontare cosa è successo più di vent'anni prima alla ragazzina che l'ha dato alla luce e poi abbandonato, eppure Mahony è certo che sono in molti a conoscere la verità.
Un prete che assomiglia a una donnola, l'arcigna infermiera del villaggio, una banda di alcolisti sentenziosi, una caustica attrice imparruccata al di là del tramonto decisa ad aiutare Mahony infilando tra le pieghe dell'annuale messinscena un'indagine in piena regola: sono solo alcuni dei personaggi che animano una storia nera e grottesca, sovrannaturale ma più che mai umana, che avvolge e trattiene il lettore fino all'ultima pagina.


Questo romanzo horror (ahimè, un genere che non amo affatto, ma non so, questo vorrei provare a leggerlo ^_^ ) è del 1962 e ne hanno fatto un film, che dovrebbe uscire nei prossimi mesi.


ABBIAMO SEMPRE VISSUTO NEL CASTELLO
di Shirley Jackson



Ed. Adelphi
trad. M. Pareschi
192 pp
18 euro
È infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. 
Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. 
E quando in tanta armonia irrompe l’Estraneo (nella persona del cugino Charles) si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali della commedia brillante. 
Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i «brividi silenziosi e cumulativi» che – per usare le parole di un’ammiratrice, Dorothy Parker – abbiamo provato leggendo La lotteria. 
Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male – un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai ‘cattivi’, ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.

2 commenti:

  1. Ciao Angela! Non conosco questi romanzi ma il secondo mi ispira...

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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