giovedì 3 novembre 2016

Segnalazioni: MEGLIO SINGLE CHE MALE ACCOMPAGNATA // RITROVIAMOCI ALLA FINE DEL MONDO di Angelica Romanin



Giornata piena di cose da fare, ma non potevo terminarla senza parlarvi due libri di un'autrice esordiente.


Prima di farvi conoscere le trame di questi due libri, vi segnalo le Pagine FB dei romanzi:





MEGLIO SINGLE CHE MALE ACCOMPAGNATA
di Angelica Romanin


              EDITORE: GIRALDI

 SINOSSI

Dopo una lunga convivenza lui se n’è andato. Fino al giorno prima lo sopportavi a malapena, ma improvvisamente eccolo diventare il più desiderabile degli uomini. 
Non importa se per colpa sua ti sei trasformata in una donna fragile e lamentosa, se per colpa sua sono anni che soffri di depressione e attacchi di panico…importa solo che lui non ti molli, che continui a distribuirti poche briciole di affetto in cambio di tutta la tua autostima e del rispetto per te stessa. 
Dopotutto chi desidera stare solo e ricominciare la lunga e faticosa ricerca dell’anima gemella tra brevi flirt e cocenti delusioni? 
Fortunatamente, nonostante tutti i tuoi piagnistei, lui ti molla lo stesso e allora ecco che la depressione come per incanto scompare, nuovi amici compaiono all’orizzonte e tu ti chiedi se forse non sia meglio essere single che male accompagnata…”


BIOGRAFIA
Angelica Romanin vive a Ferrara. Dopo aver conseguito il diploma in lingue si è iscritta alla facoltà di biologia che ha frequentato fino a quando una forte depressione, aggravata da frequenti e invalidanti attacchi di panico, l’ha costretta a congelare tutti i suoi progetti. Dopo otto anni di terapia su sé stessa ha potuto finalmente riprendere in mano la sua vita. Attualmente si occupa di restauro e decorazione. Questo suo primo libro nasce dalla voglia di raccontarsi senza prendersi troppo sul serio, riuscendo anzi a ridere delle proprie disavventure.



CITAZIONE PREFERITA TRATTA DAL LIBRO:

“...lui è un idiota pieno di sé, egoista e insensibile ma VIVA L'AMORE! Quando ci sono il mantello e il cavallo bianco chi se ne frega se l'individuo vestito d'azzurro è una clamorosa testa di cazzo?”



Il secondo libro  partecipa al concorso #loveselfforbutterfly.


RITROVIAMOCI ALLA FINE DEL MONDO


Ed. Giraldi
Nella vita si sa, nulla è scontato. Non lo è il posto di lavoro, non lo è il nostro rapporto e non lo è nemmeno la nostra indipendenza.

Di colpo ci si può ritrovare a dover ricominciare tutto da capo, partendo proprio dal luogo che con tanta fatica ci eravamo lasciate alle spalle: la casa materna dove ad attenderci, smaniose di risolvere tutti i nostri problemi, ci sono una madre catastrofista, una nonna diabetica con la mania dei dolci e una sorella piantagrane.

A complicare il tutto aggiungiamo un estate che più piovosa non si era mai vista, un inverno da brividi e un bel terremoto primaverile. 
La natura, così come la nostra vita sembrano impazzite e ci si ritrova a fare i conti con le nostre insicurezze e le nostre paure, consolati unicamente dalla consapevolezza che peggio di così non potrà proprio andare...o forse si, visto che siamo nel tanto atteso 2012, l'anno designato dai Maya per la fine del mondo...



UN PICCOLO FRAMMENTO:

“...con le nostre belle tisane fumanti in mano, accoccolati sul divano mentre fuori diluvia, ci sentiamo già meglio. Non c'è niente di più confortante di una bella tazzona bollente fra le mani quando il mal tempo imperversa fuori casa e nella tua vita.

La situazione, tutto sommato non è così tragica, il lavoro non va? Amen...che posso farci? Non ho uno straccio di uomo che mi considera? Pazienza, mi comprerò un vibratore... Insomma le soluzioni ci sono, si possono trovare, e se proprio non si trovano chi se ne frega? Ridiamoci su e andiamo avanti, si può essere felici anche se il lavoro non è quello dei nostri sogni, se la nostra casa è grande quanto una scatola di sardine, se siamo ormai irrimediabilmente single da talmente tanto tempo che la daremmo ad uno stupratore seriale se ci garantisse cinque minuti buoni di coccole...”

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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