Il libro cui daremo un'occhiata "dietro le quinte", per scoprire cosa ha ispirato il suo autore, è....:
BELCANTO
di Ann Patchett
Ed. Neri Pozza 352 pp 2003 |
Katsume Hosokawa applaude con orientale contegno ma anche con una grande emozione a stento trattenuta nel cuore.
Roxane Coss, il soprano dalla voce straordinaria, calda e modulata, impavida fino all'estremo, è lì davanti a lui e ha appena terminato l'aria dalla Russalka accompagnata dal suo pianista dalla chioma biondissima e dalle lunghe dita affusolate…
Perché, però, ora è improvvisamente calato il buio e si sono spente persino le candele sui tavoli? E perché dei passi rimbombano minacciosamente nei condotti d'aria e sciamano dietro le porte?
La forzata coabitazione tra un gruppo di guerriglieri e una piccola comunità internazionale costituisce in queste pagine lo sfondo di un'intensa storia d'amore e di passione.
Con la sua impeccabile scrittura, Ann Patchett ci conduce là dove la legge del cuore abolisce ogni barriera e libera da ogni pregiudizio ciò che divide e unisce gli uomini.
Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.
La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?"
E' la notte in cui l'organizzazione terroristica Tupac Amaru ha preso d'assalto l'ambasciata giapponese a Lima, in Perù.
Certo, Ann non poteva sapere quel giorno che quell'avvenimento sarebbe diventato Bel Canto, ma era completamente concentrato su di esso, fin dall'inizio.
C'erano tanti elementi convincenti per lei: il confinamento, la sopravvivenza, la costruzione della famiglia.
Era Per molto da tempo che desiderava trovare un modo per sentire vicine le cose lette sui giornali, di piangere per le catastrofi che non avevano alcun effetto immediato sulla sua vita.
Trasformare una tragedia di cui non sapeva nulla in un romanzo.
Prima di scrivere il libro, Ann non era mai stata una patita di lirica; le piaceva il baseball, ma una volta che il personaggio di Roxane Coss le è balzato alla mente, subito si è lanciata per apprendere quanto più sull'argomento.
La cosa migliore che ha fatto è stata acquistare un libro intitolato Opera 101 di Fred Plotkin.
Essa spiega come ascoltare e cosa ascoltare; poi ha ascoltato una serie di lezioni di 28 ore intitolate "La storia dell'Opera" e pian piano si è innamorata del mondo dell'opera.
Il personaggio di Roxane, molto affascinante, è modellata sulla base dell'unica cantante lirica conosciuta personalmente da Ann: Karol Bennett.
Karol e Ann si sono incontrate negli Anni '90.
Fisicamente, Karol e Roxane sono molto simili: piccole donne con una grande personalità.
Karol dominava in tutta la stanza mentre camminava ed era come se la musica la circondasse anche quando non cantava. Per quanto riguarda il canto di Roxane, Ann ha ascoltato soprattutto Rene Fleming e pensava alla sua voce per Roxane, anche perchè non possedeva registrazioni di Karol che cantava.
La creazione delle due storie d'amore presenti nel romanzo partivano, all'inizio, da un prologo, nel quale Gen racconta come ha conosciuto sua moglie...: ma poi, dietro consiglio dell'amica Elizabeth McCracken, decise di non inserirlo.
Fatta eccezione per la parte finale, l'intera storia si svolge in un contesto unico (il palazzo del vice-presidente), ma Ann chiarisce che scegliere un'unica location per la sua storia è stato meno complicato che se avesse incluso il mondo esterno.
Questo l'ha aiutata a tenere tutti i personaggi in un unico posto e a fermare il tempo.
La scelta di utilizzare un narratore che racconta la storia guardando indietro, al passato, è dovuta al fatto che chi narra è sempre un po' più informata dei personaggi, in una lotta tra ciò che sappiamo che sta per accadere e ciò che vogliamo che accada.
tratto e tradotto da: qui.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz