mercoledì 25 settembre 2024

LA RONDINE E I NARCISI di Scarlett Douglas Scott [ RECENSIONE ]

 

Il romanzo di Scarlett Douglas Scott (nome d'arte di Solange Mela), "La Rondine e i Narcisi", raccoglie in un unico volume l'inedito "Quando torneranno le rondini" insieme a "La Stagione dei Narcisi" e "Quando i narcisi fioriranno a dicembre" ed è ambientato negli anni del Congresso di Vienna (1815-1919), quando in Italia fiorivano le azioni rivoluzionarie dei Carbonari e in Inghilterra si era nel pieno dell'epoca Regency.


LA RONDINE E I NARCISI
di Scarlett Douglas Scott


Self publishing Amazon
2,99 (ebook)
17,00 (cart.)
417 pp
Agosto 2024
Nella prima parte del romanzo (ambientato per lo più a Londra) Rodhry Dunford, figlio del Barone Brecon, è un giovane avvocato che vive col severo e burbero padre e la sorella minore (la 15enne Betrys), quando non è in giro ad assolvere le proprie mansioni di agente governativo del Reggente (il principe di Galles).
È il 1815 e il giovane è in procinto di essere mandato, insieme al suo migliore amico, il Conte Damian Mersey, in Francia per infiltrarsi tra la nobiltà delle ambasciate europee e scovare spie e assassini, ricercati dalla Corona Britannica.

Ma prima di partire si prende l'impegno di mettere al sicuro la propria amante, la bella pittrice dalla folta chioma rossa, Vera Martin, artista di talento ma con scarse risorse economiche, cui il bel Rodhry fa (anche) da protettore e mecenate.
Per garantirle ancora protezione in sua assenza, il giovane invita Vera a soggiornare temporaneamente a Brecon Castle con la motivazione di dover realizzare un ritratto per Betrys.

Seppur dubbiosa, Vera acconsente e ha modo di trovare nella giovanissima sorella del suo amante una complice e un'amica.
Purtroppo, però, a palesare - col piglio sgradevole, scortese ed arrogante che gli appartiene da sempre e che lo rende odioso praticamente a chiunque - tutta la propria disapprovazione all'idea di avere in casa questa presunta artista, è Brecon padre, che non manca di trattare Vera con maleducazione dai primi momenti.

Da sempre in conflitto con la detestabile figura paterna, Rodhry ha con essa vivaci scambi di opinioni e, nonostante gli aspri improperi del genitore, parte per svolgere il compito affidatogli, convinto che a Brecon Castle tanto Betrys quanto Vera saranno al sicuro, in attesa del suo ritorno.

Non immagina quanto si sbaglia.

Di lì a poco, Vera lascerà improvvisamente e in tutta fretta la dimora dei Dunford, senza neppure salutare Betrys, che ci resterà molto male, avendo visto nella giovane pittrice un'alleata e una solare compagna, a fronte della vita noiosa tra le mura del castello e con la sola compagnia di un padre che verso di lei non ha mai mostrato né interesse né tanto meno amore.

Cosa spinge Vera a fuggire, letteralmente, da quella elegante abitazione nella quale avrebbe dovuto vivere al sicuro, in attesa del ritorno del suo Rodhry?

Come se non bastasse, le cose si mettono male per lo stesso Rodhry, che rischia la vita nel corso della battaglia di Ligny pur di portare a termine la missione affidatagli.
Anche Mersey - ingaggiato dal Reggente in quanto "osservatore" di tutti gli eventuali intrighi politici che rallentano le operazioni del Congresso di Vienna - è lì ma non riesce a convincere l'amico a seguirlo, così perdono le tracce l'uno dell'altro.

I guai non sono finiti però: alla povera Betrys accadrà un brutto incidente che stravolgerà la sua vita...

La seconda parte si apre in Italia e siamo nel 1819.
La giovane Sofia Arisi, figlia di mercanti italiani della borghesia milanese e promettente pittrice, è fidanzata con Roberto Benassi, un giovanotto dalle idee rivoluzionarie e legato alla Carboneria; proprio a causa delle idee politiche di libertà ed emancipazione dal dominio austriaco che anche l'Arisi condivide, la giovine è costretta prima a nascondersi in un convento e poi a fuggire dall'Italia, insieme alla madre Maddalena. 
Considerata una sovversiva e accusata di partecipare ai moti rivoluzionari, la bella e temeraria Sofia è ricercata anch'ella dalla polizia austriaca ma, grazie a fidati amici, riesce a fuggire in Inghilterra con l'apprensiva genitrice, ed entrambe cambiano identità, assumendo i nomi rispettivamente di Sophie e Madeleine de Chevaux.

Rifugiatesi presso un religioso, mamma e figlia si sentono, al momento, un po' più al sicuro; in Inghilterra Sofia/Sophie incontra un'affascinante e brava artista, Vera Martin (proprio quella Vera!), con cui instaura un legame d'amicizia, oltre di intesa artistica.

Ma, ancora una volta, Vera sparisce all'improvviso e Sofia ha modo di conoscere il Barone Rodhry Brecon...

Quando apprende che anche Sofia è un'aspirante pittrice - e che lei e l'invadente madre navigano in difficoltà economiche - la invita a soggiornare nel suo castello in Galles per dipingere il ritratto della sorella Betrys. Le due donne accettano, sollevate per questo aiuto che è, nella loro condizione, una manna dal cielo.

E se per Sofia è un modo per mostrare le proprie abilità artistiche, con la possibilità di arrivare ad esporre le proprie opere e, chissà!, poter vivere di quello, per Maddalena è invece la via giusta e favorevole per sperare di rientrare nel mondo della gente che conta, quella benestante, tutta abiti e merletti, ventagli raffinati e festicciole cui partecipare.

Quando poi, in casa Brecon, conoscono anche il simpatico e avvenente conte di Mersey, a Maddalena non par vero: vuoi vedere che ci scappa anche un matrimonio per la sua Sofia?

Certo, il cuore di Sofia parrebbe essere legato ancora a quel facinoroso di Benassi..., ma quella in Italia è ormai un'altra vita: è tempo di sistemarsi, di approfittare della situazione, farsi furba e pragmatica e sposare un gentiluomo come Damian, che tra l'altro mostra interesse verso Sofia.

Ma la ragazza ha un modo di ragionare differente da quello materno: la madre è una donna forte, testarda e, all'occorrenza, opportunista, che non esita ad approfittare di qualcuno con falsi sorrisi e scaltre manipolazioni pur di ottenere dei vantaggi per sé, anche se questo può significare ignorare i desideri e i sentimenti della figlia, che finora ha saputo solo portarle guai (con le sue strambe idee sovversive); per Maddalena, Sofia deve obbedire ai suoi voleri senza fiatare, abbandonare sogni sciocchi e romantici ed essere pratica.
Che importa se c'è o no un sentimento tra lei e il suo pretendente, Mersey? Ciò che conta è sposarlo e mettersi così in una posizione di privilegio e di sicurezza sociale ed economica.

Sofia non è così, non vuol vivere come una parassita approfittando della generosità altrui; non vuol essere una "mantenuta" né desidera legarsi a vita ad un uomo per il quale, al massimo, prova una sincera amicizia.

E se dicesse la verità?
E se finalmente mettesse giù la maschera indossata fino a quel momento e confessasse al suo benefattore - Rodhry, verso il quale comincia a provare emozioni che credeva di aver lasciato in Italia - la vera identità sua e di sua madre?
 

"...abbiamo indossato maschere che ci hanno costretto a essere per molto tempo ciò che non siamo. Ma abbiamo avuto la fortuna di incontrarci e io non posso più fare a meno di voi, del vostro sorriso e delle vostre profonde conversazioni sull’esistenza."

 

È un rischio che potrebbe portarla a perdere tutto e l'arrivo di un losco e pericoloso figuro la metterà con le spalle al muro.

"La rondine e i narcisi" è un romanzo che mescola sapientemente le vicende dei personaggi principali - e le loro relazioni di amore, amicizia, famigliari - con gli avvenimenti storici in cui sono coinvolti in modi più o meno diretti.

Amando molto la Storia, ed in particolare proprio il periodo in oggetto, durante la lettura - e, anzi, sin dalle prime righe - sono rimasta impressionata dall'accuratezza con cui l'autrice costruisce il contesto storico, e non potrebbe essere diversamente vista la sua importanza nell'influenzare la piega degli eventi che coinvolgono Rodhry, Mersey e Sofia.

Mi sono piaciute le due giovani donne artiste, Vera e Sofia, che dimostrano entrambe un bel carattere e il desiderio di prendere in mano la propria vita; certo, per Sofia non è facile diventare indipendente a causa del rapporto molto stretto con una madre invadente e manipolatrice, che tende a voler comandare la figlia come fa un burattinaio col proprio pupazzo; Maddalena è sicuramente dotata di un forte senso pratico e, seppur sinceramente desiderosa di proteggere la figlia, finisce per usarla al fine di spianare la propria strada verso il successo e il benessere socio-economico; è pronta a calpestare i reali desideri della ragazza pur di raggiungere i propri scopi.

Non sarà semplice, ma il destino darà a Sofia la possibilità di sciogliere questo legame di dipendenza con la madre e aprirsi all'eventualità di un nuovo amore, maturando così il coraggio di ribellarsi alle convenzioni e di far emergere la propria forza interiore e la propria personalità.

I narcisi (il fiore è l'emblema nazionale del Galles) sono presenti in tutte e tre le sezioni che compongono il romanzo e Vera, Sofia e Betrys sono in qualche modo tutte ammaliate (e accomunate) dalla bellezza di questi fiori dorati.

Ho apprezzato le note storiche a fine libro, che danno al lettore delle chiavi per comprendere con maggiore chiarezza alcuni elementi e particolari della storia.

Il romanzo di Scarlett D. Scott è stata una sorprendente rivelazione, l'ho apprezzato moltissimo da tutti i punti di vista - trama, stile, ambientazione, caratterizzazione dei personaggi, dialoghi, colpi di scena... -, e l'ultima parte ("Quando i narcisi fioriranno a dicembre") ha un finale aperto, a mio avviso, che fa pensare ad un seguito.
Beh, quanto meno io ci spero! 

Non mi resta che consigliarvi questo bellissimo historical romance, in cui troverete amore, un pizzico di avventura, amicizia, legami famigliari e riferimenti a precisi avvenimenti storici.


Note biografiche.

Scarlett Douglas Scott è il nome d’arte di Solange Mela, autrice di lungo corso presente nel mondo editoriale da vent’anni. Le sue prime pubblicazioni si concentrano sul genere noir/paranormale con la saga di Savanne in tre volumi, pubblicata prima con Effedue Edizioni e successivamente con Edizioni Domino. Contemporaneamente esordisce con una raccolta di racconti storici ambientati nella provincia di Piacenza che accentrano l’attenzione sulla famiglia Scotti Douglas, opera che le avvale il Premo di Autore dell’anno 2008, medaglia d’argento e Laurea ad Honorem rilasciata dall’Accademia  Internazionale “Francesco Petrarca” di Viterbo.. Nel 2006 fonda la casa editrice Domino, pluripremiata dal Premio Cittadella e Premio Italia per le opere di genere Fantasy e fantascienza, attiva fino a dicembre 2013. Segue i corsi avanzati di scrittura creativa, sceneggiatura e storytelling condotti da Alessandro Forlani, e i corsi di diritto editoriale dell’Agenzia Letteraria Herzog. Da febbraio 2023 dirige la Collana Editoriale Milos per Pubme.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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