Un romanzo presto in uscita per Bompiani che arricchisce il settore "narrativa orientale" qui sul blog: Divorzio alla cinese", con la sua trama particolare e surreale, è una commedia divertente ma anche un duro atto d'accusa contro la legge del figlio unico e una critica frontale al sistema corrotto della Cina.
DIVORZIO ALLA CINESE
di Liu Zhenyun
Ed. Bompiani trad. M. Gottardo, M. Morzenti 294 pp 19 euro USCITA 3 NOVEMBRE 2016 |
Li Xuelian, sposata con Qin Yuhe, è incinta del loro secondo figlio.
Una buona notizia?
Non in Cina, dove la legge del figlio unico li renderebbe due criminali.
Non c'è altra scelta che divorziare prima della nascita del bambino.
"Appena il bambino sarà registrato all'Anagrafe, ci risposeremo. Non c'è nessuna legge che vieta a una coppia con un figlio ciascuno di sposarsi."
Tutto perfetto, tutto calcolato, se non fosse che dopo il divorzio Qin sposa un'altra donna che aspetta un altro figlio.
Folle di rabbia, Li corre da un giudice per spiegare come stanno davvero le cose, ma è solo l'inizio di un'aspra battaglia contro l'intero partito e le sue dinamiche.
"Divorzio alla cinese" è un romanzo satirico, tagliente e ironico.
Liu Zhenyun è nato nel 1958 nella Provincia di Henan, nella Cina del Nord. Inizia a scrivere nel 1982 ed è lo scrittore cinese che riesce a trasmettere nel modo più efficace gli aspetti contrastanti della società moderna e della cultura metropolitana e rurale della Cina, con un grande umorismo e un sarcasmo tagliente. Tra i romanzi più noti, si segnalano Telefono cellulare (da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Feng Xiaogang nel 2003), Io sono Liu Yuejin (che è il presente romanzo, tradotto in italiano con il titolo Oggetti smarriti e pubblicato originariamente nel 2007), Una parola ne vale diecimila (vincitore del Premio letterario Mao Dun nel 2009, il massimo riconoscimento cinese per il romanzo) e Non sono una Pan Jinlian (2012).