Ne ho parlato ieri ed oggi eccomi ad esprimere il mio parere su
FRATTURE
di Massimiliano Nuzzolo
Ed. Italic
Pequod
184 pp
16 euro
2012
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Thomas, trent'anni, una famiglia solida alle spalle e una ragazza con cui mettere su casa.
Elisa, studentessa universitaria fuori sede, animo artistico e una forte passione per la fotografia.
Per entrambi arriva il momento della "frattura": Thomas resta coinvolto in un terribile incidente stradale che lo priva in maniera permanente della memoria, ma allo stesso tempo gli "apre gli occhi", lo mette davanti alla realtà di una vita che gli va stretta.
Per Elisa si tratta invece di una lenta discesa nel proprio inferno privato, quando, dopo un'adolescenza come tante altre, fatta di qualche spinello, concerti rock, piccole trasgressioni, inizia sempre più ad avvertire il "peso del mondo".
Fino al giorno in cui Thomas si ferma a leggere una scritta nel bagno di un locale: "Cerco disperatamente una persona che abbia ancora l'anima e che possa prestarmela".
Sotto c'è il numero di un cellulare.
Da quando Thomas decide di comporlo, hanno inizio le intense confessioni telefoniche con Elisa, come due "adolescenti innamorati" sospesi nel tempo e nel sogno.
il mio pensiero |
Cerco disperatamente una persona che
abbia ancora l’anima e che possa prestarmela.
Ne avrò molta cura. Promesso. E' una cosa seria.
Cosa pensereste se leggeste un messaggio come questo, scritto sulla pareti del bagno di un locale come tanti, e con un numero di telefono da chiamare?
Ma soprattutto, cosa fareste?
Vi segnereste il numero e vi proporreste di chiamare?
Non faccio fatica a credere che la maggior parte di noi/voi ignoreremmo questo messaggio strampalato e lasceremmo il bagno senza neanche più ricordarcene, una volta fuori.
Beh, per il protagonista del nostro romanzo, questo messaggio ha costituito una sorta di "àncora di salvezza".
Thomas ha trent'anni e una vita "normale", come tanti: ha due genitori che gli vogliono bene, una sorella maggiore in gamba, una fidanzata attuale bella e dolce e un lavoro niente male come programmatore di videogiochi.
Ma proprio quando tutto va bene, un incidente mortale crea una frattura nell'esistenza di questo giovane; a dire il vero, le fratture sono diverse e di vario genere, a cominciare da quelle fisiche: l'impatto con l'altra auto è stato incredibilmente pericoloso e ha prodotto delle morti e il coma, con varie lesioni, per Thomas, che comunque ne esce vivo.
Beh, vivo.. Si fa per dire.
Come vi sentireste se, di punto in bianco, vi svegliaste in una stanza sconosciuta con attorno a voi gente, volti, voci, suoni, odori... completamente sconosciuti?
Eh sì, perchè tra le varie fratture post-incidente, Thomas riporta quella dell'amnesia; ma non un'amnesia momentanea o parziale, bensì totale..!
Mamma, papà, sorella, fidanzata, lavoro, casa... tutto si ricopre di una coltre spessa e nera oltre la quale c'è solo il buio, il Nulla.
Thomas non ricorda assolutamente nulla del proprio passato e i volti dei suoi "cari", che dovrebbero essergli familiari, sono per lui assolutamente estranei, insignificanti, senza valore.
A tormentarlo, gli incubi dovuti all'incidente e alle sue tristi conseguenze; ad amareggiarlo, la consapevolezza che l'assenza di ricordi della fase "prima dell'incidente" fa soffrire chi lo circonda e lo ama; a consolarlo e dargli un briciolo di serenità le telefonate con colei che ha scritto quel singolare messaggio in un freddo bagno: colei che è alla ricerca dell'Anima, con cui entrare in contatto e dalla quale prendere emozioni vere e dare un senso alla propria vita.
Le vicende di Thomas si intrecciano con quelle della "ricercatrice di Anime", Elisa, una ragazza anche lei 30enne, dalla vita complicata e "stramba".
Entrambi parlano direttamente al lettore e leggendo ci sembra di essere noi stessi il loro interlocutore, ora dell'uno ora dell'altra; di ascoltarli mentre ci parlano, a volte con frasi sconnesse, tra sorrisi imbarazzati, altre volte interrompendosi e lasciando spazio a silenzi assorti e malinconici, di chi sta provando a mettere ordine nel caos della vita...
Perchè Thomas ed Elisa ci dicono proprio questo: che la vita è un casino e che va presa per quella che è; ogni tanto ci sembrerà che ce l'abbia su con noi, altre volte ci sfuggirà di mano e la guarderemo scorrere davanti ai nostri occhi come un film, altre volte riusciremo ad afferrarla e a provare a farla girare come vorremo.
Attraverso le voci di Thomas ed Elisa conosciamo sprazzi di vita caratterizzate da una voglia di vivere fino in fondo che va però a cozzare con le esperienze e le scelte che spesso si fanno e che non sempre avremmo dovuto e voluto fare, ma che intanto fanno parte di noi, non le possiamo eliminare; possiamo solo portarcele dietro, senza farci schiacciare.
E così, nelle telefonate con Elisa e Thomas, sentiremo storie di ragazze che hanno subito una violenza sessuale o che hanno fatto esperienze "forti", trasgressive, dopo le quali hanno provato a volte vergogna e disprezzo per se stesse, altre volte ilarità e un senso di libertà...; donne che vogliono liberarsi di un bimbo non cercato e che porterebbe solo scompiglio in una vita già non proprio serena; uomini sul ciglio della disperazione per una separazione coniugale asfissiante e logorante...
Proprio come le scene tratte da diversi film e storie di vita, tante situazioni personali ci passano davanti, per poi convergere sempre a loro due, alle due voci al telefono, a Thomas ed Elisa, che traggono dalle loro conversazioni un'opportunità per ricominciare, per non perdere il filo di se stessi, o meglio per "abbattere" ciò che è stato fino ad allora e costruire ex-novo la propria vita.
Senza psicoterapie.
Senza viaggi ascetici.
Senza preghiere e senza Dio.
Solo con se stessi e verso un'altra Anima, altrettanto in pena e "sballata", ma anche altrettanto desiderosa di ricominciare da zero.
Figli delle stelle. Sull'Ombelico del Mondo.
Ho trovato "Fratture" un romanzo breve ma molto efficace a livello comunicativo, scritto in prima persona, alternando ora il punto di vista di Thomas, ora quello di Elisa, proprio come ci si alterna nel corso di una telefonata.
Uno stile accattivante, che ti prende e ti porta a leggere il libro tutto d'un fiato, seguendo i pensieri delle due voci narranti, immergendoti nelle loro storie, nei loro vissuti.
L'Autore riesce a mettere a nudo due anime, i loro problemi, le loro "paranoie" non poi tanto lontane da quelle di ciascuno di noi, e lo fa con un linguaggio essenziale, scorrevole, a volte crudo, realistico, senza con questo essere avaro di quella sensibilità che sempre si rivela necessaria quando si parla di ciò che rumoreggia e grida nel silenzio dell'Anima di ogni Persona.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz