Una simpatica e divertente "gabbia di matti" è quella in cui mi sono infilata leggendo "Ritroviamoci alla fine del mondo", un racconto decisamente ironico e frizzante, con personaggi bislacchi, in fondo alla ricerca di un po' di equilibrio e serenità, come tutti ne vorremmo nella vita.
RITROVIAMOCI ALLA FINE DEL MONDO
di Angelica Romanin
Ed. Giraldi |
Martina è una giovane donna 35enne la cui vita, in un nanosecondo, sembra sgretolarsi sotto i suoi occhi impotenti e sgomenti: il suo storico ragazzo, Paolo, l'ha mollata (dopo averla cornificata) e non solo, l'ha licenziata, essendo il suo capo.
Single e disoccupata: non è proprio un quadro consolante per la nostra protagonista, che però non si dà per vinta.
Anzitutto, tanto per precisare, è stata tradita ok, ma pure lei non è stata con le mani in mano, visto che già da un po' di tempo se la spassa col giardiniere della mamma, Francesco, un giovanottone tanto sexy e "superdotato" quanto ignorante e privo di collegamenti neuronali.
E poi, va bene, avrà perso momentaneamente il lavoro, ma con la buona volontà se ne trova un altro, soprattutto se a vegliare sulla sua vita attualmente allo sbaraglio c'è la sorellina minore, Sara.
Sara è un generale, in casa e fuori casa, una piccola dittatrice capricciosa che pretende che le cose vadano come vuole lei; e infatti, quando si premura di trovare piccole occupazioni alla sorella maggiore - per evitare che la stessa si stravacchi sul divano a suon di dolciumi anti-depressivi, bivaccando alle spese del resto della famiglia -, si aspetta che Martina obbedisca ai suoi ordini e provi il nuovo impiego senza fare obiezioni.
A complicare la vita di Martina ci pensano le altre persone che le gravitano intorno: sua madre, una donna con la testa decisamente tra le nuvole, che non ascolta mai ciò che le viene detto col risultato che fraintende tutto e risponde a ruota libera, lasciando esterrefatti i poveri interlocutori.
C'è la nonnina diabetica che ha giusto qualche chilo in più e che ama preparare dolce di ogni tipo, aspettandosi giustamente che chiunque le capiti a tiro divori le sue leccornie fino all'ultima briciola.
Per non parlare del fatto che la già citata sorellina Sara ha problemi in amore: ha un fidanzato che l'adora, anche se purtroppo non sempre sa dimostrarlo, ma lei non pare molto soddisfatta, così i due non fanno che prendersi e lasciarsi alla velocità della luce.
Pensate che fuori casa per Martina la compagnia sia più "normale"?
Beh, non conoscete Ginevra, l'amica del cuore di Martina, fissata per la dieta e completamente al servizio del "quasi fidanzato" Andrea, che la tratta come uno zerbino, mandandola in depressione.
Ma i personaggi strani non sono finiti, e così leggendo conosciamo anche vari uomini, dal pretendente con l'aria da stalker all'amico timido con le donne, dal dongiovanni sexy di turno al ragazzo dolce e apparentemente troppo perfetto...
Insomma, in queste pagine troverete momenti davvero goderecci, sit-com che vi faranno sorridere tanto, sia perchè i personaggi, a cominciare dalla comicissima protagonista (che ha una vera e propria fobia di restare single, unita alla mania del sesso, preferibilmente con un superdotato), sono dei pasticcioni, alcuni rompiscatole e piantagrane, altri teneri o buzzurri, sia per le vicende che gli stessi si ritrovano a vivere, che sembrano davvero usciti da una commedia romantica, di quelle che adoriamo guardare in tv nel periodo natalizio, al calduccio sotto il plaid.
Riuscirà Martina a trovare un proprio equilibrio, sia nel lavoro che in amore?
Ginevra e Sara faranno pace con i loro fidanzati, eterni bambinoni?
E se credete che a dare brio a questa gabbia di matti contribuiscano solo i matti stessi, è perchè non avete idea di come anche la natura si sia coalizzata per fare brutti scherzi; se poi ci aggiungete che stiamo per entrare nel tanto atteso 2012, l'anno designato dai Maya per la fine del mondo..., e beh allora capite che nulla in questo racconto può essere definito normale o tranquillo..!
"Ritroviamoci alla fine del mondo" è scritto con un tono decisamente umoristico, regala sorrisi e momenti di puro divertimento, ma non per questo è privo di messaggi importanti: ciascuno di noi ha delle profonde insicurezze, spesso acuite da periodi difficili, che ci rendono particolarmente vulnerabili; deprimersi, chiudersi in casa.. sarebbero le reazioni più facili e immediate, ma proprio quando il nostro mondo si tinge di nero dobbiamo tirar fuori tutto l'ottimismo di cui siamo capaci e reagire alla tristezza, guardandoci attorno e apprezzando ciò che abbiamo, piuttosto che soffermarci su ciò che ci manca.
"La vita dopotutto non deve per forza essere perfetta per renderci felici, si può godere di quello che il destino ci offre giorno per giorno pensando che l'universo, meglio di noi, sa cosa ci serve per progredire spiritualmente. Forse non avere una relazione ci serve per acquisire maggior sicurezza in noi stessi e nelle nostre capacità, forse cambiare continuamente lavoro serve per non attaccarsi all'idea che la vita per essere serena debba garantire per forza stabilità e sicurezza, forse vivere adesso nelle ristrettezze ti permetterà un domani di apprezzare quello che verrà di meglio... Forse, più semplicemente, dobbiamo limitarci a vivere e godere di ogni minuto e smetterla di pensare troppo."
E' proprio così, e se siamo convinti di aver toccato il fondo, beh allora più di come e dove stiamo non possiamo andare, si può soltanto risalire la china, ma bisogna volerlo.
Vi consiglio questo racconto, lo si legge davvero in poco tempo non solo e non tanto per il numero di pagine quanto per il ritmo trascinante, lo spirito allegro e ottimistico che lo attraversa e la simpatica follia che appartiene a Martina e al suo mondo.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz