domenica 31 ottobre 2021

Recensione: LA STANZA BUIA di Daisy Raisi



Una tranquilla cittadina inglese viene sconvolta da un fatto di sangue che tocca molto da vicino la protagonista, la ventisettenne Lisa Barberini, che deve fare i conti non soltanto con questo evento terribile che stravolgerà la sua vita, ma anche con un angosciante segreto custodito in una stanza buia della sua memoria.


LA STANZA BUIA
di Daisy Raisi



211 pp
A ventisette anni Lisa conduce un'esistenza ordinaria a Bologna (dove lavora nella libreria dell'amica Letizia), che si potrebbe definire tranquilla, se non fosse per uno sgradevole particolare: è afflitta da continui e invalidanti mal di testa, che le rendono difficile compiere le normalissime azioni quotidiane, e per di più essi sono accompagnati da frequenti incubi.
Ce n'è uno, tra questi, che in particolar modo la ossessiona e la terrorizza: un grosso ragno peloso le si avvicina minaccioso per divorarla e lei non riesce a sfuggirgli. Ad ogni incubo, si sveglia in preda alle proprie urla angoscianti.

Come se non bastasse, il suo presente è reso amaro dalla consapevolezza di sentirsi molto sola: suo padre è morto per un tumore da pochi anni e solo con lui la ragazza aveva un rapporto speciale; lei e sua madre Angela (che attualmente vive in Inghilterra con il figlio minore, Nico) non sono mai state affiatate e complici, e anche con suo fratello Lisa non ha mai avuto un grosso feeling.

Spesso i ricordi di quand'era bambina tornano con insistenza a farle visita e la giovane si rivede piccola, impaurita, indifesa e non compresa da una madre rigida, algida, poco affettuosa e comprensiva nei suoi confronti, sempre pronta a rimproverarla e farla sentire sbagliata.

Convinta di dover risolvere molte cose sepolte nel proprio inconscio per cercare di prendere in mano la propria vita e il proprio futuro con serenità, Lisa prende una decisione coraggiosa: decide di rivolgersi alla dottoressa Sara, esperta in ipnoterapia, con la speranza che le sedute di ipnosi possano aiutarla a tirar fuori ricordi, paure, traumi..., insomma tutto ciò che sta all'origine dei suoi malesseri psico-fisici.

Durante l'ipnosi, in effetti, accade qualcosa: la dottoressa riesce a guidare la paziente verso quel passato doloroso che lei aveva rimosso ma che comunque sta avendo i suoi effetti negativi nel presente.
Di cosa si tratta?
Lisa si ritrova in una stanza, piange, vorrebbe uscire da lì ma non può, sua madre l'ha chiusa dentro; non è sola, è con Nico, che però è piccolino ed è ancora nel box.
E poi c'è un'ombra accanto a sua madre: sembra un uomo, magro e severo, che le ispira diffidenza e antipatia. Chi è e perché è in casa loro? E dov'è suo padre? Perché non è con lei a proteggerla?

Pian piano, col susseguirsi delle sedute - nonostante sembri che non ci siano giovamenti e i mal di testa non accennino a scomparire né diminuire - Lisa tornerà più volte in quella stanza buia e si ritroverà faccia a faccia con una realtà difficile, che riguarda se stessa e la sua famiglia, e che le farà ricordare eventi e persone dimenticate per anni.

Quando, a causa di un evento accidentale, deve volare in Inghilterra, a Windsor, dove vivono Angela e Nico (quest'ultimo è in ospedale dopo aver avuto un incidente), Lisa si riunisce alla madre e al fratello, ma ricucire i rapporti con i due non è per niente facile ed automatico, soprattutto dopo che l'ipnosi ha portato a galla delle verità sgradevoli sulla madre...
Ma non ci sarà tempo e modo di chiedere spiegazioni e chiarimenti, perché di lì a qualche giorno, purtroppo, la povera Lisa sarà costretta a vivere un nuovo evento traumatico che la getterà in un incubo, ma uno vero, reale, non di quelli che fino a poco tempo prima popolavano i suoi sogni: accadrà, infatti, una tragedia improvvisa, che colpirà con violenza Lisa, Nico e soprattutto Angela.
Una tragedia provocata da una mano sconosciuta, sporca di sangue; un omicidio inspiegabile che va assolutamente risolto: c'è forse un killer che si aggira per le strade della piccola e pacifica cittadina inglese?

Il caso vede coinvolti dei bravi e coscienziosi poliziotti che si mettono prontamente sulle tracce  dell'assassino, interrogando tutti coloro che hanno avuto a che fare con la vittima e augurandosi che l'assassino faccia un passo falso e sia possibile smascherarlo.

"La stanza buia" è un thriller/noir avvincente, dalla prosa raffinata e fluida, che sa come guidare il lettore lungo i tortuosi e complessi percorsi della mente umana quando è in preda a incubi, pensieri negativi, paure, traumi irrisolti, che si traducono in malesseri fisici e psicologici talmente intensi da impedire, a chi ne è travolto, di vivere normalmente il presente e di progettare il futuro.
E questo è il caso di Lisa, che lungo tutta la narrazione non smetterà mai di apparirci fragile, provata, spaventata come un uccellino, ma al contempo determinata a non lasciarsi sopraffare da paure alle quali non sa dare un nome, ma che lei è intenzionata a individuare per poterle sconfiggere.
Non sarà un percorso semplice, tutt'altro, soprattutto perché la vita non smette di metterle davanti ostacoli, sofferenze, prove, ma non sarà sola: Nico e la sua amica Letizia sono accanto a lei, e la ricerca della verità, pur passando per sentieri dolorosi, non potrà che liberarla da tutti i suoi peggiori incubi.

"La vita è un delicato gioco di equilibri da cui esce vittorioso solo chi ha imparato a compensare il dolore saltando i motivi di gioia".

Ho apprezzato tantissimo che all'aspetto psicologico sia stato dato un ruolo importante e trovo affascinante il trattamento dell'ipnosi; rilevante è il tema dei traumi subiti durante l'infanzia, delle loro conseguenze tristi e negative nella vita di una persona, e della necessità di risolverli.
L'indagine volta alla scoperta dell'assassino, in Inghilterra, è coinvolgente perché ci permette di seguire passo passo gli interrogatori dei sospettati e, di conseguenza, i ragionamenti e le ipotesi fatte dagli investigatori per districare ogni nodo.
La scrittura di Daisy Raisi è accurata, accattivante e abile nel saper gestire le dinamiche tra i personaggi - la narrazione si concentra inizialmente su Lisa per poi dare spazio anche agli altri - e i diversi livelli temporali in cui si svolgono via via i fatti narrati; ho letto il romanzo tutto d'un fiato perché l'atmosfera che lo attraversa è misteriosa sin dall'inizio e ha stuzzicato efficacemente la mia curiosità man mano che procedevo nella lettura.

Non posso che consigliare questo libro a quanti hanno voglia di lasciarsi coinvolgere da una storia ricca di mistero, pathos e molto ben narrata.

4 commenti:

  1. Ciao Angela, non conosco il romanzo ma la trama mi sembra davvero avvincente! :-)

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    Risposte
    1. Sì, Per me è stata una lettura coinvolgente, Ariel 🙂

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  2. Conosco l'autrice è in gamba e questo suo libro sembra davvero appassionante. Mi sento anch'io di consigliarlo.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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