Salve cari lettori ed amici!!
Quando termino un libro sono sempre molto contenta!
Eccomi dunque alla recensione di....
MALUS
di N. Latteri Scholten
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Sinossi
In questo romanzo fantasy un po’ particolare, l’ambientazione fantastica in realtà non è altro che una metafora del mondo attuale.
Il romanzo nel suo insieme è un tentativo di sensibilizzazione, per fare capire ai ragazzi, tramite l'ambientazione fantasy, l'importanza del sapere e le strategie e i mezzi usati dai grandi poteri per dominarlo ed avere il controllo delle coscienze.
Il titolo scelto per il romanzo è in pratica un gioco di parole latine, perché Malus come sostantivo è il melo ( l’albero del sapere presso molte culture antiche), e in questo caso il nome del protagonista, mentre come aggettivo diventa male, il Male.
Il soggetto del libro è infatti sia il bellissimo Malus, sia il Male, che è poi l'argomento dominante, non solo in quanto tale, ma nella sua capacità d’inganno e forza di persuasione. L’essere certi di non farne parte.
Malus spinge il lettore a chiedersi chi sia realmente il cattivo.
L’ambientazione germanica è una scelta di comodità, nel senso che l'autrice preferisce descrivere luoghi, leggende e usi che conosce. Il substrato culturale, però, è chiaramente italiano, o meglio appartenente alla cultura classica, e infatti il drago parla con la voce di Parmenide e Nicola Cusano e vi ritroviamo l'anelito all’infinito di Giordano Bruno.
I fatti sono narrati da un giullare, che si definisce pazzo, alla ricerca della propria anima persa nelle nebbie dell’odio, ma quella che racconta non è la sua storia o della stirpe reale nibelunga alla quale appartiene, bensì quella del drago Penumbra inviato dagli altri draghi nel Midgard per sottrarre agli uomini un’arma in grado di distruggere Madre Natura. Un’ impresa che si rivelerà molto più complessa del previsto.
L’arma è custodita nell’irraggiungibile fortezza di Nachtfels ai confini del Midgard in possesso di Malus, il Principe della Notte, il quale intende servirsene per evadere dal castello e vendicarsi per essere stato rinchiuso fin dalla nascita nel silenzio e nella solitudine assoluta.
In tutto questo viene a trovarsi Desirée, un’irriverente ragazza dei nostri giorni con un passato da ballerina classica e punk, che insieme a degli sboccati e divertenti Mostriciattoli cerca di risolvere la questione a modo suo.
Intanto il drago Penumbra scopre che nei più oscuri meandri della fortezza si annida un’entità la cui malvagità è di tale portata da scombinare i suoi piani e costringerlo ad alzare moltissimo la posta in gioco. Lo scontro sarà senza esclusione di colpi ed arriverà a sconfinare nel trascendentale. Niente è come poteva sembrare inizialmente.
Contatti:
http://mostriciattoli2.blogspot.com
il mio pensiero |
Comincio col dirvi che siamo in presenza di un fantasy particolare, come l'Autrice stessa lo definisce, nel quale troviamo elementi provenienti dalla filosofia come dalla tradizione classica, ma allo stesso tempo non distante dalla realtà dei nostri giorni.
E' un libro in cui il fantasy si mescola con tematiche importanti, che da sempre hanno guidato la ricerca del sapere da parte dell'umanità, in primis l'eterna lotta tra il Bene e il Male, unita alla reale capacità di ogni essere umano di saper realmente riconoscere l'uno e l'altro, schierarsi di conseguenza e, non ultimo, il desiderio di voler aumentare sempre di più le proprie conoscenze, a rischio anche del sacrificio di qualcosa di importante.
Il tutto parte da un giullare che racconta la storia del drago Penumbra cui viene affidata un'importante missione: impossessarsi di una spada magica, capace di distruggere Madre Natura.
E se all'inizio ho faticato un po' a entrare nel mondo fantastico e un po' arcano con cui si apre la nostra storia, non riuscendo a figurarmi con chiarezza personaggi e ambientazione, devo dire che grazie al salto narrativo collocato nei nostri giorni, le cose hanno preso poi una piega interessante e simpatica, oltre che via via più chiara.
Conosciamo infatti tre ragazze, amiche, molto vivaci ed intelligenti: Desirèe, Sophie e Gaby (le ultime due non vanno molto d'accordo tra loro, per diversa estrazione sociale ed ideologica) che si ritroveranno, di punto in bianco, a far fronte anzitutto ad uno strano fenomeno legato al computer di Desirèe, e poi - per spiegare un messaggio enigmatico legato ad esso - a vivere insieme un'avventura che le porterà presso un monastero abbandonato dall'aura misteriosa...
E questo sarà l'ultimo luogo "reale" in cui incontreremo Desirèe, che da questo momento in poi diventerà la protagonista della storia che seguirà, ritrovandosi in un mondo fantastico, che mai avrebbe immaginato esistesse.
Desirèe è una ragazza dalla forte personalità, acuta, ironica, pragmatica e, nel ritrovarsi nello strano mondo del castello di Nachtfels, fa molta difficoltà a credere che, parallelamente al suo mondo, ve ne sia un altro popolato da maghi, mostriciattoli bavosi e chiacchieroni e, soprattutto, da un tale che dichiara di essere il Signore della Notte.
Ma così è e la fanciulla affronta la novità: di petto e con la sua sfacciataggine e l'ironia che la caratterizzano.
Attraverso situazioni buffe, dialoghi spigliati e divertenti (che danno vivacità al ritmo narrativo), una ricca dose di umorismo, l'Autrice introduce il suo lettore in un mondo oscuro, dominato da tenebre, magia e nel quale i temi-guida del romanzo emergono con prepotenza, soprattutto andando avanti nella narrazione, dove le questioni e i dubbi di natura filosofica prendono vita, tanto da mettere in bocca a un drago le parole di Parmenide.
I mostriciattoli, creati dal "Signore della Notte" - Malus - e a lui soggetti, sono davvero simpaticissimi e strappano molti sorrisi; la stessa Desirèe contribuisce a dare vivacità e leggerezza al tutto per il suo modo di essere, la sua arguzia nel botta e risposta con il protagonista maschile, Malus appunto, che ne resterà infastidito e affascinato insieme.
Malus inizialmente sembra stridere con la figura della ragazza: tanto burbero lui quanto lei è frizzante, tanto solo è lui quanto lei è chiacchierona...; ma ad accomunarli c'è quella vena ironica, che scopriremo essere presente anche in un signorotto abituato, da troppo tempo, a starsene solo con i suoi mostri e le sue tenebre...
Non mancherà la storia d'amore ma non sarà essa al centro della storia, quanto piuttosto la missione da cui eravamo partiti, col drago Penumbra, che avrà a che fare con l'Ombra, in un duello eterno tra due potenze malefiche.
Sono presenti citazioni tratte da filosofi antichi e più recenti (da Parmenide a Pascal), dalla Bibbia e il tono passa dal giocoso al "serio" via via che ci si avvia alla fine, per poi comprendere che davvero nulla è come sembra e come si prefigurava all'inizio.
Come dicevo sin dalle prime battute, è un libro particolare, sicuramente con una storia originale, un'ambientazione (quella delle leggende di origine germanica) affascinante, che fa incontrare il "nostro" mondo con quello fantasy, popolato da creature tanto tenebrose quanto buffe, e in questo modo da una parte solletica la parte giocosa di chi ama addentrarsi e perdersi nel "meraviglioso", e dall'altra si serve di esso per far porre al lettore altre "questioni" più essenziali, che da sempre guidano la sete di conoscenza del genere umano, con le sue mille domande su ciò che è Bene e ciò che non lo è.
Dal punto di vista formale, ci sono un po' di imperfezioni, ad esempio per quanto riguarda l'uso delle virgole (però mi apro alla possibilità che la copia a mia disposizione non sia la versione definitiva, quindi quella non ancora pronta per la pubblicazione), e a volte i dialoghi e i personaggi mi sono apparsi poco convincenti, come se si volesse a tutti i costi renderli briosi e divertenti, finendo quindi per "forzarli" un po'.
Ma a parte questo, è un buon romanzo, ripeto, originale per molti versi e le "disquisizioni" filosofiche presenti le ho trovate interessanti; Desirèe mi ha un po' irritato e un po' divertito, ma l'elemento che ho preferito, non posso non ammetterlo, è costituito dai mostriciattoli, il loro modo di parlare, lamentarsi, bisticciare e la loro fissa per "l'etica professionale"!!
Lo consiglio e con l'occasione ringrazio anche l'Autrice Nicoletta Latteri Scholten per avermi dato la possibilità di leggere il suo "Malus".
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz