giovedì 1 dicembre 2016

Recensione: LA BAMBINA-FIORE di Elena Malagoli, Rossella Calabrò



Ci sono libri che non sono come "gli altri", che non si limitano a darti emozioni e sogni che poi, voltata l'ultima pagina, restano un ricordo piacevole ma che magari durerà pure poco (fino al prossimo libro e alla prossima storia?); no, la storia narrata in "La bambina-fiore" è di quelle che ti toccano profondamente, ti commuovono, ti inteneriscono, ti fanno piangere, sorridere, sperare, perchè ti avvicinano a persone reali, che hanno deciso di condividere con te, lettore, un pezzo della loro vita, con tutte le gioie, i dolori, le attese realizzate e le delusioni che sempre la caratterizzano, e quando c'è questo genere di condivisione così forte e vivo, ci sentiamo inevitabilmente "toccati" e coinvolti in qualcosa di speciale.



LA BAMBINA-FIORE
di Elena Malagoli, Rossella Calabrò



Editore: Emma Books
Collana: LIFE
Formato: L
Prezzo: €4,99
in tutte le librerie digitali

"Non sei sola, mammina, quante volte te lo devo dire?
Siamo mamma e figlia, siamo amiche, siamo le pescioline più unite dell’oceano, le famose pescioline-siamesi, incollate l’una all’altra per nuotare meglio, ché con due code e quattro pinne, sai che capriole pazzesche riusciamo a fare?" 

Elena è una donna che ha superato i 35, sposata, finora ha sempre pensato alla carriera, finchè a un certo momento sopraggiunge il desiderio di maternità; resta incinta ma la gravidanza si rivela complicata e purtroppo partorisce 12 settimane prima del previsto, cosa che reca con sè conseguenze decisamente gravi per la piccola che porta in grembo.

Nata parecchio in anticipo, Ilaria è uno scricciolo di mezzo chilo che da subito deve combattere per sopravvivere; la nascita prematura sembra aver causato tanti problemi ai quali il personale medico cerca di rispondere come può, ma col passare delle settimane viene fuori un'amara verità: Ilaria è una cerebrolesa, ha riportato gravissime lesioni al cervello che comporteranno tutta una serie di altrettanto drammatiche problematiche di salute e di inevitabili menomazioni.


"Le diagnosi, chiarissime, picchiavano come sassi di grandine, e venivano anche messe per iscritto, per non lasciare né dubbi né speranza.Spasticismo, tetraparesi, cecità, microcefalia, epilessia, grave ritardo psico-motorio."


Ascoltare i responsi negativi e scoraggianti dei dottori dispiaciuti e impotenti, è per i genitori della piccola bimba qualcosa di estremamente doloroso.
Sapere che tua figlia crescendo sarà una bambina "diversa", con tanti problemi, che non farà mai una vita "normale", che non sarà in grado di correre, giocare, studiare, suonare uno strumento musicale... come tutti i bambini (la maggior parte, quanto meno) è una spada nel cuore che ferisce e fa grondare sangue, dolore, disperazione...

Elena cerca in tutti i modi di reagire e star vicina alla sua piccola, quando è ricoverata in ospedale, ma sarà quando uscirà e tornerà a casa che inizierà il vero... calvario.

Prendersi cura di un disabile, che vive (vegeta...?) solo unicamente grazie alle cure del care giver che a lui dedica totalmente le sue giornate, è un vero e proprio lavoro, che sfianca il corpo e lo spirito, 
Elena si ritrova a dover fare l'infermiera a questa figlia speciale e si rende conto che nei suoi confronti prova tanti sentimenti e pensieri contrastanti, tanti dei quali lei si vergogna di ammettere anche a se stessa.

La consapevolezza che Ilaria, che avrebbe dovuto portare gioia, sorrisi, risate... nella vita dei genitori, invece ha portato un senso di dolorosa impotenza per una condizione che non potrà mai migliorare, getta Elena nella disperazione e col passare dei giorni, nel mutismo, nella solitudine, nella prostrazione più nera.

Elena sa di amare sua figlia eppure sente anche forti sensi di colpa perchè spesso si ritrova a chiedersi: Come si fa ad amare una persona che ha una capacità relazionale ed un'intelligenza inferiori a quelle di un cane?

La domanda è brutale ed Elena ne è cosciente, tant'è che si sente cattiva e indegna come madre per aver solo formulato un pensiero del genere, che appunto non ha il coraggio di condividere con altri, perchè già immagina gli sguardi e le parole di disapprovazione che riceverebbe, ma essa resta lì, in un angolo della sua mente, pronta a lampeggiare e a ricordarle che Ilaria non è una bimba come le altre, e che una disabile gravissima come lei più che a una persona..., somiglia a una pianta, a un fiore.., a un geranio, per esempio.

Elena è una mamma cui la vita ha gettato addosso un fardello - che non è la bambina, ovvio, ma la sua condizione di handicap - che non è affatto facile da portare, ed infatti esso spesso la schiaccerà, la farà sentire annientata, la porterà ad isolarla, ad ammalarsi fisicamente e mentalmente..., ma alla fine di questo tunnel Elena potrebbe finalmente accorgersi che c'è una luce, una speranza, che ci sono tante ragioni per cui quello scriccioletto magro, dallo sguardo fisso, con le mani chiuse a pugno e aperte di scatto per via degli spasmi, con quella bocca che non dirà mai "mamma" ma che pure regala sorrisi luminosi..,, sì, proprio lei, Ilaria, la figlia-geranio, è degna di amore, di calore, rispetto, coccole, cure... e che essere la sua mamma è la cosa più bella del mondo.

"Ilaria a ben vedere assomigliava davvero tanto ai miei fiori. Delicati, fragili ma tenaci. Anche lei stava lì ferma e non andava da nessuna parte, attaccata alla terra della sua vita con radici profonde, anche lei stava lì e semplicemente cresceva e viveva, sopportando sofferenze e malattie con coraggio, spesso senza nemmeno piangere, per amore della sua piccola esistenza.Muta e bella come un fiore, e come un fiore che gode soltanto di luce, di acqua, di sole e di vento, anche lei come loro fremeva di felicità per il sole e la brezza che le accarezzano il viso, per il canto di un uccellino, per la musica del vento fra le foglie, per una parolina dolce, per una carezza. Per ogni piccolo gesto di attenzione e di amore nei suoi confronti vibrava di emozione, sospirando e sorridendo, con quei suoi sorrisi così intensi, così partecipi e vivi da sembrarmi benedetti."

Elena attraverserà periodi di profondo sconforto, arriverà a toccare momenti di solitudine e disperazione, ma l'amore per la sua piccola Principessa del Regno Vegetale le darà la forza di non soccombere davanti al proprio dolore.


In questo libro autobiografico l'Autrice si racconta in prima persona e ci fa entrare nelle sue giornate, rendendoci partecipi delle emozioni che hanno caratterizzato una fase importante della sua vita, ci apre un velo su quello che è il "mondo della disabilità" visto con gli occhi di chi vi è dentro con tutto se stesso, e lo vive giorno per giorno, con tutto il carico di difficoltà da affrontare, e non soltanto quelle di tipo materiale, pratico, ma ancor di più quelle emotive e mentali.

Elena ci parla di sè senza risparmiarsi, condividendo anche quei pensieri, quei dubbi, quelle domande... che hanno attraversato il suo cuore e la sua mente nei momenti di scoraggiamento e di cui si sentiva in colpa; Elena ci appare una donna forte, una roccia che cerca di resistere alle onde altissime e furiose di una situazione difficile che per chiunque sarebbe arduo fronteggiare, ma al contempo, Elena ci mostra anche la parte di sè debole, bisognosa di aiuto, comprensione, gesti di tenerezza, cose di cui ogni persona ha di certo bisogno, ma tanto più chi si prende cura notte e giorno di un disabile grave e non di rado si sente solo, lasciato a se stesso, incompreso.

Quando una disabilità entra in una famiglia, è inevitabile che la sconvolga, perchè dopo aver spezzato i sogni felici che gravitavano attorno al bimbo che si aspettava, spezza anche gli equilibri, le abitudini, le aspettative, le speranze di tutti i suoi membri.
Elena dovrà fare i conti anche con gli effetti collaterali dell'handicap di Ilaria: la gestione del rapporto di coppia, il carico di sofferenza vissuto anche dal padre della bimba, i problemi a lavoro, il fronteggiare i problemi di salute di Ilaria e le sue crisi improvvise e frequenti, il rapporto con le varie persone (aventi pregiudizi, timori, idee.. tutte personali, soventemente errati e inopportuni) con cui ci si imbatte nel proprio cammino...

Ma, come dicevo, Elena dovrà vedersela soprattutto con se stessa, lavorarci su per arrivare ad afferrare la gioia di essere la mamma di una splendida bambina-fiore.

La testimonianza di Elena è intensa, toccante, ad ogni rigo ne percepiamo i sentimenti e gli stati emotivi, le paure, i sensi di colpa, la sofferenza, ma anche l'amore per questa piccola guerriera che la vita ha messo alla prova dal primo momento in cui è nata.
Non si può restare indifferenti dinanzi al racconto onesto ed emotivamente forte di una mamma con una figlioletta disabile e tanti sono i momenti in cui sentiamo anche noi una forte commozione, e quasi vorremmo essere lì con lei per offrire un po' di sostegno, di compagnia, fosse anche un solo gesto di tenerezza.., qualcosa che faccia sentire questa mamma meno sola.

E ad arricchire di tenerezza il racconto personale di Elena, ci sono delle parti scritte in corsivo e che appartengono all'altra Autrice del libro, Rossella Calabrò, che si è fatta immaginaria portatrice dei pensieri e dei sentimenti di Ilaria.
Se Ilaria non può parlare, allora dobbiamo metterci noi - che diciamo di essere i normali - all'ascolto, e sforzarci di immaginare cosa potrebbe sentire, pensare, come ama una bambina speciale come Ilaria.
Ebbene, i passaggi in corsivo sono quelli, quindi, in cui "parla" Ilaria, e ci regalano non solo momenti teneri e commoventi, ma anche divertenti e buffi, e se ascoltiamo bene, capiremo che Ilaria ha tanto da insegnare, non solo alla sua mamma - che ha bisogno della sua bambina-fiore tanto quanto quest'ultima ha bisogno dell'amore incondizionato della mammina - ma anche a noi che leggiamo.

"La bambina-fiore" è un libro da leggere, che vi toccherà profondamente perchè... è tutto vero: le persone, le loro emozioni, la loro rabbia, le tante difficoltà affrontate, gli amori persi e quelli giunti all'improvviso, la gioia di vivere ritrovata e la voglia di raccontare al mondo che mamma "si impara ad esserlo" e ad insegnarlo sono questi meravigliosi fiori che si chiamano "figli", fiori che a volte hanno un gambo più debole "degli altri", hanno foglioline che volano via al primo soffio di vento... e che proprio per questo chiedono ancora più amore, sorrisi, carezze.


Invitandovi col cuore a leggere questo libro meraviglioso e vero, vi lascio con la splendida canzone di Renato Zero "NEI GIARDINI CHE NESSUNO SA":



Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere
Esili, fragili non negargli un po' del tuo amore
Stelle che ora tacciono, ma daranno un senso al quel cielo
Gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro

Mani che ora tremano perché il vento soffia più forte
Non lasciarli adesso no, che non li sorprenda la morte
Siamo noi gli inabili che pur avendo a volte non diamo




READING CHALLENGE 2016 e bilancio delle letture di novembre



Come sono andate le nostre letture di novembre?
Ecco il mio personale monthly recap!

Se vi va, raccontatemi anche com'è andato il vostro novembre libroso ^_^


Partiamo dalla Reading Challenge, di cui mi mancano due obiettivi per essere completa..


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  • Obiettivo n. 27.Un libro di un autore africano - CACCIATORI DI DIAMANTI di Wilbur Smith (RECENSIONE): un romanzo d'avventura, dove al centro non vi è soltanto la ricerca spasmodica di diamanti (e quindi di ricchezza) ma soprattutto a muovere i protagonisti sono ora il desiderio di dimostrare il proprio valore, ora la vendetta e l'invidia.
  • Obiettivo n.34. Un libro che avevi interrotto A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE di David Grossman (RECENSIONE): con una scrittura dettagliata e viva, Grossman ci parla di sentimenti e di rapporti famigliari attraverso gli occhi, i pensieri, i gesti di una donna che cerca di affrontare, facendosi forza e armandosi di un vigore che forse non sapeva di possedere, un dolore che - lei è convinta - quasi certamente arriverà a lacerarla.


Altri libri letti:

  • "MI INNAMORAVO DI TUTTO. Storia di un dissidente" di Stefano Zorba (RECENSIONE): un libro dai toni biografici che, sull'onda delle note e delle parole della significativa canzone di De Andrè - "Coda di Lupo" - ripercorre gli anni della contestazione e delle lotte giovanili che hanno caratterizzato il nostro Paese, le lotte di chi si ribellava ai falsi dèi che si sono imposti dal secondo dopoguerra in poi: il dio degli inglesi, il dio goloso, il dio della Scala, il dio a lieto fine..., dèi ai quali non devi credere mai, portatori, come sono, di false illusioni; al centro vi è un uomo che ha indossato i non comodi panni del dissidente per opporsi proprio a questi falsi dèi..., ma con quali risultati?
  • SPLENDORE di Margaret Mazzantini (RECENSIONE): una storia d’amore, un amore difficile, dal retrogusto malinconico e amaro, come lo è lo stesso finale, che però nonostante tutto ci ricorda che nessuno di noi dovrebbe mai vergognarsi di sé e del proprio personale "viaggio", perché la vita merita di essere vissuta e cavalcata nel suo “incessante splendore”.
  • RITROVIAMOCI ALLA FINE DEL MONDO di Angelica Romanin (RECENSIONE): una simpatica e divertente "gabbia di matti" è quella in cui mi sono infilata leggendo questo racconto decisamente ironico e frizzante, con personaggi bislacchi, in fondo alla ricerca di un po' di equilibrio e serenità, come tutti ne vorremmo nella vita.
  • LA CIFRA CORRETTA di Simone Palmanti (RECENSIONE):  un thriller particolare, originale e davvero piacevole da leggere; l'ironia e un acuto umorismo sono i suoi punti di forza, a mio avviso, e le stesse tematiche trattate, attuali e drammatiche - immigrazione clandestina, sfruttamento del lavoro nero, storie di illegalità e assassini senza scrupoli -, giungono al lettore con un tono volutamente leggero, attraverso le diverse prospettive dei personaggi coinvolti.
  • AMORI E ALTRI MISTERI di Antonella Albano (RECENSIONE):  un romanzo d'amore dove non manca l'avventura, con una trama bella movimentata, cui fa da sfondo una dimora nobiliare prestigiosa, teatro di ricevimenti fini ed eleganti ma anche di intrighi e ipocrisie.
  • "ZOIRA&MAX. Un'indimenticabile notte di Natale" di Bonifacio Vincenzi (RECENSIONE): una favola molto carina, con un linguaggio semplice e vivace, quindi adatto ai piccoli lettori, che fa sorridere anche gli adulti, grazie ai pochi ma simpaticissimi personaggi, che arrivano a noi con un tono dolcemente ironico; una favola che ci trasporta nella atmosfera festosa e luccicante del Natale, che fa da sfondo a un viaggio magico in un mondo in cui i protagonisti sono gli animali, i quali con i loro modi di fare sono capaci di far riflettere grandi e piccini su temi importanti della vita.
  • L'AZZURRO DELL'AMICIZIA di Imma Pontecorvo (RECENSIONE): un racconto che tratta di bullismo e razzismo (con accenni anche all'anoressia), tematiche purtroppo dolorosamente attuali, attorno alle quali non bisogna mai "abbassare la guardia", ma anzi dare risposte adeguate a questi deprecabili "fenomeni" troppo frequenti nella nostra società e in preoccupante aumento tra i giovanissimi/giovani.
  • I COLORI DELLA NEBBIA di Mary e Frances Shepard (RECENSIONE): un romance storico ambientato nel 1815, accurato nella ricostruzione del contesto socio-politico, di quei difficili anni, della città di Mantova, costretta ad ospitare l'odiato straniero (prima i francesi, poi gli austriaci), che ruota attorno alla bella storia d'amore tra una giovanissima ragazza mantovana e il suo aitante e coraggioso ufficiale austriaco.
  • IL SEGRETO DI LUCA di Ignazio Silone (RECENSIONE): attraverso una scrittura e una narrazione semplici e chiare, Ignazio Silone ci racconta di due uomini uniti da una sincera amicizia: il primo, ormai anziano, ha subito e vissuto sulla propria pelle una grande ingiustizia, e l'altro, più giovane, mosso da ideali di giustizia, cerca di scoprire la verità su una storia di cui nessuno sembra voler parlare e che tutti vorrebbero seppellire sotto coltri di segreti ingombranti.E
  • I SOTTERRANEI DELLA CATTEDRALE di Marcello Simoni (RECENSIONE): un thriller storico breve ma accattivante, dal ritmo incalzante e dalle atmosfere misteriose, con al centro una mappa che in tanti vogliono e una serie di inquietanti assassinii.

Quale ho preferito tra questi?  Sono state tutte belle letture ma la Mazzantini resta la mia preferita  :=)))

Attualmente in lettura:


  • LA SCUOLA CATTOLICA di Edoardo Albinati: è bello lunghetto questo libro vincitore del Premio Strega 2016. Interessante senz'altro, ma procedo lenta perchè ci sono diverse parti poco... "coinvolgenti", quasi da "trattato" (e sono a un terzo del libro!).
  • LA BAMBINA-FIORE di Rossella Calabrò, Elena Malagoli. A dire il vero l'ho appena terminato ma lo recensisco più tardi e comunque lo inserisco tra le letture di dicembre :=)
  • COME UN'ISOLA di Monika M.. Una storia intrigante, con al centro una ragazza decisa ad affrontare i propri dèmoni attraverso l'aiuto di un uomo affascinante che riesce a turbarla come mai nessuno nella sua vita.


Prossima lettura:
  • LA PARANZA DEI BAMBINI di Roberto Saviano.
  • LE COSE SEMPLICI di Doninelli.

CINEMA E TV

Io non sono amante delle serie, tanto meno straniere, per cui attualmente sto guardando soltanto le miniserie sulla Rai, LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE, di Pif, che come sempre è piacevolissima da guardare per quell'approccio fresco, ironico ma non per questo meno vero alla mafia in Sicilia, grazie alla prspettiva innocente del protagonista, Salvatore, che un ragazzino molto sveglio.

E poi sto seguendo ROCCO SCHIAVONE, che mi sta piacendo tanto perchè Marco Giallini è un bravissimo attore, e con le espressioni facciali, i toni burberi... esprime tutto il caratteraccio di questo vicequestore sui generis,  il suo grande intuito e anche la sua solitudine e infelicità.



Film interessanti visti questo mese:

  • MIRACOLI DAL CIELO di Patricia Riggen: è la storia vera di Anna Beam, una bimba di 10 ani con una malattia incurabile che però è guarita miracolosamente; un film che punta sulla fede in Dio e sulla fiducia che anche nelle sofferenze e nelle prove Lui non smette di restarci accanto.
  • IL RACCONTO DEI RACCONTI di Matteo Garrone. Liberamente ispirato a "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile (1575-1632), una raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana scritte da Giambattista Basile, Il racconto dei racconti (The tale of the tales) è un film che dà voce, colore, immagini e vita a delle fiabe che mostrano virtù e meschinità dell'essere umano, e Garrone firma un lavoro a mio avviso davvero ben fatto, ben recitato, ben ambientato..., insomma,un film che merita di essere apprezzato nel suo genere.
  • GOSFORD PARK di Robert Altman. Un bellissimo film che, seguendo le orme di una commedia teatrale e procedendo con un ritmo volutamente pacato e indolente, ci dà il ritratto di un piccolo angolo dell'Inghilterra degli Anni '30 del Novecento, popolato da personaggi frivoli, apatici, pettegoli - appartenenti a due opposte classi sociali -, che non si smuovono davanti a nulla, presi come sono dai propri egoismi ed interessi.
  • GO WITH ME di Daniel Alfredson: Lillian, una giovane donna da poco tornata a vivere nella sua città natale (una comunità di taglialegna ai limiti di una foresta), è vittima delle persecuzioni di Blackway, un ex poliziotto che ora si diletta a fare il criminale, purtroppo libero di spadroneggiare impunemente in questo posticino apparentemente ameno dimenticato da tutti. Rifiutandosi di ascoltare i consigli dell'indolente sceriffo (che le consiglia di lasciare la città), Lillian decide invece di combattere il pericoloso stalker, e chiede aiuto a un ex taglialegna e al suo giovane e un po' buzzurro assistente. Letta così, per quanto non originalissima, la trama potrebbe nascondere qualche colpo di scena, qualche brivido di suspense.... Pure perchè l'ambientazione montana, un po' inquietante perchè isolata dai centri abitati, in cui tutti si fanno i fatti propri e di aiutare il nuovo arrivato non hanno alcuna voglia, potrebbero costituire degli elementi già da soli intriganti..., poi pensi che c'è il mitico Anthony Hopkins (nei panni del taglialegna che dà la caccia al killer) e accanto a lui Ray Liotta.. e ti immagini che guarderai qualcosa di quanto meno decente... E invece ti ritrovi davanti ad un film che non riesce ad avere neanche la più remota caratteristica di un thriller: noioso a prova di sbadiglio, scontato nello sviluppo degli eventi e nel finale, con un Hopkins che secondo me si annoiava pure lui; assenti le scene di tensione e gli unici brividi erano eventualmente di freddo; gli sguardi omicidi e folli di Liotta sono stati l'unica cosa emozionante (e ho detto tutto :D). Insomma, risparmiatevi sto streaming e saltate pure a piè pari sto film, che poteva essere evitato e puntare al risparmio ^_^ Basta dire che in Italia non si sono manco presi la briga di tradurre il titolo :-D (scherzoooo!)  Mica sono stata troppo catastrofista?? Se l'avete visto e la pensate diversamente, ditemelo, vi prego
  • LA CENA DI NATALE (M.Ponti): una commedia made in Puglia frizzante, allegra, piacevole da guardare per i tanti equivoci, malintesi e baruffe che la vivacizzano ma che poi finiscono sempre con un sospiro di sollievo e il rassicurante "tutto è bene quel che finisce bene".



ED ORA TOCCA A VOI!
SE VI VA, DITEMI NEI COMMENTI COME SONO ANDATE LE VOSTRE LETTURE, SE QUEL CHE AVETE LETTO VI E' PIACIUTO O MENO, 
E QUALI LETTURE VI ASPETTANO!  

martedì 29 novembre 2016

In libreria: LO SCRITTORE NON HA FAME di Maria Letizia Putti



Cari lettori, in questi momenti desidero presentarvi un libro particolare, il  nuovo coinvolgente romanzo di Maria Letizia Putti.


LO SCRITTORE NON HA FAME
di Maria Letizia Putti


Graphofeel Edizioni
pagg. 187
13 euro
Ma la notorietà, il successo, sono davvero la chiave per sentirsi realizzati o non sono altro che la prigione ideologica di un’illusione?

Dopo il successo della biografia romanzata de ‘La signora dei baci. Luisa Spagnoli’, Maria Letizia Putti torna con un nuovo romanzo dal titolo curioso ed insolito: ‘Lo scrittore non ha fame’, edito da Graphofeel Edizioni. 

Una prova di scrittura che conferma lo stile personale di un’autrice che continua a sperimentare un linguaggio proprio, intimo e quotidiano, mantenendo la spontaneità che la contraddistingue. 

La trama si sviluppa con una sequenzialità piacevole, fino ad una evoluzione avvolgente, che suscita in chi legge una costante curiosità. I quotidiani viaggi in treno sono per il protagonista lo spunto creativo per iniziare a scrivere e raccontare storie comuni, che appartengono a chiunque. 
Nasce così, dall’osservazione delle vite degli altri, un romanzo che il nostro protagonista scrive senza eccessive ambizioni, più per piacere personale che per essere pubblicato.
Accade però l’imprevedibile, e il neonato scrittore prima è costretto a confrontarsi con qualcosa che va oltre se stesso: la fama. 
Un viaggio vero e proprio nelle ambizioni, nelle passioni e nelle fragilità umane.

Andrea, bibliotecario pendolare, ha due grandi passioni: la scrittura e il jazz. La vita del protagonista è scandita da momenti in famiglia, appuntamenti con gli amici, viaggi in treno per lavoro da Orvieto a Roma e viceversa, che diventano tempi di svago e osservazione costante dell’umanità. 
E’ proprio dagli atteggiamenti della gente, dalle loro espressioni che Andrea inizia a dare forma a pensieri scritti, riflessioni e a racconti più concreti, fino ad arrivare alla stesura di un libro. 
Irrompe un sogno che cambierà per sempre il corso degli eventi, fino a scoprire il fascino ambiguo della fama. La storia di un uomo qualunque che muta tra aspirazioni e desiderio di cambiamento, a riprova che non sempre il successo significa felicità.

L’autrice
Maria Letizia Putti è romana, “emigrata” nella Tuscia meridionale. Laureata in Archeologia e topografia medioevale, ha insegnato storia dell'arte e collaborato con la Rai come scrittrice di testi radiofonici. Da anni si occupa di conservazione del materiale librario antico e moderno presso una biblioteca scientifica statale. Autrice di articoli tecnici e appassionata cultrice di musica, ha esordito nella narrativa con Il passato remoto (2014, riedito nel 2016 come e-book). Per la Graphofeel ha scritto la biografia romanzata La signora dei Baci. Luisa Spagnoli (2016). 

Recensione:CACCIATORI DI DIAMANTI di Wilbur Smith


Un romanzo d'avventura, dove al centro non vi è soltanto la ricerca spasmodica di diamanti (e quindi di ricchezza) ma soprattutto a muovere i protagonisti sono ora il desiderio di dimostrare il proprio valore, ora la vendetta e l'invidia.


CACCIATORI DI DIAMANTI
di Wilbur Smith

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Johnny Lance è un giovane uomo che ormai da anni lavora nella società di famiglia, che si occupa di cercare diamanti ed estrarli dal sottosuolo: la Van Der Bly Diamonds Company, di proprietà di Jacob, chiamato poco affettuosamente dai figli il Vecchio.

Johnny è stato cresciuto ed adottato dal Vecchio, ricevendo però da lui sempre atteggiamenti e parole cariche di sdegno, di sufficienza, anche di disprezzo e ostilità, fino a venire allontanato per anni (durante l’adolescenza) a causa di un increscioso equivoco: viene infatti trovato a letto con la figlia del Vecchio, Tracey.

In realtà i due ragazzini non commettono alcun “atto impuro” ma il solo fatto di averli trovati in “atteggiamenti equivocabili” in camera da letto – in seguito alla maligna “soffiata” del fratello di Tracey, Benedict – spinge l’iracondo e poco misericordioso Vecchio a prendere provvedimenti e a mandare Johnny in collegio.

Johnny è una mente brillante, eccelle in tutto ciò che fa, che sia lo studio o lo sport, e non manca di comunicare i propri piccoli successi al “padre”, che però ignora volutamente le lettere dal collegio del figliastro, anzi, esse non fanno che convincerlo che Johnny è una minaccia per Benedict e per Tracey.

Per il figlio maschio perché questi è palesemente uno sciocco, superficiale e privo di talenti di sorta, compresi gli affari di famiglia, e per il Vecchio padre la presenza dell’intelligente e scaltro Johnny sarebbe di scoraggiamento per il povero Benedict, che non riuscirebbe mai ad emergere, paragonandosi al fratellastro, al quale è decisamente inferiore.

Per quanto riguarda Tracey, il Vecchio s’è accorto dell’amicizia che i due hanno instaurato da bambini e non potrebbe mai accettare che sua figlia si metta col fratellastro, tra l’altro figlio di poveracci.

Insomma, Johnny cresce solo e allontanato dalla sua famiglia adottiva ma questo, per quanto lo faccia soffrire, non gli impedisce di farsi strada e di cominciare a lavorare, con successo, anche per il Vecchio.

Ma proprio quando crede di avere almeno la sua stima e fiducia, se non il suo affetto, il Vecchio lo convoca e riesce a costringerlo a firmare, nella divisione dell’eredità tra tutti e tre i ragazzi,  una clausola in base alla quale se le società Van Der Bly dovessero fallire, l’unico a sobbarcarsi dei debiti sarebbe Johnny, che quindi andrebbe incontro a fallimento certo.

Insomma, il testamento è tutto a vantaggio di Benedict, e anche per la stessa Tracey – per la quale il padre non nutre grande slancio affettivo – non c’è chissà quale grande garanzia.

Dopo l’improvvisa morte del Vecchio, i tre fratellastri dovranno vedersela da soli e tireranno fuori il proprio carattere: Benedict vomiterà tutta la sua stupida cattiveria verso Johnny, la sua invidia verso la scaltrezza e il fiuto negli affari – e nella ricerca di diamanti in particolare – del presunto rivale, e farà di tutto per rubargli il poco che ha, per umiliarlo, per ridurlo sul lastrico.

Tracey, dopo un periodo di sbandamento, realizzerà di amare Johnny, che però è sposato con Ruby, un’arpia arrivista con la quale l’amore è finito (se mai c’è stato) da tempo; e Johnny, dal canto suo, cercherà di condurre i propri affari nel modo più avveduto e saggio possibile.

Peccato che chi lo odia stia architettando un diabolico piano per rovinarlo, e Johnny dovrà tenere davvero gli occhi aperti per riconoscere di chi può fidarsi e di chi no, parando i colpi malevoli e pericolosi del fratellastro la cui gelosia nei sui confronti lo sta letteralmente accecando e divorando.

“Cacciatori di diamanti” è un romanzo ambientato nei selvaggi e affascinanti scenari del Sudafrica, in quelle zone ricchissime di giacimenti naturali di diamanti, e quella tra Johnny Lance e Benedict Van Der Bly è una lotta anzitutto personale, privata, che viene sporcata dalla sete di avidità e vendetta del secondo verso il primo, che nonostante abbia il diritto di covare odio e risentimento verso chi vuol rovinargli la vita, dimostrerà saggezza e maturità anche nei momenti più tesi.

È un romanzo d’avventura in cui incontriamo uomini senza scrupoli, assetati di potere e danaro, che per raggiungere i propri loschi obiettivi sono disposti a macchiarsi di orrendi delitti; donne superficiali e arriviste o, al contrario, innamorate e disposte a seguire il proprio uomo sempre, anche nelle difficoltà.

Non è propriamente il mio genere e i passaggi riguardanti l’estrazione dei diamanti non mi ha molto coinvolta, però sicuramente Wilbur Smith è un grande narratore, capace di farti entrare nella storia, grazie a uno stile scorrevolissimo, ai personaggi ben tratteggiati, alle particolareggiate descrizioni dell’ambiente naturale e ai diversi momenti molto dinamici e di tensione, in cui i personaggi rischiano la vita nel mare in tempesta o tra le dune sabbiose, sotto gli sguardi famelici delle iene.

Ideale per chi ama l’avventura!

Obiettivo n. 27.Un libro di un autore africano

Recensione: I SOTTERRANEI DELLA CATTEDRALE di Marcello Simoni



Una mappa che rivela l'esistenza di qualcosa di sconvolgente; una serie di inspiegabili morti solo apparentemente accidentali; un giovane studente ambizioso e molto intelligente che si metterà alla  ricerca della verità.



I SOTTERRANEI DELLA CATTEDRALE 
di Marcello Simoni


Ed. Newton Compton
128 pp
0,99 euro
1789. Nel prologo un uomo dall'identità sconosciuta si introduce nella Biblioteca Vaticana per cercare un antico ed importante documento...

Due mesi dopo, ad Urbino, il professor Lamberti, docente di filosofia all’università, viene ritrovato morto all’interno della cattedrale. 
L’ipotesi è che sia precipitato dalle impalcature erette per la ricostruzione della cupola, distrutta da un terremoto.
Ma Vitale Federici, il suo allievo più brillante, intuisce subito che dietro quella morte si nasconde qualcosa di poco chiaro. 
Inizia così la sua personale indagine per scovare l'eventuale assassino del Lamberti, e indagando - insieme ai due amici Bonaventura e Gaspare - viene a conoscenza di un fatto sconcertante: l’uomo era sulle tracce di un antico tempio dedicato alle Ninfe, nascosto nel sottosuolo della città. 
Ma evidentemente chi ha fatto del male a Lamberti non ha intenzione di fermarsi, pur di tenere lontano Vitale da questa verità, fatta passare per leggenda.
Altre morti si susseguono, così come complotti e intrighi orditi da uomini religiosi che di pio hanno veramente poco; Vitale capisce che c'è qualcuno di influente che ha tutti gli interessi per tenere nascosta la verità circa la mappa che conduce all'antico tempio...

Chi è e cosa è disposto a fare pur di attenersi ai propri scopi? Vitale riuscirà a sfidare tutti gli ostacoli che si frapporranno tra lui e la ricerca della verità?
Tanti sono i sospettati, e tutti sembrano bene intenzionati a tenere celato un segreto che non deve essere rivelato…

"I sotterranei della Cattedrale" è un racconto molto intrigante, il cui sfondo storico affascina, l'elemento thriller appassiona e l'espediente narrativo di un'antica pergamena contenente sorprendenti rivelazioni funziona sempre.
Un centinaio di pagine che si leggono tutte d'un fiato e non solo per il numero in sè, quanto per il ritmo via via più incalzante, l'atmosfera misteriosa e leggendaria e l'abilità narrativa, unita all'accuratezza dei riferimenti storici, dell'Autore.
Ideale per chi ama il genere storico thriller.

lunedì 28 novembre 2016

Recensione film: LA CENA DI NATALE di Marco Ponti



E sembra stia avendo ottimi riscontri al botteghino il sequel di IO CHE AMO SOLO TE, LA CENA DI NATALE, il film di Marco Ponti tratto dal romanzo di Luca Bianchini.


LA CENA DI NATALE


dal 24 novembre al cinema
Anno 2016
Regia: Marco Ponti
Cast: Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Mariapia Calzone, Michele Placido, Eugenio Franceschini, Antonio GerardiVeronica PivettiEva RiccobonoDario AitaGiulia Elettra Gorietti,Uccio De SantisCrescenza Guarnieri
Ivana Lotito.


Dopo un anno siamo di nuovo qui: nella splendida Polignano, questa volta romanticamente spruzzata di neve e in attesa del Natale.

Il Natale, si sa, è la festa della famiglia, si respira aria di gioia, pace e serenità…, ma con gli Scagliusi c’è poco da stare tranquilli, perché le sorprese e i guai paiono sempre accampati dietro la porta!

Ritroviamo la nostra coppia di sposini, Damiano (R. Scamarcio) e Chiara (L.Chiatti), che stanno per diventare genitori: Chiara, infatti, ha un bel pancione ed è all’ottavo mese di gravidanza (Laura Chiatti lo era davvero, in attesa del secondogenito), e non solo è in crisi a causa degli ormoni impazziti ma anche perché il maritino sembra prendere questa imminente nascita, con tutte le responsabilità che ne seguono, con una certa superficialità.


E del resto, superficiale e bambinone Damiano lo è sempre stato! Ma adesso non ha più scuse: il padre gli sta affidando l’azienda e sta per diventare genitore; non sarà arrivato il momento di crescere, una buona volta?
Damiano non si sente nè in grado nè pronto ad affrontare il carico di aspettative che gli altri nutrono per lui, e a complicare le cose ci si mette sempre lei, l’ex-fidanzata, Debora, alla quale il giovane Scagliusi non sa dire di no.

Ma stavolta la scappatella potrebbe avere conseguenze impreviste e metterlo seriamente nei guai…

Damiano affronterà le conseguenze delle proprie azioni stupide e incoscienti, o come sempre cercherà di nascondere le proprie malefatte, sperando che nè Chiara né la famiglia si accorgano dei guai in cui si è cacciato?

Come se non bastasse, a rendere l’aria bella elettrizzata ci pensa Matilde Scagliusi, la snob moglie di don Mimì, che s’è messa in testa di fare come a Bari e di organizzare in casa la cena della Vigilia (a Polignano non si usa), con un pranzo degno di tutti i reality di cucina presenti in tv, mettendo in mostra lo sfarzo della propria dimora.

Ovviamente, a questa cena dovranno esserci tutti, ma proprio tutti, anche perché Matilde ha appena ricevuto un inaspettato (e sospettoso?) regalo dal marito: un anello di smeraldo, grosso e vistoso, che giustamente lei vuol mostrare agli ospiti, in primis all'eterna rivale Ninella.

Eh già, Ninella! Non l’abbiamo ancora nominata!
Lei e don Mimì continuano a pensarsi e ad amarsi da lontano, ad ammiccarsi e a sorridersi con complicità e tenerezza, ma Ninella sa che questo loro amore è impossibile.

Eppure lui sta ritornando alla carica, convinto che adesso è il momento giusto, che adesso possono pensare di realizzare finalmente il loro sogno d’amore.

Ma accadrà davvero? Don Mimì riuscirà a lasciare Matilde – dopo averle regalato un bello smeraldo?

Ma non dimentichiamo gli altri personaggi, che ci regalano momenti ora intensi, ora divertenti, come la cara zia Pina, sorella di Ninella - interpretata dalla sempre frizzante Veronica Pivetti - , con cui non parla da qualche anno; vive al nord ed è tornata dopo diverso tempo a Polignano per vedere la nipote quasi-mamma, Chiara; è un tipo un po’ snob e tanto scassa*****, ma in fondo ha un cuore tenero!

E poi c’è Nancy, sempre col pallino di perdere la verginità, impegnata a far pratica con un attrezzo che metterà in imbarazzo lei e farà ridere noi spettatori.

E cosa ne è di Orlando, ormai gay dichiarato ma sempre preso dai suoi problemi sentimentali?

Orlando è un personaggio che dà momenti ricchi di emozione ed Eugenio Franceschini è bravissimo nel comunicarci tutta la fragilità e l’intensità di un uomo giovane e bisognoso di trovare il vero amore.

Per tutti i presenti alla cena della Vigilia, riuniti alla stessa tavola in casa Scagliusi, la notte di Natale succederà davvero di tutto, tra dichiarazioni inaspettate, ascensori che si bloccano, anelli che spariscono e qualche litigio...

“La cena di Natale”, come già “Io che amo solo te”, è una commedia che sa far sorridere (e ridere) tanto, ricca (forse anche un po’ più del precedente film) di momenti e gag divertenti, resi tali non solo dai vari episodi, che già di per sé sono belli dinamici grazie ad equivoci, incomprensioni e piccole sorprese, ma anche dal simpatico accento pugliese nonché per la forza comunicativa degli attori, completamente a loro agio nei panni dei personaggi che interpretano, cui sanno dare espressività e credibilità, restituendocene pregi e difetti: l’ansia e le preoccupazioni (legittime) di Chiara (acuite umoristicamente dal decalogo della cara amica Mariangela circa il “marito traditore”), l’impaccio di Damiano, marito fedifrago che però sembra scivolare quasi senza volerlo (e forse ci piace proprio per questa sorta di ingenuità che lo caratterizza), e poi quando si accorge dell’errore, vorrebbe rimediare “all’uso suo”; straordinariamente simpatica (oltre che brava) Eva Riccobono, una ragazza estremamente schietta, che ci fa ridere con la sua spontaneità (e i suoi rutti!); e poi la tenerezza di quest’amore tra Mimì e Ninella, desiderosi di regalarsi “quel che resta della loro gioventù”. 

Guardare una commedia briosa e brillante, ben recitata, ambientata tra le bellissime Polignano e Monopoli, come “La cena di Natale”, a me mette il buon umore, perché soddisfa sia la mia (non troppo smielata) vena romantica, sia la mia voglia di intrattenermi in compagnia di un film molto piacevole e spensierato.

Da lettrice, è inevitabile (quasi fisiologico, direi, voi che dite? ^_-) fare paragoni con l’omonimo romanzo (anche nel sequel l'Autore appare brevemente, ma senza uniforme) da cui è tratto il film, ma nonostante qualche differenza (piccola o grande, a un certo punto è soggettivo) io credo che Marco Ponti e il cast rendano giustizia allo spirito della storia e al carattere dei personaggi, che dalla carta prendono vita davanti a noi e, per quel che mi riguarda, io finisco sempre per “affezionarmici”. Fosse per me, vorrei sequel infiniti di “Io che amo solo te”.

Insomma, avrete capito che mi è piaciuto, perché mi ha fatta sorridere, mi ha divertita con la sua fresca ventata d’ottimismo.


“Dicono che noi siamo fragili cose,
ma nell'attesa di un sorriso
abbiamo visto evaporare il sole.
Ma quando le canzoni finiranno, 
che cosa ne faremo di tutto quanto il nostro amore?"



domenica 27 novembre 2016

Prossimi arrivi in libreria: IL SEGRETO DI GOTHAM di Lyndsay Faye // IL SOLO MODO PER COPRIRSI DI FOGLIE di Laura M. Leoni // IL CACCIATORE SILENZIOSO di Lars Kepler



Qualche anteprima che mi ha attirata, web-vagando ^_^

Storie di razzismo e corruzione, storie di uomini e donne con i loro segreti e traumi personali, killer spietati da catturare...:

IL SEGRETO DI GOTHAM
di  Lyndsay Faye



Ed. Einaudi
trad. N. Gobetti 
500 pp
21 euro
USCITA:
29 NOVEMBRE 2016
New York, 1846. In una città feroce e alla mercé di spregiudicati criminali, Timothy Wilde, il miglior detective del corpo di polizia appena nato, indaga su un terribile rapimento e su una vicenda che lo porterà nei vicoli bui della Storia. 
Lucy Adams, bellissima donna nera, si trascina terrorizzata nell'ufficio di Timothy Wilde per denunciare un furto. 
Quando lui le chiede che cosa le sia stato rubato, lei risponde: "La mia famiglia".
Così, l'agente più recalcitrante dell'NYPD si scontra con l'intreccio di crimini e bugie gestito dai "black-birders", trafficanti di uomini che rapiscono cittadini di colore, li fanno passare per schiavi e li vendono alle piantagioni del Sud. 
Le ricerche per trovare la sorella di Lucy e suo figlio spingono ancora una volta Timothy e il fratello Valentine nei bassifondi della New York dell'Ottocento, dove corruzione, violenza e razzismo prosperano all'ombra della grande politica






IL SOLO MODO PER COPRIRSI DI FOGLIE
di Laura M. Leoni


Ed. De Agostini
256 pp
14.90 euro
USCITA:
20 DICEMBRE 2016
Tra le pagine di questo libro incontrerete Daniel, un riservato ragazzo italo-inglese in Italia per l’Erasmus, che cerca l’occasione di camminare da solo e si ritrova travolto da una passione fortissima; Claudia, la sua insegnante d’arte, una donna insoddisfatta e succube di una certa idea di moglie e di madre; e Anita, studentessa con il talento della musica, una voce prodigiosa e un triste segreto celato dietro il sottile paravento di due labbra imbronciate.
È il desiderio la forza che manda all’aria questi destini, costringendo i protagonisti a uscire allo scoperto una volta per tutte. Per capire che non esiste difesa dal mondo, dalla luce e dal dolore che a ogni respiro ci trafiggono con la stessa vertiginosa ferocia.

Con uno stile semplice e profondo, l’autrice scava nei pensieri, nelle azioni, negli umori e nei traumi nascosti dei suoi piccoli eroi quotidiani, dando voce alla loro voglia di combattere, di non arrendersi, di essere semplicemente se stessi. 
Perché, parafrasando la magnifica poesia che dà il titolo a questa storia, vivere è il solo modo per coprirsi di foglie.



IL CACCIATORE SILENZIOSO
di Lars Kepler


Ed. Longanesi
trad. A. Berardini
USCITA
7 DICEMBRE 2016
È da poco calata la notte quando Sofia entra nella grande villa fuori Stoccolma dove l’aspetta il suo cliente.
Un cliente molto facoltoso, ma per lei nuovo. Forse è per questo che Sofia avanza circospetta come un animale selvatico. Mentre percorre lentamente l’ampio salone buio, cercando di registrare ogni dettaglio, Sofia non immagina chi sia veramente l’uomo che l’ha scelta per quella notte.
E nemmeno immagina che di lì a poco si troverà faccia a faccia con il terrore.
Perché un killer spietato e meticoloso, che non lascia tracce né indizi, e si muove con apparente infallibilità, è entrato in azione ed è pronto a colpire ancora.
Restringere la cerchia delle potenziali prossime vittime è un autentico incubo per le forze dell’ordine, perché nel mirino del killer potrebbero esserci personalità molto in vista nel Paese. Ma agire allo scoperto potrebbe avere conseguenze terribili.
Per risolvere l’enigma, alla polizia non resta che richiamare Joona Linna, l’ex commissario che da due anni si trova rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Kumla per un vecchio conto in sospeso.
Joona Linna e l’agente speciale Saga Bauer sono costretti a collaborare in segreto per fermare il «cacciatore silenzioso» prima che sia troppo tardi.
Prima di finire loro stessi tra gli obiettivi di una morte annunciata. 
Prima che il cacciatore riduca anche loro a un silenzio senza fine…

sabato 26 novembre 2016

Prossime letture: TROPPI PSICOLOGI IN FAMIGLIA di Daniela Lovati // COME UN'ISOLA di Monika M.




Cari lettori, vi presento due mie prossime letture:


TROPPI PSICOLOGI IN FAMIGLIA
di Daniela Lovati



“Non capisco come sia potuto succedere ma, dopo che per molti anni sono stato l’unico, oggi, nella mia famiglia, gli psicologi sono proliferati. Tutto ebbe inizio quando…”

Le parole appassionate del quasi ottantenne Walter Latelli, stravagante e ironico psicoanalista, ci trasportano all’interno della vita del nipote Flavio, psicologo, e di Lorena, sua moglie, anche lei psicologa. 
Ecco allora che vediamo Flavio e Lorena, nella loro frenetica quotidianità, alle prese con i caratteri profondamente diversi delle loro tre figlie femmine. 
Li guardiamo districarsi a fatica tra parenti, amici e tanti altri personaggi che popolano la loro “complicata” esistenza.
Li seguiamo, curiosi, nei loro studi, dove incontrano ogni giorno una variegata umanità: uomini all’apparenza forti come macigni che si sgretolano dopo poche domande; madri perse in una “terra di mezzo” tra figli non ancora grandi e genitori non più giovani; donne traditrici che vengono inesorabilmente tradite; famiglie turbate dalle crisi di bambini e adolescenti incomprensibili…
E mentre assistiamo ai loro tentativi di aiutarli, ci accorgiamo, pagina dopo pagina, di acquisire conoscenze nuove e originali spunti di riflessione. Anche perché nella storia dei due protagonisti, e in quelle dei loro pazienti, non possiamo che riconoscere “pezzi” della nostra vita…

Una “storia con dentro tante storie” che riesce, in momenti diversi, ad emozionare e a far riflettere, a divertire e a commuovere.
Un libro per chi vuole capire, per chi non teme di sentire, per chi crede che la vita debba essere vissuta tutta, anche quando non piace, fino in fondo, con la consapevolezza negli occhi e il sorriso nel cuore.

L'autrice.
Daniela Lovati lavora come psicoterapeuta a Torino e ad Aosta presso il Centro di Psicologia Clinica e Formazione Professionale “Pharus” (www.pharuscentropsicologia.com) di cui è co – responsabile. Nel 2014 ha pubblicato insieme al Dr Paolo Calvarese: “Alzheimer camminare con la demenza. Manuale teorico – pratico per professionisti e famigliari” (Ed. Minerva Medica). Vive a Torino ed è sposata con uno psicologo da cui ha avuto tre figlie femmine. “Troppi psicologi in famiglia” è il suo romanzo d’esordio.


COME UN'ISOLA
di Monika M.



Lettere Animate


Come un’isola è forse scritto unicamente per noi donne, noi donne che ci amiamo così tanto da saper amare in modo unico, senza però tradirci mai.

E’ una storia d’amore non convenzionale, complessa, forse malata, tenace, che rivela la fragilità e la forza stessa della protagonista. 
E’ un invito a darci una possibilità anche quando tutti i segnali indicano pericolo, vivere un amore sapendo che si verrà feriti non per ingenuità ma per coraggio, vincendo la paura del dolore che sappiamo arriverà ma che sarà nulla confrontato ad una assenza di rimpianto. 
E’ consapevolezza di sé, è controllo, è scelta . Lucrezia , la protagonista, allineerà la sua vita a quella di Victor convinta di poter, come sempre nella sua vita, controllare tutto. 
Nulla sarà più diverso da ciò che lei aveva pianificato fino a conoscere la travolgente ribellione, fiera del suo orgoglio ingaggerà una guerra con il suo stesso cuore per non concedersi ad un amore non corrisposto . 
Si tufferà volontariamente in due occhi crudeli e belli sapendo che vi troverà la morte per annegamento, consapevole che quel che dopo l'aspetterà non sarà più vita , ma sopravvivenza scandita da una inguaribile mancanza, dettata però dalla libertà della scelta fatta .
Siamo spesso schiavi dei nostri limiti , ma quanto di noi siamo disposti a tradire per oltrepassarli ? 

"Non bisogna mai partire da un risultato , se lo facessimo tutto sarebbe falsato , ogni gesto e pensiero mutato dal desiderio di giungere dove si è stabilito e non dove veramente siamo attesi... sei enigma e mistero che vivrò per sempre o forse mai più... "

venerdì 25 novembre 2016

Novità e anteprime CentoAutori Edizioni




Desiderosi di essere indirizzati verso qualche prossima uscita noir/poliziesca che vi tenga incollati alle pagine?

Ebbene, ecco una carrellata di prossime uscite targate CentoAutori:


LADRI DI RICORDI
di Lorenzo Nicotra



160 pp
10 euro
NOVEMBRE 2016

Sulla diciassettenne Lidia viene scagliato un tremendo maleficio che potrebbe portarla alla pazzia. Sarà il padre a salvarla, in un’avventura ai confini della realtà…

A Collegrifo, antico borgo annidato su un picco sporgente sulla Valle del Cervaro, è alle porte il fatidico 31 di ottobre, ovvero la festa di Halloween.
A casa Foschini, la giovane Lidia aiuta la madre Miriam e la zia Anna a creare gli addobbi per la festività. 
Con i suoi diciassette anni, Lidia è una ragazza palesemente sensibile, ma nutre anche una certa sfiducia nei confronti di suo padre. 
Ciò è dovuto a un incidente di quattro anni prima e da allora il rapporto tra loro si è inesorabilmente incrinato. 
Una misteriosa lavanderia, due vecchine che sembrano delle streghe e una fattura scagliata su Lidia – che si manifesta come una sorta di febbre ipnotica che le annulla la volontà e la rende schiava di un letale richiamo soprannaturale – saranno gli eventi che porteranno Lidia e suo padre ad affrontare una misteriosa avventura e ad un progressivo riavvicinamento.


L'autore.
Lorenzo Nicotra è scrittore e musicista, vive a Napoli e da sempre è appassionato cultore di narrativa Fantastica. In ambito editoriale ha lavorato come editor e direttore di collana, nonché come editore stesso. Ha ottenuto diversi riconoscimenti letterari, tra cui un primo e un secondo posto al prestigioso premio Emily Dickinson (il primo dei quali con la raccolta “Il lago”, pubblicato da Guida Editore e presentato ed accolto più che positivamente al Salone del libro di Torino). Ha ricevuto varie segnalazioni di merito agli storici premi letterari Alien, Lovecraft e Courmayeur ed ha vinto il Premio Letterario Inchiostro Bizzarro, bandito dalla rivista Inchiostro. Ha pubblicato le antologie Il Regalo nel Sogno, Zona D’Ombra e Nephthys, quest’ultima con Pina Varriale
.





LE SOLITUDINI DELL'ANIMA
di M. De Giovanni


Dall’autore del commissario Ricciardi e della saga de I Bastardi di Pizzofalcone, una nuova entusiasmante antologia di racconti. Un piccolo scrigno di tesori, grazie al quale il lettore si commuoverà, si emozionerà e, perché no, si divertirà.

Storie incisive, misteriose, nere ma anche piene di humour, dove la trama e la maestria nella creazione di personaggi unici si mescola a temi forti di strettissima attualità.

Si va dalla riflessione sul potere di Un mestiere come un altro al tema dell’immigrazione in Fastidio; da storie di amore e dolore come Tu, e il nuovo anno e Ti voglio bene passando per racconti più squisitamente legati a Napoli come Respirando in discesa e La Saponata ai Quartieri Spagnoli, fino a vicende decisamente divertenti e umoristiche come Robin Food e Le beffe della cena
Non mancano storie noir e misteriose che sono il marchio di fabbrica dello scrittore napoletano quali Il purificatore e La piazza nascosta
Due racconti sono però i gioielli preziosi di quest’antologia: Dieci centesimi, con protagonista un giovanissimo commissario Ricciardi, e Tutta quell’acqua, omaggio allo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano e alla magia del racconto.



IL TESTIMONE. Di Palma investigazioni
di Gaetano Amato


Ed. CentoAutori
coll. L'Arcobaleno
208 pp
12 euro
NOVEMBRE 2016

Squattrinato, ironico, persuasivo, astuto, intelligente, amante del buon cibo: ecco Gennaro Di Palma. Lui è un ex. Ex tutto. 
La sua vita è scandita dalla solita routine giornaliera: sveglia alle sette, caffè, sigarette, doccia, uscita e infine il rientro nella sua casa/ufficio, dove svolge il suo lavoro con l’aiuto della portiera Lisa, segretaria e tutto fare.
Segue casi di poca importanza, che puntualmente non riescono a garantirgli entrate sufficienti a coprire le numerose uscite.
 Ma quando bussa alla porta un professionista che gli offre un compenso degno di un re per smascherare l’infedeltà della moglie, Di Palma s’imbatte in un vero e proprio omicidio che diventa un rompicapo, apparentemente senza soluzione.


L'autore.
Gaetano Amato (Castellammare di Stabia, 1957) è uno scrittore e attore italiano, noto al grande pubblico soprattutto per le innumerevoli partecipazioni da protagonista a film e serie televisive di grande successo. Ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Charlot per il cabaret, la Grolla d’oro per la miniserie Il Grande Torino, il Premio qualità televisiva per la serie televisiva La squadra e il Mirto d’oro come Attore dell’anno.
È stato finalista al Premio Bancarella 2009 con il romanzo Il Testimone, ora ripubblicato per Edizioni Cento Autori. Tra i suoi libri ricordiamo i romanzi Il paradiso può attendere. A volte (Testepiene, 2010) e Gioco segreto (Testepiene, 2011). Per Edizioni Cento Autori ha pubblicato Il mistero della I lunga. Di Palma Investigazioni (2016
).


E infine una riedizione:


NESSUN CI RIDURRÀ AL SILENZIO
di Maurizio de Giovanni, 
Massimo Carlotto e altri


coll. I tascabili
303 pp
9 euro
DICEMBRE 2016
La Polvere entra nei polmoni e sconvolge la vita di donne e uomini. Poco importa se è quella che brucia per le esalazioni degli incendi della Terra dei Fuochi o quella che proviene dalla lavorazione dell’amianto nelle fabbriche.
Si insinua nelle viscere del tuo corpo per distruggerlo, con calma, senza fretta. Ma prima o poi si deve fare i conti con la Polvere che proviene da tanti anni vissuti in una fabbrica, semplicemente per lavorare e per portare i soldi di uno stipendio a casa.

 Sono storie di vita e dolore quelle che gli scrittori di quest’antologia ci raccontano.
I protagonisti sono uomini edonne semplici, lavoratori, casalinghe, bambini che hanno avuto la sfortuna di frequentare un luogo maledetto, una fabbrica di amianto o una campagna usata dalla criminalità organizzata per sversare rifiuti tossici.
Ma a distanza di tanti anni c’è chi non dimentica e chi decide di non tacere…


L'autore.
Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) ha pubblicato con crescente successo la saga del commissario Ricciardi, ambientata nella Napoli del fascismo e composta dai romanzi Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi(2007), La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi(2008), Il posto di ognuno. L’estate del commissario Ricciardi (2009), Il giorno dei morti. L’autunno del commissario Ricciardi (2010), Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi (2011), Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi (2012), In fondo al tuo cuore. Inferno per il commissario Ricciardi (2014) e Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi (2015), tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero. Nel 2012 è uscito per Mondadori il romanzo Il metodo del coccodrillo, a cui hanno fatto seguito i romanzi I Bastardi di Pizzofalcone, Buio per i Bastardi di Pizzofalcone, Gelo per i Bastardi di Pizzofalcone e Cuccioli per i Bastardi di Pizzofalcone, tutti editi da Einaudi Stile Libero. Nel 2015 è uscito il romanzo Il resto della settimana, edito da Rizzoli, dedicato alla vera passione dello scrittore: il tifo per il Napoli.
Per Edizioni Cento Autori sono uscite le antologie L’omicidio Carosino. Le prime indagini del commissario Ricciardi (2012), Le mani insanguinate (2014) – entrambe ripubblicate da Rizzoli -, Una lunga notte (2015), con Alessandra D’Antonio, Le solitudini dell’anima (2015) e Nove volte per amore (2016).

Novità Butterfly Edizioni: UN NATALE INASPETTATO di Irene Pistolato



Carissimi, la festa più amata dell'anno si avvicina e con essi anche i romanzi ambientati nella allegra atmosfera natalizia!

Eccone uno, che è già disponibile su Amazon:


UN NATALE INASPETTATO
di Irene Pistolato


Butterfly Edizioni
Pagine: 160
Prezzo: 2,99 € 
Data di uscita: 
22 novembre 2016
Disponibile solo in ebook
 su Amazon e Kindle Unlimited


Quello di Alberto potrebbe essere l’ultimo Natale, così, incredulo e sotto shock dopo la telefonata del suo medico, decide di trascorrere le feste con la sua famiglia.
Non è stato un figlio e un fratello perfetto, si è allontanato da casa a soli vent’anni, desideroso di libertà e di lasciarsi il passato alle spalle.
Ha visto andarsene il padre quando era ancora un adolescente, senza una spiegazione, sconvolgendo la loro vita.
Alberto ora vuole rimediare alla sua assenza, desidera lasciare un bel ricordo di sé alle sue donne.
L’incontro casuale con Viola, vicina di casa di sua madre da sempre, scombussola tutti i suoi piani.
In un impeto di rabbia le chiede di cercare informazioni su suo padre, essendo lei una poliziotta e avendo i mezzi giusti a disposizione.
Alberto è deciso a sistemare ogni cosa prima di andarsene e vuole a ogni costo ritrovare l’uomo per chiedergli il motivo del suo abbandono.
Viola parte con lui per questo viaggio non programmato in giro per mezza Italia dove Alberto riscoprirà se stesso, la voglia di vivere e il desiderio di amare.
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