Lui non ha mai avuto relazioni d'amore serie, né è intenzionato a cercarsele; lei sta cercando di riprendersi da un grave lutto che l'ha destabilizzata e le ha chiuso il cuore, convincendola che molto probabilmente non ci sarà più posto per un altro grande amore nella sua vita (non subito, almeno).
Ma anche a Virgin River, in una piccola e tranquilla cittadina incastonata in un paesaggio paradisiaco, la vita sa essere imprevedibile e donare numerose sorprese.
LA STRADA PER VIRGIN RIVERdi Robyn Carr
HarperCollins Italia trad. C. Rey 378 pp |
"Cercasi ostetrica / infermiera professionista a Virgin River, popolazione seicento abitanti. Il tuo lavoro ideale sullo sfondo delle imponenti foreste di sequoie e dei fiumi cristallini del Nord California. Cottage incluso senza spese di affitto".
Melinda Monroe è un'infermiera specializzata e ostetrica, vive a Los Angeles ma sente l'urgente bisogno di cambiar vita, radicalmente, così risponde all'annuncio di cui sopra e accetta l'incarico.
Ad assumerla è una benefattrice del posto, Hope McCrea, che le ha assicurato che ad accoglierla ci sarà uno chalet delizioso e ben arredato.
Ma quando giunge nel paesino di montagna di Virgin River, il benvenuto non è dei più incoraggianti.
Il vecchio dottore, Doc Mullins, al quale deve affiancarsi, non la vuole: è burbero e poco gentile, e non fa nulla per nasconderle che lui non la vuole un'infermiera tra i piedi, perché - nonostante l'età - è in grado di vedersela da solo con i suoi pazienti, come ha sempre fatto.
Alle resistenze di Doc si aggiungono le condizioni dello chalet: sporco, incasinato, maleodorante, con la veranda a pezzi, materassi ammuffiti..., insomma una tragedia!
L'unica nota positiva è costituita dal bar (l'unico) e dal suo proprietario, il bello e affascinante Jack Sheridan.
Jack è ammaliato dalla bella bionda che dovrebbe fare da infermiera a Virgin River; i due da subito entrano in sintonia, chiacchierano, ridono..., il feeling è evidente e anche quel pizzico di attrazione che a Jack mette qualche brivido e a Mel...
A Mel spaventa, confonde.
Lei è vedova da solo un anno e ha deciso di lasciare Los Angeles per elaborare il lutto, per sfuggire al dolore e trovare nuovi stimoli per continuare con il suo amato lavoro in un luogo diversissimo dalla grande città e, si presume, più tranquillo.
Quello che non può immaginare è che pure la bellissima Virgin River conserva il suo carico di imprevisti, belli e brutti, e di sorprese, che metteranno Melinda davanti alla scelta: restare in quel posticino dimenticato dal mondo o tornare tra grattacieli, boutique e ritmi frenetici?
Lei vorrebbe andarsene e anche subito, ma qualcosa comincia a trattenerla: una neonata viene trovata abbandonata sulla soglia dell'ambulatorio di Doc e Mel non può certo infischiarsene, così decide di restare almeno fino a quando la piccola (alla quale lei stessa dà il nome, Chloe) non avrà trovato una giusta e sicura sistemazione.
Poi si aggiungono altre donne incinte che le chiedono di seguirle, e poi Jack - che non vuole lasciarla partire - le sistema lo chalet, che diventa stupendo e confortevole.
E ancora, pian piano pure Doc comincia ad ammorbidirsi e ad ammettere che la presenza di Mel è un dono per i cittadini...: tante sono le cose che succedono e che contribuiscono a convincere la bella Melinda a restare, a dare una possibilità a Virgin River e, soprattutto, a sé stessa.
"Sono venuta qui perché credevo di aver perso tutto..., e ho finito per trovare molto di più... tutto quello che ho sempre desiderato. Sì, resterò (...), questo è il mio posto. Qui è casa mia".
Il primo romanzo della serie su Virgin River è il classico romance contemporaneo che procede con molta scorrevolezza, con abbondanza di dialoghi, tanti personaggi che intervengono a creare dinamiche, imprevisti, così da rendere quel paesino di montagna tutto fuorché noioso.
Virgin River è, infatti, una località stupenda dal punto di vista naturalistico, e vivace da quello umano: sì, gli abitanti possono sembrare dei sempliciotti abituati a una piccola realtà, con una mentalità "di paese", ma questo non vuol dire che non ci siano problemi anche lì, a cominciare dai coltivatori di erba (situati nei dintorni), che non sono proprio persone rassicuranti e, anzi, possono risultare pericolosi.
Per il resto, si respira aria di comunità: le persone si conoscono, si fanno visita, prendono sempre tè nelle case di tutti, spettegolano l'uno sull'altro ma poi, se c'è da dare una mano, non si tirano indietro; Mel mai avrebbe immaginato di potersi ritirare in un luogo del genere, di non indossare stivali da centinaia di dollari, di trovare adorabile trascorrere le serate a sorseggiare una birra al "Jack's bar", e di trovare attraente lo stesso Jack.
Il pensiero del defunto marito, l'amore vissuto con lui, è ancora così forte in lei che Mel non sa se sia davvero pronta per aprirsi ad una nuova relazione, per voltare pagina...
E poi lo stesso Jack - un ex-marine che non parla sempre volentieri del suo passato da militare - non sembra intenzionato a intrecciare legami seri, abituato com'è a posarsi di fiore in fiore.
Ma alla magia di Virgin River non si può resistere facilmente e i cuoricini sono assicurati :-D
Consigliato a chi ama il genere, a chi cerca una storia d'amore dolce, semplice, inserita in uno scenario country, gradevole e che trasmette serenità.
Sto proseguendo con la serie, che si lascia guardare con piacere e, anzi, devo confessare che i cambiamenti apportati alla trama e ad alcuni personaggi li preferisco, rispetto a ciò che succede nel libro, che quindi risulta un po' più "piatto" rispetto alla serie tv.
Ciao Angela, come ti avevo già scritto, questa serie tv mi piace molto ma non credo di leggere anche i libri...sinceramente mi spaventa un po' la mole della serie ;-)
RispondiEliminaciao Ariel!
Eliminati capisco benissimo, io stessa ho letto il primo libro perché è incluso nell'abbonamento Kindle Unlimited, non so se continuerò, forse sì ma... chissà :-D
Per il resto, la serie sta piacendo anche a me e quella sì, la proseguo di sicuro ;)