martedì 6 giugno 2017

Recensioni film: THE WATER DIVINER // BRIDGET JONES'S BABY // BEL AMI



Cosa avete visto di rilevante in tv o in streaming, ultimamente?
Si accettano consigli di film che voi avete trovato beeellissiiiimiii e meritevoli di essere guardati ^_^


Ecco alcuni che di recente ho scelto di vedere: due perchè già da tempo mi ero ripromessa di farlo, l'altro s'è fatto in prima serata qualche giorno fa.


THE WATER DIVINER


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Tratto dall'omonimo romanzo, scritto da Andrew Anastasios e Meghan Wilson-Anastasios, pubblicato da Edizioni Piemme

REGIA: Russell Crowe
ATTORI: Russell Crowe, Olga Kurylenko, Jai Courtney, Yilmaz Erdogan, Isabel Lucas, Cem Yilmaz, Jacqueline McKenzie.


E qui Russell se la canta e se la suona - come si dice -, visto che dirige se stesso, oltre che i colleghi.

Siamo in presenza di un'avventura epica ambientata quattro anni dopo la terribile battaglia di Gallipoli in Turchia, durante la Prima Guerra Mondiale. 
E' il 1919 e Joshua Connor è un contadino rabdomante, dotato quindi della capacità di ascoltare la terra per trovare l'acqua nelle sue profondità; vive nella campagna australiana del Mallee, insieme alla moglie Eliza.
Sulla coppia è caduta una pesante ombra di dolore e tristezza: i tre figli maschi sono deceduti nella battaglia di Gallipoli e ciò che rimane agli afflitti genitori sono il ricordo degli anni felici in cui vivevano tutti insieme e un pacchetto con un vecchio diario personale, alcune lettere e poche foto. 

La tragedia improvvisa pesa sul loro cuore e porta ben presto alla morte della moglie di Joshua, alla quale l'uomo aveva promesso che avrebbe riportato a casa, e seppellito in terra consacrata, i corpi degli amati figli, così da onorare la loro memoria e ritrovare la pace nella propria vita. 
Così, in compagnia solo di se stesso e dei propri pensieri, Connor va in Turchia, percorrendo oltre 9000 miglia per recarsi in quella zona in cui i suoi ragazzi sono morti.

Nella variopinta e vivace Costantinopoli, schiacciata dall'ingombrante Impero ottomano, Connor viene proiettato in un mondo fatto di usanze molto distanti dalle sue.
Conosce un bambino, Orhan, che in pratica lo "costringe" ad alloggiare nell'albergo della madre, Ayshe (Olga Kurylenko), bellissima e misteriosa, appartenente a una delle vecchie e potenti famiglie turche. 

Intanto, nonostante i primi ostacoli (di ordine burocratico), l'uomo è determinato a raggiungere Gallipoli, dove i corpi dei combattenti vengono faticosamente restituiti e recuperati dalle viscere di una terra ancora straziata dagli scontri. 
A tal fine, il colonnello Hughes cerca aiuto presso il nemico, il turco Hasan.

Arrivato a Gallipoli, per Connor non sarà facile portare a termine la propria missione impossibile, ma grazie alle proprie doti egli riesce a sentire la presenza dei suoi figli là dove sono morti e temporaneamente sepolti, tranne quella del figlio maggiore, che sembra non essere sepolto sotto la polvere della terra turca, e che potrebbe per questo essere ancora vivo.

Russell Crowe a me piace molto come attore e credo che questo sia un buon esordio alla regia; c'è l'orrore della guerra, che però riesce a "livellare" ogni cosa e ad unire anche anche due nemici; c'è il dolore della perdita dei propri figli, c'è anche il momento più romantico, visto che dai primi sguardi tra Ayshe e Joshua presumiamo che tra i due presto o tardi sboccerà un sentimento... 

Insomma, film piacevole da vedere, ma non mi ha lasciato totalmente soddisfatta; non lo so, mi aspettavo qualcosa di più... 


Altro film che mi ha entusiasmata meno di ciò che speravo, ma per ragioni ben precise, è stato...



BRIDGET JONES'S BABY


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Regia di Sharon Maguire
Con Renée Zellweger, Colin Firth, Patrick Dempsey, Jim Broadbent, Gemma Jones, Emma Thompson


Bridget è tornata, più single e pasticciona che mai.

L'atmosfera iniziale è quella un po' malinconica propria dei funerali, anche se tranquilli non c'è gente che strilla dal dolore: è morto quel birbantello di Daniel Cleaver, ex di Bridget e storico avversario in amore di Mark Darcy.

Un po' dispiace: quell'aria indolente, supponente, da sicuro di sè-faccia di bronzo ecc ecc... di Daniel rischia di togliere un po' di verve alle vicende bridgettiane, ma tranquilli, lei sa come ficcarsi nei guai anche senza l'ormai defunto Cleaver.

Ed è così che a una sorta di raduno musicale per invasati, conosce l'affascinante e ricco Jack Quant e ovviamente trascorre con lui una notte di sesso.
Al mattino, è giù tutto finito e Bridget torna alla sua vita da 43enne sola, ai suoi folli amici e al suo lavoro, dove si ritrova un capo decisamente poco simpatico...

Ma qualche giorno dopo la notte focosa con lo sconosciuto, la nostra Bridget si concede alla vecchia conoscenza, Darcy: i due sono alla festa di battesimo del figlio di un'amica e non può non scapparci una bella nottata di passione.
Anche stavolta, il mattino dopo, Bridget scappa via, impaurita al pensiero di riprovarci con Darcy, ben sapendo che sono dieci anni che fanno tira e molla e non concludono granchè.

Ben presto però la nostra eroina nota che sta ingrassando; non solo, il ciclo salta e allora...? Non sarà incinta? Ma certo che lo è, con somma gioia di lei che non ci sperava più.
Il problema è: di chi? Chi è il padre del nascituro, avendo lei fatto sesso con due uomini diversi a pochi giorni di distanza?

Su questo equivoco, e su tutti i pasticci tipici della Jones, ruota questo terzo appuntamento, in cui a Cleaver s'è chiaramente sostituito il bel dottore di Grey's Anatomy, che ha tutte le carte in regola per piacere a ogni donna sana di mente - quindi non parliamo di Bridget: ma dove lo trovate uno che vuol prendersi la responsabilità di una paternità al 50% dopo una notte di sesso occasionale con una perfetta sconosciuta? Uno che mostra di essere romantico, attento, premuroso, gentile, entusiasta all'idea di crescere sto figlio (pur sapendo che c'è l'altro possibile padre in giro), disposto a mentire pur di tenersi la futura mammina tutta per sè?

Jack è l'uomo ideale, sia paragonato al defunto e odioso Daniel sia rispetto al grande amore di Bridget, Darcy, più noioso e impassibile che mai, anche se eternamente e romanticamente innamorato di lei.

Divertente, ricco di umorismo, con diverse gag che fanno ridere; Colin Firth è invecchiato ma conserva il suo fascino: Dempsey bello, pimpante e simpatico; la Zellweger...? Beh, gli anni passano per tutti ma il problema non è quello, bensì il botox, che un po' ha tolto - parere mio - espressività al faccino birbante, sempre imbarazzato ma dolcemente sorridente della Bridget cui siamo abituati...

Cosa non mi è piaciuto?
Il film è carino, in linea con il clima frizzante e folle dei precedenti; il punto è che ho preferito la trama dell'omonimo romanzo... ma devo fare una precisazione...

Se non ho capito male, dopo "Il diario di Bridget Jones" e "Che pasticcio, Bridget Jones!", la Fielding ha scritto Bridget Jones, un amore di ragazzo, in cui la nostra Jones è una 50enne sempre single, cicciottella e mamma di due pargoli, ma soprattutto è vedova perchè a morire è il serioso ma onesto Darcy...

Come le è venuta questa idea malsana di far morire nientepopodimenoche Darcy, io non lo so...!! >_<
Evidentemente, accortasi della grossa cavolata, avrà pensato bene di regalarci un'altra specie di versione della storia che però a ben vedere cozza con il seguito ("Jones, un amore di ragazzo") per la questione della paternità dei figli.

Vabbè comunque, senza star qui a fare i genetisti col DNA dei piccoli Jones: nel quarto libro - Bridget Jones' baby - si torna indietro nel tempo (una decina d'anni) e Bridget è una 40enne alle prese sempre con i due stessi uomini della sua vita: Daniel e Darcy, tra cui si gioca il terno al lotto della paternità.
Personalmente, mi piace più questa trama e il tipo di equivoci buffi che si creano all'interno del trio storico (BJ indecisa tra il sexy ma superficiale Cleaver e la sicurezza che le dà il noiosetto Mark, pronto però a battere in ritirata davanti alla strafottenza del rivale) che l'idea di far morire Daniel e pescare dal nulla Jack (che comunque stravince sugli altri due per simpatia).

Insomma, non si capisce bene cosa avesse in mente l'Autrice, che ha fatto un bel pastrocchio tra morti e gravidanze..., ma tanto è, ormai il gioco è fatto.

Conclusione? Il film a modo suo è grazioso, fa sorridere, è spensierato... ma è bene guardarlo ignorando la confusione della Fielding nei libri perchè sennò non ci si capisce un granchè  :-D


Terzo film: è tratto dall'omonimo classico di Guy De Maupassant:

BEL AMI


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REGIA: Declan Donnellan, Nick Ormerod
ATTORI: Robert Pattinson, Uma Thurman, Kristin Scott Thomas, Christina Ricci.


Siamo a fine Ottocento e il protagonista della storia è il povero, caruccio e molto ambizioso Georges Duroy (Robert Pattinson), giovane arrampicatore sociale, figlio di gente semplice che arriva a Parigi dopo aver svolto il servizio militare in Algeria.
Camminando solo soletto - lanciando sguardi invidiosi ai ricchi e concedendosi qualche notte brava con donne dai facili costumi -  per le strade della città francese, Georges incontra una vecchia conoscenza, il commilitone Charles Forestier, che lo aiuta a tentare la carriera giornalistica.

Nonostante non sia un talento nella scrittura e nel redigere articoli che davvero valgano qualcosa, Georges riesce a farsi strada nei salotti dell'alta società francese seducendo giovani - e meno giovani - mogli infedeli, dalla bella Clothilde alla integerrima madame Virginie Walter.

Deciso ad abbandonare la sua condizione di estrema povertà a tutti i costi, riesce anche a sposare una dama in vista e benestante, Madeleine Forestier (rimasta vedova di Charles).
Con sotterfugi e inganni, il giovane Duroy ottiene la separazione dalla neo moglie (e parte dell'eredità di lei) e continua la propria ascesa, non guardando in faccia nessuno, calpestando sentimenti, tutto all'insegna dell'avidità e dell'ambizione più sfrenate.

Io non nutro grande simpatia per Pattinson: non mi piace proprio il suo viso, mi ricorda quella di un pesce lesso (un po' come la ex, Kristen Stewart), e inoltre mi appare sempre cadaverico come in Twilight, il che mi mette tristezza.

Però devo dire che qui tutto sommato mi è piaciuto, e la faccia un po' strana lo ha reso un credibile Duroy, conferendogli un che di cinico, un'espressione ambigua, enigmatica, propria di questo ragazzo ossessionato da sesso e potere, che ammette senza vergogna (e dovrebbe averne) che l'amore nella vita non basta, ci vuole altro: soldi, fama... e in nome di questi suoi discutibili obiettivi è pronto ad adottare condotte poco rispettose, soprattutto nei confronti del gentil sesso.
Ecco, le donne in questo film sono un po' bistrattate: per la maggior parte, sono amanti deluse, sedotte e abbandonate, anche se c'è amante e amante: c'è quella più grande d'età che s'è invaghita del giovanotto ed è capace di supplicare un po' d'amore pur di non essere lasciata; c'è la dolce (ma sempre fedifraga è...) Clothilde (C. Ricci), che sembra sinceramente affezionata a Georges ma pure ne accetta le scelte amorali; e per fortuna c'è Madeleine Forestier, che forse è quella con più carattere, uno spirito indipendente che non abbassa la testa neppure quando quell'essere squallido che è il suo secondo marito (Duroy, appunto) la umilia pubblicamente.

Non ho letto il romanzo ma il film credo sia fatto abbastanza bene, in particolare nel rappresentarci questo arrivista e arrampicatore sociale che non attira la minima simpatia. 


Carissimi, lasciatemi il vostro parere
se avete visto questi film 
o se siete curiosi di vederli ^_^

2 commenti:

  1. Ho visto il film The Water diviner e mi è piaciuto, l'ho trovato un film ben fatto, qui trovi la recensione ➡ http://gattaracinefila.blogspot.it/2017/04/recensione-water-diviner-di-e-con.html

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    Risposte
    1. ciao vanessa, si, sicuramente è un bel film... :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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