Un altro classico va ad aggiungersi non solo al mio bagaglio culturale ma anche alla sfida "Un classico al mese".
I TRE MOSCHETTIERI
di Alexandre Dumas
LA Repubblica |
I tre moschettieri è uno dei romanzi più amati e letti. Un tempo passaggio pressoché obbligato nell'apprendistato culturale di intere generazioni di ragazzi, oggi il capolavoro di Alexandre Dumas padre si conferma un classico della letteratura di tutti i tempi e paesi.
In una felice commistione di vicende storiche e romanzesche, di avventure e idilli, di duelli e burle, I tre moschettieri è un libro indimenticabile, reso tale dal talento narrativo dell'autore, dalla qualità dell'intreccio, dalla suspense.
il mio pensiero |
Cosa si può dire di un romanzo d'avventura che è tra i più amati della letteratura ottocentesca, tanto da ispirare film, cartoni animati ecc?
Beh io devo ammettere, per onestà, che c'ho messo parecchi mesi per finirlo..,
A mia vergogna, ok.
L'ho iniziato ad aprile ma nel corso delle settimane l'avevo abbandonato; non so, arrivata praticamente a metà, non riuscivo ad appassionarmi alla storia...!
E credetemi, io ho amato Il conte di Montecristo e Dumas è tra i miei scrittori preferiti, eh!!
Credo che a metà, però, Dumas abbia perso troppo tempo in episodi e particolari che, per come la vedo io, non aggiungevano chissà cosa al succo della storia e che quindi mi avevano un po' distratta e annoiata...
Però son contenta di non averlo abbandonato, perchè poi c'è stata un'ascesa della mia attenzione e devo ringraziare, per questo, in particolare la cattivona della situazione, vale a dire Milady De Winter!!
Ad ogni modo, sappiamo che d'Artagnan è un giovane ventenne proveniente dalla Guascogna e desideroso di entrare nel corpo dei mitici moschettieri del re.
Grazie al suo carattere vivace e coraggioso, ma anche un po' incosciente, il giovanotto si ritroverà a sfidare a duello i suoi tre futuri amici, Aramis, Porthos ed Athos, ma appunto tra i quattro uomini nascerà un sincero rapporto di amicizia e lealtà.
Si ritroveranno invischiati in intrighi di corte, che vedono coinvolto il potente cardinale Richelieu, in teoria alleato del Re Luigi XIII, ma in realtà in contrasto con la Regina Anna d'Austria; e sarà proprio per evitare che il cardinale e i suoi sostenitori riescano a gettar fango su di lei che i nostri quattro moschettieri dovranno portare avanti delle "missioni" (quale riportare alla Regina i puntali che il Re aveva regalato alla moglie, ma che quest'ultima a sua volta aveva donato, come pegno d'amore, all'amante, il duca di Buckingham), si ritroveranno spesso "costretti" (con loro grande piacere) a duellare con avversari sbucati apparentemente dal nulla e soprattutto d'Artagnan avrà diverse pene d'amore.
Fondamentalmente è innamorato di Constance Bonacieux - sposata a un uomo più grande di lei e che si rivelerà uno spione - ma nel corso della storia lo vedremo anche molto ammaliato da Milady, giovane (ha circa 27 anni) ma sa assolutamente il fatto suo: è arrivista, spregiudicata, poco incline alla pietà, fredda calcolatrice... insomma è davvero un personaggio "moralmente" negativo, eppure - come dicevo su - devo ringraziare lei per aver trovato "l'input" per continuare la lettura perchè, da un certo momento in poi, la sua presenza diventerà concreta e importante ai fini dell'intreccio.
Devo dire che Dumas - nonostante con la sua predilezione per i dettagli, le descrizioni, i particolari ridondanti, possa risultare un tantino pesante....- ha un modo di scrivere che effettivamente è da "gran romanziere"; sì, lo so, ho detto una banalità (per la serie: hai scoperto l'acqua calda, ma non credete: è considerato uno scrittore di "second'ordine"), ma lo scrivo perchè quando si leggono certi romanzi ti rendi sempre ed ogni volta conto, come se fosse la prima volta, che comunque hai davanti un "grande" della letteratura.
Io non ho, tra i miei generi preferiti, il romanzo d'avventura, ma lo stile di Dumas riesce sempre a centrare il segno e a risultare nel complesso accattivante.
A parte che i suoi intrecci sono sempre ben congegnati (che fantasia, da fare invidia quantomeno a una come me che non ne ha...), i colpi di scena convincenti, i dialoghi sempre briosi, ma soprattutto i personaggi: sono sempre ben caratterizzati ed è impossibile non immaginarseli, non farsene un'idea non solo fisica ma più che altro caratteriale e di personalità.
E così impariamo a sorridere - del resto è lo scrittore stesso che usa un'ironia fresca e frizzante godibilissima nel tratteggiare i suoi beniamini, le loro imprese - del grosso Porthos, mangione e beone, ma anche forte e impavido; di Aramis, delicato e raffinato quanto nobile d'animo; di Athos, razionale, intelligente, saggio e distinto.
E poi c'è lui, il più giovane, il guascone d'Artagnan, coraggioso, passionale, generoso, pieno di entusiasmo, instancabile...., un vero moschettiere, insomma!
I tre moschettieri è sicuramente un classico da leggere, e se riuscite a superare (meglio e prima di me) le parti meno "vivaci" e dinamiche, per il resto il tutto scorrerà in modo fluido, sempre accompagnati da quell'atmosfera leggera, scanzonata, bonariamente ironica che rende la lettura senza dubbio piacevole, in special modo per coloro che amano i classici d'avventura.
con questo libro partecipo alla sfida |
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz