Una leggenda indiana racconta la storia di un gruppo di
colombi che vivevano felici in un grande parco verde; essi avevano le piume di
un bel colore grigio-azzurro e si nutrivano di chicchi di grano che i
visitatori gettavano nel parco.
Ma un brutto giorno giunse un corvo minaccioso, dalle piume
nere; insospettiti, i colombi lo respinsero perchè non avevano alcuna
intenzione di dividere il loro territorio con altri uccelli.
Ma il corvo, testardo, dopo aver ben studiato le abitudini
dei colombi, tornò il giorno dopo all’ora del pasto, sperando di mangiare i
chicchi anche lui.
Ma i colombi, viste le sue piume nere e convinti che non
fosse uno di loro, con l’aiuto dei visitatori del parco, lo mandarono via di
nuovo.
Allora il corvo, che era un tipo “tenace”, ideò uno
stratagemma: si rotolò in un mucchio di spazzatura e ben presto il suo
piumaggio assunse un colore grigiastro...!
Ora sì che sembrava un colombo!
All’ora di pranzo, si presentò dai pacifici colombi, che lo
lasciarono beccare il grano; questo andò avanti per giorni, con somma
soddisfazione del corvo, che si sentiva furbo per aver preso in giro i colombi:
era pur sempre un corvo, ma camuffandosi un pò si era fatto accettare!
Ma tra i colombi ce n’era uno particolarmente sagace, che si
accorse che il nuovo arrivato aveva un’andatura strana: forse le piume
somigliavano a quelle dei colombi, ma il modo di saltellare proprio no! Allora
decisero di unirsi per cacciare nuovamente il corvo mascherato.
Quest’ultimo non aveva alcuna intenzione di arrendersi, così
decise di imparare a camminare come i colombi – una zampetta dopo l’altra – e
quando ritenne di aver imparato, si rotolò ancora nella spazzatura per colorare
le piume e ritornò nel parco, a mangiare grano coi colombi, che lo lasciarono
stare.
Ma un giorno, un visitatore – non informato sulla dieta dei
colombi – invece di grano gettò un pezzo di carne che fu ignorato dai colombi
ma non certo dal corvo, che gracchiò felice per il cibo succulento, vi si
avventò e lo divorò in un baleno: l’inganno fu scoperto un’altra volta!
Questa leggenda vuole insegnare che a volte gli esseri
umani, molto ipocritamente, si “camuffano” e si sforzano di essere ciò che non
sono... ma prima o poi vengono scoperti!!!
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz